UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BARI SCUOLA DI MEDICINA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI SCUOLA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA POLO DIDATTICO DEL SALENTO ASL LECCE P. O. “V. Fazzi” Lecce I FONDAMENTI SCIENTIFICI, GIURIDICI E DEONTOLOGICI DELLA DISCIPLINA INFERMIERISTICA Anno Accademico 2017 -2018 3° anno 2° semestre a cura di: Dott. ANTONAZZO MARCELLO LECCE, 12 -14 MARZO 2018 1
NOTIZIE SUL MODULO UNITA’ DIDATTICA: Infermieristica in area critica ed emergenza CORSO INTEGRATO: : Infermieristica in area critica e nell’emergenza Coordinatore del Corso integrato: xxxx Docente dell’insegnamento: Prof. Marcello Antonazzo CFU Corso integrato: 7 CFU insegnamento: 3 Anno e semestre: 3 anno - 2 sem. Equivalenti a ore di lezione frontale: 36 2 Marcello Antonazzo
NOTIZIE SUL MODULO Modalità d’esame: Prova orale mail: marcelloantonazzo@libero. it 3 Marcello Antonazzo
Caratteristiche fondamentali per l’infermiere di area critica: Preparazione specifica Esperienza Professionalità Elasticità mentale (SEUS 118 3 ANNI DI AREA CRITICA)
L’Infermiere professionista deve acquisire tecniche e metodiche comportamentali utili a gestire l’emergenzaurgenza, attraverso corsi specifici
I Corsi …. Preferibilmente dovrebbero essere fatti prima dell’immissione in servizio presso 118 o Pronto Soccorso Integrati da discussioni criticocostruttive multidisciplinari (casi clinici) Dovrebbe farsene carico organizzativo l’Azienda in cui si opera per assicurare alti livelli di professionalità
Preparazione specifica: TECNICHE BLS (Basic Life Support): sostegno delle funzioni vitali di base nelle persone adulte, mediante rianimazione cardiopolmonare e cerebrale PBLS (Pediatric Basic Life Support): bambini 0 -8 anni ACLS (Advanced Cardiac Life Support): acquisizione di tecniche di assistenza avanzata al paziente in arresto cardiaco PHTLS: tecniche di gestione, immobilizzazione e assistenza del paziente traumatizzato Conoscenza approfondita delle metodiche di TRIAGE extra e intraospedaliero Profonda conoscenza delle tecnologie, strumentazioni e presidi assistenziali
Preparazione specifica: METODICHE COMPORTAMENTALI Gestione dell’emotività Comunicabilità Prevenzione della Sindrome del Burnout Nell’area critica l’aspetto relazionale ed educativo è fondamentale
Esperienza Acquisizione diretta, teorico-pratica di nozioni utili alla veloce valutazione della gravità del paziente ed alla sua assistenza mirata Si acquisisce sul campo ma necessita di approfondimenti e ricerche successivi La figura del TUTOR (specialmente nell’affiancamento dei neoassunti)
Professionalità Non si acquisisce solo con un titolo ma riguarda anche le qualità specifiche dell’individuo ed i principi che lo sostengono. L’infermiere dell’emergenza deve analizzare e affrontare in modo sistematico la situazione assistenziale anche in condizioni di stress Egli deve decidere, organizzare ed agire in regime d’urgenza, spesso con limitate risorse
Elasticità mentale Utile specie nel triage sul territorio, perché ogni caso non sarà mai uguale all’altro anche a parità di codice e patologia. Fattori ambientali e situazionali che influenzano l’evento Importanza delle Linee Guida (SOCIETà SCIENTIFICA) e dei Protocolli interni al Pronto Soccorso cui attingere e riferirsi in modo da applicare alla realtà in cui si trova l’assistenza migliore possibile.
