La frattura nei materiali ceramici es Vetro Quasi

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La frattura nei materiali ceramici (es. Vetro) Quasi tutti i ceramici sono soggetti a

La frattura nei materiali ceramici (es. Vetro) Quasi tutti i ceramici sono soggetti a frattura fragile, che può essere innescata o velocizzata dalla presenza di micro cricche e difetti nel materiale (p. es. micro bolle nel processo di fusione del vetro per lenti) La resistenza alla frattura viene quantificata dalla tenacità a frattura Dove Y= parametro che dipende dalla geometria del campione e della cricca = sollecitazione applicata a=lunghezza della cricca Se K>K 0 del materiale (campione standard) si ha la frattura Materiali per l’ottica

La frattura nei materiali ceramici (es. Vetro) Una volta nucleata, una cricca si propaga

La frattura nei materiali ceramici (es. Vetro) Una volta nucleata, una cricca si propaga accelerando fino a raggiungere una velocità limite (circa metà velocità del suono) oltre la quale comincia a biforcarsi. In una frattura su vetro si possono riconoscere le seguenti regioni, concentriche al punto di iniziazione della cricca (urto). Regione a specchio: vicina alla nucleazione, creata durante l’accelerazione della cricca. Tanto maggiore è la sollecitazione tanto più piccola la regione a specchio Regione rugosa: dovuta alla biforcazione della cricca originaria Regione a striature: rugosità microscopica allineata con la sorgente della cricca Materiali per l’ottica

Classificazione dei materiali: carico di rottura Materiali per l’ottica

Classificazione dei materiali: carico di rottura Materiali per l’ottica

Classificazione dei materiali: densità Materiali per l’ottica

Classificazione dei materiali: densità Materiali per l’ottica

POLIMERI Sintetici: plastiche, gomme, resine e adesivi, membrane… Naturali: cellulosa, lievito, seta, capelli, DNA,

POLIMERI Sintetici: plastiche, gomme, resine e adesivi, membrane… Naturali: cellulosa, lievito, seta, capelli, DNA, RNA…. Materia soffice ---- Materia dura (metalli, ceramiche, etc. ) Energia di interazione per unita’ di volume: E/a 3 dove a=distanza media Materia dura -> a=10 -10 m E= 10 -18 J E/a 3= 1012 J/m 3 Materia soffice -> a=10 -8 : 10 -6 m E= 10 -20 J E/a 3= 10 -2 : 104 J/m 3 Di conseguenza la materia soffice puo’ subire cambiamenti rilevanti di struttura anche intorno a T ambiente. STRUTTURA PRIMARIA (o chimica) STRUTTURA SECONDARIA Di solito la struttura primaria e’ una molecola che contiene C, H, O e Si.

Come le caratteristiche di un solido, cristallino o no sono determinate da: Struttura della

Come le caratteristiche di un solido, cristallino o no sono determinate da: Struttura della molecola + forze intermolecolari e periodicita’ (per il cristallo), Cosi’, le caratteristiche della materia soffice dipendono da : Struttura della molecola di base + flessibilita’ della catena polimerica + interazioni tra catene + peso molecolare e sua distribuzione. <R 2> distanza quadratica media tra le due estremita’ Interazioni tra unita’ della catena = Legami chimici Interazioni tra catene: van der Waals, legami H, interazioni idrofobiche (1 ordine di grandezza più piccole dei legami chimici) … anisotropia.

Polimeri lineari: Polistirene, polietilene HD, polimetilmetacrilato, nylon, fluorocarburi, …. Polimeri ramificati: Polietilene LD Polimeri

Polimeri lineari: Polistirene, polietilene HD, polimetilmetacrilato, nylon, fluorocarburi, …. Polimeri ramificati: Polietilene LD Polimeri a legami incrociati (vulcanizzazione): gomme elastiche Polimeri reticolati: resine epossidiche, etc. Forze di van der Waals e legami H Meno compatti, quindi meno densi Legami incrociati covalenti, ottenuti durante la sintesi con successiva reazione irreversibile

Copolimeri a blocchi Polimeri a stella Polimeri a pennello Capitoli: 3

Copolimeri a blocchi Polimeri a stella Polimeri a pennello Capitoli: 3

Proprieta’ meccaniche dei polimeri sforzo un polimero puo’ essere fragile o plastico a seconda

Proprieta’ meccaniche dei polimeri sforzo un polimero puo’ essere fragile o plastico a seconda della temperatura. Nell’arco di 60 C si puo’ passare da fragile a elastico fragile Yeld point plastic o elastomero deformazione

VISCOELASTICITA’ Comportamento intermedio tra quello di un solido elastico e quello di un liquido

VISCOELASTICITA’ Comportamento intermedio tra quello di un solido elastico e quello di un liquido viscoso

carico deformazione elastica t deformazione viscoelastica risposta viscosa t σ(t) = Eε(t) + η

carico deformazione elastica t deformazione viscoelastica risposta viscosa t σ(t) = Eε(t) + η dε(t)/dt t t

https: //youtu. be/tv. Rc 4 BAYtsk https: //youtu. be/Q 1 Vt. AXe. Mn 74

https: //youtu. be/tv. Rc 4 BAYtsk https: //youtu. be/Q 1 Vt. AXe. Mn 74