La vita Ugo Foscolo 1778 1827 Nasce a
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La vita Ugo Foscolo (1778 -1827) Nasce a Zante nel 1778 come Niccolò, nome che muta in Ugo in onore del rivoluzionario francese Ugo di Bassville. Rimasto orfano di padre, dal 1793 è con la madre a Venezia, dove compie studi classici. Frequenta il salotto letterario di Isabella Teotochi Albizzi e conosce Melchiorre Cesarotti e Ippolito Pindemonte. Per l’adesione all’ideologia libertaria, nel 1797 è costretto a rifugiarsi sui colli Euganei, mentre in Italia si formano le repubbliche giacobine. Si entusiasma alle vicende dell’ascesa di Bonaparte. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 1
La vita Ugo Foscolo (1778 -1827) Tornato a Venezia diventa segretario della Municipalità repubblicana, ma con il Trattato di Campoformio, per cui Venezia viene ceduta all’Austria, fugge prima a Milano, dove conosce Vincenzo Monti, poi a Bologna. Partecipa ad alcuni scontri militari come luogotenente della Guardia nazionale: ferito, si reca prima in Toscana e poi a Genova. Dopo la vittoria di Marengo nel 1800 è di nuovo a Milano. Le ristrettezze finanziarie lo inducono ad arruolarsi nell’armata francese: nel 1804 parte per la Francia. Conosce Fanny Hamilton cui ha una figlia. Rientra in Italia nel 1806. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 2
La vita Ugo Foscolo (1778 -1827) Dopo varie peregrinazioni è nominato professore di Eloquenza all’Università di Pavia, ma vi terrà solo alcune lezioni. Torna a Milano nel 1810 e si lega agli intellettuali del “Conciliatore”. Dal 1812 si trasferisce a Firenze, ma i rovesci napoleonici lo portano a riparare in Svizzera. Dal 1816 si trasferisce in Inghilterra dove è accolto con molti onori. Si fanno sempre più pressanti le difficoltà economiche. Gli ultimi anni lo trovano ammalato e perseguitato dai creditori: muore a Londra nel 1827. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 3
Le opere Poesie (1803) Raccolta composta da 2 odi e 12 sonetti come un canzoniere Nuclei tematici 1 • I temi centrali sono la bellezza e la sua caducità, la morte, la madre come simbolo di madre-terra, patria e rifugio familiare, l’esilio, le illusioni, il conflitto tra ragione e sentimento, l’avversione per il proprio tempo opposto alla perduta classicità. • Nelle odi la donna è assimilata a una divinità del mito, la sua bellezza ha un effetto rassicurante sull’animo del poeta che come nuovo aedo potrà renderne eterna la figura. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 4
Le opere Poesie Nuclei tematici 2 • I sonetti si distinguono in due gruppi: i primi 8, legati all’esempio dell’Alfieri, risentono della temperie dell’Ortis, i successivi 4, composti dopo il 1802, mostrano una poesia più intimista e riflessiva. • Alla sera pone, attraverso l’immagine metaforica della sera, il tema della morte in quanto approdo finale capace di recare una quiete da sempre desiderata. • In A Zacinto il tema è quello dell’esilio non solo dalla patria ma, simbolicamente, da un ideale di bellezza e armonia che il mondo presente ha smarrito. • In morte del fratello Giovanni il poeta celebra il ricordo del fratello suicida e lamenta il destino ostile di esiliato che gli impedirà di tornare per piangere il fratello davanti alla sua tomba. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 5
Le opere Poesie Lo stile 1 • Alla amica risanata è un’ode neoclassica: il lessico è aulico e arcaico (sorgon così tue dive / membra dall’egro talamo), con frequenti sincopi lessicali e troncamenti (e co’ molli contorni), la sintassi è articolata da inversioni, anastrofi e iperbati (e quella a cui di sacro / mirto te veggo cingere devota il simolacro), • il ritmo è spezzato da frequenti enjambements (All’agitarti, lente / cascan le trecce, nitide), curata è la sonorità del verso (su l’Itala / grave cetra derivo / per te le corde eolie). • Il sonetto Alla sera si configura come un’apostrofe alla sera (tu sei l’imago a me sì cara vieni / o Sera). Alla frammentazione ritmica delle quartine, dovuta a enjambements e anastrofi (dal nevoso aere inquïete / tenebre e lunghe all’universo meni), si oppone il ritmo più sciolto delle terzine; il lessico è letterario, ricco di latinismi (cure) e lemmi aspri (torme). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 6