Nonostante la preparazione … La Rianimazione Cardio-Polmonare (RCP) 4 volte su 5 fallisce, inoltre la RCP è molto faticosa Interventi su persone giovani o traumi particolarmente gravi Scelte rapide da cui dipende la sopravvivenza dei pazienti Insuccessi e frustrazioni maggiori delle gratificazioni
I professionisti che operano in ambienti con un continuo contatto con la malattia e la morte, sono esposti ad elevati fattori di stress, spesso sono costretti a sovraccarichi di lavoro, non percepiscono salari adeguati e non hanno molte possibilità di carriera. In questa situazione è elevato il rischio che insorga la SINDROME del BURNOUT
Burnout Fenomeno di disagio risultante dagli effetti cumulativi dello stress in ambiente di lavoro. Evitare il ricorso a false e facili soluzioni (alcool, cibo, psicofarmaci, sigarette). Prevenzione: curando relazioni familiari e sociali, adeguato riposo, regolando le abitudini di vita, l’attività fisica, i ritmi sonnoveglia. Conoscere meglio la propria U. O. , approfondire la propria preparazione tecnicoscientifica, partecipare a corsi ed esercitazioni, curare con attenzione la qualità delle reazioni sociali.
Il DEBRIFING (1) Procedimento analitico che consiste nell’effettuare revisione critica di un evento fallimentare o una pratica che si è conclusa con successo Permette a tutti i partecipanti di esplicitare i propri sentimenti e preoccupazioni Deve essere fatto al più presto dopo l’evento Deve essere condotto da un Leader, alla presenza di tutta l’equipe. Tutti devono poter esprimere il loro parere e i propri sentimenti (rabbia, gioa, ansia, sensi di colpa)
Il DEBRIFING (2) E’ utile conoscere profondamente se stessi e saper gestire le proprie reazioni, creare la giusta distanza tra sé e l’altro, dare l’ordine giusto alle cose anche in situazioni di confusione estrema. L’emergenza deve basarsi su una seria preparazione a tutti i livelli. La qualità dell’assistenza è determinata da: motivazione, formazione e orientamento mentale verso la ricerca. L’aggiornamento, la conoscenza delle metodiche di base e avanzate, l’ottimizzazione delle risorse tecniche e umane possono portare a migliori risultati sia in ambito ospedaliero che nell’emergenza extraterritoriale
L’INFERMIERE IN MERGENZA - URGENZA DEVE TENER CONTO CHE NEGLI ANNI LO SCENARIO E’ CAMBIATO 17
SCENARIO ATTUALE 1. Cittadini (soggetto attivo utente-cliente) 1. Istituzioni (leggi di riforma sanitaria) 1. Professionisti (evoluzione normativa) 12/03/18 Marcello Antonazzo 18
1 MAI COME NEGLI ULTIMI ANNI IL CITTADINO SI E’ “RIAPPROPRIATO ” DELLA SUA SALUTE Maggior disponibilità di offerta sanitaria si traduce nell’aumento totale di richieste di prestazioni 12/03/18 domanda bisogno Marcello Antonazzo 19
1 VARIAZIONE BISOGNI SANITARI Evoluzione demografica della popolazione con aumento della vita media (80 anni); Aumento delle patologie a carattere cronico degenerativo e neoplastico In Italia, secondo l’ISTAT (2010), il 38, 6% della popolazione soffre di almeno una malattia cronica (23, 4 milioni di persone). Aumento della sopravvivenza di soggetti con ridotta capacità funzionale e aumento della disabilità; Riduzione delle capacità di copertura Sociale delle famiglie; Evoluzione del concetto di Salute legato alla crescita culturale ed economica; Utente molto esigente (strutture confortevoli e servizi efficaci ed efficienti) o. p. s. competenti Ricerca prestazioni di qualità Partecipa al progetto di cura Auspica modelli salutisti ed efficientisti (mass-media) clima di sfiducia. Considerare tutti i pz. potenziali 12/03/18 20 “accusatori” Non accetta l’esito insoddisfacente del suo caso Marcello Antonazzo
