LA CALABRIA CARTINA FISICA POLITICA La Calabria confina
LA CALABRIA
CARTINA FISICA - POLITICA
La Calabria confina con: a Nord con la Basilicata a Ovest è bagnata dal Mar Tirreno a Sud e a Est è bagnata dal mar Ionio
Di fronte alla Calabria, al di là dello stretto, si affaccia la Sicilia.
La Calabria è suddivisa in 5 province e aree metropolitane: 2. COSENZA 3. CROTONE 5. VIBO VALENTIA 4. REGGIO CALABRIA 1. CATANZARO (CAPOLUOGO DI PROVINCIA)
POPOLAZIONE E ATTIVITA’ La Calabria con i suoi 1. 980. 533 abitanti la collocano al decimo posto come regione più popolosa.
CARATTERISTICHE DELLA REGIONE Il territorio della regione è per la maggior parte collinare e montuoso. Le pianure sono limitate a strette fasce costiere.
Il rilievo è costituito all’Appennino Calabro che si presenta con cinque sezioni principali. A nord troviamo IL MASSICCIO DEL POLLINO. Al di sotto si allungano le Serre e all’estremità si allarga IL MASSICCIO DELL’ASPROMONTE. A sud del Pollino, la CATENA COSTIERA si allinea sul Tirreno, affiancata a est dalla SILA
Dato che le montagne calabresi scendono con i loro ripidi pendii fino al mare, la parte pianeggiante della regione è assai scarsa. Essa si limita ai golfi principali. Le più importanti sono le piane di Sibari, Gioia Tauro e il Marchesato
I corsi d’acqua della Calabria sono tutti abbastanza brevi data la forma stretta e allungata della regione e la distanza limitata dei monti dalla costa. I principali sono : il Crati, il Trionto e il Neto che nascono dalla Sila e sfociano nel Mar Ionio.
I corsi d'acqua tipici della Calabria sono le fiumare dai letti ampi e dal percorso irregolare che durante le calde estati tendono a prosciugarsi quasi interamente.
I laghi sono quasi tutti artificiali, costruiti specialmente per la produzione di energia elettrica. I più importanti sono: LAGO AMPOLLINO LAGO DI CECITA
CLIMA E AMBIENTE Il clima è mediterraneo a ridosso del mare e appenninico nell’entroterra montuoso
Il Parco Nazionale del Pollino si estende su 192. 565, 00 ettari di terreno ed è posto a cavallo tra due regioni: LA CALABRIA E LA BASILICATA. Il Parco del Pollino, grazie alle sue preziose ricchezze che custodisce è oggi considerato l’area protetta più estesa d’Italia
Tra gli animali che possiamo vedere nel parco ricordiamo: IL LUPO IL CAPRIOLO IL DRIOMIO CALABRESE
TRA I RAPACI TROVIAMO: GLI ALLOCCHI L’ASTORE IL PICCHIO NERO
TRA GLI ANFIBI: IL BIACCO LA BOMBINA IL RAMARRO
L’agricoltura rappresenta la principale risorsa economica della regione. Si coltivano cereali, ortaggi, agrumi tra cui le clementine, il bergamotto e il gelsomino (usato per la produzione di profumi), olivi e viti.
In Calabria sono praticati la pesca , in particolare il pesce spada, e l’allevamento di ovini e caprini.
L'industria non è il punto forte della zona, nonostante la presenza di importanti centrali idroelettriche e alcune imprese chimiche e siderurgiche presenti a Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia. Esistono molte imprese di piccole dimensioni che operano nel settore alimentare, di materiale da costruzione e della lavorazione del sughero.
La Calabria però può vantare una grande attrattiva turistica che richiama ogni anno migliaia di visitatori grazie alle meravigliose coste, agli impianti sciistici dell’ Aspromonte e ai parchi Nazionali
TROPEA …e non dimentichiamo splendide isole come Tropea, Scilla e Castella SCILLA CASTELLA
CURIOSITA’ Lo stemma della Regione Calabria racchiude in cornice ovale quattro dei simboli che rappresentano la Calabria: il pino laricio, il capitello dorico, la croce bizantina e la croce potenziata. Il Gonfalone ha lo sfondo di colore blu, con la scritta "Regione Calabria" in colore oro e reca al centro lo stemma. Ha una foggia regolare movimentata alla base da una doppia curvatura, prima concava e poi convessa.
Nel quarto in alto si trova un pino laricio, albero tipico delle foreste della Sila e rappresenta le bellezze naturali della Calabria. Nel quarto di sinistra la croce bizantina che ricorda il lungo periodo in cui la Calabria ha fatto parte dell'impero bizantino. Nel quarto di destra una croce potenziata che dal tempo dei Normanni, ricorda il valore dei dodicimila Crociati calabresi che combatterono durante la prima crociata. Nel quarto in basso, una colonna con capitello dorico, che simboleggia la splendida età della Magna Grecia.
