Assessorato Al Coordinamento Delle Politiche Europee Allo Sviluppo

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Assessorato Al Coordinamento Delle Politiche Europee Allo Sviluppo, Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e

Assessorato Al Coordinamento Delle Politiche Europee Allo Sviluppo, Scuola, Formazione Professionale, Università, Ricerca e Lavoro L’INTEGRAZIONE TRA SERVIZI PUBBLICI PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE FRAGILI

L’integrazione tra i servizi/il punto di partenza Oggi per queste persone esistono: Nel mercato

L’integrazione tra i servizi/il punto di partenza Oggi per queste persone esistono: Nel mercato del lavoro ci sono persone disoccupate che si presentano come «fragili e vulnerabili» . v v E cioè: persone che a una condizione di disoccupazione uniscono problematicità di natura sanitaria, psichica, funzionale, sociale, professionale e relazionale che condizionano le possibilità di accedere autonomamente al lavoro impedendo anche la loro inclusione sociale. 2 v v Strutture diverse in luoghi fisici diversi (Comuni, Asl, CPI, . . ) Criteri di valutazione diversi attraverso i quali di realizzano analisi e definiscono interventi Prestazioni diverse (tirocinio, contributo economico, asilo nido, …) Risorse economiche diverse (comunali, regionali, statali, comunitarie)

L’integrazione tra i servizi/la nuova Legge Con la nuova legge: • • Le persone

L’integrazione tra i servizi/la nuova Legge Con la nuova legge: • • Le persone incontrano, in ogni struttura, un «operatore dei servizi integrati» che ha gli stessi compiti nei loro confronti Viene ricostruito il “profilo di fragilità” secondo item definiti, unici e condivisi Per le persone si attiva un’equipe multi professionale composta da operatori dei 3 servizi Viene elaborato un programma personalizzato che prevede interventi dei tre ambiti e il «vincolo della condizionalità» . Un responsabile del caso ne seguirà monitorerà l’attuazione Perché questo sia possibile, la legge prevede che • il territorio dei Cp. I venga fatto coincidere con quello dei Distretti Socio-sanitari • nel territorio i tre Servizi agiscano in base un “Accordo di programma” • sia definita una programmazione regionale e distrettuale che identifichi le risorse per l’integrazione 3

L’integrazione tra servizi/l’attuazione della Legge Progettazione di strumentiprocessisoluzioni istituzionali Lo strumento di analisi del

L’integrazione tra servizi/l’attuazione della Legge Progettazione di strumentiprocessisoluzioni istituzionali Lo strumento di analisi del profilo di fragilità delle persone Lo strumento di progettazione integrata degli interventi Il processo di servizio erogato dalle tre strutture in integrazione Il profilo istituzionale dell’integrazione (e relativi strumenti, es. accordi di programma, . . ) v v Condivisione Sociale e Istituzionale v v Diffusioneformazione v v Tavolo inter-istituzionale (socialelavoro-sanità-attività produttive, Regione, Comuni, Province, ASL) Concertazione sociale (rappresentanze imprese – sindacati) Operatori Responsabili dei Servizi 4

Il processo organizzativo – aspetti costitutivi L’ambito territoriale in cui si esercita l’integrazione è

Il processo organizzativo – aspetti costitutivi L’ambito territoriale in cui si esercita l’integrazione è il “distretto” (socio-sanitario). L’utente può accedere indifferentemente a uno dei servizi presenti nel territorio: servizio sociale/Comune - servizio sanitario/Ausl - servizio per il lavoro/Cp. I. Con l’ "integrazione» non si fanno coincidere o si fondono i servizi in un (nuovo) servizio unico. La differenziazione e specializzazione dei servizi viene mantenuta. L’integrazione si fonda su una analisi e valutazione del “profilo di fragilità” degli utenti e si esprime attraverso un “programma personalizzato” unitario e condiviso. L’integrazione tra i servizi sociali-sanitari-per il lavoro è assicurata da una “équipe multi-professionale” 5

Il processo organizzativo – Schema rappresentativo 1/2 Distretto Persone in condizione di fragilità Servizi

