UMANESIMO E RINASCIMENT O UMANESIMO LUmanesimo fu un

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UMANESIMO E RINASCIMENT O

UMANESIMO E RINASCIMENT O

UMANESIMO L'Umanesimo fu un fenomeno culturale che prese vita in Italia negli ultimi anni

UMANESIMO L'Umanesimo fu un fenomeno culturale che prese vita in Italia negli ultimi anni del XIV secolo e che si sviluppò in Europa nel Quattrocento. L'elemento caratterizzante di questo movimento culturale fu la riscoperta della cultura dell'antichità classica greco-romana. • L'origine del termine "Umanesimo" Il termine Umanesimo prende il nome da humanae litterae, le discipline letterarie, storiche e filosofiche tipiche dell'uomo su cui posero l'attenzione gli studiosi del Quattrocento, che riportarono alla luce e reintrodussero nella cultura occidentale i classici latini e greci rimasti sepolti per secoli nelle biblioteche dei monasteri e nell'Impero bizantino. In contrasto con quanto accadeva nel Medioevo, considerato dagli Umanisti un'epoca oscura, gli studiosi del Quattrocento misero l'accento sulla capacità dell'uomo di agire nella vita civile e politica e si accostarono ai classici con la volontà di far rivivere, attraverso lo studio e l'imitazione, le virtù del mondo antico. • Gli elementi che favorirono la nascita e lo sviluppo dell’Umanesimo in Italia furono: -Le città dell'Italia centro-settentrionale, e in particolare Firenze, erano caratterizzate da vitalità economica e culturale -La presenza di numerose biblioteche, monasteri e università dove erano conservati i testi antichi -La formazione giuridica di molti intellettuali, basata sullo studio del diritto romano, che aveva reso familiare il mondo antico.

DA ROMA ALLA GRECIA L'opera di riscoperta dei testi antichi venne avviata nel Trecento

DA ROMA ALLA GRECIA L'opera di riscoperta dei testi antichi venne avviata nel Trecento dal poeta Francesco Petrarca che, in una biblioteca, ritrovò le Epistole di Cicerone. Petrarca è considerato il fondatore dell'Umanesimo perché fu il primo ad avvicinarsi ai classici nel tentativo di riscoprire lo spirito della civiltà antica. La riscoperta degli antichi, continuata nel Quattrocento da Poggio Bracciolini con il ritrovamento di Lucrezio, mise in evidenza la necessità di approcciare i testi antichi secondo nuovi principi. Nacque la FILOLOGIA: indagine critica condotta sui testi e sui documenti per stabilirne l'autenticità e ricostruirne l'integrità così da arrivare a una corretta comprensione. In una prima fase la riscoperta del mondo classico si concentrò sulla romanità. La riscoperta del greco, rimasto sconosciuto a gran parte dei letterati latini, iniziò solo verso la fine del Trecento quando, dall’Impero bizantino, arrivarono studiosi conoscitori della lingua.

L’IMPEGNO DELL’UOMO NELLA VITA CIVILE E POLITICA Secondo gli Umanisti l'educazione doveva essere finalizzata

L’IMPEGNO DELL’UOMO NELLA VITA CIVILE E POLITICA Secondo gli Umanisti l'educazione doveva essere finalizzata a formare un uomo virtuoso e impegnato nella dimensione civile. Per questo venne sviluppata una pedagogia alternativa che non si basava sui metodi repressivi e sull'apprendimento a memoria. Molti Umanisti si impegnarono nella realizzazione di scuole in cui l'insegnamento tradizionale delle discipline letterarie si univa ad altre con il fine di raggiungere un equilibrio in tutte le attività umane. Una volta formato, l'uomo doveva operare nella vita civile e politica: l'unione tra culto della classicità e impegno etico-politico caratterizzò profondamente l'Umanesimo.

LA STAMPA: UN MEZZO PER DIFFONDERE LE IDEE UMANISTICHE La stampa a caratteri mobili,

LA STAMPA: UN MEZZO PER DIFFONDERE LE IDEE UMANISTICHE La stampa a caratteri mobili, inventata dall'orafo tedesco Johannes Gutenberg nel 1450, ebbe grandi conseguenze per la storia umana e fu un importante mezzo di propagazione degli ideali dell'Umanesimo. Dalla Cina giunse la tecnica per stampare intere pagine che venivano modellate versando del piombo fuso in stampi di terracotta. L'innovazione di Gutenberg consistette nel creare singoli caratteri di piombo, che erano assemblati per comporre pagine intere e che potevano essere riutilizzati all'infinito. Nel 1456 il primo libro stampato fu la Bibbia in latino e in poco tempo il libro a stampa - meno costoso rispetto ai manoscritti creati sino ad allora e quindi accessibile a un pubblico più vasto divenne il mezzo privilegiato dagli umanisti per diffondere le nuove idee. Le stamperie si diffusero rapidamente in tutta Europa. A Venezia nacquero stamperie di grande pregio grazie all'editore Aldo Manuzio che creò: -Il corsivo nell'arte tipografica, che prese il nome di Aldino o Italico; -Il primo libro di piccolo formato.

