Gli anni 20 Negli anni 20 la chitarra

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Gli anni ‘ 20 • Negli anni ‘ 20 la chitarra fatica ancora a

Gli anni ‘ 20 • Negli anni ‘ 20 la chitarra fatica ancora a trovare una dimensione da protagonista a causa della mancanza di volume che la confina a un ruolo secondario, marginale, ritmico e di accompagnamento. • Le chitarre acustiche hanno migliorato le proprie prestazioni grazie alle dimensioni maggiori del corpo e all’invenzione della chitarra resofonica, tuttavia non bastava. • Gibson inserì nel mercato anche le prime chitarre acustiche archtop (con tavola armonica bombata) come la Gibson L-5 usata da Eddie Lang (vedi qui a destra).

Due meravigliosi incontri • Eddie Lang, nome d’arte di Salvatore Massaro, nato a Filadelfia

Due meravigliosi incontri • Eddie Lang, nome d’arte di Salvatore Massaro, nato a Filadelfia nel 1902 da genitori italiani. • La sua prima collaborazione musicale è col violinista Joe Venuti. • Iniziano a incidere i primi duetti nel 1926 anticipando gli storici album registrati col chitarrista Lonnie Johnson. • Lang pone le basi della chitarra jazz con un uso degli accordi estremamente evoluto, alternato all’esecuzione di linee melodiche contraddistinte da uno stile solistico maturo. • Ascolto: ‘Stringin’ the blues’, si apprezzi l’accompagnamento ritmico di Lang.

 • Ma sarà l’incontro col chitarrista di New Orleans Lonnie Johnson a produrre

• Ma sarà l’incontro col chitarrista di New Orleans Lonnie Johnson a produrre le migliori registrazioni della sua carriera tra il 1928 e il 1929. • I brani registrati sono la realizzazione perfetta di scambio melodico e ritmico fra due musicisti che suonano lo stesso strumento, basato sul talento e il rispetto reciproco (interplay). • La collaborazione, a quei tempi, fra musicisti bianchi e neri era una rarità, tant’è che Eddie, per non rivelare di essere bianco, utilizza lo pseudonimo Blind Willie Dixon. Lonnie Johnson • Ascolto: ‘Guitar blues’. La parte solistica è affidata prevalentemente a Lonnie mentre Eddie tesse la sua tela movimentata di accordi e linee di basso. • Queste registrazioni per la prima volta mettono al centro la chitarra sia come strumento ritmico ma soprattutto solista.

Oltre ogni limite: Django Reinhardt (1910 -1953) • Il 26 ottobre 1928 un incendio

Oltre ogni limite: Django Reinhardt (1910 -1953) • Il 26 ottobre 1928 un incendio nella periferia di Parigi distrugge la roulotte dove dormiva con la sua famiglia gitana. L’anulare e il mignolo rimangono piegati all’interno ma di smettere di suonare non ci pensa proprio. • Da quel momento sviluppa il suo stile assolutamente personale partendo da quel terribile incidente. • I suoi soli, eseguiti solamente con l’indice e il medio della mano sinistra, sono una delle massime espressioni della chitarra moderna. • Il suo stile viene definito jazz manouche o gipsy jazz che unisce la sonorità e la creatività espressiva dello swing degli anni trenta con il virtuosismo eclettico zigano. Gli ensemble musicali erano costituiti da cordofoni (violino, chitarre e contrabbasso). • https: //www. youtube. com/watch? v=ANAr. Gmr 74 u 4 • Nel filmato vediamo in azione il Quintette du Hot Club de France dove spicca il violinista e amico di Django Stéphane Grappelli.

Django e le Selmer • Il suono totalmente acustico di Django è corposo e

Django e le Selmer • Il suono totalmente acustico di Django è corposo e incisivo, merito anche della sua chitarra Selmer prodotta in Francia e progettata dal liutaio italiano Mario Maccaferri. • Queste chitarre avevano una cassa di risonanza piuttosto grande e il top leggermente bombato. • I fori di risonanza potevano essere ovali (petite bouche) o a forma di D con internal resonator.

