I materiali che possono essere riciclati sono legno

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I materiali che possono essere riciclati sono legno; vetro; carta e cartone; tessuti; pneumatici;

I materiali che possono essere riciclati sono legno; vetro; carta e cartone; tessuti; pneumatici; alluminio; acciaio; plastica.

Riciclando la carta si risparmiano Acqua, Energia Elettrica e Alberi Come tutti i rifiuti,

Riciclando la carta si risparmiano Acqua, Energia Elettrica e Alberi Come tutti i rifiuti, la carta pone problemi di smaltimento. La carta è, però, un materiale riciclabile, poiché la cellulosa che contiene può essere sottoposta a ripetuti cicli di lavorazione. La carta recuperata può essere trattata e riutilizzata come materia seconda per la produzione di nuova carta. La raccolta differenziata della carta riguarda tutti i vari prodotti di carta. Partendo dalla fibra del rifiuto cartaceo, circa il 95% viene trasformato in nuova carta. Rispetto ad altre produzioni, quindi, il macero comporta grandi risparmi energetici, idrici e di legname. Infine, la carta riciclata che non ha più la consistenza sufficiente per produrre altra carta può essere utilizzata come combustibile per produrre energia. La trasformazione della carta da macero in materia prima avviene in varie fasi.

Raccolta e stoccaggio; Selezionamento, per separare la fibra utilizzabile dai materiali impuri, che normalmente

Raccolta e stoccaggio; Selezionamento, per separare la fibra utilizzabile dai materiali impuri, che normalmente sono incorporati nelle balle di carta da macero e per separare le diverse tipologie di carta da macero. Il valore tecnico ed economico del materiale aumenta quanto più definita è la selezione per tipologia e qualità: solitamente il processo di selezione è meccanico, una selezione più spinta deve essere eseguita a mano, facendo scorrere la carta sopra un nastro trasportatore, con operatori manuali che la dividono per tipologia; Pressatura e legatura in balle; queste, inviate alle cartiere, subiscono il processo di riciclo vero e proprio; Sminuzzamento; Sbiancamento per eliminare gli inchiostri: decolorazione; Riduzione in poltiglia con aggiunta di acqua calda; Affinamento: dall'impasto vengono sottratte le impurità e le scorie, fino a separare la pasta di cellulosa; Aggiunta di cellulosa vergine, in proporzioni diverse a seconda dell'utilizzo futuro. A questo punto del ciclo, la cellulosa contenuta nella carta-rifiuto è ritornata ad essere una materia prima pronta a rientrare nel ciclo di produzione. La macchina cosiddetta “continua” provvede infine a stendere, disidratare, pressare l'impasto, con il passaggio attraverso vari rulli, fino all'avvolgimento finale in bobine, da inviare alle cartotecniche, dove la carta viene trasformata ulteriormente per ottenere i nuovi imballaggi e prodotti finiti.

Riciclo Plastica Iciclo Garbage Patch nell’Oceano Pacifico Dopo la fase di raccolta differenziata, la

Riciclo Plastica Iciclo Garbage Patch nell’Oceano Pacifico Dopo la fase di raccolta differenziata, la plastica viene portata negli impianti di prima selezione e trattamento; viene quindi separata da altre frazioni e impurità, quindi suddivisa per tipi di polimero. In particolare si selezionano PET e PE, a bassa e alta densità.

Il procedimento di riciclaggio può essere: • meccanico, il più comune: si ottengono scaglie