LE IDEE DELL’UMANESIMO PONGONO LE BASI PER IL RINASCIMENTO Il movimento di riscoperta della

LE IDEE DELL’UMANESIMO PONGONO LE BASI PER IL RINASCIMENTO Il movimento di riscoperta della cultura classica e il tentativo di renderla attuale che caratterizzò l'Umanesimo non fu un fenomeno fine a se stesso, ma la premessa per il grandioso sviluppo artistico, scientifico e intellettuale che caratterizzò prima la cultura italiana e poi europea tra XV e XVI secolo: il Rinascimento.

RINASCIMENTO Periodo che si sviluppò a partire da Firenze dalla seconda metà del XIV

RINASCIMENTO Periodo che si sviluppò a partire da Firenze dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo, segnando una vera e propria rinascita da un passato buio e materialista. Questa "rinascita", ebbe una diffusione ed una continuità straordinariamente ampia. Non a caso, per la prima volta venne formulato il concetto di "frattura" tra mondo moderno e antichità. Il passato classico veniva ora indagato per trarne un'immagine più autentica e veritiera possibile, da seguire come esempio per produrre nuove creazioni (e non da usare come modello per pedisseque imitazioni). Il Rinascimento maturò un nuovo modo di concepire il mondo, che influenzò per la prima volta anche le arti figurative, la letteratura, l’architettura e la scienza. La nuova percezione portò l’individuo a considerare sé stesso e i suoi simili come soggetti unici, in grado di autodeterminarsi e di coltivare le proprie doti, con le quali vincere la Fortuna, intesa nella sua accezione latina di "sorte" e dominare la natura modificandola.

IL DIBATTITO STORIOGRAFICO A lungo i termini UMANESIMO e RINASCIMENTO sono stati usati come

IL DIBATTITO STORIOGRAFICO A lungo i termini UMANESIMO e RINASCIMENTO sono stati usati come sinonimi. Generalmente il primo era utilizzato per indicare il movimento culturale, il secondo il periodo storico durante il quale esso diede i suoi frutti. Nella seconda meta dell’ottocento lo studioso Jacob Burckhardt li distinse nettamente, vedendo nell’Umanesimo un momento essenzialmente filologico-letterario, incentrato sugli studi classici, e nel Rinascimento un momento filosofico-scientifico. Nel Novecento si è tornati ad avvicinare i due termini, considerando l’Umanesimo la prima parte del Rinascimento. In quest’ottica il concetto storiografico di Rinascimento finisce per denominare l’intera civiltà culturale del Quattrocento e del Cinquecento.

IL MITO DELLA RINASCITA Leon Battista Alberti nel trattato Della Famiglia rimanda al concetto

IL MITO DELLA RINASCITA Leon Battista Alberti nel trattato Della Famiglia rimanda al concetto umanistico di ‘rinascita’: l’uomo, al centro dell’universo, è chiamato a costruire se stesso con l’aiuto dell’esperienza diretta, con l’ingegno e con la rielaborazione culturale del sapere. Inoltre l’essere umano è messo in relazione con la natura (che cessa di essere entità passiva, e diventa vita in movimento collegata intensamente all’esistenza umana), e con essa vive armoniosamente. L’uomo dunque è un microcosmo, che riflette armonia del macrocosmo. Tale concezione viene conciliata con la fede: l’uomo deve infatti il proprio potere a Dio, che lo ha reso libero, e in equilibrio fra materia e spirito.

RINASCIMENTO FIORENTINO Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, città che viene spesso indicata come

RINASCIMENTO FIORENTINO Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, città che viene spesso indicata come la sua culla. Questo nuovo linguaggio figurativo, legato anche a un diverso modo di considerare l'uomo e il mondo, prese le mosse dalla cultura locale e dall'umanesimo. Le novità, proposte nei primissimi anni del XV secolo da maestri quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, non furono immediatamente accolte dalla committenza, anzi rimasero almeno per un ventennio un fatto artistico minoritario e incompreso, a fronte dell'allora dominante gotico internazionale. In seguito il Rinascimento divenne il linguaggio figurativo più apprezzato e iniziò a trasmettersi anche alle altre corti italiane (prime fra tutte quella papale di Roma) e poi europee, grazie agli spostamenti degli artisti. Lo stile del Rinascimento fiorentino, dopo i primordi del primo ventennio del Quattrocento, si diffuse con entusiasmo fino alla metà del secolo, con esperimenti basati su un approccio tecnico-pratico; la seconda fase ebbe luogo all'epoca di Lorenzo il Magnifico, dal 1450 circa fino alla sua morte nel 1492, e fu caratterizzata da una sistemazione più intellettualistica delle conquiste. Segue un momento di rottura, dominato dalla personalità del frate Girolamo Savonarola, che segna profondamente molti artisti convincendoli a un ripensamento delle loro scelte. L'ultima fase, databile tra il 1490 e il 1520, è detto Rinascimento "maturo", e vede la presenza a Firenze di tre geni assoluti dell'arte, che tanto influenzarono le generazioni a venire: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.

