ANALISI DI UNOPERA DARTE 1 GIUDIZIO A CARATTERE

  • Slides: 10
Download presentation
ANALISI DI UN’OPERA D’ARTE 1) GIUDIZIO A CARATTERE INTUITIVO 2) LA CRITICA FORMALISTA 3)

ANALISI DI UN’OPERA D’ARTE 1) GIUDIZIO A CARATTERE INTUITIVO 2) LA CRITICA FORMALISTA 3) L’INTERPRETAZIONE SOCIOLOGICA 4) IL METODO ICONOLOGICO 5) IL METODO STRUTTURALISTA 1) GIUDIZIO A CARATTERE INTUITIVO Cogliere gli aspetti espressivi psicologici fondamentali. Operazione da non sottovalutare e a portata di tutti. Non sarebbe arte se non avesse la capacità di parlare per vie misteriose al “letterato” e all’”illetterato”. Ma per capire pienamente e in profondità un’opera d’arte è necessario condurre un’analisi in modo preciso e analitico Nel tempo sono state elaborate varie metodologie di analisi dell’opera d’arte, che oggi si tende a fondere

2) LA CRITICA FORMALISTA K Fiedler - Giudizio delle opere d’arte figurative, 1876 H

2) LA CRITICA FORMALISTA K Fiedler - Giudizio delle opere d’arte figurative, 1876 H Wolfflin - Concetti fondamentali della storia dell’arte, 1915 Focillon - Vita delle forme, 1934 Analisi dei caratteri visivi, dei valori plastici, formali, spaziali, tecnici e materiali: lo stile è in continuo sviluppo e si pone al di sopra delle personalità dei singoli artisti posti in secondo piano. Wolfflin ha individuato due grandi direzioni dell’arte (rappresentazione ed espressione, classico e anticlassico, arte mediterranea e arte nordica, rinascimento e barocco) espresse da categorie fondamentali opposte: lineare-pittorico, superficie-profondità, forma chiusa-forma aperta, unità-molteplicità, chiarezza-non chiarezza MADONNA CON BAMBINO STESSO SOGGETTO DISTANTE 250 ANNI Margaritonr D’Arezzo, 1250 Raffaello Sanzio, 1507 fondo oro = plasticità, incorruttibilità chiaroscuro, luce posa ieratica = autorità forme piene e simmetria = immobilità armoniose, linee di geometria = perfezione forza sinuose ideale composizione proporzioni allungate e dinanica motivi decorativi = proporzioni preziosità naturalistiche gesti bidimensionalità = e sguardi incorporeità ESALTAZIONE PROIEZIONE IN UN DEL MONDO TERRENO ULTRATERRENO

3) L’INTERPRETAZIONE SOCIOLOGICA F. Antal - La pittura fiorentina e il suo ambiente sociale

3) L’INTERPRETAZIONE SOCIOLOGICA F. Antal - La pittura fiorentina e il suo ambiente sociale nel Trecento e nel primo Quattrocento, 1948 A. Hauser - Storia sociale dell’arte, ed. it. 1951 L’opera d’arte dipende dalle esigenze di un particolare gruppo sociale: documento delle relazioni sociali del suo tempo. Indagare le funzioni, la committenza, i processi produttivi: i legami con la società Bronzo “B” di Riace ESALTAZIONE DELL’UOMO IN QUANTO TALE (nudo) MODELLO DEL CITTADINO IDEALE DELLA DEMOCRATICA POLIS GRECA (in armonia con se stesso e con la natura – metà corpo è in stasi, metà in movimento = chiasma) Augusto loricato CELEBRAZIONE DELL’UOMO ROMANO CON NOME E COGNOME (vestito) DALLE DOTI ECCEZIONALI (generale=corazz a; politico= toga) E DELLA SUA AUTORITA’ (gesto solenne dell’allocutio)

4) IL METODO ICONOLOGICO A. Warburg - La rinascita del paganesimo antico, 1932 R.

