LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Si chiama RIVOLUZIONE quindi

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LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Si chiama «RIVOLUZIONE» : quindi? Quando? 1760 -1820 Dove? Prima in Inghilterra poi in

Si chiama «RIVOLUZIONE» : quindi? Quando? 1760 -1820 Dove? Prima in Inghilterra poi in Europa CAMBIAMENTO RADICALE DELLA SOCIETA’ innanzitutto in Inghilterra GRANDE AUMENTO DELLA POPOLAZIONE all’inizio del ‘ 700, che porta alla necessità di MUTAMENTI NELL’AGRICOLTURA I beni prodotti dall’agricoltura bastano per la sopravvivenza, ma anche per il COMMERCIO e il denaro proveniente dal commercio viene investito nelle INDUSTRIE.

Le macchine I settori industriali più importanti erano quello TESSILE e quello SIDERURGICO. Fu

Le macchine I settori industriali più importanti erano quello TESSILE e quello SIDERURGICO. Fu possibile la lavorazione di ferro e ghisa attraverso FORNI ad altissime temperature. Fu prodotto per la prima volta l’ACCIAIO (= ferro + carbonio) furono possibili costruzioni molto forti e durature. Furono inventate delle macchine per aumentare la produzione tessile: - FILATOIO MECCANICO (1764) - FILATOIO IDRAULICO (1769) In generale si avviò la PRODUZIONE INDUSTRIALE MECCANIZZATA (attraverso le macchine)

La macchina a vapore e altre invenzioni Nel 1765 James Watt inventa la MACCHINA

La macchina a vapore e altre invenzioni Nel 1765 James Watt inventa la MACCHINA A VAPORE, che verrà utilizzata per la PRIMA LOCOMOTIVA A VAPORE (1814), che utilizza il vapore come forza di movimento e il carbone come fonte di energia. Nel 1825 l’Inghilterra inaugurerà la PRIMA LINEA FERROVIARIA. Il carbone, di cui l’Inghilterra era molto ricca, è la fonte di energia più importante della Prima Rivoluzione industriale. Un’altra fonte energetica importante è l’ELETTRICITA’: alla fine del ‘ 700 ALESSANDRO VOLTA inventerà la PILA ELETTRICA, che fu il primo generatore di energia costruito dall’uomo.

Le conseguenze della Rivoluzione industriale L’utilizzo di macchine per la produzione porta alla diffusione

Le conseguenze della Rivoluzione industriale L’utilizzo di macchine per la produzione porta alla diffusione di FABBRICHE, che nascevano vicino ai corsi d’acqua e alle miniere di carbone. Moltissime persone si trasferiscono dalle campagne alle città, che, però, erano sempre più inquinate dai fumi delle fabbriche e piene di SLUMS (= quartieri-ghetto vicini alle fabbriche in cui vivevano, in condizioni disagiate, gli operai con le rispettive famiglie). La Rivoluzione industriale creò due nuovi ceti sociali: la BORGHESIA INDUSTRIALE e il PROLETARIATO.

Le Trade Unions Il lavoro nelle fabbriche non era affatto facile: si lavorava 15

Le Trade Unions Il lavoro nelle fabbriche non era affatto facile: si lavorava 15 ore al giorno, avvenivano spesso incidenti sul lavoro, gli ambienti erano molto affollati ecc. Spesso erano impiegati anche i BAMBINI, che non erano in alcun modo tutelati o rispettati. Per questo motivo nacquero i primi MOVIMENTI OPERAI che cercavano di tutelare i diritti dei lavoratori nelle fabbriche: in Inghilterra nel 1827 nascono le prime ORGANIZZAZIONI SINDACALI (Trade Unions), associazioni che difendevano i lavoratori dalle ingiustizie sociali.

Il socialismo e Marx Il tema dei diritti dei lavoratori e delle condizioni di

Il socialismo e Marx Il tema dei diritti dei lavoratori e delle condizioni di vita prende il nome di «QUESTIONE SOCIALE» e gli intellettuali che se ne occuparono presero il nome di «SOCIALISTI» Fra i socialisti, si distinsero nel 1848 KARL MARX e Friedrich ENGELS, che scrissero il MANIFESTO DEL PARTITO COMUNISTA, in cui sostenevano un’idea di società fondata sull’UGUAGLIANZA SOCIALE, ECONOMICA E GIURIDICA DI TUTTI GLI UOMINI. Per ottenere questo tipo di società si proponeva una RIVOLUZIONE con cui il proletariato avrebbe distrutto lo «Stato borghese» e avrebbe creato una società in cui tutti sono uguali.