1 POPOLAZIONE ANZIANA IN RAPIDO AUMENTO ! IN ITALIA ANZIANI CON ETA’ SUP. A 65 E’ IN RAPIDO AUMENTO 9, 5% NEL 1961 E 16, 8% NEL 1996 Nel 2030 RAGGIUNGERANNO IL 27% NORD E CENTRO ITALIA MAGGIOR PRESENZA DI ANZIANI IN EUROPA L’ITALIA SI COLLOCA AL SECONDO POSTO PER NUMERO DI ANZIANI DOPO LA SVEZIA L’ITALIA INVESTE PER L’ANZIANO NON PIU’ DELL’ 1, 6% DEL PIL, CONTRO IL 2, 3% DI MEDIA UE 12/03/18 Marcello Antonazzo 21
Aspettative di vita alla nascita tra uomini e donne anno 2014 (OMS) UOMINI PAESE DONNE ETA’ PAESE ETA’ Islanda 81. 2 Giappone 87 Svizzera 80. 7 Spagna 85. 1 Australia 80. 5 Svizzera 85. 1 Israele 80. 2 Singapore 85. 1 Singapore 80. 2 Italia Neozelandese 80. 2 Francia 84. 9 Italia 80. 2 Australia 84. 6 85 Giappone 80 Repub. Corea 84. 6 Svezia 80 Lussemburgo 84. 1 Lussemburgo 79. 7 Portogallo 84
2 Gli obiettivi delle riforme sanitarie Aumentare l’efficienza del sistema, per ridurre gli sprechi e contenere i costi. Essere efficaci. Introdurre la competizione tra organizzazioni sanitarie. Selezionare gli interventi sulla base dell’ evidenza scientifica. 12/03/18 Marcello Antonazzo 24
COMPITI IN REGIME MANSIONARIALE ( D. P. R. n° 225/74 ) 3 PREDISPOSIZIONE DI MODELLI DI COMPORTAMENTI CON PRECISI COMPITI : INTRAOSPEDALIERA punto 11 (Ordine medico) RESPIRAZIONE ARTIFICIALE M. C. E. MANOVRE EMOSTATICHE OSSIGENOTERAPIA EMERGENZA EXTRAOSPEDALIERA PROTOCOLLI Rispettare ruolo e funzioni Esercizio abusivo della professione medica ! 12/03/18 25 Marcello Antonazzo
UNA SENTENZA DEL PASSATO “Non risponde di lesioni colpose un infermiere, il quale nell’eseguire, legalmente autorizzato, delle iniezioni, abbia perforato il nervo sciatico del paziente, producendone la paralisi, perché un infermiere non è tenuto a conoscere l’anatomia topografica”. Tribunale di Pavia, 30 giugno 1930 26 Marcello Antonazzo
UNA SENTENZA DEL PASSATO “Il medico è responsabile dell’organizzazione interna del servizio a lui affidato e deve svolgere attività di controllo e di verifica sull’operato degli ausiliari. Se il medico effettua una prescrizione di farmaci e l’infermiera la trascrive per consegnarla al malato, il primo è tenuto a controllare che la seconda non incorra in errori di trascrizione causativo della morte”. Tribunale di Bolzano, 3 marzo 1980 27 Marcello Antonazzo
3 “EPOCA POST-MANSIONARIO”: FINITO QUEL CLIMA DI “RESPONSABILITA’ PROTETTA” L. 42/99 abroga il mansionario = incremento delle responsabilità. Maggiori competenze da possedere e da agire. Garantire interventi efficaci e appropriati. Gli elementi che aiutano il magistrato a determinare la colpa professionale sono l’analisi congiunta di: Codice deontologico (norma positiva) Profilo professionale Ordinamento didattico Responsabilità non Formazione post-base (ecm) qualcosa Limiti delle altre professioni è più di astratto che riguarda altri, ma deve riguardare anche noi Infermieri 12/03/18 Risponde di negligenza imprudenza e imperizia Sentenze recenti sempre più parte in causa 28 Ampio spazio sulla stampa
Mansionario Ier i… O G G I ATTO INFERMIERISTICO Complesso di: attività responsabilità competenze saperi 29
La professione Infermieri/1000 abitanti Anno 2010 (Fonte FNC 2013) Infermieri praticanti per 1000 abitanti
Demografia delle professioni Medici praticanti per 1000 abitanti
La professione Infermieri per classi d’età – Confronto 2007 -2012 Età (Fonte FNC 2013) anagrafica della professione infermieristica
L’ evoluzione dell’infermieristica L'Infermiere specialista non nasce con la legge 43/06 o con la legge 190/14, ma … • Accordo di Strasburgo 1967 -1975 • DM 739/94 e 70/97 • Legge 42/99 • Legge 509/99 • DM 270/04 • Legge 43/06 … parlano di formazione generalista e specialistica …
