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Elettronegatività Fonti: www. chimicamo. org www. wikipedia. it www. chimica-online. it Lavoro svolto da:

Elettronegatività Fonti: www. chimicamo. org www. wikipedia. it www. chimica-online. it Lavoro svolto da: Camilla Tamborrino

Che cos’è l’elettronegatività? L'elettronegatività è una grandezza che caratterizza il potere di attrazione di

Che cos’è l’elettronegatività? L'elettronegatività è una grandezza che caratterizza il potere di attrazione di un atomo nei confronti degli elettroni del legame chimico con un altro atomo; Essa dipende sia dall'energia di ionizzazione che è relativa alla forza di attrazione esercitata da un nucleo verso i propri elettroni, sia dall'affinità elettronica che indica con quanta forza elettroni estranei possano essere attirati.

Per indicare il potere di attrazione di un elemento nei confronti dell'elettrone, si dovrà

Per indicare il potere di attrazione di un elemento nei confronti dell'elettrone, si dovrà tener conto di entrambe le grandezze appena considerate e farne un bilancio; In un legame covalente la differenza di elettronegatività determina la polarità della molecola. Infatti se l'atomo (o gli atomi) posizionato in una parte della molecola ha un'elettronegatività maggiore di quelli dalle altre parti, gli elettroni si concentrano nella prima parte, dando polarità alla molecola (cioè una differenza di carica elettrica, come nell'acqua).

La scala Pauling Esistono varie scale per la misura dell’elettronegatività, tra cui si ricordano

La scala Pauling Esistono varie scale per la misura dell’elettronegatività, tra cui si ricordano quella di Pauling e quella di Mulliken. Storicamente la prima scala di elettronegatività è stata quella di Pauling, che non è dotata di unità di misura, al quale si deve anche la definizione di tale grandezza. • Secondo la scala di Pauling, è possibile determinare l'elettronegatività di un elemento A (XA), conoscendo l'elettronegatività di un elemento B (XB) e applicando la seguente relazione: • e sono le elettronegatività degli atomi A e B. • Δ , detto "surplus di energia”, il cui valore è: dove: • DAB è l'energia di legame del composto A-B • DAA è l'energia di legame del composto A-A • DBB è l'energia di legame del composto B-B mentre il termine: • rappresenta la media geometrica delle energie di legame dei legami covalenti puri A-A e B-B. Tale valore viene assunto come stima dell'energia dell'ipotetico legame covalente puro A-B.

La tavola periodica degli elementi Essendo una proprietà periodica e poiché entrambe le proprietà

La tavola periodica degli elementi Essendo una proprietà periodica e poiché entrambe le proprietà (energia di ionizzazione ed affinità elettronica) che determinano il valore dell'elettronegatività variano nello stesso modo, l'elettronegatività aumenta dal basso verso l'alto nei gruppi e da sinistra a destra in un periodo. Per questo motivo gli elementi più elettronegativi si trovano a destra in alto e quelli meno elettronegativi in basso a sinistra; inoltre è inversamente proporzionale al raggio per cui un atomo più piccolo ha maggiore elettronegatività, quindi nei legami covalenti polari gli elettroni di legame tendono a trascorrere più tempo attorno al nucleo dell'atomo più elettronegativo l'elemento più elettronegativo è il fluoro mentre quelli meno elettronegativi (o più elettropositivi come talvolta si usa dire) sono cesio e francio.

Variazioni del valore di elettronegatività • L'elettronegatività non è un valore fisso assegnato a

Variazioni del valore di elettronegatività • L'elettronegatività non è un valore fisso assegnato a un elemento: essa può variare per molti motivi. Il primo di questi è il contesto in cui l'atomo è inserito: se quest'ultimo è legato a un elemento più elettronegativo, esso dimostrerà un carattere elettronegativo maggiore di quello riscontrabile in tabella. Questo avviene perché l'elemento più elettronegativo ha la tendenza ad avvicinare a sé la nuvola elettronica, scoprendo ulteriormente l'elemento studiato e rendendolo più "voglioso" di elettroni. Un esempio può essere riscontrato dall'analisi dell'elettronegatività dei due atomi di carbonio coinvolti nella molecola dell'acido acetico (CH acetico 3 COOH). Il primo carbonio è legato a tre atomi di idrogeno (che posseggono una elettronegatività inferiore) e a un carbonio: la sua elettronegatività risulterà pressoché invariata. Il secondo carbonio, invece, possiede tre legami con due atomi di ossigeno che sono molto più elettronegativi di lui: essi quindi attraggono verso di loro la nuvola elettronica di legame, aumentando l'elettronegatività del secondo carbonio. • L'elettronegatività di un atomo varia anche a seconda del numero di legami. In linea generale un atomo che stabilisce più legami è più elettronegativo di uno che ne stabilisce uno solo. È l'esempio dell'elettronegatività dello zolfo che risulta invariata nella molecola dell'acido solfidrico (H solfidrico 2 S), mentre è molto più alta nella molecola dell'acido solforico (H solforico 2 SO 4). • Infine, l'elettronegatività varia a seconda dell'orbitale coinvolto nel legame.