Gli ingredienti del narrare N 1 il cosa

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Gli ingredienti del narrare

Gli ingredienti del narrare

N° 1 il “cosa” “Le donne i cavallier le armi gli amori le cortesie

N° 1 il “cosa” “Le donne i cavallier le armi gli amori le cortesie le audaci imprese io canto…. ” “Musa, quell’uom di multiforme ingegno Dimmi che molto errò poich’ebbe a terra Gittate d’ilion le sacre torri Che città vide molte, e delle genti L’indole conobbe; ….

Le storie “Le storie fondamentali di ogni tempo sono due, Cenerentola e Pollicino” (F.

Le storie “Le storie fondamentali di ogni tempo sono due, Cenerentola e Pollicino” (F. Scott Fitzgerald) Secondo te, perché? E le trame? … un’idea che si dipana nello spazio e nel tempo attraverso le azioni, le riflessioni, i dialoghi, etc

2° il lettore e il narratore “Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo

2° il lettore e il narratore “Stai per cominciare a leggere il nuovo romanzo Se una notte di inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Rilassati. Raccogliti. Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell’indistinto. La porta è meglio chiuderla; di là c’è sempre la televisione accesa. Dillo subito, agli altri: “No non voglio vedere la televisione!” Alza la voce se non ti sentono. “Sto leggendo, Non voglio essere disturbato!” Forse non ti hanno sentito, con tutto quel chiasso; dillo più forte, grida: “sto cominciando a leggere il nuovo romanzo di Italo Calvino!” E se non vuoi non dirlo; speriamo che ti lascino in pace. (…)” “ se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e come è stata la mia infanzia schifa e cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. (…)” (J. Salinger, Il giovane Holden) “Un leggero colpo di martello all’uscio del giardino: tanto leggiero, da non poter essere udito se non dalle donne che stavano ad aspettare lì dietro. “Chi è? ” “Io, Angela”. Aprirono. “Che notizie? ” chiesero tutte, a bassa voce. La comare Angela, trafelata, rispose, piano: “Niente!. . . E’ morto!. . . Potete far conto che gli recitino il de Profundis, a stasera non ci arriva” (F. De Roberto, Il rosario)

IL TEMPO “C’era una volta un mugnaio, che aveva una bella figlia…” (J. Grimm)

IL TEMPO “C’era una volta un mugnaio, che aveva una bella figlia…” (J. Grimm) “Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura…” (Dante) INDIETRO TUTTA (cioè il flashbac. K…) Io fui concepito nella notte tra la domenica e il primo lunedì di marzo nell’anno di Nostro Signore Millesettecentodiciotto. Ne sono matematicamente certo. Ma come sia giunto ora ad essere così preciso su di un fatto avvenuto prima che nascessi, dipende da un altro piccolo aneddoto, noto soltanto alla nostra famiglia, ma che io rendo qui di pubblica ragione per chiarire meglio il punto (L. Sterne, Tristam Shandy) AVANTI TUTTA (cioè, la prolessi…) Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggiop in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio… G. Garcìa Marquez, Cent’anni di solitudine

…e ancora FERMI TUTTI! (ovvero le pause…) Don Abbondio (il lettore se n’è avveduto)

…e ancora FERMI TUTTI! (ovvero le pause…) Don Abbondio (il lettore se n’è avveduto) non era nato con un cuor di leone. Ma fin dai suoi primi anni aveva dovuto comprendere che la peggior condizione a quei tempi era quella di un animale senza artigli e senza zampe, e che pure non si sentisse inclinazione di esser divorato. (…) Promessi sposi, I STRINGIAMO UN PO’…(ovvero ellissi e sommari) “Così il padre di Ludovico passò gli ultimi suoi anni in angustie continue, temendo sempre di essere schernito(…) Fece educare il figlio nobilmente, secondo la condizione dei tempi e per quanto gli era concesso dalle leggi e dalle consuetudini; gli diede maestri di lettere e d’esercizi cavallereschi; e morì lasciandolo ricco e giovanetto” (Pr. Sp. IV) “Solamente molti anni dopo, quando vennero a pignorargli le mule in nome del Re, perché non aveva potuto pagare il debito, Compare Cosimo non si dava pace, pensando che pure quelle erano le mule che gli avevano portato la moglie sana e salva, al Re, povere bestie” (G. Verga, Cos’è il re)

