Carlo Goldoni 1 CARLO GOLDONI 1 La vita

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Carlo Goldoni 1

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CARLO GOLDONI 1 La vita Carlo Goldoni conduce un’infanzia un po’ disagiata, ma felice

CARLO GOLDONI 1 La vita Carlo Goldoni conduce un’infanzia un po’ disagiata, ma felice nasce a Venezia nel 1707 il nonno è un uomo discretamente ricco e influente ma dalla gestione finanziaria fin troppo spensierata come descrive nella sua autobiografia, i Mémoires dove già dichiara la sua attrazione per il teatro nella quale troviamo molte notizie sulla sua vita, il suo lavoro e la riforma a cui darà vita 2

CARLO GOLDONI Nel 1716 si trasferisce a Perugia Nel 1720 va a Rimini città

CARLO GOLDONI Nel 1716 si trasferisce a Perugia Nel 1720 va a Rimini città in cui il padre fa il medico dove Carlo studia presso i Gesuiti, ma debutta anche come attore per studiare filosofia in vista della carriera di medico a questo periodo risale l’episodio della fuga per mare da Rimini a Chioggia a bordo dell’imbarcazione che trasportava una compagnia di comici Nel 1722 Goldoni manifesta subito, dunque, i tratti fondamentali della sua personalità (ereditati in parte dal padre): ossessione per il denaro e un’inquieta impulsività che lo porterà spesso a prendere decisioni sbagliate. abbandona la carriera di medico per darsi agli studi di legge, a Pavia. Verrà, però, espulso, dall’università, per aver composto uno scritto satirico (Il Colosso) su alcune ragazze pavesi di buona famiglia di questi primi anni da avvocato sono tre intermezzi: Il buon padre, La cantatrice e Il gondoliere veneziano nel 1731 si laurea in legge a Padova e, alla morte del padre, è costretto a farsi carico della famiglia. 3

CARLO GOLDONI Nel 1734 -1743 Dopo aver soggiornato brevemente a Venezia (dalla quale fugge

CARLO GOLDONI Nel 1734 -1743 Dopo aver soggiornato brevemente a Venezia (dalla quale fugge per una disavventura amorosa), a Verona conosce il capocomico Giuseppe Imer e segue la sua compagnia, come poeta, a Genova, dove conosce e sposa nel 1736 Nicoletta Conio. Grazie ad Imer, viene assunto come poeta e librettista dal nobile Michele Grimani, presso il teatro San Samuele a Venezia. Abbandona l’attività di avvocato per dedicarsi al teatro, componendo intermezzi, libretti per musica e tragicommedie. riprende l’attività di avvocato si trasferisce a Pisa senza trascurare il teatro Nel 1748 torna a Venezia nel 1715 scrive Il servitore di due padroni gli viene offerto un contratto in esclusiva di cinque anni con il teatro Sant’Angelo su invito del grande capocomico Girolamo Medebach costruisce le sue commedie sulla personalità degli attori il suocero lo fa nominare console della Repubblica di Genova a Venezia, carica che lo porta a indebitarsi I due gemelli veneziani, La vedova scaltra 4

CARLO GOLDONI Nel 1734 -1743 1738 Nel 1743 -1748 Dopo aver soggiornato brevemente a

CARLO GOLDONI Nel 1734 -1743 1738 Nel 1743 -1748 Dopo aver soggiornato brevemente a Venezia (dalla quale fugge per una disavventura amorosa), a Verona conosce il capocomico Giuseppe Imer e segue la sua compagnia, come poeta, a Genova, dove conosce e sposa nel 1736 Nicoletta Conio. Grazie ad Imer, viene assunto come poeta e librettista dal nobile Michele Grimani, presso il teatro San Samuele a Venezia. Abbandona l’attività di avvocato per dedicarsi al teatro, componendo intermezzi, libretti per musica e tragicommedie. Compone la sua prima commedia, “Il Momolo cortesan” è una commedia ancora basata sull’improvvisazione, ma la parte del protagonista è interamente scritta. Compone la prima commedia, con tutte le parti interamente scritte, “La donna di garbo”, che andrà in scena quattro anni dopo. L’attività teatrale, però, non gli permette di guadagnare abbastanza e, il suocero lo fa nominare console della Repubblica di Genova a Venezia. La carica, al contrario, lo spingerà ad una vita ancora più sfarzosa e, quindi, ad indebitarsi ulteriormente. Nel 1744, si trasferisce a Pisa dove riprende la carriera d’avvocato ed entra a far parte di una colonia dell’Arcadia. A Pisa, compone una delle sue commedie migliori “Il servitore di due padroni” (1745). 5