4) IL METODO ICONOLOGICO A. Warburg - La rinascita del paganesimo antico, 1932 R. Wittkower - Principi architettonici nell’età dell’umanesimo, 1948 E. Panofsky - Il significato nelle arti visive, 1955 Icono-logia = discorso, interpretazione dell’immagine L’opera è “sintomo” del complesso di idee e di credenze (filosofiche, religiose…) che agiscono a livelli più profondi dell’inconscio individuale e collettivo Il soggetto, trascurato dai formalisti, diviene importante I valori simbolici sottesi determinano anche gli aspetti stilistici Venere di Urbino, Tiziano LE ROSE SONO L’ATTRIBUTO DI VENERE IL CANE INDICA LA FEDELTA’ ED E’ ATTINENTE ALL’AMORE QUINDI LA DONNA RAPPRESENTATA E’ UNA DEA CHE RENDE “INNOCUO” E ACCETTABILE LO SPLENDIDO NUDO FEMMINILE (MA L’AMBIENTAZIONE FORSE INDICA SOLO UNA NOBILDONNA DELL’EPOCA) Olimpya, C. Manet LA RAGAZZA, PUR IN POSA PIU’ CASTA, NON HA NESSUN ATTRIBUTO CHE LA IDENTIFICHI COME DEA O NINFA, ANZI TUTTO INDICA CHE E’ UNA PROSTITUTA DELL’EPOCA (il nome, la domestica di colore, l’omaggio floreale) E IL DIPINTO FU ACCUSATO DI VOLGARITA’

5) IL METODO STRUTTURALISTA Rudolf Arnheim - Arte e percezione visiva, 1954 Parte dalla

5) IL METODO STRUTTURALISTA Rudolf Arnheim - Arte e percezione visiva, 1954 Parte dalla Gestaltpsychologie (1912), va oltre il purovisibilismo si avvale della semiologia, lo studio dei segni Il nostro sistema percettivo coglie l’immagine come una totalità organizzata di elementi e non come una somma di particolari individuati isolatamente Poiché i segni sono significanti l’arte viene inclusa nella comunicazione: il messaggio estetico è messaggio informativo colori chiari liquidi linee spezzate scure che si intrecciano forme scure quadrangolari ombre portate su un ipotetico piano orizzontale in basso - leggi della somiglianza, della vicinanza e della direzione; - grandi frecce dominanti - linee non perfettamente parallele e verticali - simmetria bilaterale non rigida (cerchio e semicerchio) - il peso è maggiore a destra - Senso di vitalità in un insieme fantastico per l’inafferrabilità dei piani, delle luci, dei pieni - Rappresentazione di un paesaggio mentale costruito dall’immaginazione del pittore - La freccia indica il pensiero che si sposta liberamente tra passato presente e futuro senza i condizionamenti del corpo - Rappresentazione delle “forze creative della natura” e della tendenza ad immedesimarsi con esse - L’ambiguità dei vari elementi crea tensione percettiva, coinvolge emotivamente l’osservatore che completa con il suo vissuto gli indizi disseminati dal pittore

ANALISI DI UN’OPERA D’ARTE ANALISI DELL’OGGETTO DATI IDENTIFICATIVI - Autore scuola - anno epoca

ANALISI DI UN’OPERA D’ARTE ANALISI DELL’OGGETTO DATI IDENTIFICATIVI - Autore scuola - anno epoca - luogo collocazione originaria - materiali tecniche ANALISI FORMALE - elementi del linguaggio visivo (colori, forme. . ) - convenzioni di rappresentazione (prospettiva … ANALISI COMPOSITIVA - organizzazione degli elementi della rappresentazione - linee di forza, nodi - andamento, collocazione ANALISI DEL SOGGETTO ANALISI ICONOGRAFICA - genere, presenza di attributi AUTORE E CONTESTO AMBITO STORICO-CULTURALE E ARTISTICO - stile predominante, tradizioni, influssi AUTORE - Stile personale COMMITTENZA FUNZIONE COMUNICATIVA VALUTAZIONE CRITICA RAPPORTI TRA ASPETTI FORMALI E CONTENUTISTICI

ANALISI DELLA PRIMA SEQUENZA DEL FILM “IO NON HO PAURA” Riferimenti “culturali”: anno di

