Universit degli Studi della Basilicata Potenza Tirocinio Formativo
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Tirocinio Formativo Attivo LABORATORIO SULLE DISABILITA’ (Laboratorio di Didattica e Pedagogia speciale) Prof. ssa SABINA Maria Rosaria 15 ore 1 cfu A. A. 2014 -2015
Università degli Studi della Basilicata – Potenza PRESENTAZIONE Laboratorio • Finalità (approfondire, in termini inclusivi, una riflessione che guidi l’operatività nella direzione della ricerca di possibili risposte nei confronti della molteplicità dei bisogni educativi speciali) • Obiettivi (riflettere in termini inclusivi, leggere ed interpretare l’ICF, individuare ed esplorare siti istituzionali e non, analizzare software, conoscere un PEI e un PDP, monitorare competenze di base) • Competenze (progettazione in chiave inclusiva, utilizzo dei linguaggi multimediali per l’inclusione, elaborazione di un percorso personalizzato e individualizzato) • contenuti (scuola inclusiva e progetti, ICF-CY, utilità delle tecnologie in funzione inclusiva, piani personalizzati su base ICF e non, nativi digitali e multimedialità) • • metodologie Verifica e valutazione Organizzazione Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza I Care Il Ministero della Pubblica Istruzione promuove per gli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009 il Piano Nazionale di formazione e ricerca “I CARE: Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa” specificamente rivolto ai problemi dell’integrazione scolastica e sociale dei ragazzi con disabilità e, più in generale, finalizzato a realizzare un’effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana. IL MINISTRO f. to Giuseppe FIORONI Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza LA RICERCA-AZIONE - Una modalità di lavoro che collega la teoria e la prassi nell’insieme “idea in azione”. - Un intervento su scala minore nel funzionamento del mondo reale e un’analisi da vicino degli effetti di quell’intervento. - Una forma di indagine auto-riflessiva che implica la contestualizzazione. - Lo studio sistematico dei tentativi messi in atto dai docenti per cambiare e migliorare la prassi operativa uscendo dal soggettivismo. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza La RICERCA-AZIONE: Parole Chiave Sperimentazione Azioni - Protagonisti Miglioramento Auto riflessione Teoria/prassi Compensazione Idea/Azione Studio sistematico Intervento Cambiamento Funzionamento Documentazione Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza La Ricerca-Azione - Elemento Scatenante - Fare una ricognizione. - Pianificare, definire il campo di indagine, stabilire l’obiettivo. - Agire. - Osservare e monitorare. - Riflettere e valutare (se c’è stato il cambiamento e quali sono gli elementi del cambiamento). …esempi Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Contesti Classe Azioni Didattica Esperienze / oggetti Strategie cooperative Relazioni di aiuto Individualizzazione/personalizzazione dei saperi Didattica implicita Tecnologie-valutazione per l’apprendimento Scuola Organizzazione Offerta formativa GLH di Istituto Formazione e aggiornamento Lavoro di rete Documentazione Regole professionali Governance e leadership Supporto alla persona, gestione risorse Promozione di contesti cooperativi Progettualità collegiale Famiglia Corresponsabilità Coinvolgimento della famiglia Patto formativo Associazioni Formazione / educazione affettiva Customer Satisfaction Continuità educativa Comunità Progetto di Vita Maria Rosaria Sabina Il modello ICF Orientamento Pari opportunità Piani di zona Accordi di programma Scuola/Lavoro