Le opere Poesie Lo stile 2 • A Zacinto riproduce formalmente la disarmonia che caratterizza lo stato d’animo dell’esule: il ritmo è scandito dalle figure dell’inversione, enjambement interstrofico (del greco mar da cui vergine nacque / Venere) e sintassi complessa (onde non tacque / le tue limpide nubi e le tue fronde / l’inclito verso di colui che l’acque / cantò fatali). Efficace è la chiusa epigrafica (a noi prescrisse / il fato illacrimata sepoltura). • Il sonetto In morte del fratello Giovanni è accordato su un registro patetico e meditativo (me vedrai seduto / su la tua pietra, o fratel mio, gemendo) in cui si uniscono suggestioni petrarchesche (e prego anch’io nel tuo porto quïete) e classiche (il fior de’ tuoi gentili anni caduto), in particolare dai carmi di Catullo (s’io non andrò fuggendo / di gente in gente). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 7
Le opere Dei sepolcri (1807) Carme in 295 endecasillabi sciolti Nuclei tematici 1 • Con l’editto napoleonico di Saint-Cloud, le sepolture dovevano trovare spazio solo fuori dalle mura di città: la tomba tuttavia, inutile al defunto, ha valore per i vivi perché rinsalda il legame con i morti e ne eterna le gesta. • La morte, secondo la concezione meccanicistica e sensistica del poeta propria del materialismo settecentesco illuminista, è il nulla eterno. • Le tombe degli spiriti illustri tuttavia, come quelle di Santa Croce a Firenze, ispirano agli uomini sentimenti nobili, desiderio di alte imprese e amor di patria. • La poesia, ancora più della tomba in quanto immateriale e non soggetta a deperimento, è eternatrice: rende immortale la gloria degli uomini grandi e ha perciò un alto valore civile. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 8
Le opere Dei sepolcri Lo stile 1 • Sorta di epistola in versi che, grazie all’endecasillabo sciolto, riesce a restituire la complessità delle argomentazioni (Pur nuova legge impone oggi i sepolcri / fuor de’ guardi pietosi e il nome a’ morti / contende), con varietà di toni e registri che conferiscono un effetto finale di poema sinfonico. • Lo stile è elevato e spazia tra registri diversi, dall’epico (balenar d’elmi e di cozzanti brandi, / fumar le pire d’igneo vapor, corrusche / d’armi ferree vedea larve guerriere / cercar la pugna) al sublime (uscir del teschio, ove fuggìa la Luna, / l’upupa, e svolazzar su per le croci / sparse per la funerea campagna), intervallando toni drammatici (e involve / tutte cose l’obblio nella sua notte) a riflessioni intimiste (né da te, dolce amico, udrò più il verso), da brani dialogici a monologhi, raccordati da “transizioni” pindariche, cioè brevi stacchi o passaggi tematici (Ma perché pria del tempo. . . Non vive ei forse. . . ). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 9
Le opere Dei sepolcri Lo stile 2 • La lingua è classicheggiante (e di fiori odorata arbore amica / le ceneri di molli ombre consoli) ed è resa più ricca dalle figure retoriche – personificazioni (Anche la Speme / ultima dea, fugge i sepolcri), metafore (il regno ampio de’ venti), perifrasi (colui che nuovo Olimpo / alzò in Roma) – e dai costrutti alla latina (deprecando. . . l’imminente fato). • Il lessico è aulico (corrispondenza d’amorosi sensi) e raro (invidierà l’illusion). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 10
Le Grazie (1822) Le opere Poema incompiuto in endecasillabi sciolti pubblicato postumo Nuclei tematici 1 • Il poema nasce dalla visione dell’opera scultorea Le Grazie di Antonio Canova, ammirata da Foscolo agli Uffizi di Firenze nel maggio del 1812. • Il poema è strutturato in tre inni, dedicati a tre del mondo classico – Venere, Vesta e Pallade-Minerva – e alle tre Grazie, divinità intermedie tra cielo e terra, simboli della bellezza e avversarie degli istinti distruttivi e della bestialità dell’animo umano. • Nel poema si celebrano anche tre donne mortali, elette al rango di sacerdotesse e rappresentanti delle tre arti, musica, poesia e danza. • Il tema centrale è quello civile, qui travestito dal mito: le Grazie dovranno assistere l’Italia in un difficile momento della sua storia. L’azione delle arti che esse rappresentano è civilizzatrice nel cammino dell’umanità: in particolare, la poesia ha funzione civica e esortativa. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 11
Le opere Dei sepolcri Lo stile 1 • Lo stile possiede compostezza e nobiltà di eloquio (Cantando o Grazie degli eterei pregi / di che il cielo v’adorna), supportato da un impianto retorico classico (del velo distendean l’ordito), e funge da corrispettivo lirico del gruppo scultoreo del Canova, artista cui il poema è dedicato. • Il poeta abbandona l’enfasi e arricchisce il lessico di preziosismi (precinse, desiosa) e arcaismi (musco) fino al decorativismo (fatidico laureto). • Il ritmo appare rallentato (Attenuando gli apollinei rai / volgeano i fusi nitidi le pronte / Ore) e il verso acquista grande musicalità (e di grati olezzi Iride allegra). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 12