Tempo della storia e ordine del racconto Riconosci questa storia? 1. Concilio degli dei:

Tempo della storia e ordine del racconto Riconosci questa storia? 1. Concilio degli dei: Atena prega Zeus di aiutare Ulisse a tornare a Itaca 2. Atena convince Telemaco ad andare a cercar notizie del padre. Telemaco parte 3. Ermes convince Calipso a far partire Ulisse 4. Ulisse lascia Calipso, ma naufraga e viene accolto da Alcinoo 5. Odisseo racconta ad Alcinoo di esser partito da Troia e aver affrontato molteplici avventure fino all’arrivo da Calipso 6. Alla fine del racconto Alcinoo gli offre l’aiuto necessario per rientrare in patria

La fabula è…. 1. 2. 3. 4. 5. Odisseo parte da Troia e affronta

La fabula è…. 1. 2. 3. 4. 5. Odisseo parte da Troia e affronta molteplici avventure (Ciconi, Lotofagi, Ciclopi, Circe, Sirene, Scilla e Cariddi, naufragio ad Ogigia e “prigionia” presso Calipso) Concilio degli dei Atena convince Telemaco MENTRE Ermes convince Calipso Odisseo lascia Calipso ma naufraga e viene accolto da Alcinoo. Al banchetto del re, si commuove ascoltando i fatti della guerra, svela l’identitàe racconta le sue avventure Alcinoo decide di aiutarlo a riprendere la via per Itaca

Lo spazio, i luoghi Spazi reali e determinati “Quel ramo del lago di Como…”

Lo spazio, i luoghi Spazi reali e determinati “Quel ramo del lago di Como…” Spazi simbolici “ Sono salito sulla più alta montagna; i venti imperversavano; io vedeva le quercie ondeggiar sotto i miei piedi; la selva fremeva come mar burrascoso (…) nella terribile maestà della Natura la mia anima attonita ha dimenticato i suoi mali ed è tornata per poco in pace con se stessa” “…mi ritrovai in una selva oscura che la diretta via era smarrita” N. B. IL RACCONTO MODERNO NASCE QUANDO IL TEMPO (C’era una volta) e lo SPAZIO (…un regno…) DIVENTANO REALI E DETERMINATI

… e ancora Spazi indeterminati, aperti, paradossali, …. Narrano gli uomini degni di fede

… e ancora Spazi indeterminati, aperti, paradossali, …. Narrano gli uomini degni di fede che nei tempi antichi ci fu un re delle isole di Babilonia che riunì i suoi architetti e i suoi maghi e comandò loro di costruire un labirinto tanto involuto e arduo che gli uomini non si avventuravano ad entrarvi e chi vi entrava si perdeva. (…) Passando il tempo, venne alla sua corte un re degli Arabi e il re di Babilonia (per burlarsi della sua semplicità) lo fece penetrare nel labirinto, dove vagò offeso e confuso sino al crepuscolo. Allora implorò il soccorso divino e trovò la porta. Le sue labbra non proferirono alcun lamento, ma disse al re di Babilonia che egli in Arabia aveva un labirinto migliore e che a Dio piacendo un giorno glielo avrebbe fatto conoscere. Poi fece ritorno in Arabia, riunì i suoi capitani e guerrieri e devastò il regno di Babilonia, con tanta fortuna che rase al suolo i castelli, sgominò gli eserciti e fece prigioniero lo stesso re. Lo legò su un cammello e lo portò nel deserto. Andarono tre giorni e gli disse “O re, in Babilonia mi volesti perdere in un labirinto di bronzo con molte scale, porte e muri; ora l’Onnipotente ha voluto che io ti mostri il mio, dove non ci sono scale da salire, né porte da forzare, né corridoi da percorrere, né mura che ti sbarrano il passo” Poi gli sciolse i legami e lo abbandonò in mezzo al deserto, dove quegli morì di fame e di sete. La Gloria sia con colui che non muore. Jorge Luis Borges, da L’Aleph