ANALISI DELLA PRIMA SEQUENZA DEL FILM “IO NON HO PAURA” Riferimenti “culturali”: anno di produzione - 2003 coproduzione - Spagna-Italia-Inghilterra regia - Gabriele Salvatores dal romanzo di - Niccolò Ammanniti Citazioni: Film (Il gladiatore, E. T. , La morte corre sul fiume); letteratura (Sogno di una notte di mezza estate, Alice nel paese delle meraviglie, Pinocchio…); arte (Campo di grano di Vincent Van Gogh) PER ORA TUTTE QUESTE COSE NON CI INTERESSANO Partiamo dalla descrizione di: immagini paesaggi, persone, cose, animali, colori, forme, luci, ombre, movimenti dei personaggi parole sussurrate, gridate … rumori naturali, artificiali …. musiche diegetiche, extradiegetiche, tipologia movimenti della mdp inquadrature, carrellate, stacchi ……

- il buio e il silenzio - sui titoli di testa - movimento orizzontale

- il buio e il silenzio - sui titoli di testa - movimento orizzontale della mp - qualcosa si muove, vuole conoscere immagini sfocate - senso di mistero, di inquietudine rumori poco chiari - di cui non vediamo l’origine, ma sembrano naturali - note di un piano, si sale, la luce - il silenzio e il buio sono rotti - un corvo alla fine della salita - un guardiano che impedisce o facilita - campo di grano - giallo, oro, calore, vita …… - colline, campi - linee curve, avvolgenti: un grembo - cielo limpido, sole, caldo, aria - senso di immensità, l’opposto di prima - una musica semplice - qualcosa si impone senza violenza - corse con traiettorie diverse - non si va tutti nella stessa direzion E’ PRESENTE UNA DUALITÀ PARALLELA E CONTRAPPOSTA C’E’ QUALCOSA DI MISTERIOSO E INQUIETANT E sotto/sopra, tenebre/luce, dorato/marcio, chiuso/aperto ……. . bene/male non tutto e’ chiaro

- Mario visto da dietro gli occhiali rotti la gallina morta erbe secche un

- Mario visto da dietro gli occhiali rotti la gallina morta erbe secche un gioco crudele frinire delle cicale la prova la filastrocca occhiali in primo piano scoperta dell’orrore filo spinato pali di legno nuvole minacciose - va avanti, la sorella chiama, si volta, un uccello lo aggredisce, torna indietro - grandi occhiali…. . per “vedere bene” - la musica finisce di colpo - grida di uccelli e frinire di cicale - una regola incomprensibile, la cattiveria dei“buoni” - aumenta - non c’è musica - poi scende di colpo - ancora animali che volano, sale il violino - elementi primordiali, quasi magici, ricorreranno spesso nel film - vediamo quello che M. non vede, poi al contrario - paura, fuga secchi - ora c’è una separazione tra M. e la sorella - non c’è più il “sereno”, preparano uno scontro INFANZIA FELICE scoperta del male: ( nell’uomo, nella società, nella natura) M. È CRESCIUTO ha perso l’innocenza, ha “visto altre cose” GLI ORCHI DELLE FILASTROCCHE prefigurano gli orchi veri che incontrerà Mario SI PARLA DI UN PASSAGGIO DOLOROSO CHE CREA SGOMENTO In una scena successiva la sorella dice di vedere un cane che M. non vede e lei si rassicura dicendo “Meno male! Pensavo che lo potessi vedere anche tu!” (LEI E’ ANCORA NELL’INFANZIA, LUI E’ OLTRE. ORA VEDE ALTRE COSE)

E poi ancora RAPPORTO CON IL PADRE flessioni e braccio di ferro (una “sfida”

E poi ancora RAPPORTO CON IL PADRE flessioni e braccio di ferro (una “sfida” che non è un gioco) RAPPORTO CON GLI ADULTI piano di ripresa ribassato, a livello di Michele. (i genitori sono “fuori scena”) IL REGALO per i bambini è un gioco, per i grandi un soprammobile (distanza dei punti di vista M. SOTTO LE LENZUOLA l’altro e sottoterra (la realtà è incomprensibile) • Michele vuole crescere, ma deve battere il padre, affermare la sua autonomia • Più che dalla paura M. è mosso dalla curiosità, vuole capire, comprendere (più avanti chiederà spiegazioni al padre che non saprà darne) • L’angoscia di non capire e più grande della paura • Ci spaventa solo ciò che non conosciamo (più avanti scenderà nel buco) • Necessità di stabilire un contatto