D. M. n° 739/94 “MANUTENZIONE” CONTINUA DELLE COMPETENZE 34 Marcello Antonazzo
Dm n. 739/94 formazione post base sanità pubblica pediatria salute mentale e psichiatria geriatria area critica titoli preferenziali Marcello Antonazzo Questa articolazione non ando’ avanti! 35
Continuano i cambiamenti … • D. Lgvo 229/99 • Riforma titolo V Cost. 2001 L. 43/06 Infermiere : Generalista Coordinatore Specialista Dirigente Aumento ulteriore miscellanea formativa No riscontro contrattuale No modifiche formali nell’organizzazione del lavoro
LA L. n. 43/06 Art. 6 (Istituzione della funzione di coordinamento) Comma 1. Il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie (4 classi di lauree), è articolato come segue: 4 tipologie di figure GENERALISTI: Professionisti in possesso del diploma di laurea o titolo equipollente (L. n. 42/99) COORDINATORI: Professionisti in possesso del master di primo livello in management o titolo equipollente (AFD) ed esperienza almeno triennale. (ai sensi dell’art. 3 comma 8 del DM 509/99 e dell’art. 3 comma 9 del DM n. 270/04) SPECIALISTI: Professionisti in possesso del master di I livello per le funzioni specialistiche (area clinica, critica, forense…) DIRIGENTI: Professionisti in possesso della laurea magistrale e che abbiano esercitato l’attività professionale per almeno 5 anni oppure ai quali è stato conferito incarico dirigenziale ai sensi 37 dell’art. 7 della L. 251/00 Marcello Antonazzo
RELAZIONI PROFESSIONALI: Comma 566 e competenze specialistiche … “Ferme restando le competenze dei laureati in medicina e chirurgia in materia di atti complessi e specialistici di prevenzione, diagnosi, cura e terapia, con accordo tra Governo e Regioni, previa concertazione con le rappresentanze scientifiche, professionali e sindacali dei profili sanitari interessati, sono definiti i ruoli, le competenze, le relazioni professionali e le responsabilità individuali e di équipe su compiti, funzioni e obiettivi delle professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, tecniche della riabilitazione e della prevenzione, anche attraverso percorsi formativi competenze cliniche "perfezionate" "esperte“ "specialistiche"
Perché ciò avvenga è necessario… TRASFORMARE L’ORGANIZZAZIONE, I MANAGERS SI FACCIANO PROMOTORI DI TALE CAMBIAMENTO CULTURALE E ORGANIZZATIVO E CHE QUINDI SIANO I PRIMI AD ESSERE CONSAPEVOLI DEL MUTAMENTO, IMPARANDO A GESTIRLO CON LA MASSIMA TEMPESTIVITA’ PIUTTOSTO CHE A COMBATTERLO TRINCERANDOSI DIETRO SCHEMI ORGANIZZATIVI OBSOLETI Marcello Antonazzo 39
RELAZIONI PROFESSIONALI: Comma 566 e competenze specialistiche … Introdotto dalla legge di stabilità 2015 (n. 190 del 23 dicembre 2014), riconfermato nel DEF, per la professione infermieristica e per le professioni sanitarie in generale. Oggetto di numerose polemiche strumentali da parte di altre categorie professionali come quella dei medici e di una frangia di infermieri ancora legati a concetti e struttura della professione ante legge 42/1999
Normale sviluppo di una professione che, nei fatti, ha già compiuto in moltissime realtà sul territorio nazionale i passi indicati nell’accordo Stato-Regioni la cui bozza è stata approvata dalla Commissione salute delle Regioni fin dall’inizio del 2013. . . A suo tempo l’accordo è stato congelato perché si è avanzata l’ipotesi che per essere reso attuabile avesse bisogno di una norma che lo prevedesse e il comma 566 altro non è se non quella norma. C’era bisogno di una norma che indicasse la metodologia con la quale le competenze delle professioni sanitarie possono essere implementate prevedendo con la formazione complementare post laurea la concretizzazione della posizione di “professionista specialista”: ora c’è.