Università degli Studi della Basilicata – Potenza PROGETTO ICF – dal modello ICF dell’OMS alla progettazione per l’inclusione La Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del MIUR ha promosso il Progetto ICF. Dal modello dell’OMS alla progettazione per l’inclusione, che ha l’obiettivo di sperimentare, in un campione di istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e distribuite a livello nazionale, l’applicazione nella scuola del modello ICF (International Classification of Fuctioning, Health and Desease) dell’OMS, al fine di diffondere un approccio focalizzato sul ruolo determinante che l’ambiente scolastico, nei suoi molteplici aspetti, svolge nell’effettiva integrazione degli alunni con disabilità. Il DIRIGENTE f. To Raffaele CIAMBRONE (IL MINISTRO Mariastella GELMINI) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza ICF International Classification of Functioning Da ICD a ICF in breve: • 1893: Classification of causes of death • 1970: ICD/Classification of Diseases • 1980: ICIDH/Classification of Impairment, Disabilities and Handicaps • 1999: ICIDH 2/Classification of human functioning and disabilities • 2001: ICF/Classification of human functioning • 2007: ICF – CY (Children and Youth) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Critiche all’ICIDH Critiche concettuali: - Basato sul “modello medico di disabilità” - Causalità lineare da menomazione a handicap - Insufficiente descrizione degli handicap - Lacune nella dimensione ambientale - Descrizione delle situazioni con termini negativi Critiche tecniche: - Complesso e pesante - Utilizzo di termini obsoleti - Sovrapposizione di categorie Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza ICF SALUTE e FUNZIONAMENTO sono la risultante di un’’interconnessione complessa e multidimensionale tra reciproche influenze di diversi fattori che restituiscono una visione globale della persona all’interno del modello bio psico sociale Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza ICF OMS 2002 Non ci sono più i termini disabilità ed handicap, che sono stati sostituiti da attività e partecipazione sociale I termini con una connotazione negativa hanno acquisito una valenza positiva e le interazioni tra i vari e fattori che costituiscono la salute o la disabilità sono diventate più complesse, rendendo possibile la comprensione anche delle situazioni più particolari e attribuendo il giusto peso ai fattori contestuali, sia ambientali personali Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza ICF Molto spesso si ritiene erroneamente che l’ICF riguardi soltanto le persone con disabilità, ma in realtà, esso riguarda TUTTI GLI INDIVIDUI…… …infatti ognuno di noi può incorrere nel corso della vita, in una situazione di limitazione delle ATTIVITA’ e della PARTECIPAZIONE sociale vissuta in prima persona Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Struttura ICF Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Struttura ICF: CAPITOLI E BLOCCHI Ogni componente della classificazione è organizzata in capitoli e in titoli del dominio al di sotto dei quali si trovano le categorie comuni o gli item specifici. All'interno di ciascun capitolo ci sono blocchi di categorie individuali a due, tre, quattro livelli, ognuna con una breve descrizione ed esclusioni appropriate per facilitare la scelta del codice adatto. Uso dei qualificatori per la codifica delle componenti dell’ICF …esempi Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza La diagnosi funzionale e il sistema ICF L’itinerario metodologico della diagnosi funzionale conduce all’intervento educativo (come a scuola, nei centri educativi nella famiglia) non all’intervento terapeutico come in ospedale La conoscenza che ci occorre è quella che deriva da una D. F. intesa alla luce dell’ICF, come comprensione del funzionamento della persona, della sua attività, della sua partecipazione sociale in rapporto a molteplici fattori personali e ambientali. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza BES e ICF …esempi di sperimentazione PEI secondo ICF Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Progetto “Nuove tecnologie e disabilità” Azione 6 Il progetto “Nuove Tecnologie e Disabilità”, promosso e cofinanziato dal Ministero della Pubblica Istruzione Direzione Generale per lo Studente e dal Dipartimento per l'Innovazione Tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha come obiettivo la promozione dell’integrazione degli alunni disabili attraverso l’uso delle nuove tecnologie. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Organizzazione territoriale per l’inclusione Con riferimento a quanto espresso nella C. M. 8/2013 relativamente all’attuazione dell’art. 50 della Legge 35/2012, si ribadisce che il lavoro preliminare che verrà svolto in ambito territoriale, nella creazione di una rete di scuole-polo per l’inclusione, “risulta strategico anche per creare i presupposti per l’attuazione dell’art. 50 del D. L. 9. 2. 2012, n. 5, così come modificato dalla Legge 4. 4. 2012, n. 35”. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza CTS Per quanto concerne i rapporti tra i vari organismi per l'integrazione degli alunni con disabilità, si informano le scuole che è in atto una riorganizzazione complessiva della rete dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) e dei Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI), a cura degli Uffici scolastici regionali, per la ridefinizione di compiti e ruoli. Al riguardo, si precisa che nulla è innovato per quanto riguarda i Gruppi di lavoro interistituzionali (GLIP), i cui compiti e la cui composizione sono previsti da una norma primaria (art 15 legge n. 104/92). Roma, 22 novembre 2013. Prot. n. 2563 - Chiarimenti strumenti intervento sui BES Maria Rosaria Sabina www. ctsbasilicata. it
Università degli Studi della Basilicata – Potenza SOFTWARE Parte anagrafica Requisiti richiesti Caratteristiche didattiche Valutazioni ed impressioni d’uso N. B. : I requisiti di un software didattico vanno valutati in rapporto ai bisogni educativi speciali degli utenti a cui è rivolto Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza SOFTWARE Ambito di riferimento Tipologie Indicatori di qualità: tecnica didattica interattiva …esempi Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza MAPPA CONCETTUALE Rappresentazione grafica di una rete di concetti, teorie, immagini, link e dei loro legami nella quale si evidenziano le relazioni logiche e procedurali tra elementi prescelti per favorire un apprendimento metacognitivo. TIPOLOGIE di mappe Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza MAPPA predefinita piramidale (esempio) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza MAPPE Mappa radiale di grammatica interattiva con sintesi vocale con voce umana (esempio) CMAP programma Open Source multipiattaforma per progettare “learning object” specifico per l’elaborazione di mappe concettuali Institute for human and Machine Cognition della University of West Florida Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza MAPPE : costruzione struttura ICF (esempio) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Writing e documentazione Utilizzare programmi per la produzione di semplici pacchetti didattici Utilizzo della LIM Utilizzo di piattaforme www. zanichelli. it …esempi Dalla documentazione tradizionale alla documentazione tecnologia Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Inclusione La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola non solo per sapere dunque ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione… Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Inclusione (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sui Bisogni Educativi Speciali, Circolare 8/13 e Nota Ministeriale n. 2563/13) La direttiva richiama l’attenzione della scuola ad un AMPIA GAMMA di situazioni che richiedono capacità di lettura pedagogica, di analisi e di specifici interventi; l’individuazione dell’alunno in situazione di BES rientra pertanto nell’ambito pedagogico, quindi prerogativa della scuola, la quale deve rispondere ai bisogni di personalizzazione, in base alle caratteristiche individuali, sociali o funzionali dell’alunno. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Inclusione Nel tempo c’è stata una ridefinizione del termine integrazione con il termine inclusione, prima estesa agli alunni con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento, ovvero dislessia, disgrafia, discalculia, disortografia), tramite la Legge 170/10 prima, e le Linee Guida applicative della stessa, poi, prodotte il 12 luglio 2011 (Decreto Ministeriale n. 5669/11), poi alla Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 sui BES (Bisogni Educativi Speciali), alla Circolare che ne ha fissato l’applicazione (8/13) e alla recente Nota Ministeriale n. 2563/13 che ne ha chiarito alcuni passaggi fondamentali. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza a. Piano Educativo Individualizzato (PEI) formulato in base all’art. 12, comma 5 della l. 104/92 a favore degli alunni con disabilità; b. Piano Didattico Personalizzato (PDP) formulato in base all’art. 5 del D. M. n. 5669 del 12/7/2011 per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili al punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012; c. Piano Didattico Personalizzato (PDP) per gli altri BES: i C. dovranno provvedere a predisporre PDP per alunni con Bes Esempi di tre casi di disabilita (PEI) • Caso 1 : Differenziata. • Caso 2: Differenziata. • Caso 3: Obiettivi minimi. Esempi: Caso DSA (PDP) Caso altro BES (PDP) Esempi di misure dispensativi e strumenti compensativi Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza COMPENSARE E DISPENSARE Compensazione: azione che mira a ridurre gli effetti negativi del disturbo per raggiungere comunque prestazioni funzionalmente adeguate. Misure dispensative: presa d’atto della situazione con lo scopo di evitare che il disturbo possa comportare un generale insuccesso scolastico con ricadute personali, anche gravi. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza DIAGNOSI FUNZIONALE È una descrizione analitica delle compromissioni funzionali dello stato psico-fisico dell’alunno disabile; ha un impostazione clinico-medica ed è scarsamente legata ai bisogni degli insegnanti. Una diagnosi è realmente funzionale solo se è di immediata utilità all’insegnante, se riesce a guidarlo direttamente nella scelta degli obiettivi appropriati e metodi di lavoro efficaci sulla base delle caratteristiche peculiari dell’alunno in difficoltà. Dovrebbe diventare la raccolta partecipata e collaborativa delle diverse figure di riferimento del ragazzo. …esempi di Diagnosi funzionali Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza PROFILO DINAMICO FUNZIONALE A partire dalla diagnosi funzionale, il PDF è una sintesi integrata che permette, di comprendere a fondo le caratteristiche essenziali di quell’alunno, trasformandole in linee operative a breve e lungo termine …esempio di P. D. F. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Bisogni Educativi Speciali BES DISABILITà L. 104/92 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI - DSA - Disturbi del Linguaggio - Disturbi della coordinazione motoria - ADHD (circolare 4089/2010) - Funzionamento cognitivo limite - Disturbi dello spettro autistico SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO LINGUISTICO, CULTURLE Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza AMPLIAMENTO NORMATIVA �LA DIRETTIVA 27/12/12 «STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA» � LA CIRCOLARE MINISTERIALE N. 8 DEL 6/3/2013 La scuola è chiamata a dare una adeguata e personalizzata risposta Il bisogno non è più inteso in chiave clinica ma in chiave pedagogica: PDP PEI e ICF strumento che congiunge il linguaggio clinico con il linguaggio scolastico AGIRE SULL’AMBIENTE E LAVORARE CON IL GRUPPO Progettare la piattaforma della cittadinanza in modo che ogni persona possa esercitare diritti/doveri come modalità ordinaria (siamo tutti normali) Non è un aiuto per scalare la normalità ma è una condizione intrinseca alla normalità! Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza AMPLIAMENTO NORMATIVA Con la Direttiva si estende a tutti gli alunni in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento (L. 53/2003; D. Lgs. 2004; L. 170/2010) SALTO dal diritto allo STUDIO al Diritto all’APPRENDIMENTO PDP : strumento privilegiato che documenta il percorso individualizzato e personalizzato collegialmente trattato per l’alunno con BES. PDP: format sito MIUR; modello 2010 sito AID; modello esemplificativo della scuola. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza AMPLIAMENTO NORMATIVA I percorsi individualizzati sono progettati per una didattica individualizzata e personalizzata ( L. 53/2003, L. 170/2010) al fine di garantire contestualmente l’inclusione del ragazzo con BES nel gruppo classe. La progettualità formativa si configura come strumento fondamentale per favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana fronteggiando il cambiamento e la complessità sociale che investe la scuola. POF Piano dell’offerta formativa (D. P. R. 275/1999) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza C. M. n. 8 del 6/3/2013 Indicazioni operative Individuazione alunno con BES - In base ad una diagnosi o certificazione - Su decisione della scuola (senza diagnosi) In ogni caso condivisione con la famiglia Confronto dei tre documenti di programmazione: PEI per gli alunni con disabilità, PDP per i DSA, PDP per gli altri BES. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza CONFRONTO DEI TRE DOCUMENTI DI PROGRAMMAZIONE PEI per gli alunni con disabilità PDP per gli alunni con DSA PDP per gli altri alunni con BES È obbligatorio? È obbligatorio per tutti gli alunni con disabilità in base alla L. 104/92 e del DPR 24/2/94 L’obbligo è implicito nella L. 170/10, è indicato nelle Linee Guida anche se non si adotta ufficialmente la denominazione “PDP” La stesura del PDP è contestuale all’individuazione dell’alunno con BES. Non si può parlare strettamente di obbligo perché è conseguente a un atto di discrezionalità della scuola Chi lo redige? Chi ne è responsabile? È redatto congiuntamente (responsabilità condivisa in tutte le sue fasi) dalla scuola e dai servizio socio-sanitari che hanno in carico l’alunno È redatto solo dalla scuola che può chiedere il contributo di esperti ma ne rimane responsabile Quali vincoli? Le azioni definite nel PEI devono essere coerenti con le indicazioni precedentemente espresse nella Certificazione, nella Diagnosi Funzionale e nel Profi lo Dinamico Funzionale Le azioni definite nel PDP devono essere coerenti con le indicazioni espresse nella Certificazione di DSA consegnata alla scuola Il PDP tiene conto, se esistono le eventuali diagnosi o relazioni cliniche consegnate alla scuola Che ruolo ha la famiglia? La famiglia collabora alla redazione del PEI (DPR 24/2/94) Il PDP viene redatto in raccordo con la famiglia (Linee Guida 2011) Il PDP è il risultato dello sforzo congiunto scuola-famiglia (C. M. 8/3/2013) La normativa vigente ne definisce contenuti? I contenuti del PEI sono definiti dalla normativa (DPR 24/2/94) solo negli obiettivi generali. Un’articolazione dettagliata può essere concordata a livello locale, di solito negli Accordi di Programma I contenuti minimi del PDP sono indicati nelle Linee Guida sui DSA del 2011 Non vengono indicati dalla normativa i contenuti minimi Chi costituisce o sceglie eventuali modelli o strumenti per la compilazione? La scelta dei modelli o altri strumenti per la compilazione del PEI è di competenza di due soggetti (Scuola e Servizi) che detengono congiuntamente la responsabilità della sua redazione. Si definiscono a livello territoriale negli Accordi di programma La scuola è libera di scegliere o costruire i modelli o gli strumenti che ritiene più efficaci Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza GLI : Gruppo Lavoro Inclusione • rilevazione dei BES presenti nella scuola; • raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; • raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLHOperativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività PAI riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza REFERENTE B. E. S. Di cosa si occupa: - del coordinamento Accoglienza studenti - del coordinamento dei BES - di curare i rapporti con le famiglie, di fornire informazioni e consulenza ai colleghi, - di tenere i rapporti con l’ASP, l’AIAS, l’AID, gli esperti specialisti, Enti locali - di conservare il PEI e il PDP nel fascicolo personale dell’alunno - di inserire l’argomento BES nel POF - di collaborare con i Coordinatori di Classe - di redigere il PAI con il Dirigente scolastico, sentiti tutti i coordinatori di classe Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Monitoraggio competenze di base Procedure dirette ed indirette messe in atto dal docente per rilevare i punti di forza e i punti di debolezza degli alunni, nonché eventuali difficoltà e per individuare oppportunamente gli obiettivi e le strategie del proprio intervento didattico-formativo nel processo di insegnamentoapprendimento. Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Monitoraggio competenze di base Formazione svolta sul tema “screening e dislessia” quale modalità in grado di di individuare precocemente gli alunni in difficoltà e di fornire un assessment valutativo con i casi presentanti difficoltà persistenti Corso di formazione nazionale per docenti referenti organizzato da: FONDAZIONE TELECOM, MIUR, AID Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Monitoraggio competenze di base Compiti di lettura / prove- MT Giunti - Comprensione lettura - Velocità-correttezza - Prova di scrittura - Dettato / batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica Tressoldi e Cornoldi - Calcolo prove AC-MT Determinare il livello della prestazione del ragazzo confrontando i punteggi ottenuti con criteri di “fasce di prestazione” …. altrimenti www. aspbasilicata. net info dislessia Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza VALUTAZIONE: note Deve essere personalizzata tenendo conto delle caratteristiche personali del disturbo (regolamento valutazione DPR 122/09) e del punto di partenza e dei risultati conseguiti, premiando i progressi e gli sforzi ad esempio in fase di correzione degli elaborati degli studenti tener conto dell’influenza del disturbo su specifiche tipologie di errore (calcolo, trascrizione, ortografia, sintassi e grafismo) e orientare la valutazione su competenze più ampie e generali come da normativa sui DSA (L. 170/2010) Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza ESAMI DI STATO: DSA e altri BES • Come gli altri alunni • Prove somministrate con modalità diverse (Nota MIUR 4674 10/05/2007) Utilizzo degli strumenti dispensativi e compensativi ritenuti più idonei e utilizzati durante il percorso scolastico in ottemperanza al PDP redatto, senza che le modalità di esecuzione ne alterino il risultato (regolamento valutazione DPR 22 giugno 2009) Nel diploma finale, valido a tutti gli effetti, non verrà fatta menzione alle modalità di svolgimento Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza P. E. I. DISTINZIONI Programmazione Semplificata (obiettivi minimi ministeriali) Programmazione Differenziata (obiettivi differenziati comunque riconducibili ai programmi della classe, oppure obiettivi differenziati non riconducibili ai programmi della classe). Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti (O. M. 395/91 art. 12 e art. 15 comma 3 dell’O. M. n. 90 del 21/5/2001). Per gli studenti che seguono obiettivi riconducibili ai programmi ministeriali è possibile prevedere: 1. Un programma minimo, con la ricerca dei contenuti essenziali delle discipline; 2. Un programma equipollente con la riduzione parziale e/o sostituzione dei contenuti, ricercando la medesima valenza formativa (art. 318 del D. L. vo 297/1994). Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Programmazione riconducibile agli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali, o comunque ad essi globalmente corrispondenti (O. M. 395/91 art. 12 e art. 15 comma 3 dell’O. M. n. 90 del 21/5/2001). Sia per le verifiche vengono effettuate durante l’anno scolastico, sia per le prove che vengono effettuate in sede d’esame, possono essere predisposte prove equipollenti, che verifichino il livello di preparazione culturale e professionale idoneo per il rilascio della maturità. Le prove equipollenti possono consistere in: 1. MEZZI DIVERSI: le prove possono essere ad esempio svolte con l’ausilio di apparecchiature informatiche (vedi DSA). 2. MODALITA’ DIVERSE: il Consiglio di Classe può predisporre prove utilizzando modalità diverse (es. Prove strutturate: risposta multipla, Vero/Falso, ecc. ). 3. CONTENUTI DIFFERENTI DA QUELLI PROPOSTI DAL MINISTERO: il Consiglio di Classe entro il 15 Maggio predispone una prova studiata ad hoc o trasformare le prove del Ministero in sede d’esame (la mattina stessa). (Commi 7 e 8 dell’art. 15 O. M. n. 90 del 21/5/ 2001, D. M. 26/8/81, art. 16 L. 104/92 , parere del Consiglio di Stato n. 348/91). 