LA STORIA DEL DUOMO In origine il Duomo

LA STORIA DEL DUOMO In origine il Duomo di Amalfi era costituito da due basiliche entrambe a tre navate: la prima corrisponde al Duomo vecchio eretto dal duca Mansone II intorno all’anno mille, la seconda invece eretta a metà del IX secolo è più ampia e presenta un transetto. In quei tempi i due luoghi erano officiati contemporaneamente come avveniva in tutte le chiese paleocristiane della Campania. La basilica venne trasformata nella seconda metà del XII secolo sotto l’arcivescovo Matteo Capuano e il cardinale Pietro Capuano: i due unirono i due luoghi di culto in uno solo a cinque navate.

Nel corso degli anni il duomo ha subito diversi cambiamenti e ampliamenti che gli hanno conferito l’aspetto attuale. Il 1208 fu l’anno di maggiore prestigio per la Chiesa amalfitana che era ormai completa nella sua struttura architettonica. In seguito all’acquisizione delle reliquie di S. Andrea e il crisma della apostolicità, essa venne indicata come “maior ecclesia” e qualche anno dopo compare l’appellativo ecclesia mater”.

La cattedrale fu rimaneggiata negli anni 1526, 1566, 1691 e poi ricostruita negli anni 1701 -1737 per ordine dell’ arcivescovo di Bologna e contro il volere dei cittadini amalfitani. Dopo il crollo della facciata del 24 Dicembre 1861 l’atrio venne rifatto con tutta la facciata da Enrico Alvino con la collaborazione di Domenico Morelli. Inaugurata nel 1891 la facciata riecheggia lo stile dell’architettura normanna campana.

Il duomo è dedicato a S. Andrea del quale si commemora un miracolo. Era il 27 Giugno 1544 quando a mare comparvero delle navi pirate. Gli amalfitani si raccolsero in preghiera nella cattedrale invocando il soccorso del loro patrono: S. Andrea Apostolo. Ad un tratto il mare divenne così tempestoso da condurre le navi ad andare via. Si gridò al miracolo e da quel giorno il 27 giugno fu consacrato giorno festivo in ricordo di quell’ avvenimento.