art. 4 … “in relazione all’attuazione delle modalità e dei percorsi di cui all’art. 3 saranno inoltre rivisitati i piani di studio delle Lauree, delle Lauree Magistrali e dei Master universitari di I e II livello”…; art. 3 comma 1 “lo sviluppo delle competenze e delle responsabilità …. . avrà come riferimento le scelte di programmazione nazionale e regionale per migliorare la presa in carico della persona, la continuità assistenziale fra ospedale e territorio, il governo dei bisogni assistenziali, sanitari e socio sanitari delle persone, delle famiglie e della comunità assistita”. . . e ". . dei modelli organizzativi sia ospedalieri sia territoriali, a iniziare dall’organizzazione dei presidi ospedalieri per intensità di cure e dai modelli di intensità assistenziale “.
… Inoltre il comma 566 richiama… Orientamenti del Patto per la salute e pone le basi per intervenire su ruoli, funzioni e modalità operative dei professionisti sanitari, sostenendo l'evoluzione delle loro competenze - anche attraverso percorsi di formazione complementare - e privilegiando i sistemi a rete e il lavoro in squadra. La Federazione pertanto ha costituito un gruppo di infermieri esperti nell'ambito della formazione infermieristica e della gestione e organizzazione dei processi assistenziali nelle strutture sanitarie, per elaborare una proposta che definisca la prospettiva della FNC stessa per quanto attiene la tematica "evoluzione delle competenze", indicando tipologia funzionale, percorso formativo e agibilità nell'organizzazione dell'infermiere: con competenze cliniche "perfezionate" con competenze cliniche "esperte" con competenze cliniche "specialistiche".
Silvestro: "Sulle competenze infermieristiche ci stanno facendo una guerra basata sul nulla" 1 08/05/2014 - La ex presidente Ipasvi ha ribadito durante la conferenza stampa al Ministero della Salute il valore della bozza di accordo che apre la strada alla figura dell'infermiere specialista condivisa con il ministro Beatrice Lorenzin. 44
Silvestro: "Sulle competenze infermieristiche ci stanno facendo una guerra basata sul nulla" 2 Per la ex presidente Ipasvi, le polemiche sulla questione 'competenze', arrivate dal fronte medici proprio dopo le notizie sulla chiusura della bozza, non hanno alcun fondamento. "C'è una legge del 2006 - ha spiegato - che prevede l'infermiere specialista. Non stiamo chiedendo niente di trascendentale, ma solo quanto indica una legge dello Stato". Nella bozza sulle nuove competenze si prevede, tra l'altro, la formazione di un infermiere specialista che andrà ad approfondire le competenze in 5 aree: pediatrica, chirurgica, emergenza, area medica, salute mentale, territorio (con l'infermiere di comunità). 45
Silvestro: "Sulle competenze infermieristiche ci stanno facendo una guerra basata sul nulla" 3 "Riconosciamo e valorizziamo le competenze mediche riguardano il processo diagnostico e quello terapeutico: in questi percorsi noi siamo i più qualificati collaboratori perchè diamo concretezza alle prescrizioni - ha ribadito Silvestro -. C'è poi tutto il processo di assistenza su cui noi riteniamo di essere autonomi e capaci di impostare il percorso e tutte le attività e le abilità che servono per fare assistenza ai cittadini". 46