4. TEMPI PIÙ LUNGHI nelle prove scritte (comma 9 art. 15 dell’O. M. 90, comma 3 dell’art. 318 del D. L. vo n. 297/94). Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Programmazione differenziata in vista di obiettivi didattici formativi non riconducibile ai programmi ministeriali (percorso differenziato O. M. n. 90 del 21/05/01) E’ necessario il consenso della famiglia (art. 15, comma 5, O. M. n. 90 del 21/5/01). Gli alunni vengono valutati con voti che sono relativi unicamente al P. E. I. Tali voti hanno valore legale solo ai fini della prosecuzione degli studi. La valutazione avviene con i voti ma esclusivamente in relazione agli obiettivi del PEI; nella sezione annotazioni della pagella va riportata la dicitura: la presente votazione è è riferita al P. E. I. e non ai programmi ministeriali ed è adottata ai sensi del comma 6 art. 15 O. M. 90 del 21/5/2001. In tal caso il consiglio di classe dichiara che l’alunno è ammesso alla classe successiva Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Programmazione differenziata in vista di obiettivi didattici formativi non riconducibile ai programmi ministeriali (percorso differenziato O. M. n. 90 del 21/05/01) Per gli alunni che seguono un Piano Educativo Individualizzato differenziato, ai voti riportati nello scrutinio finale e ai punteggi assegnati in esito agli esami si aggiunge, nelle annotazioni delle certificazioni rilasciate, l’indicazione che la votazione è riferita al PEI e non ai programmi ministeriali (comma 6 art. 15 O. M. 90 del 21/5/2001). Possono partecipare agli esami di qualifica e di stato, svolgendo prove differenziate omogenee al percorso svolto, finalizzate al conseguimento di un attestato delle competenze acquisite ( ATTESTATO DI CREDITO FORMATIVO rilasciato ai sensi dell’art. 13 del D. P. R. 23 luglio 1998, n. 323) utilizzabile come “credito formativo” per la frequenza di corsi professionali (art. 312 e seguenti del D. L. vo n. 297/94) con identica votazione del diploma Nel caso non si ritenga opportuno sottoporre un alunno ad esame, questi conseguirà soltanto un attestato di frequenza …esempio dell’Attestato dei crediti formativi Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza Indici di inclusione Sviluppare politiche inclusive Produrre pratiche inclusive Costruire culture inclusive Index for inclusion: developing and participation in schools 2000 PDF www. csie. org. uk Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza SISTEMA INTEGRATO Legge 328/2000 intitolata “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” è la legge per l’assistenza, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone in difficoltà e alle famiglie in difficoltà. Il primo processo di politiche sociali innovative si è svolto sulla base di alcuni presupposti e principi di fondo, quali la riorganizzazione del territorio in ambiti territoriali adeguati, la programmazione degli interventi in base alle caratteristiche ed ai bisogni della popolazione, l’integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali e la partecipazione attiva nei servizi degli utenti e dei cittadini. - Maria Rosaria Sabina
Università degli Studi della Basilicata – Potenza • Bibliografia e sitografia AA. VV. Le voci della scuola Vol VIII, IX, X Tecnoid Editore, 2000 Baraldi E. , Brugioni. L. , Zucchi G. Educhandicap Centro Programmazione Editoriale, 1995 Canevaro A. , Ianes D. , Buone prassi di integrazione scolastica, Erickson 2001 Fogarolo F. , Guida didattica alfa reader, edizioni Erickson 2010 Ianes D. Macchia V. , la didattica per i bisogni educativi speciali. Strategie e buone prassi di sostegno inclusivo, Erickson Trento 2008, Ianes D. , Cramerotti S. , Usare l’ICF nella scuola, Le guide di Erickson, 2011 Organizzazione Mondiale della Sanità ICF-CY Classificazione mondiale del funzionamento, della disabilità e della salute Versione per bambini e adolescenti, Eric. Kson , 2011 www. aid. it www. aiutodislessia. it www. anastasis. it www. aspbasilicata. net www. erickson. it www. libroaid. it www. ctsbasilicata. it www. handylex. org www. istruzione. it www. zanichelli. it Maria Rosaria Sabina
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