Il processo organizzativo – Schema rappresentativo 1/2 Distretto Persone in condizione di fragilità Servizi “sociali” Comune Servizi “sanitari” Ausl Servizi “per il lavoro” CPI Analisi e valutazione del “profilo di fragilità” 6 Programma personalizzat o inserimento lavorativo

Il processo organizzativo – Schema rappresentativo 2/2 Servizio sociale Comune Operatore servizi integrati Servizio

Il processo organizzativo – Schema rappresentativo 2/2 Servizio sociale Comune Operatore servizi integrati Servizio sanitario Ausl Servizio per il lavoro Cp. I Operatore servizi integrati Équipe multiprofessionale Responsabile programma personalizzato 7

Il processo organizzativo – le figure professionali Le figure professionali che agiranno nel processo

Il processo organizzativo – le figure professionali Le figure professionali che agiranno nel processo operativo saranno: • • Appartiene a uno dei 3 servizi. Acquisisce informazioni utili a rilevare una situazione di multiproblematicità dell’utente. • • È colui che compila la scheda d’accesso e la prima parte della sezione anagrafica Rileva la necessità di inviare l’utente ad una valutazione più approfondita. L’ÉQUIPE MULTIPROFESSIONALE L’OPERATORE DEI SERVIZI INTEGRATI L’OPERATORE D’ACCESSO • L’operatore “servizi integrati” opera all’interno del suo servizio d’appartenenza. • Si attiva per l’utente multiproblematico per il quale va approfondita la necessità di interventi integrati. Acquisisce la “scheda di accesso” e ulteriori l’ informazioni sull’utente per completare il “profilo di fragilità” e misurarne quindi tutti gli aspetti della sua vulnerabilità. 8 • È composta da un operatore “servizi integrati” del servizio per il lavoro (sempre presente) e da un operatore “servizi integrati” del servizio sociale e/o un operatore “servizi integrati” del servizio sanitario. Per l’utente multiproblematico formula il programma personalizzato in base alle reali esigenze-fragilità rilevate dagli strumenti di valutazione e dall’analisi più approfondita sull’utente. RESPONSABILE DEL PROGRAMMA • • • È individuato all’interno dell’équipe. È la figura alla quale l’ équipe multi-professionale affida la gestione del programma personalizzato formulato per l’utente. Nella gestione e attuazione del programma svolge una funzione di “case management“.

Il programma personalizzato è finalizzato all’ inserimento lavorativo. Si basa sulle funzionalità della persona

Il programma personalizzato è finalizzato all’ inserimento lavorativo. Si basa sulle funzionalità della persona e sui sostegni necessari per ricostituire condizioni di funzionamento atte a superare o ridurre in modo significativo le fragilità rilevate Gli interventi previsti sono riconducibili e presenti nel sistema di offerta dei servizi interessati. Gli interventi previsti sono integrati tra loro nei contenuti, nei tempi e nei risultati da conseguire E’ previsto il ricorso a tutte le risorse-sostegni “di rete” attivabili intorno all’utente per lo sviluppo del programma finalizzato all’inserimento lavorativo. Per la sua elaborazione l’équipe può avvalersi di altri soggetti territoriali (pubblici e privati) il cui contributo è ritenuto utile all'efficienza ed efficacia degli interventi. Il programma esplicita l’assunzione degli impegni reciproci tra i servizi e l’adesione al programma da parte dell’utente. 9

I tirocini: alcuni riferimenti (1/2) «IL TIROCINIO È UNA MISURA DI POLITICA ATTIVA, FINALIZZATA

