Le utopie e il XX secolo Caratteri del

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Le utopie e il XX secolo

Le utopie e il XX secolo

Caratteri del secolo • Più che utopie si hanno studi sull’utopia , teorie sull’utopia:

Caratteri del secolo • Più che utopie si hanno studi sull’utopia , teorie sull’utopia: non interessa costruire modelli utopici, ma capire il perché delle utopie. • Le poche utopie che vengono pubblicate hanno tutte qualcosa di ambiguo, una doppia faccia, nel senso che spesso paiono “nascondere” una distopia.

Su alcuni temi del Novecento (I) • 1: riproposizione delle tematiche escatologiche e religiose

Su alcuni temi del Novecento (I) • 1: riproposizione delle tematiche escatologiche e religiose il ruolo dell’utopia come costruzione umana rispetto al regno che sorge per iniziativa divina; il riscatto è secolarizzato. L’utopia non nega la trascendenza, ma il collegamento con la dimensione dell’umano è del tutto necessario Paul Tillich (1886 -1965), filosofo e teologo protestante, in questa direzione, fa dell’utopia una sorta di strumento per la filosofia della storia.

Su alcuni temi del Novecento (IIa) • 2. Utopia e ideologia: il massimo teorico

Su alcuni temi del Novecento (IIa) • 2. Utopia e ideologia: il massimo teorico su questo tema è Karl Mannheim (1893 -1947), che nel 1929 scrive un testo con questo titolo. Con “ideologia” si intende «un insieme di concetti che servono all’intenzione di trasfigurare o stabilizzare la realtà sociale esistente» ; con “utopia” ciò che provoca «un’attività collettiva che cerca di modificare la realtà in modo da farla coincidere con i propri fini che oltrepassano la realtà di fatto» (Enyclopaedia of Social Sciences). • l’utopia implica una modificazione del presente ed è espressa dai gruppi subordinati della società. Ma voler cambiare a tutti i costi può portare a un fallimento, ove si cambi ciò che non dovrebbe essere cambiato. • L’utopia, ove si realizzi, si tramuta in ideologia.

Su alcuni temi del Novecento (IIb) • 2 b. ) su ideologia utopia scrive

Su alcuni temi del Novecento (IIb) • 2 b. ) su ideologia utopia scrive anche il filosofo francese Paul Ricœur (1913 -2005), che però vuole dare della contrapposizione un’immagine che vada al di là di una immagine schematica dei conflitti sociali. Rimane la definizione di massima dell’ l’ideologia come il simbolo degli interessi della classe dominante che ha la funzione di legittimarne le pretese al di là della loro credibilità; e dell’utopia come la demistificazione di questa rappresentazione. Ma il rischio dell’utopia è che diventi una pura e semplice negazione.

Su alcuni temi del Novecento (III) • Utopia e Marxismo: il collegamento è variegato

Su alcuni temi del Novecento (III) • Utopia e Marxismo: il collegamento è variegato e va evidentemente oltre la critica di Marx al “socialismo utopistico”. • Si possono ricordare alcune posizioni: • a) Herbert Marcuse (1898 -1979; La fine dell’ utopia, 1967). La società industriale rende possibile la realizzazione dell’utopia, almeno in un certo senso; ma illato positivo dell’utopia è nell’impossibilità che si realizzi come tale. • b) Ernst Bloch (1885 -1977) dedica molti scritti all’utopia. Il suo tema è quello di una “utopia concreta”, dell’utopia come una chiave per l’interpretazione della storia dell’umanità. Le religioni sono state, nella storia, il segno dell’utopia.

