QUANDO LA PEDAGOGIA MAFIOSA NON E PIU COSI

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QUANDO LA PEDAGOGIA MAFIOSA NON E’ PIU’ COSI’ DISTANTE Michele Gagliardo PEDAGOGIA E DIDATTICA

QUANDO LA PEDAGOGIA MAFIOSA NON E’ PIU’ COSI’ DISTANTE Michele Gagliardo PEDAGOGIA E DIDATTICA DELLA LEGALITA’ Seminario di formazione per docenti delle Scuole Secondarie di Secondo grado di Modena 13 Novembre 2018 Sala conferenze Palazzina PUCCI Modena

LE MAFIE SONO SOGGETTI CHE COSTRUISCONO MONDI, CHE EDUCANO Le mafie sono sistemi complessi

LE MAFIE SONO SOGGETTI CHE COSTRUISCONO MONDI, CHE EDUCANO Le mafie sono sistemi complessi che si organizzano per potersi garantire il pieno raggiungimento dei loro 2 obiettivi fondamentali Profitto e arricchimento Potere Producono visioni del mondo Producono modelli di convivenza agiscono manipolazioni storiche definiscono legami e affetti Le mafie non sono mai solo «predatorie» ma hanno saputo e sanno essere funzionali al potere costituito e alle classi dirigenti, mai in contrapposizione.

Rivista giuridica «Processi» Da un articolo di Giuseppe Guido Lo Schiavo, Primo Presidente della

Rivista giuridica «Processi» Da un articolo di Giuseppe Guido Lo Schiavo, Primo Presidente della Corte di Cassazione. Dopo la morte di Calogero Vizzini, capo della mafia siciliana, luglio 1954 «Si è detto che la mafia disprezza polizia e magistratura: è una inesattezza. La mafia ha sempre rispettato la magistratura, la Giustizia, e si è inchinata alle sue sentenze e non ha ostacolato l’opera del giudice. Nella persecuzione ai banditi ed ai fuorilegge ha affiancato addirittura le forze dell’ordine. Oggi si fa il nome di un autorevole successore di Don Calogero Vizzini in seno alla consorteria occulta. Possa la sua opera essere indirizzata sulla via del rispetto alla legge dello Stato e al miglioramento sociale della collettività. »

 Le dimensioni della pedagogia mafiosa Una pedagogia diffusa che non si limita ad

Le dimensioni della pedagogia mafiosa Una pedagogia diffusa che non si limita ad ambiti specifici, ma si connette intimamente a tutte sfere dell’educazione e della vita delle persone PEDAGOGIA INTEGRALE – si pone l’obiettivo di formare l’uomo nella sua interezza e globalità PEDAGOGIA TERRITORIALE – rivolta a tutti gli abitanti di un territorio, indipendentemente dalla loro condizione sociale, economica e culturale. Tutti spinti a condividere la cultura della «sudditanza» nei confronti del sistema mafioso. PEDAGOGIA CONTESTUALE – interagisce con i sistemi culturali, assimilando, stravolgendo, manipolando, i riferimenti di fondo, quelli del senso e dell’appartenenza.

LE CARATTERISTICHE DEI MONDI MAFIOSI Ordinari e organizzati Arcaici Familistici Quotidiani Prossimi

LE CARATTERISTICHE DEI MONDI MAFIOSI Ordinari e organizzati Arcaici Familistici Quotidiani Prossimi

 «Per me la normalità era la nostra. Gli altri erano i nemici da

«Per me la normalità era la nostra. Gli altri erano i nemici da combattere, come i poliziotti: li vedevo i poliziotti che facevano il loro lavoro, che cercavano di contrastarci. Ed eravamo noi ad essere nel giusto: perché tu cresci convinto di essere il paladino del popolo. L’educazione è quotidiana e non lo sai: avviene tramite gli aneddoti, i racconti delle gesta dei nostri eroi, le commemorazioni dei caduti in battaglia. Tramite la spiegazione di cosa sono la famiglia, il sangue, l’onore, la vendetta» Luigi Bonaventura, ex collaboratore di giustizia

Creano un dispositivo educativo mafioso Dispositivo Abusante Pratiche Cornice valoriale mai messa in discussione

Creano un dispositivo educativo mafioso Dispositivo Abusante Pratiche Cornice valoriale mai messa in discussione dalla realtà Narrativa Esemplare Contenuti predefiniti Istitutiva Esclusione dell’educando Palestre di prova Perversione del dono

I bisogni di crescita alla prova del dispositivo educativo mafioso BISOGNI AREE ATTESE AREE

I bisogni di crescita alla prova del dispositivo educativo mafioso BISOGNI AREE ATTESE AREE DISATTESE Riconoscimento Consumo Senso e valore della cose Appartenenza Identicità Singolarità Legami Sentimentalismo Legami caldi Socialità – mondo Comunità totalitaria Partecipazione Rappresentazione Dogmatismo Pensiero libero Bene particolare Bene generale Giustizia Esemplare - violenta Disobbedienza