I tirocini: alcuni riferimenti (1/2) «IL TIROCINIO È UNA MISURA DI POLITICA ATTIVA, FINALIZZATA A CREARE UN CONTATTO DIRETTO TRA UN SOGGETTO OSPITANTE E IL TIROCINANTE ALLO SCOPO SI FAVORIRNE L’ARRICCHIMENTO DEL BAGAGLIO DI CONOSCENZE, L’ACQUISIZIONE DI COMPETENZE PROFESSIONALI E L’INSERIMENTO O IL REINSERIMENTO LAVORATIVO. IL TIROCINIO CONSISTE IN UN PERIODO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO E DI FORMAZIONE IN SITUAZIONE CHE NON SI CONFIGURA COME UN RAPPORTO DI LAVORO» . (Accordo tra il Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, sul documento recante «Linee-giuda in materia di tirocini» del 24 gennaio 2013) «LA REGIONE, NEL RISPETTO DEI LIVELLI ESSENZIALI FISSATI IN MATERIA DALLA LEGISLAZIONE NAZIONALE, DISCIPLINA I TIROCINI (…) QUALI MODALITÀ FORMATIVE, NON COSTITUENTI RAPPORTI DI LAVORO, FINALIZZATE, IN VIA ESCLUSIVA, A SOSTENERE LE SCELTE PROFESSIONALI E A FAVORIRE L'ACQUISIZIONE DI COMPETENZE MEDIANTE LA CONOSCENZA DIRETTA DEL MONDO DEL LAVORO» . L. R. 7/2013 «Disposizioni in materia di tirocini. modifiche alla legge regionale 1 agosto 2005, n. 17 (Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro)» - Art. 1

I tirocini: alcuni riferimenti (2/2) • Nel 2015, con un’ulteriore Accordo tra il Governo,

I tirocini: alcuni riferimenti (2/2) • Nel 2015, con un’ulteriore Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano del 22 gennaio, viene introdotto il Tirocinio di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione. • La Regione Emilia Romagna, con la LR 14/2015 ( «Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari» ) inserisce il Tirocinio inclusivo tra le misure di Politica attiva del lavoro realizzabili in Regione a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità.

Le tipologie di tirocinio • Le tipologie di tirocinio oggi disponibili sono 4: •

Le tipologie di tirocinio • Le tipologie di tirocinio oggi disponibili sono 4: • Tirocinio formativo e di orientamento; • Tirocinio di inserimento/reinserimento al lavoro; • Tirocinio rivolto a persone con disabilità e in condizione di svantaggio; • Tirocinio di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione. Nelle pagine che seguono, si fornisce un riepilogo delle caratteristiche salienti di ciascuna tipologia di tirocinio.

D. Tirocinio finalizzato all’inclusione sociale, all’autonomia e alla riabilitazione OBIETTIVI Agevolare l’inclusione sociale di

D. Tirocinio finalizzato all’inclusione sociale, all’autonomia e alla riabilitazione OBIETTIVI Agevolare l’inclusione sociale di persone in particolare difficoltà e condizioni di svantaggio. DESTINATARI Persone prese in carico dai servizi sociali e/o sanitari DURATA Massimo 24 mesi (comprese le proroghe) Persone disabili o in condizione di svantaggio sociale Persone in condizione di grave disagio economico e sociale INDENNITÀ In deroga: può essere corrisposta da un soggetto diverso dal soggetto ospitante, (Pubblica Amministrazione, altri soggetti) RIPETIBILITÀ In deroga: n ripetizioni possibili previa valutazione positiva dell’OTV

Ulteriori deroghe relative ai tirocini C e D Importo dell’indennità/impegno • L’indennità può non

Ulteriori deroghe relative ai tirocini C e D Importo dell’indennità/impegno • L’indennità può non essere corrisposta se il tirocinante presta servizio fino a 12 ore a settimana; • L’indennità deve essere almeno di 200 euro se il tirocinante presta servizio per più di 12 e fino a 25 ore a settimana Conteggio dei partecipanti I tirocinanti non sono conteggiati nel numero totale di tirocinanti che un datore di lavoro può ospitare contemporaneamente. Finanziamento e ripetibilità La valutazione dell’opportunità di utilizzare, caso per caso, una deroga su finanziamento e ripetizione, è degli Organismi tecnici di valutazione (OTV), composti da esperti del lavoro e delle politiche sociali e socio-sanitarie. Gli OTV rimangono attivi, per i tirocini C e D, fino all’attivazione dell’equipe multi-professionale prevista dalla LR 14/2015.