Su alcuni temi del Novecento (IV) • Un certo liberalismo fa dell’utopia il luogo

Su alcuni temi del Novecento (IV) • Un certo liberalismo fa dell’utopia il luogo teorico dell’annullamento della libertà personale, e quindi da qui il prologo di un certo tipo di distopie: • si veda in questo senso Karl Popper, 1902 -1994, per cui l’universo immobile delle utopie è un disegno del totalitarismo; • Ralf Dahrendorf (1929 -2009) vede in questa stessa staticità un elemento conservatore, cioè di giustificazione dell’esistente; • Altri, al contrario, individuano nelle utopie non lo scopo di proporre un modello perfetto, ma di smuovere l’acquiescenza all’esistente

Su alcuni temi del Novecento (V) • Utopia e scienza: • Un “residuo” di

Su alcuni temi del Novecento (V) • Utopia e scienza: • Un “residuo” di positivismo vede negli sviluppi di cibernetica, genetica e tecnologia in genere un orizzonte di progresso e un prospettiva di realizzazione positiva per il genere umano. Ma si tratta di una prospettiva che diviene sempre più minoritaria. • Il genere fantascientifico – che è in linea di massima legato alla distopia – ha avuto tuttavia nel Novecento qualche risvolto utopico.

Su alcuni temi del Novecento (VI) • In due tra i massimi filosofi politici

Su alcuni temi del Novecento (VI) • In due tra i massimi filosofi politici degli ultimi decenni del Novecento si rinviene un collegamento tra l’utopia e la loro filosofia normativa. • ciò non implica la costruzione di una società utopica • si ha un particolare uso teorico del concetto; • l’utopia divine una sorta di “meta-utopia”.

Su alcuni temi del Novecento (VI): Robert Nozick (1938 -2002) (A) • Per quanto

Su alcuni temi del Novecento (VI): Robert Nozick (1938 -2002) (A) • Per quanto riguarda Nozick, il punto di partenza è quello dello Stato minimo, quale unico Stato moralmente legittimo e giustificato. Ma nella 3° parte di Anarchia, Stato, Utopia (1974) appare anche come quello che «realizza al meglio le aspirazioni utopiche di innumerevoli sognatori» , in quanto non disegna un progetto asfittico, ma una visione attraente (inspiring) grazie alla costruzione di un framework for utopia. Questo tipo di Stato permette, infatti, che ciascuno abbia il “diritto” di immaginare il “suo” mondo migliore e tutti gli altri, singolarmente presi, abbiano il parallelo diritto di volervi rimanere o di volerne uscire quindi ciascuno può scegliere la società che vuole e sistemarla in un framework (l’insieme dei mondi reali)di coesistenza

Su alcuni temi del Novecento (VI): Robert Nozick (1938 -2002) (B) • Utopia come

Su alcuni temi del Novecento (VI): Robert Nozick (1938 -2002) (B) • Utopia come struttura di utopie = utopia come meta utopia in cui ciascuno immagina l’utopia che preferisce. • è importante non un’utopia, ma il framework, che è accettabile per ogni utopista, in quanto è compatibile con tutte le utopie particolari: la struttura è «appropriata per una società di uomini buoni» , e quindi ogni utopista ha la convinzione che costoro, prima o poi, sceglieranno la sua proposta. • la struttura è lo Stato minimo.

Su alcuni temi del Novecento (VI): John Rawls (1924 -2002) (A) • In The

Su alcuni temi del Novecento (VI): John Rawls (1924 -2002) (A) • In The Law of People (1999) elabora la tesi della realistic utopia, entro un contesto in cui si occupa di diritto internazionale e di possibili teorie pacifiste. • “Realistic utopia” è un concetto che può essere sottoposto a due riserve: 1) può un’utopia essere realistica? 2) se sì, che differenza c’è con la sua teoria normativa? • «la filosofia politica è realisticamente utopica quando estende quelli che di solito vengono considerati i limiti delle possibilità politiche praticabili e, così facendo, ci riconcilia con la nostra condizione politica e sociale»

Su alcuni temi del Novecento (VI): John Rawls (1924 -2002) (B) • La realistic

Su alcuni temi del Novecento (VI): John Rawls (1924 -2002) (B) • La realistic utopia ha necessità di una società costituzionale ragionevolmente giusta = deve contenere i principi fondamentali di una teoria della giustizia. • Ma è possibile pensare una utopia realistica a livello del diritto dei popoli (del diritto internazionale) «dopo Auschwitz» ? Ralws risponde che nulla deve farci perdere la speranza del cambiamento, l’orizzonte della possibilità, di un mondo che può prima o poi esistere, anche se non si è sicuri che «la sua esistenza sia necessaria o lo sarà in futuro» .