Interpretazione consecutiva dallinglese allitaliano I anno SSML UNICOLLEGE
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Interpretazione consecutiva dall’inglese all’italiano – I anno SSML UNICOLLEGE, sede di Firenze a. a. 2019/2020
Descrizione del corso Corso di introduzione all’interpretazione consecutiva dall’inglese all’italiano attraverso l’analisi testuale, la memorizzazione e la tecnica di presa di note, con particolare attenzione agli elementi verbali e paraverbali.
Obiettivi ascolto e comprensione di brevi testi autentici in inglese (temi politici, economici, attualità) al fine di memorizzarne il contenuto attraverso la tecnica della presa di note e riprodurlo in italiano mantenendo il contenuto semantico e pragmatico dell'originale. Alla fine del corso lo studente: conoscerà le tecniche di base dell’interpretazione consecutiva, sarà in grado di ascoltare, comprendere, analizzare e memorizzare testi in inglese e di riprodurli in italiano, sarà in grado di effettuare in autonomia ricerche terminologiche.
Metodo Esercizi di presa di note inizialmente da testi scritti e successivamente di testi orali, di lunghezza e difficoltà crescenti per apprendere come gestire gli appunti e integrarli con la memoria; discussione dei simboli e delle abbreviazioni usate, analisi logica e del periodo del testo ascoltato. Analisi della resa anche dal punto di vista paraverbale e peer assessment
Esame Sessione estiva: giugno 2020 Modalità di verifica dell’apprendimento: Prova di interpretazione consecutiva di un breve testo in inglese di circa 3 minuti riguardante i contenuti trattati a lezione: lo studente dovrà ascoltare il testo e memorizzarlo con l'ausilio della presa di note e quindi riprodurlo in italiano mantenendo il contenuto semantico e pragmatico. Criteri di valutazione: Correttezza grammaticale, sintattica e terminologica; precisione e fedeltà del contenuto; comunicazione non verbale.
L’interpretazione consecutiva Consecutiva come modalità di interpretazione interlinguistica Consecutiva come attività professionale Consecutiva come attività cognitiva e comunicativa complessa (Mack, 2012)
Fasi principali Preparazione (aspettative, terminologia) attivazione conoscenze preesistenti, documentazione, Ricezione (ascolto, elaborazione, memorizzazione e presa di note) Ascolto attivo: integrazione di quanto comunicato tramite la lingua (bottom-up) e di quanto è già noto o desunto da contesto e situazione (top-down) Produzione (sulla base delle note e della memoria) (Mack 2012)
I 7 principi di Rozan Ø (1956) annotare idee (info, dati)/concetti, non parole (= risultato di analisi semantico-pragmatica, non solo linguistica) Ø abbreviare con criterio (economicità e sistematicità) Ø annotare nessi logici Ø annotare negazione (barratura) Ø messa in rilievo (sottolineatura) Ø Ø verticalità (sequenza logica) e gerarchizzazione elementi (sovrapposizione, parentesi) décalage (disposizione diagonale degli elementi)
Esempio (Rozan, 1956)
Come annotare Quanto annotare? il meno possibile Lingua delle note scelta che comporta minore sforzo Simboli - sì o no? Pro: rapidi, di facile rilettura. Contro: maggiore sforzo cognitivo
I principi di Matyssek (1989) Annotare concetti, non parole Annotare sistematicamente, sempre Annotare solo lo stretto necessario Usare elementi ‘pilastro’ Disposizione significativa sul foglio secondo funzione dell’elemento annotato Verticalità, bordo, separatori Note indipendenti da una singola lingua Note frutto di macroanalisi in situazione Note semplici, economiche, chiare, univoche, autoesplicative, iconiche Note ‘stampelle’ per memoria (quindividuali)
Elementi di base (Matyssek) 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Bordo del foglio Linea di separazione tra enunciati Verticalità (tiering) - orizzontalità (décalage) Frecce e linee di rinvio Due punti (: ) (verbi del dire) Nessi logici e preposizioni Genitivo (relazione di appartenenza) Parentesi (inciso) Negazione Rafforzamento e attenuazione Numero e genere Tempo e modo Verbi modali Pronomi personali Cifre e dati numerici Abbreviazioni (non solo iniziali di parola) Segni e simboli (esistenti, personali, modulabili)
Esempio (Matyssek, 1989)
Errori frequenti Ø concentrarsi (troppo) sulle note e non/troppo poco sulla comprensione > scrivere quello che si sente e non quello che si vuole dire > annotare elementi inutili > scrivere in modo illeggibile Ø Ø Ø non annotare nessi e relazioni tra elementi non annotare modi e tempi, verbi modali non separare segmenti distinti tra loro infarcire l’interpretazione di elementi inventati non prendere note adeguate a fine discorso (Mack, 2012)
… practice makes perfect!
Prof. Daniele Leonetti daniele. leonetti 0@gmail. com
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