Il documento della FNC IPASVI Gli schemi…. - L’ipotesi del percorso formativo con manifestazione della simmetria tra linea gestionale e linea clinica -L’ipotesi dimostrativa del posizionamento degli infermieri con livelli diversi di competenza sia nella clinica sia nella gestione
Il documento della FNC IPASVI Gli schemi…. Sviluppo su due assi: Asse della clinica: espansione delle competenze (relative a conoscenze e capacità assistenziali Asse della gestione: approfondimento delle competenze (relative al governo delle risorse e processi organizzativi)
Riflessioni sulla coerenza metodologica di riferimento per le competenze specialistiche Seminari Ipasvi Consigli direttivi e Collegi Revisori dei conti Bologna - Lecce 20/31 maggio 2015 5/7 giugno 2015
Livelli di approfondimento delle competenze cliniche a) Inf. generalista b) Inf. con perfezionamento clinico: corso di perfezionamento universitario per approfondire competenze in un’area tecnico operativa (es. accessi venosi PICC ) c) Inf. esperto clinico con master: approfondire competenze in un settore specifico dell’AI. Esperto di parti di processo o peculiari pratiche assistenziali (es. anestesia/rianimazione, strumentazione chirurgica, wound care, ecc. ) d) Inf. specialista clinico con laurea magistrale: governa i processi assistenziali tipici di una delle aree previste (cure primarie, emergenza/urgenza, medica, chirurgica, pediatrica, salute mentale).
L’INFERMIERE OGGI! L’infermiere è passato dal prestare assistenza al medico al prestare assistenza al paziente, CON COMPETENZA assumendosi la responsabilità del percorso sanitario infermieristico nei confronti del paziente. 51 Marcello Antonazzo
52 Marcello Antonazzo
LA COMPETENZA SI SVILUPPA CON UN TRAINING FORMATIVO ADEGUATAMENTE STRUTTURATO: Frequentando corsi accreditati Sotto la guida di professionisti di riconosciuta competenza In base alle indicazioni delle Società Scientifiche di riferimento 12/03/18 53 Marcello Antonazzo
I LIVELLI DI COMPETENZA LIVELLO I: ha bisogno di training per Effettuare il compito specifico LIVELLO II: ha bisogno di supervisione per effettuare il compito specifico LIVELLO III: è competente per effettuare il compito specifico senza supervisione LIVELLO IV: è competente per formare altri ad effettuare il compito specifico 12/03/18 IN RELAZIONE AL LIVELLO DI COMPLESSITA’ DELLA PROCEDURA 54 Marcello Antonazzo
LIVELLI DI COMPETENZA Secondo uno studio condotto da Patricia Benner esistono 5 stadi di competenza infermieristica: 2. PRINCIPIANTE AVANZATO 1. NOVIZIO 3. COMPETENTE 4. ABILE 5. ESPERTO 55
ORIENTARE LA PRATICA PROFESSIONALE SECONDO MODELLI GESTIONALI PER PROCESSI PIANIFICAZIONE PER OBIETTIVI RICERCA STRUMENTI OPERATIVI • DOCUMENT. INFERMIER. • PROTOCOLLI OPERATIVI • PROCEDURE • CHECK LISTS • SCHEDA UNICA DI TERAPIA • P. A. I. CON D. I. COLLEGATE AL NIC E NOC INFORMATIZZATO 12/03/18 Marcello Antonazzo STANDARDIZZARE UNIFORMARE E SEMPLIFICARE APPROPRIATEZZA EFFICACIA EFFICIENZA 56 EBN-EPN
STRUMENTI OPERATIVI UTILI A GOVERNARE L’ERRORE E FAVORIRE L’INTEGRAZIONE 12/03/18 57 Marcello Antonazzo
