Le carte geografiche possono essere classificate sia in

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Le carte geografiche possono essere classificate sia in base alla scala di riduzione sia

Le carte geografiche possono essere classificate sia in base alla scala di riduzione sia in base al loro contenuto, sia in base al metodo. Rispetto alla scala si distinguono quattro gruppi di carte: • Piante e mappe con scala minore di 1: 10. 000. Sono carte dettagliate, limitate alla rappresentazione di aree di estensione limitata. le Piante rappresentano spesso la planimetria dei centri urbani, mentre le mappe sono utilizzate essenzialmente per rappresentare le proprietà rurali. • Carte Topografiche con scala compresa tra 1: 10. 000 e 1: 150. 000. Sono carte comunque particolareggiate che evidenziano sia le fattezze naturali del territorio sia la presenza di opere antropiche. Queste carte vengono rilevate nei vari paesi da enti, spesso, statali ed è per questo che vengono definite spesso “cartografia ufficiale di base”. • Carte corografiche con scala compresa tra 1: 150. 000 e 1: 1. 000. Sono carte mediamente particolareggiate con estensione spesso regionale che rappresentano specialmente le vie di comunicazione e le caratteristiche topografiche del territorio con scarsa precisione.

 • Carte Geografiche con scala minore di 1: 1. 000. Esse rappresentano aree

• Carte Geografiche con scala minore di 1: 1. 000. Esse rappresentano aree molto estese della superficie terrestre come, ad esempio, uno o piu’ stati o addirittura un continente. A tale gruppo appartengono anche i mappamondi ed i planisferi.

Rispetto alla contenuto si distinguono tre gruppi di carte: • Carte Generali. Sono carte

Rispetto alla contenuto si distinguono tre gruppi di carte: • Carte Generali. Sono carte che rappresentano solo le fattezze naturali e/o gli aspetti politicidella distribuzione dei territori. • Carte Speciali. Sono carte costruite per uno scopo preciso. Un esempio possono essere le carte idrografiche, quelle aereonautiche, quelleturistiche, etc. . • Carte Tematiche. Sono carte che mettono in risalto solo alcuni aspetti fisici, biologici, antropici ed economici del territorio. ne sono un esempio le carte geomorfologiche, le carte climatiche, le carte della vegetazione e del suolo, etc. . Rispetto al metodo di costruzione si distinguono due gruppi di carte: • Carte Rilevate • Carte Derivate Un tipo particolare di carta è quella ottenuta dall’utilizzo delle immagini satellitari. Questo tipo di cartografia è oggi molto utilizzata per la realizzazione di studi particolari del territorio e la realizzazione di carte tematiche a carattere speciale.

Quando si vuole rappresentare un qualsiasi oggetto o porzione di questo mediante la riproduzione

Quando si vuole rappresentare un qualsiasi oggetto o porzione di questo mediante la riproduzione attraverso un modello, inevitabilmente si deve affrontare il problema della “scala di riduzione” riduzione La scala è : “Il rapporto numerico tra le misure lineari rappresentate sulla carta e quelle reali corrispondenti” Le scale delle carte che noi utilizziamo sono differenti e ciò in funzione dell’uso che se ne deve fare.

In tutte le carte generalmente la scala è indicata in basso, spesso, poi, oltre

In tutte le carte generalmente la scala è indicata in basso, spesso, poi, oltre che il rapporto numerico si trova la “Scala grafica” grafica cioè un segmento di retta diviso in centimetri o in millimetri con a fianco le indicazioni corrispondenti alle lunghezze reali.

Quando abbiamo la necessita di conoscere la reale lunghezza di un segmento in scala

Quando abbiamo la necessita di conoscere la reale lunghezza di un segmento in scala presente in una carta vi sono diversi metodi più o meno “scientifici” per ottenere l’informazione da noi ricercata. • Prodotto Si ottiene la lunghezza reale del segmento semplicemente moltiplicando la lunghezza in carta dello stesso per il denominatore della scala mm 50 * 25000 = mm 125000 = m 1250

 • Metodo “Topografico” Si calcola l’azimuth(AB) dalla formula tg(AB) = Δx = Sin

• Metodo “Topografico” Si calcola l’azimuth(AB) dalla formula tg(AB) = Δx = Sin (AB) Δy Cos (AB) Sin(AB)= Δx AB AB= Δx Sin(AB)

