Meditazione Yoga LA MEDITAZIONE TANTRICA La meditazione Yoga

Meditazione Yoga LA MEDITAZIONE TANTRICA

La meditazione Yoga La Meditazione è un aspetto fondamentale della pratica yoga Molte persone decidono di cominciare con la meditazione ed inseriscono gradualmente le posizioni <<asanas>> E’ importante comprendere che lo sviluppo mentale deve andare di pari passo con lo sviluppo fisico Se pratichi la meditazione è utile che tu esegua anche le posizioni yoga cosi da affinare e preparare il corpo ad esperienze più profonde nella meditazione

Le fasi della meditazione La meditazione è un atto volontario interiore di raccoglimento e assorbimento Attraverso il processo della meditazione la mente cerca di raccogliersi internamente e conoscere gradualmente la propria vera natura La meditazione si divide in 2 fasi: RITRAZIONE – PRATYAHARA e ASSORBIMENTO - DHYANA

Fasi della Ritrazione (Pratyahara) Prima fase BUTHA SHUDDHI: ci si ritrae dal mondo esterno «mondo che è intorno a noi» , quindi ci si ritrae da pensieri di identificazione come ad esempio io sono un italiano, io sono uno studente, io sono un genitore Seconda Fase ASANA SHUDDI: in questa fase sciogliamo l’identificazione col corpo che si esprime con il pensiero interno «io sono questo corpo» Terza Fase CITTA SHUDDHI: in questa fase ci ritraiamo dal nostro mondo interiore ovvero dai nostri pensieri ed emozioni più intimi e personali

La ritrazione è una purificazione infatti SHUDDI significa purificazione Lasciando andare le identificazioni che abbiamo sia con l’esterno che col corpo che con le emozioni e i pensieri, la mente si libera La ritrazione ci aiuta a raccogliere la mente che in genere è «sparsa» nel mondo, nel corpo o nel mondo mentale e ci aiuta a raccoglierci dalle illusioni della mente, per questo motivo precede la concentrazione, infatti ci ritraiamo per concentrarci in un punto, in questo modo non ci sentiremo più fuori dai noi stessi nè tantomeno nel corpo o nei pensieri ma saremo immersi nella coscienza

L’assorbimento (Dhyana) È caratterizzato dal focalizzare l’attenzione mentale su un oggetto particolare. Nella meditazione yoga l’oggetto è un MANTRA, il mantra ha la caratteristica di guidarci nella conoscenza del Sé, il mantra è come una luce che appare di tanta in tanto in una stanza al buio e ci guida verso l’uscita, appare ogni volta che ci concentriamo, più riusciamo a concentrarci e ad abbandonarci al mantra più questa luce ci guiderà nel nostro cammino

L’utilizzo del mantra Il mantra universale «Maha Mantra» che utilizziamo è BABA NAM KEVALAM BABA significa «ciò che è più caro» , «ciò che amiamo di più» NAM significa «il nome» KEVALAM significa «solamente» Viene tradotto con «tutto è espressione d’amore» , «tutto è amore infinito» L’utilizzo di questo mantra aiuta la mente a riconoscere che ciò che c’è di più caro , è in noi, vicino a noi, ed è un sentimento di amore

L’amore nello Yoga Nello yoga si fa distinzione tra : Amore Condizionato: sentimento vincolato da determinate circostanze o aspetti, come ad esempio amore che si prova verso una persona, che è strettamente legato ad essa Amore Incondizionato: sentimento indipendentemente dalle circostanze, dalle persone o dall’oggetto dell’amore e dal tempo, è un sentimento che nasce da un profondo stato interiore ottenibile con lo yoga Ripetendo il mantra nella meditazione richiamiamo l’amore incondizionato presente in noi e non ancora svelato

L’amore incondizionato «BABA» «Baba» cioè il sentimento di amore incondizionato è qualcosa a noi molto vicino, in realtà ci appartiene da sempre Per conoscerlo è utile e significativo partire da ciò che siamo capaci si richiamare e di sentire in noi ora Dopo aver fatto ritrazione possiamo richiamare questo sentimento e poi ripetere il mantra Potremmo ad esempio evocare una sensazione di amore e pace interiore che abbiamo percepito nella nostra vita e sganciarci dalle circostanze che l’hanno generata, permettendo così a quella sensazione di espandersi

Meditazione Esterna LA LALIITA MARMIKA Il mantra può essere abbinato al movimento della danza La Laliita Marmika è una danza creata da Parvati la moglie di Shiva circa 7000 anni fa e significa «la voce dello spirito interiore» È utilizzata per accompagnare il mantra cantato (Kiirtan) col movimento

Aspetti importanti della pratica Battere la punta dell’alluce dietro al tallone del piede opposto Flettere il ginocchio della gamba di appoggio Tenere le braccia aperte con un angolo tra il braccio e il fianco di 90° Tenere gli occhi chiusi e concentrarsi sul 7°cakra (sommità del capo subito sotto a pochi millimetri) Quando si è stanche le mani si possono mettere di fronte al cuore