LOCK CONTI SONO LIETI DI PRESENTARE GUIDO CAVALCANTI

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LOCK & CONTI SONO LIETI DI PRESENTARE GUIDO CAVALCANTI « perch’i no spero di

LOCK & CONTI SONO LIETI DI PRESENTARE GUIDO CAVALCANTI « perch’i no spero di tornar giammai »

BIOGRAFIA Guido Cavalcanti, figlio di Cavalcante dei Cavalcanti, nacque a Firenze intorno all'anno 1258

BIOGRAFIA Guido Cavalcanti, figlio di Cavalcante dei Cavalcanti, nacque a Firenze intorno all'anno 1258 in una nobile famiglia guelfa che nel 1260 fu travolta dalla sconfitta di Montaperti. Sei anni dopo, in seguito alla disfatta dei ghibellini nella battaglia di Benevento, i Cavalcanti riacquistano la preminente posizione sociale e politica a Firenze. Nel 1267 a Guido fu promessa in sposa Bice, figlia di Farinata degli Uberti, capo della fazione ghibellina. Da Bice, Guido avrà i figli Tancia e Andrea. Nel 1280 Guido è tra i firmatari della pace tra guelfi e ghibellini e quattro anni dopo siede nel Consiglio generale al Comune di Firenze, Il 24 giugno 1300 Dante Alighieri, priore di Firenze, è costretto a mandare in esilio l'amico nonché maestro Guido con i capi delle fazioni bianca e nera in seguito a nuovi scontri. Il 19 agosto gli è revocata la condanna per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute (ha forse contratto la malaria). Il 29 agosto muore, pochi giorni dopo essere tornato a Firenze probabilmente di malaria che aveva preso in esilio.

Poesia Perch’i’ no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va’ tu, leggera e

Poesia Perch’i’ no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va’ tu, leggera e piana, dritt’a la donna mia, che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri piene di dogli’ e di molta paura; ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura: ché certo per la mia disaventura tu saresti contesa, tanto da lei ripresa che mi sarebbe angoscia; dopo la morte, poscia, pianto e novel dolore. Tu senti, ballatetta, che la morte mi stringe sì, che vita m’abbandona; e senti come 19 ’l cor si sbatte forte per quel che ciascun spirito ragiona. Tanto è distrutta già la mia persona, ch’i’ non posso soffrire: se tu mi vuoi servire, mena l’anima teco (molto di ciò ti preco) quando uscirà del core. Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate quest’anima che trema raccomando: menala teco, nella sua pietate, a quella bella donna a cu’ ti mando. Deh, ballatetta, dille sospirando, quando le se’ presente: «Questa vostra servente vien per istar con voi, partita da colui che fu servo d’Amore» .

Tu, voce sbigottita e deboletta ch’esci piangendo de lo cor dolente coll’anima e con

Tu, voce sbigottita e deboletta ch’esci piangendo de lo cor dolente coll’anima e con questa ballatetta va’ ragionando della strutta mente. Voi troverete una donna piacente, di sì dolce intelletto che vi sarà diletto starle davanti ognora. Anim’, e tu l’adora sempre, nel su’ valore.

Perché io spero di non tornare più in Toscana, ballata vai tu al posto

Perché io spero di non tornare più in Toscana, ballata vai tu al posto mio, leggera e affidabile Vai direttamente dalla mia donna, che grazie alla sua cortesia ti accoglierà con molto onore Tu porterai notizie di sospiri piene di dolori e paura; Ma fai attenzione che nessuno di legga perché sicuro della mia infelicità tu saresti osteggiata (nel cammino) e da qualche persona osteggiata e questo mi porterebbe angoscia anche dopo la morte, potrebbe portami, pianto e un nuovo dolore. PARAFRASI Tu ballata senti che la morte mi stringe al punto che la vita mi abbandona; e senti come il cuore mio batte forte a causa di ciascuna della mia funzione vitale (spirito) Tanto ormai la mia persona è così distrutta che io non posso soffrire

se tu vuoi ubbidirmi porta la mia anima con te (di questo ti prego

se tu vuoi ubbidirmi porta la mia anima con te (di questo ti prego molto) quando uscirà dal cuore ballata mia alla tua amicizia raccomando quest'anima che trema; conducila nello stato angoscioso in cui si trova a quella donna da cui io ti mando e ballata, dille sospirando, quando le sei davanti: "Questa vostra servitrice viene per stare con voi e proviene ca colui che è servo dell'amore" Tu voce flebile e angosciata che esci piangendo dal cuore che soffre attraverso l'anima e questa ballata vai ragionando dalla mente distrutta Voi troverete una bella donna dotata di una grande virtù intellettuale stare sempre con lei.

CONCETTO DI BALLATA La ballata è una forma metrica elaborata nel duecento, originariamente con

CONCETTO DI BALLATA La ballata è una forma metrica elaborata nel duecento, originariamente con accompagnamento musicale e destinata alla danza. La struttura della ballata prevede: -Versi endecasillabi -Una ripresa o un ritornello -Una o piu stanze -Ogni stanza è divisa in almeno due piedi e una volta. CARATTERISTICHE DELLA BALLATA IN QUESTA POESIA lo schema metrico di questa ballata è caratterizzato dalla perfetta suddivisione in versi lunghi e versi brevi: in ogni stanza cinque endecasillabi sono seguiti da cinque settenari. Il lessico è semplice e naturale, le figure retoriche sono usate con grande parsimonia e la sintassi è lineare.

ANALISI DELLE RIME NELLA POESIA Perch’i’ no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana,

ANALISI DELLE RIME NELLA POESIA Perch’i’ no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va’ tu, leggera e piana, dritt’a la donna mia, che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri piene di dogli’ e di molta paura; ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura: ché certo per la mia disaventura tu saresti contesa, tanto da lei ripresa che mi sarebbe angoscia; dopo la morte, poscia, pianto e novel dolore. Tu senti, ballatetta, che la morte mi stringe sì, che vita m’abbandona; e senti come 19 ’l cor si sbatte forte per quel che ciascun spirito ragiona. Tanto è distrutta già la mia persona, ch’i’ non posso soffrire: se tu mi vuoi servire, A mena l’anima teco B (molto di ciò ti preco) A quando uscirà del core. B B Deh, ballatetta mia, a la tu’ amistate c quest’anima che trema raccomando: c menala teco, nella sua pietate, d a quella bella donna a cu’ ti mando. d Deh, ballatetta, dille sospirando, z quando le se’ presente: «Questa vostra servente vien per istar con voi, partita da colui che fu servo d’Amore» . v x x y y z E F F g g h h z I L L m m n n z

Tu, voce sbigottita e deboletta ch’esci piangendo de lo cor dolente coll’anima e con

Tu, voce sbigottita e deboletta ch’esci piangendo de lo cor dolente coll’anima e con questa ballatetta va’ ragionando della strutta mente. Voi troverete una donna piacente, di sì dolce intelletto che vi sarà diletto starle davanti ognora. Anim’, e tu l’adora sempre, nel su’ valore. O P O q q r r z

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