4. Il personaggio Problema chiave: nella strutturazione di una storia si parte dalla situazione

4. Il personaggio Problema chiave: nella strutturazione di una storia si parte dalla situazione o dal personaggio? n l’ipotesi funzionalista (Todorov, anche Greimas) accentua la preminenza della trama sui personaggi, dei ruoli sui caratteri. Il personaggio è subordinato dunque alla funzione (che rappresenta le azioni) n l’ottica di Bachtin è diversa, e per lui la tipologia delle trame narrative dipende dalla caratterizzazione dei ruoli e delle funzioni storico-sociali dei personaggi n Muir individua tipologie di racconto basate sul rapporto tramapersonaggio: romanzo di azione (personaggi come parte della trama), romanzo di carattere (subordinazione della azione ai personaggi), romanzo drammatico (nessuna separazione trama/ personaggi, si influenzano reciprocamente)

Il personaggio… e il sistema dei personaggi un triangolo classico: “isso, essa … e

Il personaggio… e il sistema dei personaggi un triangolo classico: “isso, essa … e ‘o malamente” per capirsi…. Renzo, Lucia e Don Rodrigo ma anche Biancaneve, il principe, la strega

E il punto di vista?

E il punto di vista?

Di chi è il punto di vista? del narratore, del personaggio, di più personaggi….

Di chi è il punto di vista? del narratore, del personaggio, di più personaggi….

5. Tecniche della rappresentazione: il punto di vista e la voce a) punto di

5. Tecniche della rappresentazione: il punto di vista e la voce a) punto di vista n modalità panoramica (James: telling): narratore onnisciente che ne sa più dei personaggi n modalità mimetica (James: showing) o “scenica” gestita da un personaggio : focalizzazione interna n racconto gestito da un narratore che “ne sa meno” dei personaggi : focalizzazione esterna

b) La voce (Genette): come si colloca il narratore rispetto al discorso del racconto?

b) La voce (Genette): come si colloca il narratore rispetto al discorso del racconto? Livello narrativo Rapporto con la storia EXTRADIEGE TICO Racconto I grado INTRADIEGE TICO Racconto II grado ETERODIEGE TICO Narratore assente dalla storia Omero Sherazade I giovani novellatori del Decameron OMODIEGETICO Narratore presente nella storia - AUTODIEGETICO (Mattia Pascal Zeno) - ALLODIEGETICO (semplice testimone come Ismaele in Moby Dick) Ulisse alla corte dei Feaci

6. Dalla voce alle forme del discorso narrativo (rapporto tra racconto puro e mimesi

6. Dalla voce alle forme del discorso narrativo (rapporto tra racconto puro e mimesi ) n discorso narrativizzato o raccontato (il più distante perché il narratore riassume le parole dei personaggi) n discorso trasposto in stile indiretto : più mimetico e meno distante: il narratore è presente e cita a suo modo le parole/pensieri dei personaggi n discorso trasposto in stile indiretto libero : il narratore recupera nella sua trasposizione le parole dei personaggi e il personaggio si “infiltra” nella voce del narratore n discorso riferito o diretto: è il più mimetico e meno distante

Un esempio (da Il giardino dei Finzi Contini di G. Bassani) Ne nacque un

Un esempio (da Il giardino dei Finzi Contini di G. Bassani) Ne nacque un litigio. Io recitavo la parte del testardo interrompitore (DISCORSO NARRATIVIZZATO), e lei, dal canto suo, alzando la voce e bamboleggiando, ad accusarmi della «solita pignoleria» (DISCORSO TRASPOSTO IN STILE INDIRETTO RIPRENDENDO LE PAROLE DEL PERSONAGGIO). «Era evidente» gridava «io dovevo aver fiutato la sua intenzione di non mettermici nemmeno, nella sua epigrafe, e così, per pura gelosia, mi rifiutavo di stare ad ascoltarla» (DISCORSO INDIRETTO LIBERO). Poi ci calmammo. Prese a parlarmi una volta di più di quando lei e Alberto erano ragazzi (DISCORSO NARRATIVIZZATO). Se volevo proprio saperla, la verità, tanto lei quanto Alberto avevano sempre provato una grande invidia nei confronti di chi come me aveva la fortuna di studiare in una scuola pubblica. Ci credevo? Arrivavano al punto d'aspettare con ansia, ogni anno, l'epoca degli esami, soltanto per il gusto d'andare anche loro a scuola. (DISCORSO INDIRETTO LIBERO) «Ma perché, se vi piaceva tanto andare a scuola, studiavate poi in casa? » , domandai. (DISCORSO DIRETTO)