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L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Luisa Natali | UNICEF

L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Luisa Natali | UNICEF Office of Research, Firenze Chiara Saraceno | Università di Torino SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25 -26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929 -2016

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Premessa Libro: 11 casi studio sull’impatto della crisi sulla povertà minorile nei paesi ricchi Report Card 12 2

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Outline • La crisi in Italia • Povertà minorile in Italia prima della crisi • Trends e drivers della povertà minorile con l’avvento della crisi • La rete di sicurezza sociale prima della crisi • La reazione del governo alla crisi • Riflessioni conclusive 3

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO La crisi in Italia • Tra i paesi più colpiti • Doppia recessione – Grande Recessione – Crisi del debito sovrano • Italia non ha ancora recuperato • Condizioni del mercato del lavoro: – La disoccupazione è aumentata: • Sud • Uomini (industria manifatturiera e costruzioni) – Occupazione femminile stagnante 4

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Povertà minorile in Italia prima della crisi • Nel 2008, uno ogni quattro bambini a rischio di povertà (24. 7%) – % più alta della media EU-27 (20. 4%) – I bambini più a rischio rispetto the population as a whole (18. 7%) and the elderly (20. 9%) • Maggiormente a rischio sono quei bambini che vivono : – al Sud (territorial gap) (41. 7%) – in famiglie numerose; più alto è il numero dei bambini, e più alto è il rischio di povertà (38. 1% per I bambini che vivono in famiglie con 3 o + bambini) – in famiglie monoparentali (39. 3%) – In famiglie a intensità lavorativa molto bassa (78. 3%)…ma anche a intensità lavorativa media (36. 1%) [in-work poverty] – in famiglie straniere ‘migrant’ (31. 8%) 5

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO % a rischio di povertà, 2008 Bambini, EU-27 20. 3 Bambini in Italia 24. 7 Popolazione intera in Italia 18. 7 Popolazione 65+ in Italia 20. 9 Bambini al Sud 41. 7 Bambini in famiglie con 3+ bambini 38. 1 Bambini in famiglie a intensita' lavorativa molto bassa 78. 3 Bambini in famiglie a intensita' lavorativa media 36. 1 Bambini in famiglie 'straniere' 31. 8 Bambini in famiglie monoparentali 39. 3 0 Fonte: EU-SILC 10 20 30 40 50 60 70 80 90 6

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Minori in povertà assoluta in Italia, 2008 (%) Diploma di scuola media superiore e oltre Licenza di scuola media inferiore Nessuno-licenza elementare 2. 7 Entrambi i genitori occupati Un solo genitore occupato Nessuno genitore occupato 2. 9 8. 6 16. 9 8. 0 14. 8 Famiglie con 3 o + figli minori Famiglie con 2 figli minori Famiglie con 1 figlio minore 11. 1 5. 8 4. 2 Sud Centro Nord 9. 4 3. 1 4. 1 Tutti i bambini 6. 0 0. 0 Fonte: ISTAT 2. 0 4. 0 6. 0 8. 0 10. 0 12. 0 14. 0 16. 0 18. 0 7

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Trends e drivers della • povertà minorile con l’avvento della crisi • Tendenza al rialzo già a partire dalla metà degli anni ’ 90 Tendenze (aggregate): – – – • Rischio di povertà minorile ancorata (EU-SILC) Durata, o persistenza della povertà (Eurostat) Severa deprivazione materiale (EU-SILC) Deprivazione materiale infantile (EU-SILC) Percentuale di bambini che vivono in famiglie senza lavoro o a intensità lavorativa bassa (EUSILC) Povertà assoluta (ISTAT, serie storiche vecchia metodologia) Quali sono i bambini che sono stati colpiti piú duramente dalla crisi? – Tendenze a livello disaggregato (ISTAT, serie storiche vecchia metodologia) 8

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Condizione dei minori dal 2008 al 2013/2014 35. 0 32. 6 31. 6 30. 0 25. 0 lncidenza del rischio di povertà 24. 7 25. 1 25. 2 20. 0 16. 8 Incidenza della povertà assoluta* 15. 0 13. 7 13. 8 10. 0 5. 0 0. 0 9. 3 Severa deprivazione materiale 9. 2 % di bambini che vive in famiglie a intensità lavorativa molto bassa 6. 5 6. 0 2008 Incidenza del rischio di povertà, con soglia di povertà ancorata ai redditi 2008 2009 Fonte: ISTAT*, EU-SILC 2010 2011 2012 2013 2014 9

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Minori in povertà assoluta (%) dal 2008 al 2013, i bambini piú colpiti 40. 0 37. 0 34. 6 35. 0 in famiglie monoparentali Tutti i minori 30. 0 in famiglie con un solo occupato 25. 0 22. 9 20. 0 19. 1 17. 0 14. 9 13. 8 16. 9 15. 014. 8 11. 1 9. 4 8. 0 5. 0 6. 0 4. 7 Fonte: ISTAT in famiglie con 3 o + minori in famiglie in cui nessun genitore é occupato 10. 0 al Sud Nessuno-licenza elementare 2008 2009 2010 2011 2012 2013 10

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Povertà educativa • Secondo i test internazionali PISA, tra gli adolescenti di 15 anni: – 1 bambino su 4 non super il livello minimo di competenze in matematica – 1 bambino su 5 non super il livello minimo di competenze in lettura • Differenze marcate a seconda della zona geografica, dello status socio-economico e dell’origine migrante dei genitori • Sovrapposizione con disparità a livello dell’offerta dei servizi educativi ed opportunità extracurriculari -> effetti di lungo termine 11

