Parrocchia San Giuseppe Sposo di Maria Vergine Pavona

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Parrocchia San Giuseppe Sposo di Maria Vergine -Pavona- LA PASTORALE INTEGRATA Consiglio Pastorale Parrocchiale

Parrocchia San Giuseppe Sposo di Maria Vergine -Pavona- LA PASTORALE INTEGRATA Consiglio Pastorale Parrocchiale 13/01/2020

Note Introduttive L’espressione Pastorale integrata appare ufficialmente nella nota pastorale della CEI: Il Volto

Note Introduttive L’espressione Pastorale integrata appare ufficialmente nella nota pastorale della CEI: Il Volto Missionario Delle Parrocchie In Un Mondo Che Cambia, il 30 maggio 2004, al numero 11. Dal titolo della nota, si percepisce che parlare di “pastorale integrata” non è che un altro modo di descrivere, narrare, progettare nella speranza il volto delle parrocchie di oggi e della chiesa in Italia.

Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è la questione cruciale della Chiesa

Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è la questione cruciale della Chiesa in Italia oggi. Una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più. È necessaria una pastorale missionaria, che annunci nuovamente il Vangelo, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo testimoniando che anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere conformemente al Vangelo e, nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l’intera società.

Da tempo la vita non è più circoscritta, fisicamente e idealmente, dalla parrocchia; è

Da tempo la vita non è più circoscritta, fisicamente e idealmente, dalla parrocchia; è raro che si nasca, si viva e si muoia dentro gli stessi confini parrocchiali; solo per pochi il campanile che svetta sulle case è segno di un’interpretazione globale dell’esistenza. Se prima il territorio viveva all’ombra del campanile, oggi è la parrocchia a doversi situare nei diversi “territori” di vita della gente, per capirne i problemi e le possibilità. Non basta una lettura sociologica, culturale dei dati; ne occorre anche un’interpretazione evangelica, ecclesiale. Ecco allora il volto della parrocchia missionaria: il mutamento esige il discernimento, quel dono che Paolo fa discendere dalla carità e quindi dalla comunione (cfr Fil 1, 9).

Non si può più dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo,

Non si può più dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il Vangelo, che si abbia una qualche esperienza di Chiesa. Vale per tutti: fanciulli, ragazzi, giovani e adulti; per la nostra gente e, ovviamente, per i tanti immigrati, provenienti da altre culture e religioni. C’è bisogno di un rinnovato primo annuncio della fede. Di primo annuncio vanno innervate tutte le azioni pastorali. Significa soprattutto salvaguardare l’unitarietà dell’iniziazione cristiana. Non tre sacramenti senza collegamento, ma un’unica azione di grazia: parte dal Battesimo e si compie attraverso la Confermazione nell’Eucaristia.

Che cos’è: Secondo i nostri vescovi “si tratta di concepire la parrocchia come un

Che cos’è: Secondo i nostri vescovi “si tratta di concepire la parrocchia come un tessuto di relazioni stabili”. È necessario introdurre “una logica integrativa” cioè “un modo di pensare e di procedere capace di integrare le diversità e i bisogni. A questo disegno diamo il nome di “pastorale integrata”, intesa come stile della parrocchia missionaria. Non c’è missione efficace, se non dentro uno stile di comunione. In questo cammino di collaborazione e corresponsabilità, la comunione tra sacerdoti, diaconi, religiosi e laici, e la loro disponibilità a lavorare insieme costituiscono la premessa necessaria di un modo nuovo di fare pastorale in un territorio ampio e su livelli pastorali diversi.

Perché una «Pastorale integrata» Perché occorre prendere consapevolezza che “è finito il tempo della

Perché una «Pastorale integrata» Perché occorre prendere consapevolezza che “è finito il tempo della parrocchia autosufficiente” e occorre partire dal radicamento locale per aprirsi a una visione più ampia e attuare un profondo ripensamento della parrocchia, che scaturisce dal riconoscere nella Chiesa particolare il contesto teologico proprio della parrocchia.

I Principi La Pastorale Integrata intende basarsi sui principi della condivisione e della comunione,

I Principi La Pastorale Integrata intende basarsi sui principi della condivisione e della comunione, valorizzando il ruolo del Consiglio Pastorale Parrocchiale e cercando di favorire una concreta sinergia con gli altri Uffici Pastorali a livello diocesano, e con tutte le realtà della parrocchia al fine di realizzare una pastorale adeguata alle esigenze del tempo e del territorio.