Le opere Ultime lettere di Jacopo Ortis (1802 -1817) Romanzo in forma epistolare Nuclei tematici 1 • Racconto esemplare dell’eroe romantico, in cui traspare l’autobiografia foscoliana: Ortis è un individualista, un ribelle, un uomo sradicato e inquieto, un patriota sconfitto dell’Italia post-rivoluzionaria. • Il tema amoroso viene a giocare un ruolo importante: su di esso il protagonista proietta l’aspirazione all’integrazione nella società e all’equilibrio delle passioni che agitano il suo animo. • Compare il tema del sepolcro che diverrà centrale nella produzione poetica. • La delusione d’amore si assomma a quella civile e politica: unica via di fuga è il suicidio. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 13
Le opere Ultime lettere di Jacopo Ortis Lo stile 1 • La prosa è sottoposta a spezzature (vedi per me una sorgente di vita: unica certo, e chi sa! fatale), trapassi concettuali (Io tornava a casa col cuore in festa. Che? lo spettacolo della bellezza basta forse ad addormentare in noi tristi mortali tutti i dolori? ), formulazioni ellittiche ed esclamazioni (Alfine eccomi in pace!). • Il registro linguistico è alto, a tratti latineggiante (mi commetta), la costruzione retorica ricca di allocuzioni e interrogative retoriche (ma che può fare il solo mio braccio e la nuda mia voce? ): tutto è accuratamente sorvegliato dall’autore che vuole rendere un’espressività immediata, istintiva. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 14
Le opere Ultime lettere di Jacopo Ortis Lo stile 2 • La prosa è sottoposta a spezzature (vedi per me una sorgente di vita: unica certo, e chi sa! fatale), trapassi concettuali (Io tornava a casa col cuore in festa. Che? lo spettacolo della bellezza basta forse ad addormentare in noi tristi mortali tutti i dolori? ), formulazioni ellittiche ed esclamazioni (Alfine eccomi in pace!). • Il registro linguistico è alto, a tratti latineggiante (mi commetta), la costruzione retorica ricca di allocuzioni e interrogative retoriche (ma che può fare il solo mio braccio e la nuda mia voce? ): tutto è accuratamente sorvegliato dall’autore che vuole rendere un’espressività immediata, istintiva. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 15
Le opere Dell’origine e dell’ufficio della letteratura (1809) Notizia intorno a Didimo Chierico (1813) Epistolario (1794 -1824) Altre opere in prosa Nuclei tematici 1 • Dell’origine e dell’ufficio della letteratura, prolusione al corso universitario di Eloquenza, affronta il tema del valore della letteratura come strumento di civiltà nella storia dell’uomo e la funzione che essa riveste nella società contemporanea. • La Notizia intorno a Didimo Chierico è un’appendice biografica del traduttore, posta a margine della traduzione del Viaggio sentimentale di Lawrence Sterne: torna il tema centrale dell’Ortis, l’esule e l’emarginato dominato dall’inquietudine ora vissuta con disincanto. • Nell’Epistolario, raccolto oggi in diversi volumi e caratterizzato dai temi più vari, Foscolo mira a presentarsi in maniera idealizzata, rispondendo così all’ideale romantico che consiste nel fare della propria vita un’opera d’arte. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 16
Le opere Dell’origine e dell’ufficio della letteratura Notizia intorno a Didimo Chierico Epistolario Lo stile 1 • Nel discorso di prolusione la prosa guarda al modello di Tacito, il registro è declamatorio e tendente all’enfasi retorica (O Italiani, io vi esorto alle storie), dominato da esclamazioni (Ah le virtù, le sventure e gli errori degli uomini grandi non possono scriversi nelle arcadie e nei chiostri!), anafore (e chi di loro non ci esalta. . . chi li traduce. . . ) e accumulazioni (pregno di socratica virtù e di passione e di storia e di militare scienza e di soavissimo stile). • Nella Notizia compare una nuova cifra stilistica che ha fatto parlare di “prosa didimea”: armoniosa, sciolta, con una lingua che si caratterizza per una maggiore spontaneità espressiva (si faceva chiamare Didimo di nome, e chierico di cognome; ma gli rincresceva sentirsi dar dell’abate). Il registro ironico, proprio di Sterne, rende il racconto leggero e antiretorico (Era devoto a Virgilio; nondimeno diceva: Che s’era fatto prestare ogni cosa da Omero, dagli occhi in fuori). Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 17
Le opere Dell’origine e dell’ufficio della letteratura Notizia intorno a Didimo Chierico Epistolario Lo stile 2 • L’Epistolario reca uno stile diretto e colloquiale (Ricevete. . . il primo volumetto di una mia operetta. . . Duolmi che voi non vediate se non se i primi atti, per così dire, della tragedia. . . Ho dipinto me stesso, le mie passioni, e i miei tempi) e varia da un tono più intimo e raccolto alla forza polemica della riflessione politica. Calitti, 2 Incontri di autori e testi © Zanichelli 2016 18
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