Le riforme dei Gracchi Corsista Chiara Cannizzaro Tutor

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Le riforme dei Gracchi Corsista: Chiara Cannizzaro Tutor: prof. ssa G. Chisari

Le riforme dei Gracchi Corsista: Chiara Cannizzaro Tutor: prof. ssa G. Chisari

La situazione socio-politica La nobiltà senatoriale, investendo numerosi capitali in terre, si andò trasformando

La situazione socio-politica La nobiltà senatoriale, investendo numerosi capitali in terre, si andò trasformando in un ceto di latifondisti. Dopo la 2ª guerra punica era cresciuto a dismisura il numero degli schiavi. Crisi militare a causa della diminuzione della borghesia agricola. Trasformazione della vecchia borghesia rurale in proletariato.

Chi erano i Gracchi ? Scipione l’Africano Cornelia + Tiberio Sempronio Gracco Tiberio Caio

Chi erano i Gracchi ? Scipione l’Africano Cornelia + Tiberio Sempronio Gracco Tiberio Caio Sempronia

Tiberio Gracco Per risolvere la crisi Tiberio si convinse che l’unica soluzione era quella

Tiberio Gracco Per risolvere la crisi Tiberio si convinse che l’unica soluzione era quella di ricostruire la classe dei piccoli coltivatori.

Divenuto tribuno della plebe nel 133 a. C. , progetta una riforma di legge

Divenuto tribuno della plebe nel 133 a. C. , progetta una riforma di legge per aiutare i piccoli proprietari rovinati dai debiti: Lex agraria : “nessuno può possedere più di 500 iugeri di agro pubblico; il territorio eccedente deve essere restituito allo Stato e ridistribuito ai proletari in lotti di 30 iugeri ”.

La lex Sempronia viene approvata nonostante il veto e l’opposizione di Ottavio Cecina, tribuno

La lex Sempronia viene approvata nonostante il veto e l’opposizione di Ottavio Cecina, tribuno della plebe passato dalla parte dei latifondisti. Come finanziare la riforma? Tiberio propone di finanziarla con l’eredità di Attalo III di Pergamo. Ma…

I senatori aspettano il momento più opportuno per abbattere Tiberio. Quando Tiberio ripresenta la

I senatori aspettano il momento più opportuno per abbattere Tiberio. Quando Tiberio ripresenta la propria candidatura al tribunato della plebe per l’anno successivo scoppia un grosso tumulto in Campidoglio: Tiberio viene ucciso!

Caio Gracco Eletto tribuno della plebe nel 123 a. C. riprese il programma del

Caio Gracco Eletto tribuno della plebe nel 123 a. C. riprese il programma del fratello ampliandolo. Il suo scopo principale fu quello di accattivarsi il favore non soltanto della plebe ma di tutti gli strati sociali ostili alla classe dei senatori.

Proposte di legge di Caio: Lex agraria : Caio riprese la riforma agraria del

Proposte di legge di Caio: Lex agraria : Caio riprese la riforma agraria del fratello. Inoltre, per incentivare il coinvolgimento di tutti gli strati meno abbienti, abbinò alla riforma un ampio progetto di opere pubbliche, soprattutto strade.

Per assicurarsi l'appoggio della plebe in modo definitivo fece approvare la : Lex frumentaria

Per assicurarsi l'appoggio della plebe in modo definitivo fece approvare la : Lex frumentaria : “distribuire il grano a prezzo ridotto ai cittadini poveri”.

Lex iudiciaria : Con questa legge Caio sottrasse il potere giudiziario ai senatori e

Lex iudiciaria : Con questa legge Caio sottrasse il potere giudiziario ai senatori e lo assegnò ai cavalieri.

Conseguenze delle leggi Con queste leggi il potere di Caio Gracco si rafforzò a

Conseguenze delle leggi Con queste leggi il potere di Caio Gracco si rafforzò a tal punto che il senato sembrava quasi tagliato fuori dai giochi, un potere fondato sul consenso popolare che gli permise, senza che nessuno osasse contraddirlo, di proporre la sua rielezione a tribuno per l'anno successivo.

Nel secondo anno di tribunato Caio propose: La concessione della cittadinanza romana ai socii

Nel secondo anno di tribunato Caio propose: La concessione della cittadinanza romana ai socii italici. La proposta, però, sparse il malumore tra i suoi stessi sostenitori, gelosi della propria cittadinanza!

Delusa la plebe, Caio non fu rieletto nel 121 a. C. Tornato privato cittadino,

Delusa la plebe, Caio non fu rieletto nel 121 a. C. Tornato privato cittadino, egli dovette assistere alla demolizione della sua opera e al trionfo degli avversari.