Strumenti compensativi Quali i pi adatti STRUMENTI COMPENSATIVI
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Strumenti compensativi Quali i più adatti. .
STRUMENTI COMPENSATIVI >DISPENSATIVI • aumentano l’autonomia e quindi la percezione di autoefficaccia • migliorano l’autostima ma • richiedono di lavorare sul gruppo classe
MAPPE MENTALI
“studiavo tantissimo, prendevo un sacco di appunti e più lo facevo e meno risultati ottenevo…” Tony Buzan, inglese che negli anni 70 studiando si accorge che non ha un metodo di studio, e si chiede come fare per apprendere in modo veloce ed efficace. “studiavo tantissimo, prendevo un sacco di appunti e più lo facevo e meno risultati ottenevo…” dice nella prefazione al suo libro “MAPPE MENTALI”. Gli studi di Buzan sono basati su un criterio ormai abbastanza conosciuto: se si mettono in connessione le parole alle immagini, attraverso delle associazioni ci si ricorda più facilmente qualunque concetto. Per capire quanto sia immediato e naturale per il nostro cervello tutto questo ti basterà pensare alle tue vacanze o alla tua casa. In automatico il cervello vedrà quelle immagini.
La mappa mentale è la riproduzione su carta del nostro più comune modo di pensare e assomiglia moltissimo alla forma di un neurone.
Quali sono i vantaggi reali di una mappa mentale: Il cervello ragiona prima di scrivere; Si possono creare legami e collegamenti; Trasferisce su un foglio il nostro modo di ragionare; Sono creative; Sono esse stesse un disegno. In più, facendo la mappa mentale, tuo figlio sta in realtà usando il suo talento e alzando la soglia di attenzione e di conseguenza la sua capacità di memorizzazione! • (VIVA LA DISLESSIA) • • •
le mappe concettuali hanno alcuni problemi tecnici: • • • Sono molto scritte; Hanno legami concatenati; Non danno spazio alla creatività; Fin troppo spesso sono costruite da una persona diversa da tuo figlio.
Tipologia di buona mappe concettuale : aiuta ad organizzare il pensiero
Mappe concettuali! Si perde l’orientamento
SCRITTO O ORALE? • ANCHE I BAMBINI INGLESI HANNO DIFFICOLTà CON LO SPELLING ED IMPARANO L’INGLESE NON COME VIENE SCRITTO, MA COME VIENE PRONUNCIATO. • SEGRETO: AVVICINARSI ALL’INGLESE COME UNA LINGUA E NON COME UN INSIEME DI NOZIONI
INGLESE: PERCHÉ TANTA FATICA? LINGUA OPACA Se nel nostro paese, infatti, i casi di disturbo della lettura si aggirano intorno al 3 e al 5 % della popolazione scolastica, negli Stati Uniti, secondo l’International Dyslexia Association, queste percentuali arrivano a quadruplicarsi fino a raggiungere il 15 -20%. Per questo è importante affiancare per l’inglese un tutor esperto nelle difficoltà dei ragazzi con dsa con la lingua inglese.
EVITARE • generalizzazione (la patologia certificata si amplifica a 360° e a tutte le attività la difficoltà specifica: siccome è dislessico non imparerà mai i verbi in inglese) • rigidità (porta a decidere a priori e se non è adeguata porta a sentire invalidati nella propria percezione di competenze: esempio una strategia di compensazione “leggere a canguro” va bene fino ad un certo mpomento) • dare poco spazio alla normalizzazione • impossibilità di cambiamento (monitorare i cambiamenti, i miglioramenti che sono intervenuti negli anni)
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