Roma Caratteri generali della documentazione Le fonti narrative

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Roma. Caratteri generali della documentazione

Roma. Caratteri generali della documentazione

Le fonti narrative �Il Liber pontificalis �Raccolta di biografie di pontefici elaborata presso gli

Le fonti narrative �Il Liber pontificalis �Raccolta di biografie di pontefici elaborata presso gli uffici dell’amministrazione papale

1° blocco (“blocco primitivo” o “L. P. primitivo”) redatto nei primi 2/3 decenni del

1° blocco (“blocco primitivo” o “L. P. primitivo”) redatto nei primi 2/3 decenni del VI secolo (periodo goto di Roma) ed elaborato sulla base di fonti antiche conservate presso gli scrinia papali Ripreso a fine VI secolo e proseguito fino ad Adriano I (867 -872) Dal pontificato di Giovanni VIII (872 -882) le biografie sono scritte dai contemporanei

Liber Diurnus Romanorum pontificum �Contiene: � 1) raccolta di un centinaio di formule della

Liber Diurnus Romanorum pontificum �Contiene: � 1) raccolta di un centinaio di formule della cancelleria pontificia � 2) formulari liturgici � 3) consuetudini monastiche �e altro ancora �Testimonia il costume ecclesiastico della Chiesa di Roma nonché lo stile e il formulario degli scritti ufficiali dei pontefici romani dei secc. VI-IX

Le fonti diplomatiche �I registri pontifici �Esistenza attestata con sicurezza già a metà IV

Le fonti diplomatiche �I registri pontifici �Esistenza attestata con sicurezza già a metà IV secolo (papa Liberio) �Molti stralci pervenuteci attraverso l’opera dei canonisti (Collectio canonum del cardinale Deusdedit - 1087) �Registro di Gregorio I: più antica e grande raccolta di lettere pervenuteci dei registri di un papa ca. 850 lettere (tramandato in numerosissime copie (oltre 100 mss). Nell’ 880 esistevano ancora in Laterano 14 rotoli di papiro, uno per ogni anno)

I registri pontifici �Più antico conservato (Reg. vat. 1) copia integrale in beneventana (ca.

I registri pontifici �Più antico conservato (Reg. vat. 1) copia integrale in beneventana (ca. 1070) degli ultimi 6 anni del pontificato di Giovanni VIII (872 -882): ca. 300 lettere. �Primi conservati in originale (Reg. vat. 2 e 3) Gregorio VII (1073 -1085). Att. : la questione dell’originalità o meno è ancora aperta. �Lacuna fino al termine del XII. �La serie completa inizia con Innocenzo III (1198)

Liber censuum �Redatto da Cencio camerario (futuro papa Onorio III) intorno al 1192. �Vero

Liber censuum �Redatto da Cencio camerario (futuro papa Onorio III) intorno al 1192. �Vero e proprio cartulario del potere temporale della Chiesa di Roma, concepito dalla nascente camera apostolica per conoscere l’entità delle entrate che doveva percepire da enti religiosi e signori laici di tutta Europa. le 2 parti principali del L. C. vero e proprio: � 1) tavola dei censi � 2) documenti d’appoggio che provano la legittimità di quei censi (titoli giustificativi)

Liber censuum �Ma è anche un libro miscellaneo perché Cencio vi copiò pure: �Descrizioni

Liber censuum �Ma è anche un libro miscellaneo perché Cencio vi copiò pure: �Descrizioni liturgiche �Elenchi di papi �Stralci di cronache �Cencio vi raccolse tutta la documentazione antica che ai suoi tempi era ancora conservata negli archivi della Chiesa di Roma o tramandata diversamente (come, ad es. , la Collectio canonum del cardinale Deusdedit)

Fonti diplomatiche conservate negli archivi cittadini �Tranne poche eccezioni, i documenti romani sono tramandati

Fonti diplomatiche conservate negli archivi cittadini �Tranne poche eccezioni, i documenti romani sono tramandati dagli archivi �di monasteri romani maschili e femminili �di chiese secolari e regolari (S. Pietro, S. Maria Maggiore, S. Maria in Trastevere, S. Maria Nova ecc. ) �di famiglie aristocratiche. Qui però il materiale precedente al sec. XII è limitato. �Fino a tutto il sec. XII la tradizione documentaria romana è inquadrata nelle strutture religiose e i complessi documentari più rilevanti provengono tutti da chiese e monasteri

Limiti costituiti dalla conservazione all’interno di archivi ecclesiastici � 1) di natura logistica problemi

Limiti costituiti dalla conservazione all’interno di archivi ecclesiastici � 1) di natura logistica problemi di consultabilità difficoltà di accesso e � 2) di natura strutturale la documentazione offre una visione limitata della società, della cultura e dell’economia del tempo