La Palestina Il conflitto araboisraeliano un conflitto politicomilitare
La Palestina
Il conflitto arabo-israeliano è un conflitto politico-militare che vede contrapposti lo Stato di Israele da una parte e i palestinesi e gli Stati arabi circostanti dall'altra. Le radici del conflitto risiedono nella nascita del sionismo e del nazionalismo palestinese. La fase principale del conflitto su larga scala tra Israele e gli Stati arabi ebbe luogo dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, al 1973, e fu costituita da una serie di guerre arabo-israeliane: la guerra del 1948, la guerra di Suez del 1956, la guerra dei sei giorni del 1967 e la guerra del Kippur del 1973.
La questione palestinese Il conflitto si è tramutato nel corso degli anni da conflitto arabo-israeliano su larga scala a un più localizzato conflitto israelo-palestinese (anche detto questione palestinese), incentrato sul mutuo riconoscimento di sovranità e indipendenza dello Stato di Israele e dello Stato di Palestina. Nonostante gli accordi di Oslo del 1993, che hanno portato al mutuo riconoscimento tra Israele e OLP e alla creazione dell'Autorità Nazionale Palestinese, ed il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell'ONU nel 2012, un accordo di pace definitivo tra Israele e Palestina non è stato ancora raggiunto.
Tutto ha inizio nel lontano 1898. Questo è l'anno in cui vede la luce il primo movimento Sionistico Internazionale.
La Palestina era appartenuta all‘Impero Ottomano, il quale aveva dato segni di stasi culturale e di crescente disfunzione della sua, efficiente macchina amministrativa. Durante la prima guerra mondiale, il Regno Unito prese tre impegni, tra loro contraddittori, rispettivamente con arabi, francesi ed ebrei sionisti. In particolare, per ottenere il favore degli arabi promise di sostenere l’indipendenza dei loro stati.
La Palestina diventò quindi una colonia del Regno Unito. A questo punto per ottenere l’appoggio del movimento sionista l'allora Ministro degli esteri della Gran Bretagna Arthur Balfour nel 1917 pubblicò la Dichiarazione Balfour, con cui la Gran Bretagna riconosceva ai sionisti il diritto di formazione di «un focolare nazionale» .
La seconda guerra mondiale Con la seconda guerra mondiale gli ebrei schierarono con gli Alleati (Regno Unito, Stati Uniti, Francia) mentre molti gruppi arabi guardarono con interesse l'Asse (Germania, Italia), nella speranza che una sua vittoria servisse a liberarli dalla presenza britannica. Nel 1947 la Gran Bretagna, provata dalla guerra mondiale e da una serie di attentati decise di rimettere il Mandato palestinese nelle mani delle Nazioni Unite, cui venne affidato il compito di risolvere l'intricata situazione.
La definitiva risposta delle Nazioni Unite alla questione palestinese fu data il 25 novembre 1947 e raccomandava la spartizione del territorio conteso tra uno Stato palestinese, uno ebraico e una terza zona, che comprendeva Gerusalemme, amministrata direttamente dall'ONU Territorio Popolazione araba . % Arabi Popolazione ebraica % Ebrei Popolazione Totale Stato arabo 725. 000 99% 10. 000 1% 735. 000 Stato ebraico 407. 000 45% 498. 000 55% 905. 000 Zona Internazionale 105. 000 51% 100. 000 49% 205. 000 Totale 1. 237. 000 67% 608. 000 33% 1. 845. 000
Nel luglio del 1956 il governo egiziano nazionalizzò il Canale di Suez. Davanti a questa azione reagirono lo Stato d’Israele e Gran Bretagna e Francia, economicamente legate a esso. I tre paesi aggressori ottennero una rapida vittoria militare; tuttavia, quest’azione fu fortemente condannata dall’Onu, dall’URSS e dagli USA.
La legge marziale Il 1970 si aprì con un aspro conflitto tra il governo giordano e alcune organizzazioni palestinesi. Il governo giordano temeva che tali organizzazioni mirassero ad un colpo di stato e alla presa del potere del paese. A partire dal 17 settembre, fu dichiarata la legge marziale, con la morte di diverse migliaia di palestinesi. La legge marziale è un sistema di governo in cui le leggi ordinariamente in vigore in uno Stato vengono temporaneamente sospese e i tribunali militari prendono il controllo della normale amministrazione della giustizia.
Pace tra Israele ed Egitto Nell’ottobre 1973 iniziarono simultanei attacchi egiziani e siriani che travolsero le forze israeliane colte di sorpresa. Gli egiziani, tuttavia, interruppero presto l'offensiva, quasi a dimostrare gli obiettivi simbolici dell'attacco. In seguito a intense trattative tra Usa e Urss, il Consiglio di sicurezza dell'Onu decretò infine una tregua, inizialmente ignorata da Israele. Da questa guerra deriva la pace stipulata tra Israele ed Egitto.
Nel 1993 avvenne la storica stretta di mano tra Arafat (leader palestinese) e Rabin (capo del governo israeliano) nell'iniziativa di pace (pace di Oslo). Nonostante i progressi nel processo di pace, gli anni Novanta furono caratterizzati anche da numerosi episodi di violenza.
Il 23 dicembre 2016 la risoluzione 2334 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, chiedendo ad Israele di porre fine alla sua politica di insediamenti nei territori palestinesi dal 1967, inclusa Gerusalemme Est, ribadì che non sarà riconosciuta alcuna modifica dei confini del 1967, al fine di giungere ad una pace definitiva e complessiva.
Eseguito da: Pianese Claudia VE
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