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO La rete di protezione • sociale prima della • Crisi Spesa sociale come % del GDP nella media europea Sbilanciata a favore delle pensioni • Arretratezza delle politiche a sostegno della famiglia • Scarso sistema di misure di riconciliazione vita-famiglia • Approccio di tipo categoriale • Mancanza di un reddito minimo garantito e universale per i poveri a livello nazionale • Frammentazione e inefficacia dei trasferimenti monetari per il contrasto della povertà infantile 12

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO La rete di protezione • sociale prima della • Crisi (2) Misure per i poveri? A livello nazionale, prestazioni di assistenza sociale in denaro solo per due categorie specifiche: – 65+ (Assegno sociale) – Gli invalidi civili (18 -65) • Misure specifiche per i bambini? • • Non esiste un assegno familiare per i figli (‘child benefit’): universale o su base esclusivamente reddituale Assegno al nucleo familiare Assegno per il terzo figlio Detrazioni fiscali per i figli a carico L’assegno di maternità e il fondo per l’affitto Servizi di assistenza all’infanzia: scarsi e differenze territoriali Diverse misure a livello locale, regionale e/o 13 municipale

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA TITOLO INTERVENTO SOTTOTITOLO Politica Caratteristiche principali Assegno definito sulla base del reddito ai lavoratori dipendenti. Assegno al nucleo famigliare Assegno per il terzo figlio Doppiamente selettivo [sulla base del livello e del tipo di reddito]; esclude le famiglie (ed i bambini) povere senza reddito da lavoro dipendente; impatto redistributivo limitato e scarsa efficacia nel targeting. Unica misura a livello nazionale mirata ai bambini poveri, a prescindere dalla situazione lavorativa dei genitori. Assegno perso una volta che uno dei figli diventa maggiorenne. Fortemente redistributivo. Detrazioni fiscali per i figli a carico Non fruibile dai più poveri che sono fiscalmente incapienti. Assegno di maternità Per mamme lavoratrici a basso reddito (5 mesi). Fondo per l’affitto Volto a sostenere le condizioni economiche delle famiglie in locazione a basso reddito. 14

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Politiche adottate in risposta alla crisi • Durante la prima fase della crisi (20082010): misure anticicliche – strumenti già esistenti rafforzati ma non riformati – ruolo di ‘assorbitore di shock’ • Durante la seconda fase della crisi (dal 2011): – Introdotte misure di austerità • Riforma delle pensioni (Fornero) • Drastici tagli ai fondi sociali ed ai trasferimenti alle autorità locali ed alla scuola – Regolamentazione dei contratti lavorativi • Riforma dell’art. 18 • Contratto a tutele crescenti – Inizio processo di ‘decategorizzazione’ e universalizzazione degli strumenti di protezione sociale • Maggiore universalismo nella sistema di protezione per i disoccupati • Bonus di 80 Euro al mese per i lavoratori a basso reddito 15

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Politiche mirate a contrastare la povertà infantile • Marginali, sporadiche e/o occasionali – Povertà non é mai stato un tema dell’agenda politica nazionale – Qualche cambiamento recentemente • • • Social Card (Carta Acquisti) dal 2008 Nuova Social Card, introdotta nel 2014 Bonus bebé • Nessuna riforma dei trasferimenti monetari per famiglie con bambini • Legge di Stabilità 2016: – Fondo nazionale per la lotta alla povertà ed alla esclusione sociale – Estensione della Nuova Social Card su tutto il territorio nazionale – Credito d’imposta per le fondazioni 16

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA TITOLO INTERVENTO SOTTOTITOLO Politica Social Card ("Carta Acquisti") Nuova Social Card Bonus bebè Riforma sistemi di protezione della disoccupazione Caratteristiche principali Misura provvisoria di emergenza introdotta nel 2008; carta prepagata (40 Euro mensili), per pagare le bollette e/o fare la spesa; Inizialmente mirata agli anziani a basso reddito, poi rivolta anche a famiglie con bimbi al di sotto dei tre anni a basso reddito. Non dipende dalla numerosità familiare. Target ‘fuori bersaglio’; Valore troppo basso e inadeguato; procedure complesse -> I fondi stanziati non sono stati spesi completamente Solo il 22% delle famiglie che fruiscono della Social Card sono famiglie con bambini al di sotto dei 3 anni. Sperimentazione in 12 città per 12 mesi introdotta nel 2014 Riservata alle famiglie a reddito basso – con almeno un figlio minore a carico Il valore del nuovo sussidio è più generoso e varia a seconda del numero di componenti del nucleo familiare [da un minimo di € 231 ad un massimo di € 404 al mese]. Fondi limitati-> ogni città ha introdotto ulteriori criteri Altra misura sperimentale; 80 Euro al mese per 3 anni rivolto alle famiglie a basso/medio reddito per I nuovi nati e/o adottati [nati/adottati tra il 2015 e il 2018]. Assegno di disoccupazione (ASDI) – previsto inizialmente in via sperimentale – aggiuntivo per coloro che hanno terminato di percepire la NASpi (nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego) e che ancora non hanno trovato un impiego. A basso reddito e appartenenti a nuclei familiari con minori o vicini all’età di 17 pensionamento.

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Riflessioni finali § § § Povertà nell’agenda politica Il reddito minimo di inclusione per i più poveri non è sufficiente per contrastare la povertà minorile Riforma del sistema di assegni familiari per i figli: meno frammentato e più efficace Sviluppo di politiche di riconciliazione vita-lavoro Trasformare misure sperimentali per contrastare la povertà educativa in politiche strutturali coinvolgendo le scuole e le comunità locali 18

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25 -26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA L’IMPATTO DELLA GRANDE RECESSIONE SULLA POVERTÁ MINORILE IL CASO ITALIANO Grazie lnatali@unicef. org 19