La fascinazione per le Hawaii • All’inizio degli anni ‘ 10 del secolo scorso

La fascinazione per le Hawaii • All’inizio degli anni ‘ 10 del secolo scorso assistiamo negli Stati Uniti d’America a una vera e propria fascinazione per le Hawaii, grazie anche al musical di Broadway ‘Birds of Paradise’ del 1917 e ai film ‘The White Flower’ del 1923 e ‘Hula’ del 1927 ambientati nelle isole Hawaii. • Il brano ‘My Waikiki Mermaid’ del 1917 era famosissimo all’epoca https: //www. youtube. com/watch? v=ZZBf. P 0 DP-yg, una registrazione su rullo di cera Blue Amberol Records. • La leggenda narra che fu Joseph Kekuku, chitarrista hawaiano, che per primo fece scivolare un chiodo di metallo sulle corde dello strumento, producendo il caratteristico ‘suono delle isole Hawaii’ (glissando). • Le chitarre sono arrivate nelle isole Hawaii nel XVIII secolo grazie ai marinai portoghesi. • Filmato del 1943 che mostra il chitarrista hawaiano Sol Hoopii con la sua lap steel guitar accompagnato al piano da Phil Kerr, repertorio Gospel https: //www. youtube. com/watch? v=gb 0 A 2 RLE 32 U Joseph Kekuku • Video tutorial sulla lap steel https: //www. youtube. com/watch? v=k 5 bks. JREl 1 M

George Beauchamp e la frying pan guitar • Chitarrista lap steel, appassionato di tecnologia,

George Beauchamp e la frying pan guitar • Chitarrista lap steel, appassionato di tecnologia, è lui ad aver inventato la prima chitarra elettrica, un’invenzione che ha cambiato per sempre il mondo della Popular Music e in generale la cultura del ‘ 900. • A cavallo fra gli anni ‘ 20 e gli anni ‘ 30 tutti i chitarristi avevano una sola necessità: più volume; esigenza dei chitarristi delle Hawaii, dei bluesman e, come vedremo più avanti, anche per i chitarristi delle big band jazz. «Se è possibile amplificare le onde radio, perché non amplificare le onde create dalle vibrazioni delle corde? » G. Beauchamp

La Frying pan guitar • Beauchamp capì che ad essere amplificata doveva essere la

La Frying pan guitar • Beauchamp capì che ad essere amplificata doveva essere la vibrazione della corda stessa, non quella del ponte o della cassa di risonanza (che intervengono in forma minore). • Per fare ciò inserì un pickup che è l’anima di ogni chitarra elettrica, allora come oggi: è composto da sei magneti (che generano un campo magnetico fisso) avvolti da materiale conduttore (rame). Se lo avviciniamo a una corda (che deve essere di metallo per poter interagire col magnete) non succede nulla fino a quando non la mettiamo in vibrazione suonandola. Grazie alla pennata, la corda si mette in movimento e quindi va a modificare (anche se di poco) l’intensità del campo magnetico generato dal pickup, questa variazione è raccolta dall’avvolgimento del pickup e si trasforma dunque in segnale elettrico. Tale segnale viene poi condotto all’amplificatore (di ciò che succede in questa fase ce ne occuperemo più in là) https: //www. youtube. com/watch? v=l. BAZep. M 5 F_0 • In questo filmato recente è possibile vedere la frying pan in azione: https: //www. youtube. com/watch? v=tn 7 V 8 qdr. SD 8

La risposta sul mercato • Il primo modello a essere messo sul mercato fu

La risposta sul mercato • Il primo modello a essere messo sul mercato fu prodotto dalla Electro String Instruments fondata da Beauchamp e Adolph Rickenbacker. La chitarra si chiamava A-25 e fu lanciata nel 1932. • Il numero 25 si riferisca alla scala, cioè la lunghezza massima della parte vibrante delle corde (dal ponte al capotasto). Essa misurava 25 pollici. Lo strumento veniva venduto insieme a un amplificatore. • A quei tempi gli acquirenti erano soltanto professionisti, il mercato non era tenuto in vita, come oggi, dagli amatori e dilettanti. • Nel 1932 vennero prodotti soltanto 28 esemplari. Ma nel 1935 diventarono 1288. • Beauchamp brevettò il suo strumento soltanto nel 1937 quando altri marchi avevano già adottato la sua scoperta per i propri strumenti, un nome su tutti Gibson.