Verso un percorso di educazione civile «Non esisterebbe azione umana se non esistesse realtà

Verso un percorso di educazione civile «Non esisterebbe azione umana se non esistesse realtà oggettiva capace di provocare risposta; così come non ci sarebbe azione umana se l’uomo non fosse un progetto» La pedagogia degli oppressi Paulo Freire

DELL’EDUCARE CIVILE Una educazione Partigiana - Riconquistare una pedagogia capace di proposta e non

DELL’EDUCARE CIVILE Una educazione Partigiana - Riconquistare una pedagogia capace di proposta e non solo di ascolto Un impegno educativo tra confini e regolazioni - Costruire comunità che abbiano chiari confini, per starci dentro e trasgredirli Più vicini al mondo dei ragazzi - Tentare di avvicinare il mondo interno dei ragazzi, ascoltarlo nel tentativo di aprirle e metterlo in comunicazione con l’esterno Realizzare mondi e zone pubbliche - Porre attenzione alla costruzione di contesti prossimi, zone pubbliche nelle quali incontrarci, discutere e ricostruire la partecipazione civile Restituire valore alla vita sociale - Costruire legami sociali di giustizia Il valore di una “educazione che si fa dispositivo” - Non si educa solo per progetti, ma attraverso un’azione “contestuale”

INTENZIONE – PRESUNZIONE - CURA DOVERE E RESPONSABILITA’ CURE PROFILI Dovere di esercitare potere

INTENZIONE – PRESUNZIONE - CURA DOVERE E RESPONSABILITA’ CURE PROFILI Dovere di esercitare potere Non siamo destinatari della nostra azione educativa - Profilo etico Intervenire nel percorso esistenziale di una persona che sta crescendo Non fa crescere solo ciò che fa piacere Fare una precisa proposta Mettere in grado chi cresce di entrare in relazione con la nostra proposta, criticamente e liberamente La relazione non è sempre educativa, lo è quando: - Entri nel suo mondo - Incontri la sua opposizione - Inizi a progettarne la fine Attese reciproche - Profilo regolativo Definire il dispositivo attorno alle attese - Profilo politico Consolidare comunanze – Trattare le differenze

Memoria e narrazione «Le nuove generazioni, insomma, sono alla ricerca non tanto di un

Memoria e narrazione «Le nuove generazioni, insomma, sono alla ricerca non tanto di un padre eroico, quanto di un padre testimone. Di un padre cioè capace di mostrare, nella propria esperienza vissuta, le possibilità concrete di tenere saldi Legge e Desiderio» «Il complesso di Telemaco» Massimo Recalcati I ragazzi chiedono che qualcuno racconti loro storie che ha senso ascoltare, degne di essere vissute MANCANO GRANDI NARRAZIONI ENTRO LE QUALI CRESCERE

I giovani come Telemaco I ragazzi sono sulla spiaggia e attendono l’arrivo di un

I giovani come Telemaco I ragazzi sono sulla spiaggia e attendono l’arrivo di un padre reale o simbolico, che sia in grado di essere testimone, di ritorno da un viaggio, una esperienza Attendono un padre che non sia eroe o padrone Attendono un adulto che con la propria vita e le proprie scelte faccia intravedere che esiste un senso e una Legge, una verità possibile Che vi è un legame tra Legge e Desiderio (felicità)

NARRARE – ESPRIMERSI… «Il ragazzo è solo. Il suo approssimarsi - e poi la

NARRARE – ESPRIMERSI… «Il ragazzo è solo. Il suo approssimarsi - e poi la caduta, spesso uno scontro con la terra e il mondo cosiddetto reale – avviene così. E’ un’estasi, o un impatto. Avere, in queste circostanze, mezzi espressivi, essere educati a usare questi mezzi, potrebbe voler dire essere forniti di un paraurti, o un paracadute. Significherebbe entrare nel mondo – del reale – per il verso giusto e proprio all’anima dell’uomo, che è il fatto creativo. Quando ciò non avviene, e il bambino entra nel mondo esclusivamente attraverso la proprietà di oggetti di mercato, in lui resta un’ansia, un vuoto, che spesso si fa amara insoddisfazione – sebbene egli abbia tutto – o ira. Perché nella sua educazione o nascita al mondo, è mancato l’apporto della sua propria invenzione e creatività. Egli ha trovato tutto già fatto. E il tutto fatto – da altri – che lo distruggerà, come un muro vuoto, egli, da quando si accorgerà della propria amputazione fantastica, o creativa , vorrà distruggere. Così ho sempre pensato che il problema massimo del mondo – e della sua pace, anche se relativa – sia avere dei bambini in grado di entrare nel mondo cosiddetto adulto creando, essi stessi, e non, invece, appropriandosi distruggendo. Creare è una forma di maternità: educa, rende felici e adulti in senso buono. Non creare è morire e, prima, irrimediabilmente, invecchiare. » Anna Maria Ortese «Corpo celeste» Adelphi 1997

Memoria e responsabilità elementi essenziali della nostra soggettività «Noi siamo la memoria che abbiamo