LORENZO DE’MEDICI Nel 1434 il governo della città di Firenze, che formalmente mantiene le

LORENZO DE’MEDICI Nel 1434 il governo della città di Firenze, che formalmente mantiene le istituzioni repubblicane, viene assunto da Cosimo il Vecchio che dà inizio alla Signoria dei Medici. I Medici sono un’antica famiglia fiorentina di origine popolare che si è arricchita con il commercio e le attività finanziarie. Proprietari di manifatture tessili, abili mercanti e uomini d’affari, hanno una banca con filiali in tutte le principali capitali europee. Lorenzo, nipote di Cosimo il Vecchio, nasce a Firenze nel 1449. A solo venti anni, alla morte del padre, viene invitato dai principali cittadini di Firenze a prendere in mano il governo della città. Educato dai più noti studiosi del tempo, Lorenzo, che sarà chiamato il Magnifico, si dimostra un abile diplomatico e uomo politico. Colto e raffinato, amante della poesia e delle arti, Lorenzo dà un grande impulso alla vita culturale fiorentina, accogliendo alla sua corte letterati, artisti e filosofi e sostenendo materialmente il loro lavoro. Poeta egli stesso, scrive numerose opere in versi e in prosa, passando dalle poesie d’amore, ai dialoghi filosofici, ai poemetti burleschi. Muore improvvisamente nel 1492, lasciando un grande vuoto nel mondo politico e artistico del Quattrocento.

PALAZZO VECCHIO Fu costruito nel XIII secolo e nel corso della storia è stato

PALAZZO VECCHIO Fu costruito nel XIII secolo e nel corso della storia è stato chiamato in diversi modi: in origine prese il nome di "Palazzo dei Priori" , poi nel XV secolo divenne "Palazzo della Signoria, dal nome dell'organismo principale della Repubblica fiorentina; nel 1540 divenne Palazzo Ducale, quando il duca Cosimo I de' Medici ne fece la sua residenza. Il nome Vecchio lo assunse nel 1565 quando la corte del Duca Cosimo si spostò nel "nuovo" Palazzo Pitti. Dal 1865 al 1871 fu sede del Parlamento italiano, mentre oggi ospita il Comune di Firenze e numerosi suoi uffici comunali, oltre ad un museo, Il palazzo fu progettato per ospitare i Priori e il Gonfaloniere di Giustizia (poi spostato al Palazzo del Bargello), supremo organo di governo della città e fu eretto sulle rovine di un palazzo appartenuto alla famiglia ghibellina degli Uberti, cacciata dalla città nel 1266 La storica contrapposizione fra guelfi e ghibellini è presente anche in elementi architettonici del palazzo: il ballatoio ha una merlatura chiamata “guelfa” cioè squadrata, mentre la torre ha una merlatura “ghibellina”, a coda di rondine. La magnificenza di questo edificio, tipicamente medievale, si deve in gran parte al progetto di Arnolfo di Cambio; la ricchezza dell’architettura interna è invece in gran parte opera di Giorgio Vasari. Nello stile dell’architettura civile dell’epoca Palazzo Vecchio incarna gli ideali di libertà dell’Italia dei comuni: semplicità e solidità. sue fondamenta poggiamo su un antico teatro romano i cui scavi non sono ancora conclusi e svelano ancora oggi segreti inaspettati: fra le altre cose i resti di un giovane ragazzo sono stati rinvenuti recentemente negli scavi.

CORRIDOIO VASARIANO Il Corridoio Vasariano fu realizzato dal Vasari nel 1565 su richiesta di

CORRIDOIO VASARIANO Il Corridoio Vasariano fu realizzato dal Vasari nel 1565 su richiesta di Cosimo I de' Medici, in occasione del matrimonio del figlio Francesco I con Giovanna d' Austria. Grazie a questo percorso sopraelevato i Medici si garantirono la possibilità di spostarsi liberamente ed in tutta sicurezza tra la loro residenza in Palazzo Pitti e la sede del Governo in Palazzo Vecchio. Già nel progetto originale del Vasari, il Corridoio prevedeva delle piccole finestre ed affacci sulle strade sottostanti il passaggio e sull' Arno. A questo proposito furono spostate dal Ponte Vecchio le botteghe dei macellai. Al loro posto furono collocate le botteghe degli orafi, che ancora oggi caratterizzano il Ponte Vecchio. Per realizzare il Corridoio, furono attraversate alcune delle case che si trovavano lungo il percorso. Tutti i proprietari degli edifici dettero il loro consenso all' attraversamento delle loro case, eccetto la famiglia Mannelli, che si oppose fermamente. Il Vasari dovette quindi "aggirare" l'ostacolo deviando il percorso del Corridoio, che passa infatti attorno alla Torre. Per i primi 200 anni il Corridoio Vasariano fu utilizzato esclusivamente come passaggio tra le residenze. Il percorso, per quanto fosse lungo solo circa un km, veniva attraversato probabilmente. Con l' arrivo dei Lorena ed il testamento dell' Elettrice Palatina Anna Maria Luisa de' Medici gli Uffizi divennero un luogo pubblico. Anche il Corridoio pertanto perse la sua funzione di passaggio privato.