PER RAFFORZARE IL SISTEMA ORGANIZZATIVO…. . INVESTIRE SUL SISTEMA DELLA FORMAZIONE NEL SUO COMPLESSO: “L’ANZIANITA’ DI SERVIZIO, L’ESPERIENZA, DA SOLE NON SONO SUFFICIENTI: LE INTUIZIONI DI UN BRAVO ORGANIZZATORE VANNO TESTATE, SPERIMENTATE E VALIDATE CON PERCORSI DI STUDIO” Prof. ssa L. Sasso “L’infermiere” 6/2002 E’ PROPRIO QUESTO IL MOTIVO CHE HA SPINTO LA FEDERAZIONE NAZIONALE DEI COLLEGI IPASVI A INVESTIRE SULLA FORMAZIONE. NEL 2001 HANNO VISTO LA LUCE LE LINEE GUIDA PER I MASTER DI I° E II° LIVELLO E DR. 58 Marcello Antonazzo
DIPLOMA DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE (quinquennale) MASTER I° LIVELLO LAUREA (180 cfu - 3 anni) (60 cfu -1 anno) LAUREA SPECIALISTICA MASTER II° LIVELLO ( 120 cfu -2 anni) (60 cfu 1 anno) Con l’A. A 2006/2007 SI COMPLETA L’INTERO PERCORSODOTTORATO DI RICERCA FORMATIVO (180 cfu -3 anni) L; M 1° LIVELLO; LM; Marcello Antonazzo M 2° LIVELLO; DR 59
CHI HA L’ACCESSO AL PERCORSO FORMATIVO POST LAUREA DI BASE TUTTI GLI INFERMIERI IN POSSESSO DEL DIPLOMA DI LAUREA IN INFERMIERISTICA, RILASCIATO AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE MA POSSONO ACCEDERVI ANCHE INFERMIERI PEDIATRICI IN POSSESSO NON SERVE LA RICONVERSIONE CREDITIZIA TITOLO DI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE PRECEDENTI DIPLOMI (DM 27/7/2000 e LEGGE n. 1 DEL 2002) validi in base a Direttive europee (ACCORDO DI STRASBURGO DEL 1967 60 4600 OREMarcello DIAntonazzo FORMAZIONE)
CORSO DI PERFEZIONAMENTO Antonazzo Marcello 61
I MASTER I° LIVELLO • AREA CRITICA • GERIATRIA • PEDIATRIA • SALUTE MENTALE • SANITA’ PUBBLICA • MANAGEMENT INFERMIERISTICO • TUTOR PROFESSIONI SANITARIE 62 Marcello Antonazzo
Finalità MASTER 1°LIVELLO 60 crediti Gestionali Organizzative SVILUPPO DI COMPETENZE Clinico professionali Didattico-formative 63 Marcello Antonazzo Decreto 509/99
Struttura Durata complessiva di 1500 ore o se vogliamo si parla di 60 CFU. 500 attività di didattica formale; 450 studio guidato; 550 tirocinio clinico (anche online) Articolazione in moduli; 6 MODULI O CORSI DI PERFEZIONAMENTO MODULI STRUTTURATI IN UNITA’ DIDATTICHE Prova finale Marcello Antonazzo 64
Articolazione del Master Area Critica Assistenza infermieristica in Terapia intensiva Assistenza Infermieristica in emergenza e urgenza 15 cfu 10 cfu Da due a quattro moduli a seconda dell’indirizzo scelto (per un totale di 25 cfu) MASTER (60 cfu) Gestione consulenza e formazione in Area Critica 10 cfu Marcello Antonazzo 65
Modalità di ammissione Iscrizione all’Albo Professionale Esperienza almeno triennale nel profilo di infermiere (alcuni regolamenti!) Superamento di una prova scritta (quiz) di cultura professionale e di una prova orale; Curriculum vitae e studiorum Frequenza Obbligatoria 80% lezioni Obbligatorio 100% il tirocinio Marcello Antonazzo 66
ESAMI Per ogni modulo: Esami di corso integrato Valutazione del tirocinio Per il conseguimento del Master: Superamento con esito positivo di tutti gli esami + del tirocinio Dissertazione di una tesi Marcello Antonazzo 67
Titoli rilasciati Al termine di ciascun Modulo: Certificato di merito con la dizione “Formazione e aggiornamento in …. ” Al termine del Master: Certificato di merito di “Diploma di Master Universitario di 1° Livello in …. ” Marcello Antonazzo 68
Legge n. 3 -2018 Lorenzin entrata in vigore il 15 febbraio 2018 Pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2018 della legge 3/2018 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute) 69