Una logica integrativa a tutti livelli Con la Diocesi: La logica “integrativa” non deve

Una logica integrativa a tutti livelli Con la Diocesi: La logica “integrativa” non deve reggere solo il rapporto tra le parrocchie, ma ancor prima quello delle parrocchie con la Chiesa particolare. La parrocchia ha due riferimenti: la diocesi da una parte e il territorio dall’altra. Con le parrocchie: La prima pastorale integrata è quella tra parrocchie: di qui il progetto delle Unità Pastorali. E non solo i preti devono entrare in rete con altri preti, ma le comunità stesse devono entrare in rete con altre comunità perché l’evangelizzazione possa essere efficace. Con altre realtà: Il vero soggetto che potrà rendere possibile l’integrazione sono gli organismi di partecipazione. Sempre in vista di una missione evangelizzatrice. Infine a livello Parrocchiale, un progetto comune per tutte le realtà.

Le caratteristiche della pastorale integrata Pluralità di presenze e azioni: La parrocchia conserva un

Le caratteristiche della pastorale integrata Pluralità di presenze e azioni: La parrocchia conserva un posto e ruolo oggi insostituibile. Ma di fronte alle sfide che la Chiesa deve oggi affrontare con speranza, essa «non può bastare da sola» . Rapporti nuovi tra le diverse realtà ecclesiali sul territorio: Per una pastorale integrata si esige la verifica del rapporto delle parrocchie tra loro e con la diocesi, le forme con cui sono accolti i vari istituti di vita consacrata, la valorizzazione delle associazioni, dei movimenti e delle nuove realtà ecclesiali…. Un profondo inserimento nel territorio: Un’azione pastorale integrata pone in rete le molteplici risorse umane, spirituali, culturali, pastorali, di cui dispone.

Le caratteristiche della pastorale integrata Un progetto: l'esigenza di operare "attraverso progetti" nell'ambito dei

Le caratteristiche della pastorale integrata Un progetto: l'esigenza di operare "attraverso progetti" nell'ambito dei processi che coinvolgono l'educazione e l'educazione alla fede proviene da una doppia esigenza: Ø Da una parte, è questione di serietà di azione. Procedere alla cieca o sull'onda degli entusiasmi è pericoloso in un ambito dove c'è di mezzo la persona, la sua vita e il suo senso. Ø Dall'altra, risulta condizione indispensabile per assicurare collaborazione in situazione di pluralismo. Per sollecitare persone e organismi diversi a fare qualcosa assieme, è indispensabile infatti costruire assieme e condividere intensamente una mappa di intenti.

Le caratteristiche della pastorale integrata Le strutture: La realizzazione di progetti di “pastorale integrata”

Le caratteristiche della pastorale integrata Le strutture: La realizzazione di progetti di “pastorale integrata” richiede la messa in opera di strutture coerenti: Ø un progetto diocesano organico di “pastorale integrata” Ø la condivisione del progetto ai diversi livelli Ø la verifica in ambiti adeguati della coerenza tra linee fondamentali del progetto e linee operative dei singoli organismi.

Orientamenti La Pastorale integrata è una scelta evangelizzatrice: deve essere promosso il passaggio da

Orientamenti La Pastorale integrata è una scelta evangelizzatrice: deve essere promosso il passaggio da struttura che offre rifugio e sacramenti con il rischio di percepire la parrocchia come “centro di servizi” per l’amministrazione dei sacramenti, che dà per scontata la fede in quanti li richiedono, a struttura che evangelizza. La Pastorale integrata: è fondamentalmente la pastorale dell’accompagnamento, dell’Ascolto.

Per Concludere Essa, prima che una tecnica e un agire, la Pastorale integrata deve

Per Concludere Essa, prima che una tecnica e un agire, la Pastorale integrata deve essere è una mentalità ecclesiale e pastorale. E’ come una sensibilità della mente, del cuore e della volontà. Insomma è una cultura creata dal gusto spirituale di interagire, di fare squadra tra preti e vescovo, tra preti e preti, tra preti/religiosi/diaconi e laici. Ci è dato con essa il piacere di suonare lo spartito del Vangelo attivando carismi, risorse, servizi e ministeri in modo armonico.