POLITICA E MAFIA IERI Portella della Ginestra OGGI

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POLITICA E MAFIA • IERI Portella della Ginestra • OGGI Liggio e il Colpo

POLITICA E MAFIA • IERI Portella della Ginestra • OGGI Liggio e il Colpo di Stato

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RAPPORTO STATO-MAFIA Il rapporto tra politica e mafia è uno degli aspetti più inquietanti

RAPPORTO STATO-MAFIA Il rapporto tra politica e mafia è uno degli aspetti più inquietanti e controversi del fenomeno mafioso e della storia delle forze politiche e delle istituzioni del nostro Paese. In realtà la mafia ha un doppio volto: per un verso ha un suo ordinamento e una sua giustizia (l'omicidio per i mafiosi non è un reato ma una sanzione applicata a chi non si piega ai loro voleri o si contrappone ai loro interessi) , quindi è contro lo Stato. Per le sue attività legate al denaro pubblico e la sua partecipazione attiva alla vita pubblica, la mafia è “dentro e con” lo Stato. Si ricordi la strage di Portella della Ginestra (1947), e, recentemente, il caso del senatore Nicola Di Girolamo, eletto grazie ai voti della criminalità organizzata e poi richiamato a restituire il “favore”. E’ stato definito da Gennaro Mokbel , punto d’unione tra ambienti politico-mafiosi.

1 Maggio 1947 Festa per i lavoratori, ma non per la Mafia! PORTELLA DELLA

1 Maggio 1947 Festa per i lavoratori, ma non per la Mafia! PORTELLA DELLA GINESTRA

LA STRAGE E SALVATORE GIULIANO Il primo maggio del 1947, durante la Festa del

LA STRAGE E SALVATORE GIULIANO Il primo maggio del 1947, durante la Festa del Lavoro, si compì la strage di Portella della Ginestra: il primo grande mistero dell’Italia repubblicana. I colpi furono sparati da Salvatore Giuliano; non si è mai saputo il movente della strage, chi l’abbia ordinata e chi abbia coperto le successive indagini.

LE INDAGINI Sul movente dell'eccidio furono formulate diverse ipotesi. Una delle prime fu quella

LE INDAGINI Sul movente dell'eccidio furono formulate diverse ipotesi. Una delle prime fu quella del ministro Scelba, che affermò che dietro all'episodio non vi era alcuna finalità politica o terroristica, ma che doveva essere considerato un fatto circoscritto, identificando in Salvatore Giuliano e nella sua banda gli unici responsabili. La seconda ipotesi fu quella sostenuta da Girolamo Li Causi, secondo il quale il bandito Giuliano era solo l'esecutore del massacro: i mandanti, gli agrari e i mafiosi avevano voluto lanciare un preciso messaggio politico.

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Curato Da: Albergo Alessia Priore Simona Battaglia Andrea Mannarini Michele Linciano Adriana Salamino Sonia Zonno Giorgia Fedelfranco Francesco Attolini Luca Strambelli Luigi Fonti: Video by “Segreti di Stato” Intervista a Claudio Martelli by “Anno Zero” Intervista a Luciano Leggio by “Youtube” Testi by Wikipedia