ORIGINE DEL NOME Il nome pare abbia origine dal greco Kalon-brion, Kalon-brion con il significato di "faccio sorgere il bene, abbondante d'ogni bene" bene in riferimento alla fertilità del suo territorio. Potrebbe inoltre derivare da Calabri, Calabri il cui significato potrebbe essere "abitanti delle zone rocciose" rocciose dalla voce galabra/calabra ossia "roccia"
L’elenco dei prodotti tipici calabresi è un paniere incredibile di varietà , per questo diversi prodotti locali sono tutelati dalle denominazioni IGP (Indicazione Geografica Protetta) e DOP (Denominazione di Origine Protetta) e trovano la loro migliore espressione in tantissime ricette della cucina tipica calabrese.
NDUJIA CALABRESE Il nome 'nduja è collegato ad altri due particolari tipi di insaccato costituiti da carne e spezie, il piemontese salame dla duja e la francese andouille, andouille da cui la 'nduja prende il nome. Preparata con le parti grasse del maiale, con l'aggiunta del peperoncino piccante calabrese, è insaccata nel budello per poi essere affumicata. Storicamente la 'nduja è un piatto povero, nato per utilizzare gli scarti delle carni del maiale. L’abbondante contenuto di peperoncino, fa sì che la 'nduja non abbia bisogno di conservanti. SOPPRESSATA DI CALABRIA La Soppressata di Calabria è un insaccato a denominazione di origine protetta. Si ottiene con carne di maiale tagliata a pezzettoni a cui si unisce pepe nero, finocchio a grani, sale e peperoncino calabrese.
Questo piatto è da considerarsi sicuramente un piatto unico; leggermente piccante per via soppressata e della ‘nduja, che deve essere cremosa, e pastoso per la presenza dei ceci. È da considerarsi un piatto invernale, ma riscuote sempre successo anche in estate. MURSIELLU Il murseddu o mursiellu suffrittu si prepara, quand’è la stagione, con le trippe del maiale. Va mangiato di primo mattino infatti un proverbio cosentino dice : “Chi mangia de bon’ura ccu nu pugnu scascia nu muru”, (chi mangia di buon’ora con un pugno rompe un muro), ed a Catanzaro: “Chi vivi avantu ‘u suli forza acquista e minda culuri” (chi beve avanti lo spuntare del sole forza acquista e mette colore).
LE NACATOLE Sono un dolce tipico della provincia di Reggio Calabria, preparati nel periodo natalizio. Vengono realizzati con farina di grano tenero rimacinato, uova , olio, latte, anice e lievito. Considerati un dolce bene augurale possono avere diverse forme: a ciambella, a treccia o a filata. IL TARTUFO DI PIZZO È il gelato calabrese per eccellenza. Il gelato al gusto di nocciola viene modellato con le mani ed all’interno viene inserito del cioccolato fondente fuso. Viene poi spolverato con cacao amaro e servito al momento.
NON TUTTI SANNO CHE…… Se in una calda giornata estiva, passeggiando sullo splendido lungomare reggino che D'Annunzio definì "il più bel chilometro d'Italia", vi capitasse di vedere paesi e palazzi della costa siciliana deformarsi e specchiarsi tra cielo e mare, vicini a tal punto da distinguerne gli abitanti, non dovete impressionarvi. Siete solo vittime di un incantesimo. E' la Fata Morgana, un fenomeno ottico simile a un miraggio che si può osservare dalla costa calabra quando aria e mare sono immobili. La leggenda racconta che anche Ruggero I d'Altavilla fu incantato dal sortilegio. Per indurlo a conquistare la Sicilia, con un colpo di bacchetta magica la Fata Morgana gliela fece apparire così vicina da poterla toccare con mano. Ma il re normanno, sdegnato, rifiutò di prendere l'isola con l'inganno. E così, senza l'aiuto della Fata, impiegò trent'anni per conquistarla.
I BRONZI DI RIACE I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo e ritrovate presso la località calabrese di Riace in un eccezionale stato di conservazione. Le due opere rappresentano uno degli esempi più famosi di arte greca del Mediterraneo. Vennero scoperti casualmente da un fotografo subacqueo, sul fondo del mar Ionio. Dopo il recupero, le due statue vennero inviate a Firenze per un restauro che durò 5 anni, dal 1975 al 1980. Questo però non fu che il primo di una serie di "ritocchi" che nel tempo hanno riportato i Bronzi all'originaria bellezza. Per ora si sa che le due statue, chiamate A e B, rappresentano rispettivamente un guerriero e un re guerriero, sono quasi certamente state scolpite dal medesimo scultore e vennero realizzate intorno al V secolo a. C.
Conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, i Bronzi di Riace sono tra i capolavori scultorei più significativi dell’arte greca, oltre che un ormai simbolo della città calabrese.
La maschera tipica della Calabria è Giangurgolo è un personaggio che pare sia realmente vissuto. Secondo quanto tramandato, durante una battuta di caccia Giangurgolo cercò di salvare uno spagnolo aggredito da briganti. Nonostante le sue cure, lo spagnolo morì lasciandogli la sua eredità ed una lettera dove spiegava come salvare Catanzaro dalla dominazione spagnola. Da qui Giangurgolo mise in scena spettacoli satirico – politici affinché il popolo catanzarese si opponesse al regno spagnolo.
Giangurgolo ha una spada, indossa un cappello a cono, un corpetto stretto e soprattutto i pantaloni a strisce gialle e rosse. Proprio dalle strisce dei pantaloni si evince di come la maschera sia una burla verso i dominatori aragonesi e spagnoli.
- Slides: 35