IL FASCISMO SECONDA PARTE LItalia e la crisi

  • Slides: 5
Download presentation
IL FASCISMO SECONDA PARTE

IL FASCISMO SECONDA PARTE

L’Italia e la crisi economica del ’ 29. Anche l’Italia subì le conseguenze della

L’Italia e la crisi economica del ’ 29. Anche l’Italia subì le conseguenze della crisi economica del ’ 29. Mussolini cercò di risolvere i problemi economici con una POLITICA ECONOMICA PROTEZIONISTICA, basata sui seguenti punti: • «Proteggere» l’economia nazionale dalla concorrenza straniera attraverso l’intervento dello Stato nell’economia: vengono aumentati i dazi doganali. • Lo Stato controlla i lavoratori attraverso le CORPORAZIONI (organismi simili ai sindacati), che stabiliscono i salari. • Vengono creati degli ENTI PUBBLICI (aziende pubbliche, come oggi l’ENEL, che gestisce il mercato della luce) che sostengono o acquistano le imprese private che erano fallite. • Vengono finanziate grandi OPERE PUBBLICHE: bonifica delle paludi dell’Agro Pontino (a sud di Roma) e costruzione di grandi edifici pubblici.

La nascita dell’impero italiano Negli anni ’ 30 Mussolini iniziò la campagna coloniale italiana,

La nascita dell’impero italiano Negli anni ’ 30 Mussolini iniziò la campagna coloniale italiana, che doveva regalare alla nazione delle colonie, come gli altri paesi europei, e puntò all’Africa. Nel 1935 l’esercito italiano, guidato dal maresciallo Badoglio, invase l’ETIOPIA e nel 1936 Mussolini proclamò la nascita dell’Impero italiano e Vittorio Emanuele III imperatore d’Etiopia. La campagna etiope fece guadagnare grande prestigio all’Italia fascista di Mussolini, ma provocò la sanzione da parte della Società delle Nazioni (l’Etiopia ne faceva parte e l’Italia non avrebbe potuto attaccarla): i paesi membri ebbero il divieto di vendere alcuni beni all’Italia. Anche per via di questa sanzione, Mussolini proclamò l’AUTARCHIA, una politica economica finalizzata a rendere l’Italia del tutto autosufficiente e indipendente dal bisogno di beni importati dall’estero.

L’antisemitismo Dopo la campagna etiope, l’Italia di Mussolini si allontanò da Francia e Inghilterra,

L’antisemitismo Dopo la campagna etiope, l’Italia di Mussolini si allontanò da Francia e Inghilterra, che non approvarono l’impresa coloniale in Etiopia e che Mussolini considerò potenze ostili alla gloria militare italiana. Avviene, invece, un avvicinamento dell’Italia alla Germania, che era in quel periodo sotto il regime antidemocratico e imperialistico di Adolf Hitler. Nel 1936 viene concluso un accordo fra i due paesi: l’ASSE ROMA-BERLINO definì in Europa il BLOCCO NAZIFASCISTA. Italia e Germania iniziarono a collaborare e a condividere la medesima IDEOLOGIA ANTISEMITA. Le «Leggi di Norimberga» in Germania avevano iniziato le persecuzioni contro gli ebrei e in Italia, dopo poco tempo, cominciò una violenta campagna di stampa volta a dimostrare la superiorità della razza italiana rispetto alle altre razze (es. ebrea). Nel 1938 le leggi razziali furono approvate anche in Italia.

L’antifascismo Dopo la costruzione di una dittatura assoluta, in Italia essere antifascisti divenne reato

L’antifascismo Dopo la costruzione di una dittatura assoluta, in Italia essere antifascisti divenne reato e molti oppositori del regime dovettero fuggire all’estero. A Parigi nel 1927 nacque la CONCENTRAZIONE ANTIFASCISTA, che riuniva liberali, repubblicani e socialisti che volevano restaurare la democrazia in Italia. I comunisti decisero, invece, di rimanere in Italia e di organizzare una lotta clandestina (segreta) contro il regime: ANTONIO GRAMSCI, segretario del Partito Comunista, fu arrestato e morì in carcere. Nel 1929 fu fondato in Italia , da Lussu e Rosselli, il movimento antifascista «GIUSTIZIA E LIBERTA’» . L’esistenza di diversi movimenti rendeva il blocco antifascista molto debole. Per questo nel 1934 viene firmato a Parigi il PATTO D’UNITA’ D’AZIONE, che riunì comunisti e socialisti per la comune lotta contro il fascismo.