La fine del primato italiano Il XVII secolo

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La fine del primato italiano Il XVII secolo: crisi o stagnazione?

La fine del primato italiano Il XVII secolo: crisi o stagnazione?

Stagnazione demografica? n n n Francia Italia Paesi Bassi 10, 8% di popolazione urbana

Stagnazione demografica? n n n Francia Italia Paesi Bassi 10, 8% di popolazione urbana 23, 6% x 310. 000 Kmq 34, 7% x 30. 000 Kmq Nel XVII secolo l’Italia ha il 25% del totale europeo (Russia esclusa) delle popolazioni urbane; arriva al 48% se si tiene conto solo dei centri urbani con più di 10. 000 abitanti Nel XVII secolo quasi il 40% della popolazione delle grandi città si trova in Italia

Livelli di urbanizzazione n n n Crisi del modello urbano? Caduta delle attività economiche

Livelli di urbanizzazione n n n Crisi del modello urbano? Caduta delle attività economiche cittadine e ridimensionamento delle città? Impressione falsa, se si esclude la crisi demografica causata dalla grande peste degli anni Trenta; la tendenza secolare è alla stabilità, con una perdita relativa della popolazione urbana su quella rurale di solo 1%; la perdita è più accentuata solo se si confronta l’andamento italiano con quello di altri paesi europei (Francia, Inghilterra) dove l’urbanizzazione è accentuata

La fine del primato Anche in ambito economico l’Italia mantiene il proprio livello di

La fine del primato Anche in ambito economico l’Italia mantiene il proprio livello di prodotto pro-capite di ricchezza, ma perde terreno rispetto ad altre economie europee All’interno della penisola si verificano alcuni mutamenti strutturali che incideranno sullo sviluppo futuro della penisola: n mutamenti nelle componenti interne del sistema. Italia n cambiamento nel rilievo delle diverse regioni economiche italiane e nei rapporti fra Nord e Sud n mutamenti nel peso dell’Italia rispetto all’Europa

Frattura nord / sud n n Fino alla seconda metà del Cinquecento l’economia meridionale

Frattura nord / sud n n Fino alla seconda metà del Cinquecento l’economia meridionale è strettamente collegata con quella del Nord (esportazione di prodotti agricoli e cereali, olio, vino, zucchero e carne, da Sud a Nord; esportazione di materie prime e seta greggia da Nord a Sud) e il sistema spagnolo garantisce a lungo questa integrazione. Nel Seicento, invece, la produzione cerealicola del Mezzogiorno è assorbita dalla popolazione locale in crescita (soprattutto da Napoli) o dal commercio internazionale (Francia)

Cosa cambia in Italia nel corso del Seicento? n Due fenomeni evidenti: q q

Cosa cambia in Italia nel corso del Seicento? n Due fenomeni evidenti: q q n modifica negli equilibri fra le regioni del centro-nord allentarsi delle relazioni di scambio fra nord e sud Sul piano demografico il Centro ed in particolare la Toscana assume una posizione più marginale (declino rispetto al Tre-Quattrocento) rispetto al Nordovest; il Veneto perde importanza rispetto a Piemonte e Lombardia XIV secolo XVIII secolo Toscana 40 abit. x kmq Veneto 38 abit. x kmq Toscana e Veneto Piemonte e Lombardia 34, 5 abit. x kmq 59 Piemonte e Lombardia 89