Memoria e responsabilità elementi essenziali della nostra soggettività «Noi siamo la memoria che abbiamo E la responsabilità che ci assumiamo Senza memoria non esistiamo E senza responsabilità, forse, non meritiamo di esistere» Josè Saramago

Perché i ragazzi hanno sete di memoria e testimonianze? In ogni testimonianza che si

Perché i ragazzi hanno sete di memoria e testimonianze? In ogni testimonianza che si incontra c’è sempre una parte di fiducia nell’avvenire, una finestra aperta sul futuro Oltre al contenuto conta l’amore per il contenuto che i ragazzi percepiscono nel testimone, in ciò che dice e fa Nella scuola si entra in contatto con i ragazzi trasmettendo l’amore per la disciplina, così si trasmette il desiderio di sapere Nell’esperienza della memoria, così come nell’incontro con i testimoni, accade la stessa cosa. I ragazzi incontrano il desiderio di verità e di giustizia vissuto dai familiari, dai testimoni Un desiderio applicabile in altri contesti Per questo l’incontro con un testimone è potente anche in contesti dove i fatti raccontati non sono accaduti – perché la domanda di verità e giustizia è ovunque

 «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può

«Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche la nostra» Primo Levi La relazione con gli altri La relazione con la memoria La relazione con il mondo interno Aiuta a vivere una condizione di appartenenza profonda, così come veniva descritta da Giorgio Gaber: La responsabilità trova senso motivazione nel rapporto con la memoria La memoria ci mette in contatto con i nostri sentimenti civili Conoscere aiuta ciascuno ad impegnarsi, legarsi agli altri e lavorare su sé stessi Condividere sentimenti civili permette di attivare il desiderio di cambiamento «Appartenere è sentire l’altro presso di sé»

Fare memoria apre il cuore e la mente Nostalgie Attese e speranze Incontrare gli

Fare memoria apre il cuore e la mente Nostalgie Attese e speranze Incontrare gli altri Nostalgia dal greco - Nostos e algos – Ritorno al dolore Non si può vivere senza attese e speranze Fare memoria riporta ciascuno in contatto con le proprie nostalgie dolorose Non si può vivere senza nostalgie Incontrare la nostra nostalgia e le emozioni che essa muove, ci permette di incontrare e riconoscere le emozioni degli altri Ci sono nostalgie infinite che ci accompagnano per tutta la vita Non c’è alcuna nostalgia che non viva «nel» e «del» passato e non sia aperta alla speranza – che è «memoria del futuro» Se non si ripercorrono i sentieri che ci conducono al passato, che ci fanno incontrare i pensieri e gli accadimenti che hanno dato senso alla nostra vita – non si può vivere Le emozioni dicono della nostra interiorità Le emozioni sono forme di conoscenza di essere di aiuto nella comunione e nella solidarietà Tentando di dimenticare o ignorare le nostalgie, si rischia di perdere un pezzo di sé La nostalgia fa parte della vita, come la memoria, dalla quale essa nasce

Cura dei sentimenti civili Giustizia Bene e male – orientamento etico Compassione Indignazione sentire

Cura dei sentimenti civili Giustizia Bene e male – orientamento etico Compassione Indignazione sentire l’ingiustizia Pietà Sentire l’altro che soffre differenze accettare gli altri e le loro Valutare ingiusta la sua sofferenza vita Fare spazio gli altri nella nostra Gratitudine Accettare le vita pur nella fragilità Speranza Andare verso – rendere possibile

Patti educativi locali Principi Snodi educativi Orizzonti Formare una comunità educante Azioni Regole Responsabilità

Patti educativi locali Principi Snodi educativi Orizzonti Formare una comunità educante Azioni Regole Responsabilità

Per approfondire Cavadi A. «Strappare una generazione alla mafia» DG Editore, Trapani, 2005 Chirico

Per approfondire Cavadi A. «Strappare una generazione alla mafia» DG Editore, Trapani, 2005 Chirico D. Carta M. «Under» G. Perrone Editore, Roma, 1017 Dalla Chiesa N. «L’espansione delle organizzazioni mafiose. Il Nord Ovest come paradigma» , Santoro editore, Lecce, 2015 Gagliardo M. Rispoli F. Schermi M. «Crescere il giusto. Elementi di educazione civile» Edizioni Gruppo Abele, Torino, 2012 Iantosca A. «Bambini a metà. I figli della ‘Ndrangheta» G. Perrone Editore, Roma 2015 Lo Cascio G. (a cura di) «L’immaginario mafioso» Ed. Dedalo, Bari, 1983 Marcone D. «Non a Caso» Ed. La Meridiana, Molfetta, 2017 Sales I. «Storia dell’Italia mafiosa» Rubbettino Ed. , Soveria Mannelli (Cz), 2016 Santino U. «La mafia interpretata» Rubbettino Ed. , Soveria Mannelli (Cz), 1995 Santino U. «Storia del movimento antimafia» Editori Riuniti, Roma, 2009 Schermi M. «Crescere alle mafie» Franco Angeli, 2010