CARLO GOLDONI Nel 1748 -1753 torna stabilmente a Venezia Nel 1747, la compagnia veneziana

CARLO GOLDONI Nel 1748 -1753 torna stabilmente a Venezia Nel 1747, la compagnia veneziana di Girolamo Medebach mette in scena a Livorno, La donna di garbo, con grande successo. Medebach offre a Goldoni un contratto in esclusiva di cinque anni con il teatro Sant’Angelo di Venezia. Goldoni comporrà tra il 1748 -1753 molte commedie, tra i suoi più grandi successi, costruiti sulla personalità degli attori e sulla base della sua “Riforma”. I due gemelli veneziani, La vedova scaltra, La buona moglie, La vedova dell’antiquario, ecc. . Sulla scena veneziana appare Pietro Chiari lavora per un teatro rivale, il San Samuele di Venezia. è un poeta spregiudicato, che si mette nella scia di Goldoni, satireggiandolo apertamente. Verrà apprezzato da tutti coloro che non condividevano la riforma goldoniana. Goldoni deve rilanciare il Sant’Angelo promettendo di scrivere in una sola stagione (1750 -1751) sedici nuove commedie. Goldoni era stato accusato di ridicolizzare la nobiltà con i suo personaggi dalla condotta immorale. nascono così alcuni dei suoi testi più famosi, tra cui la commedia -manifesto Il teatro comico, e poi Le femmine puntigliose, La bottega del caffè, Il bugiardo, I pettegolezzi delle donne 6

IL SETTECENTO: I LUMI DELLA RAGIONE CARLO GOLDONI Nel 1750 comincia a stampare presso

IL SETTECENTO: I LUMI DELLA RAGIONE CARLO GOLDONI Nel 1750 comincia a stampare presso l’editore Bettinelli le proprie commedie; nel primo tomo ripercorre le tappe della riforma Nel 1753 Dopo la stagione 1752 -53 La stagione al San Luca per la “servetta” della compagnia, Maddalena Marliani, scrive La locandiera, altro straordinario successo. I rapporti con il capocomico Medebach si incrinano; lascia il Sant’Angelo e passa al teatro San Luca, ma lavorerà anche presso altri teatri italiani (Bologna, Parma, Roma). inizia faticosamente per via della compagnia più grande, meno affiatata e del palcoscenico più dispersivo per sopravvivere Goldoni deve mettere da parte le sue idee di riforma e fare concessioni alla spettacolarità della messinscena e agli effetti “romanzeschi” degli intrecci alcuni cambiamenti nella compagnia gli permettono di tornare alle commedie di carattere in prosa: Gl’innamorati, I rusteghi, La casa nova, la Trilogia della villeggiatura, Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte. 7

CARLO GOLDONI Arriva un temibile concorrente, Carlo Gozzi intellettuale di indole conservatrice e difensore

CARLO GOLDONI Arriva un temibile concorrente, Carlo Gozzi intellettuale di indole conservatrice e difensore della tradizione della commedia dell’arte prende di mira Goldoni nel 1762 va a Parigi Ormai stanco di polemiche e rivalità, accetta l’invito della Comédie Italienne. Il pubblico parigino, abituato alla commedia dell’arte, gli sarà ancora più ostile e Goldoni sarà costretto a ritornare a scrivere canovacci. Nel 1765, abbandona la Comédie italienne per insegnare lingua italiana alle figlie del re a Versailles e nel 1769 ottiene una pensione. Ritiratosi a vita privata , si dedica alla composizione delle sue Memorie. Allo scoppio della rivoluzione, gli viene revocata la pensione. Vecchio e malato, muore in miseria il 6 febbraio del 1793. Il giorno dopo, per uno scherzo del destino, gli viene riassegnata la pensione, per intercessione di alcuni amici. 8