Charlie Christian (1916 -1942) • Il primo chitarrista ad aver saputo utilizzare sapientemente il

Charlie Christian (1916 -1942) • Il primo chitarrista ad aver saputo utilizzare sapientemente il potenziale della chitarra elettrica. • Nato a Bonham nel Texas da una famiglia di musicisti, da ragazzo marinava la scuola per andare a suonare con gli amici per le strade della sua città e guadagnare qualche soldo. • Sin da ragazzo, il suo obiettivo era quello di dare alla chitarra maggiore importanza di quanta ne avesse all’epoca. • Si trasferì poi a Oklahoma City dove iniziò a suonare nelle jam session dei diversi locali della città, lì si fece conoscere e nel 1934 il suo talento era già maturo e vivace. Ma aveva bisogno di uno strumento elettrico che potesse farlo emergere negli ensemble di musica jazz.

La Gibson ES-150 • La Gibson ES-150 è stata la prima chitarra elettrica ad

La Gibson ES-150 • La Gibson ES-150 è stata la prima chitarra elettrica ad aver avuto un successo commerciale (1937). ES sta per Electric Spanish, 150 indica il suo costo in dollari, nel prezzo era compreso anche un mini-amplificatore. • Si tratta di una hollow body (corpo vuoto), con top arcuato (archtop) di legno massiccio di abete, due fori di risonanza a forma di f e fianchi e retro in acero. • Il tipo di pickup montato sullo strumento è stata un’invenzione di Walter Fuller: si tratta di un bar pickup esagonale coi magneti posizionati sotto il top della chitarra. Questo pickup sfrutta il corpo cavo dello strumento ed è più ‘discreto’ rispetto a quello elaborato da Beauchamp. • Il pickup posizionato vicino al manico dello strumento rende il suono ricco e caldo perché raccoglie le frequenze armoniche più gravi della corda vibrante, perfetto per l’accompagnamento di altri strumenti, ma con abbastanza ‘attacco’ da poter competere con i fiati e il pianoforte per le parti soliste. • Charlie e la Gibson ES-150 https: //www. youtube. com/watch? v=Ce 9 Jtl 9 D 6 FQ

Charlie Christian e Benny Goodman • Charlie Christian con la sua Gibson Es-150 si

Charlie Christian e Benny Goodman • Charlie Christian con la sua Gibson Es-150 si sentiva invincibile. • Nel 1938 entrò a far parte della big band più popolare degli Stati Uniti d’America: quella di Benny Goodman, a quell’epoca una vera e propria star. Per la prima volta la chitarra elettrica ebbe un ruolo centrale in un’orchestra internazionale. • Lo stesso anno la rivista statunitense di jazz Down Beat lo votò come miglior chitarrista del mondo. • La big band di Goodman era composta da musicisti bianchi e neri, una rarità per l’epoca. Come vedremo più avanti, la musica, e in particolare la chitarra, avranno un ruolo centrale nel superamento dei confini razziali soprattutto negli stati del sud dove persisteva la segregazione razziale. • Goodman diceva di Charlie: «All’inizio non ero sicuro di volere un chitarrista nella mia band. Charlie era timido e riservato ma quando ha iniziato a suonare, rimasi sconvolto! Era all’avanguardia per i suoi tempi, i suoi soli erano estesi e le frasi melodiche raffinate» . • Ascolto: ‘Solo flight’ con la Benny Goodman Orchestra. Registrazione del 1941. Il sound e l’attitudine solistica di Charlie Christian in questo brano diventeranno un modello per tutti i chitarristi jazz.