Legge n. 3 -2018 Lorenzin entrata in vigore il 15 febbraio 2018 Trasformazione dei previgenti Collegi in Ordini Professionali con particolare riferimento agli infermieri e alle ostetriche. Nuovo Ordine delle professioni dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. 70
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Gli ordini mantengono la loro attuale articolazione territoriale. In questo periodo dovranno inoltre essere emanati tutti i decreti attuativi compresi quelli relativi ai procedimenti disciplinari nel rispetto di quanto indicato dalla nuova legge ordinistica. 71
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Nasce la Fnopi (Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche), la più grande d’Italia con i suoi 440 mila iscritti. E i Collegi provinciali sono Ordini provinciali delle professioni infermieristiche: Opi. ORDINE INFERMIERI PEDIATRICI OPI 72
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Enti sussidiari - La differenza tra essere enti ausiliari ed enti sussidiari dello Stato è che nel primo caso gli Ordini non svolgono una funziona amministrativa attiva, ma solo una funzione di iniziativa e di controllo, nell’altro caso, in base al principio di sussidiarietà, possono svolgere compiti amministrativi in luogo e per conto dello Stato. 73
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Struttura – La professione infermieristica avrà a livello centrale una Federazione nazionale che coordina gli Ordini di livello provinciale ed emana il Codice Deontologico che deve essere approvato dal Consiglio Nazionale con il via libera di almeno due terzi dei consiglieri presidenti di Ordine. Le Federazioni sono dirette dal Comitato centrale costituito da quindici componenti eletti dai presidenti di Ordine. 74
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Ogni Comitato centrale elegge nel proprio seno, a maggioranza assoluta degli aventi diritto, il presidente, il vice presidente, il tesoriere e il segretario 75
Legge n. 3 -2018 Lorenzin Potere disciplinare - Si separa la funzione istruttoria da quella giudicante. Gli uffici istruttori sono composti da 5 a 11 iscritti di commissioni albo esterne a quella dell'ordine nel cui territorio è avvenuto il fatto in giudizio. Abusivismo - Il comma 1 dell'articolo 12 sostituisce l'articolo 348 del codice penale, e aumenta le sanzioni per gli abusivi dall'attuale "milione di lire" prevedendo la reclusione fino a 3 anni e la multa da 10 mila a 50 mila euro. La pena però aumenta con reclusione fino a 5 anni e multa fino a 75 mila euro per il professionista prestanome, che rischia anche l'interdizione da 1 a 3 anni dall'attività. La sentenza è pubblicata e c'è la confisca della strumentazione usata per commettere il reato che i comuni indirizzeranno a fini assistenziali. In caso di omicidio colposo per l'abusivo (aggiunta ad articolo 589 c. p. ) c'è la reclusione da 3 a 10 anni. In caso di lesioni colpose (art 590 cp) la reclusione va da 6 mesi a 2 anni e la pena per lesioni gravissime è la reclusione da un anno e mezzo a 4 anni. Per chi eserciti un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie senza licenza c'è la sanzione amministrativa fino a 7. 500 euro 76
GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! MARCELLO ANTONAZZO marcelloantonazzo@libero. it Antonazzo Marcello 77
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