Il procedimento di riciclaggio può essere: • meccanico, il più comune: si ottengono scaglie o granuli Immense e nocive per l'ecosistema marino, le "garbage patch" stanno conquistando gli oceani seguendo le correnti naturali • per la produzione di nuovi oggetti. Il materiale ottenuto è tanto migliore quanto più la plastica di partenza è omogenea; • chimico, meno comune ma già applicato a livello industriale (ad esempio l'idrolisi del PET): all'opposto della sintesi della materia plastica, questo processo mira a spezzare le molecole base della plastica (polimeri) e ottenere le materie prime (monomeri) di partenza. Il riciclaggio si presta particolarmente alle materie plastiche degli imballaggi. I polimeri che permettono i migliori risultati in termini di recupero sono: PET, PVC, PE. Nel caso si suddividano i diversi tipi in modo omogeneo, si ottiene materia prima secondaria, cioè con caratteristiche tecniche e chimiche del riciclato molto simili a quelle iniziali. Alcuni esempi di prodotti: • con il PET riciclato: nuovi contenitori non alimentari con l'eccezione di contenitori per acque minerali e bevande analcoliche, fibre per imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni per auto, lastre per imballaggi vari; • con il PVC riciclato: tubi, scarichi per l'acqua piovana, raccordi, passacavi, prodotti per il settore edile; • con il PE riciclato: contenitori per detergenti, tappi, film per i sacchi della spazzatura, pellicole per imballaggi, casalinghi. Nel caso di trattamento di diversi tipi di plastica insieme, si ottiene plastica riciclata eterogenea, impiegata ad esempio per produzione di panchine, parchi giochi, recinzioni, arredi per la città, cartellonistica stradale.

Il legno ancora oggi rappresenta il materiale naturale più ecosostenibile che l’uomo conosce. Il

Il legno ancora oggi rappresenta il materiale naturale più ecosostenibile che l’uomo conosce. Il suo ciclo vitale è praticamente infinito e questo permette di ottenere benefici sia ecologici che economici. Oltre che nella costruzione di mobili esso trova impiego diffuso negli imballaggi i quali, una volta esaurito il loro compito, spesso finiscono nelle discariche o bruciati. Tuttavia questo legno sarebbe ancora utilizzabile o reiterando il precedente uso o dopo essere stato sottoposto ad un processo di riciclaggio.

In analogia a quanto avviene per il riciclo di altri materiali, l’ostacolo più rilevante

In analogia a quanto avviene per il riciclo di altri materiali, l’ostacolo più rilevante sta nella sua raccolta ed il conferimento ad un impianto che lo trasformi rendendolo daccapo utilizzabile. Il punto debole della catena è il primo anello, poiché gli scarti si producono molto distribuiti sul territorio e la loro raccolta può diventare molto onerosa. Una volta raccolti, gli imballaggi in legno vengono cerniti e ridotti di volume, per poi essere trasportati agli impianti di recupero. Da qui il legno potrà essere riciclato (anche per compostaggio e rigenerazione) oppure utilizzato come fonte energetica. Il processo che conduce al riciclo del legno deve essere sostenuto da intense campagne di sensibilizzazione che producano in ciascun cittadino la coscienza della importanza di non dispenderlo, gravandosi del piccolo fastidio necessario a renderlo disponibile per i successivi processi di riciclaggio. Il legno riciclato trova impieghi diffusi nell’industria mobiliera, soprattutto quella dei mobili per cucina, nella quale possono essere utilizzati pannelli realizzati con il legno ottenuto da processi di riciclaggio. Altri settori nei quali trova uso il legno riciclato è nei rivestimenti, allestimenti ignifughi, pareti; in questo modo non vengono abbattuti nuovi alberi e viene riutilizzato materiale ligneo riciclato.

Il rottame di vetro depurato è introdotto nel ciclo produttivo può essere rifuso infinite

Il rottame di vetro depurato è introdotto nel ciclo produttivo può essere rifuso infinite volte, consentendo un significativo risparmio energetico e di materie prime. Affinché il vetro raccolto possa essere riciclato in vetreria è necessario sottoporlo a un'operazione di selezione presso un impianto di trattamento specializzato. Il trattamento è composto di varie operazioni di cernita (manuale o meccanica), frantumazione, vagliatura eliminando tutti i copri estranei. Il vetro ricavato dai materiali, subite operazioni, non è più un rifiuto ma una materia prima secondaria (o materia prima seconda). In particolare si può denominare pronto a forno se rispetta precise specifiche merceologiche minime, in particolare se contiene una quantità di impurità inferiore ai parametri stabiliti dal DM 5/2/98 in sostanza il vetro dev'essere almeno il 99, 85%. In questa quantità sono compresi i cosiddetti "altri vetri", anch'essi limitati dalla norma citata. Se non supera il " test" non è possibile mandarlo in vetreria. La legge disciplina anche l'uso del vetro per la produzione di materie prime secondarie per l’edilizia, i lavori stradali e altre attività affini, per i quali sono accettati vetri con impurezze molto più elevate.