 • Metodo “del teorema di Pitagora” Partendo dall’assunto Δx 2 + Δy 2

• Metodo “del teorema di Pitagora” Partendo dall’assunto Δx 2 + Δy 2 = AB 2 AB= Δx 2 + Δy 2 • Metodo “dello scalimetro” Per una rapida misura delle distanze alcune carte sono dotate di scalimetro

Per quanto riguarda le informazioni altimetriche una carta deve fornire esistono delle convenzioni internezionali

Per quanto riguarda le informazioni altimetriche una carta deve fornire esistono delle convenzioni internezionali che fissano l’utilizo di una determinata simbologia “Ad Hoc”. L’altimetria viene in genere rappresentata per punti e per linee • I “Punti Quotati” Quotati sono dei punti del terreno localizzati planimetricamente sulla carta per i quali è espressa la quota in metri s. l. m. • Le “Isoipse” Isoipse sono linee che uniscono punti aventi la stessa quota sulla superficie terrestre. Esse nascono dall’intersezione di piani virtuali di quota determinata con la superficie topografica. In una carta le isoipse vengono sempre generate da piani a distanza costante tra di loro. Questo dislivello “standard” viene definito “Equidistanza”. Generalmente il valore dell’equidistanza nella generazione delle Equidistanza isoipse di una carta si prende pari ad 1/1000 del denominatore di una scala. Per tale motivo se una carta e a scala 1: 25000 l’equidistanza tra le Isoipse varrà 25 m a meno che particolari situazioni topografiche non portino a scegliere una equidistanza di valore minore (Resa migliore della topografia in punti a pendio molto moderato-Isoipse ausiliarie).

In conclusione: In una carta al 25000 avremo • Punti quotati • Isoipse direttrici

In conclusione: In una carta al 25000 avremo • Punti quotati • Isoipse direttrici (In grassetto, a quota intera ogni 100 m) • Isoipse intermedie (Ogni 25 m) • Isoipse ausiliarie (Ogni 5 m, tratteggiate, per punti a bassa pendenza)

Quando un punto della superficie topografica non appartiene direttamente ad una isoipsa o non

Quando un punto della superficie topografica non appartiene direttamente ad una isoipsa o non è direttamente quotato , allora è possibile derivarne la quota attraverso un calcolo di piccola entità. 1) Tracceremo un segmento congiungente le due isoipse che immediatamente precedono e seguono il punto sulla superficie di cui desideriamo conoscere la quota. Questo segmento dovrà passare per il punto dato ed essere il piu’ breve possibile, coincidendo con la normale alle isoipse. 2)Misuriamo poi, il valore del segmento intero e della porzione di esso 2) congiungente il punto con la isoipsa inferiore.

3) Otterremo così un triangolo rettangolo, rappresentante la sezione verticale schematica lungo il segmento

3) Otterremo così un triangolo rettangolo, rappresentante la sezione verticale schematica lungo il segmento Per il criterio di similitudine dei triangoli avremo Eq: X=D: d Quindi la quota sarà data da X=(Eq* d)/D

 • Dati due punti su una carta il relativo dislivello sarà pari alla

• Dati due punti su una carta il relativo dislivello sarà pari alla differenza tra le quote dei due punti e sarà indicato dal simbolo D • Per conoscere la pendenza P tra due punti , o anche di un piano, bisognerà calcolare la tangente dell’angolo formato dalla retta congiungente i due punti e l’orizzontale. Generalmente si adotta la seguente formula:

Per “profilo topografico o altimetrico” altimetrico si intende l’intersezione di un piano verticale con

Per “profilo topografico o altimetrico” altimetrico si intende l’intersezione di un piano verticale con la superficie terrestre

Si tratta di una rappresentazione prospettica la cui scala viene opportunamente scelta dal rilievo

Si tratta di una rappresentazione prospettica la cui scala viene opportunamente scelta dal rilievo topografico di una certa area. Si applica la “ prospettiva di Cavaliere” in cui gli assi x e y sono paralleli al piano di rappresentazione mentre l’asse delle z sarà perpendicolare al piano xy.