DIDATTICA GENERALE AA 200910 PROF PIER GIUSEPPE ROSSI

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DIDATTICA GENERALE AA. 2009/10 PROF. PIER GIUSEPPE ROSSI LEZIONE 03/12/09 (modulo 2, lezione 9)

DIDATTICA GENERALE AA. 2009/10 PROF. PIER GIUSEPPE ROSSI LEZIONE 03/12/09 (modulo 2, lezione 9) Il modello F-V-P

L’AGIRE DIDATTICO Qualunque attività si faccia è prima pensata! Concretizzare in un artefatto (=

L’AGIRE DIDATTICO Qualunque attività si faccia è prima pensata! Concretizzare in un artefatto (= supporto esterno, presente quindi non solo nella nostra mente) ciò che si vuol svolgere permette di analizzarlo, rifletterci sopra, condividerlo con altri. Tuttavia ciò che realmente si realizzerà a scuola non sarà per filo e per segno ciò che si è progettato. L’AGIRE DIDATTICO E’ IL FRUTTO DEL CONFRONTO TRA PROGETTATO ED EVENTO. L’evento, la novità vanno tenuti in considerazione. Importante è ricordare che solo la progettazione permette di percepire il nuovo, l’evento, ovvero ciò che non si era previsto, e di affrontarlo senza ignorarlo.

IL MODELLO F-V-P Finalità (F), variabili (V), percorso (P) non sono inseriti in un

IL MODELLO F-V-P Finalità (F), variabili (V), percorso (P) non sono inseriti in un percorso a cascata. Cioè non è detto che si parta da F, per passare a V e poi a P; è possibile che si parta dal percorso (P) per risalire alle variabili (V) e alle finalità (F). Il meccanismo che si attiva nella mente del docente in fase di progettazione è un meccanismo di simulazione finalizzato a verificare se le attività che ha pensato, nel contesto in cui egli si trova (egli ha presenti la classe, i tempi, gli strumenti a sua disposizione), raggiungono gli obiettivi che si era prefissato. A partire da questa simulazione mentale scattano dei meccanismi di feedback.

IL MODELLO F-V-P: LE RIFORMULAZIONI 1° RIFORMULAZIONE: effettuabilità del percorso L’attività (P) è messa

IL MODELLO F-V-P: LE RIFORMULAZIONI 1° RIFORMULAZIONE: effettuabilità del percorso L’attività (P) è messa in discussione se non si hanno a disposizione i materiali che servono. 2° RIFORMULAZIONE: corrispondenza percorso-variabili Le attività pensate dal docente (P) sono messe in discussione se non sono compatibili con le variabili didattiche (V). Esse consistono nei tempi (vincoli di progetto), negli obiettivi, ecc. Molti obiettivi dipendono dai mediatori = ausili didattici, ciò che media tra insegnamento e apprendimento, ognuno dei quali porta dietro di sé dei significati: diversi mediatori attivano diversi processi cognitivi, di conseguenza, in base al mediatore, si modificano gli obiettivi! 3° RIFORMULAZIONE: corrispondenza percorso-finalità L’attività (P) è rimessa in discussione se nella simulazione essa non permette di raggiungere le finalità (F) postesi. Se si decide di non cambiare il percorso, allora cambieranno le finalità.

RIPROGETTAZIONE IN CORSO D’AZIONE Se si accorge che il messaggio non è passato, il

RIPROGETTAZIONE IN CORSO D’AZIONE Se si accorge che il messaggio non è passato, il docente, in breve tempo, deve trovare un altro modo e altri mediatori per farlo passare, facendo tuttavia attenzione a che il nuovo mediatore non promuova processi e quindi obiettivi diversi da quelli che si era prefissato. Anche in questo caso si parla di simulazione mentale: in azione la simulazione è favorita dall’esperienza, in base a cui si ha uno spettro più ampio di possibilità, di mediatori e degli effetti che questi mediatori producono.

RICAPITOLOAZIONE DEL MODELLO 1. In fase progettuale si definiscono F = finalità; V =

RICAPITOLOAZIONE DEL MODELLO 1. In fase progettuale si definiscono F = finalità; V = variabili; P = percorso. NB: non importa da quale dei tre il docente parta! 2. Giunto a P il docente simula. 3. Se qualcosa non funziona egli ridefinisce: o il percorso, cioè le attività; o le variabili, cioè tempi, obiettivi, ecc. ; o le finalità.

ESEMPI DI COME I MEDIATORI INFLUISCONO SULLA DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE FINALITA’

ESEMPI DI COME I MEDIATORI INFLUISCONO SULLA DETERMINAZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE FINALITA’