Tributi comunali i recenti interventi legislativi di prassi
Tributi comunali: i recenti interventi legislativi, di prassi e giurisprudenziali di Luigi Giordano Pagina 1
• L Indice degli argomenti • Versamenti a Comuni incompetenti e rimborsi • Le nuove riduzioni Tari • Imu 2012 e 2013 enti per l’edilizia residenziale pubblica • La “modifica” di Equitalia e la “rottamazione” delle cartelle • I recenti orientamenti giurisprudenziali Pagina 2
Versamenti a Comuni incompetenti e rimborso della quota comunale e statale Pagina 3
Versamenti a Comuni incompetenti e rimborso della quota comunale e statale Fonti: • art. 1, commi 722 -727, della legge 27 dicembre 2013 n. 147 • art. 1, comma 4, del decreto legge 6 marzo 2014 n. 16, convertito dalla legge 2 maggio 2014, n. 68 • decreto interministeriale 24 febbraio 2016 (in G. U. n. 87 del 14 aprile 2016) • circolare 14 aprile 2016, n. 1/DF • circolare 21 giugno 2016, n. 3/DF … segue Pagina 4
Versamenti a Comuni incompetenti e rimborso della quota comunale e statale Riversam. a Comune competente Rimborso Quota Comune allo Stato Quota Stato al Comune Applicazione Dal 2012 Istanza rimborso/com unicaz. Comunicaz. Istanza Comunicaz. Competenza Comune/Stato Comune Caricam. su Portale Entro 60 gg Istruttorie concluse al 28/04/16 30/01/17 Regolaz. FSC 31 luglio Pagina 5
Software Portale del federalismo fiscale I problemi del software • inserimento manuale • richiesta di dati “inutili” (bastava il CF) • limitazioni: – ad Imu e maggiorazione Tares (no altri tributi) – ai versamenti F 24 (no c/c postali e bonifici) … segue Pagina 6
Software Portale del federalismo fiscale I problemi del software • riversamento a Comune competente: – codice catastale Comune anziché nome Comune – informazione non disponibile per il Comune che ha ricevuto il riversamento (conseguenze sul suo FSC) – impossibilità di inserimento rimborso parziale • inserimento singolo • inserimento di F 24 identici • firma PDF/A Pagina 7
Software Portale del federalismo fiscale Le modifiche disponibili dal 26 luglio 2016 • Inserimento massivo delle pratiche: con un’unica operazione è possibile inserire a sistema, per uno specifico contribuente, uno o più versamenti, identici o diversi tra loro • Duplicazione di una pratica preesistente: la funzione permette di richiamare tutti i dati di una pratica già inserita a sistema, che può essere confermata, nel caso si debba inserire un versamento identico, ovvero modificata per le sole informazioni diverse • Acquisizione della determina firmata digitalmente in formato CAd. ES (l’estensione del file firmato è . p 7 m): in aggiunta a quanto già previsto, vengono accettati documenti PDF/A firmati anche con questa modalità Pagina 8
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 9
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 10
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 11
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 12
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 13
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 14
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 15
Software Portale del federalismo fiscale Pagina 16
Software Portale del federalismo fiscale In sede di bonifica degli archivi è necessario fare emergere le posizioni che, pur se formalmente corrette (complessivamente tra quota Comune e quota Stato è stato versato l’importo esatto), presentano una errata ripartizione del gettito tra Comune e Stato Comune Stato Totale Dovuto 500 1. 000 Versato 300 700 1. 000 1) Eseguire la compensazione 2) Inserire l’esito sul Portale del federalismo fiscale Pagina 17
Tari: le nuove riduzioni Pagina 18
Tari: le nuove riduzioni Art. 1, comma 652, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 Come modificato dall’art. 17 della legge 19 agosto 2016, n. 166 Omissis. Alle utenze non domestiche relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l'alimentazione animale, il comune può applicare un coefficiente di riduzione della tariffa proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione … segue Pagina 19
Tari: le nuove riduzioni • • • Obiettivo: lotta allo spreco alimentare (sia nella fase di produzione che di distribuzione), riduzione della produzione dei rifiuti Natura: agevolazione facoltativa Destinatari: attività di produzione o distribuzione di beni alimentari Condizioni: ritiro dalla vendita e cessione, diretta o indiretta (ad es. attraverso associazioni di volontariato), a titolo gratuito di beni alimentari ad indigenti ovvero per l’alimentazione animale Disciplina: con regolamento comunale (applicabile dal 2017): – Modulazione della riduzione (criteri per individuare gli indigenti, misura della riduzione – proporzionale ai beni alimentari ceduti, modalità della concessione, ecc. ) – Dichiarazione iniziale di intendi – Certificazione finale delle quantità cedute – Inserimento nel Pef con oneri a carico degli altri contribuenti (riduzione tecnica) Pagina 20
Tari: le nuove riduzioni Art. 1, comma 659, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 Come modificato dall’art. 36 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 Il comune con regolamento può prevedere riduzioni tariffarie ed esenzioni nel caso di: a) omissis; b) omissis; c) omissis; d) omissis; e-bis) attività di prevenzione nella produzione di rifiuti, commisurando le riduzioni tariffarie alla quantità di rifiuti non prodotti … segue Pagina 21
Tari: le nuove riduzioni • • • Obiettivo: riduzione della produzione dei rifiuti Natura: riduzione facoltativa Destinatari: utenze non domestiche Condizioni: aver attuato azioni finalizzate alla prevenzione nella produzione dei rifiuti Disciplina: con regolamento comunale (applicabile dal 2017): – Modulazione dell’agevolazione (quantificazione della riduzione – proporzionale ai rifiuti non prodotti, modalità della concessione, ecc. ) – Dichiarazione iniziale di intendi – Certificazione finale dell’attività svolta – Inserimento nel Pef con oneri a carico degli altri contribuenti (riduzione tecnica) Pagina 22
Tari: le nuove riduzioni Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Art. 208, comma 19 bis (introdotto dal comma 1 dell’art. 37 della legge 28/12/2015, n. 221) Alle utenze non domestiche effettuano il compostaggio aerobico individuale per residui costituiti da sostanze naturali non pericolose prodotti nell’ambito delle attività agricole e vivaistiche e alle utenze domestiche effettuano compostaggio aerobico individuale per i propri rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino è applicata una riduzione della tariffa dovuta per la gestione dei rifiuti urbani … segue Pagina 23
Tari: le nuove riduzioni • • Obiettivo: incentivazione del compostaggio Natura: riduzione obbligatoria Destinatari: – attività agricole e vivaistiche – utenze domestiche Condizioni: – utenze non domestiche: aver effettuato il compostaggio aerobico individuale di sostanze naturali non pericolose – utenze domestiche: aver effettuato il compostaggio aerobico individuale per i propri rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino … segue Pagina 24
Tari: le nuove riduzioni • Disciplina: con regolamento comunale (da prevedere dal 2017): – Modulazione dell’agevolazione (quantificazione della riduzione – anche non proporzionale al compost prodotto, modalità della concessione, ecc. ) – Dichiarazione iniziale di intendi (autorizzazione a svolgere il compostaggio) – Certificazione finale dell’attività svolta – Inserimento nel Pef con oneri a carico degli altri contribuenti (riduzione tecnica) Pagina 25
Tari: le nuove riduzioni Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Art. 180, comma 1 -septies (introdotto dal comma 1 dell’art. 38 della legge 28/12/2015, n. 221) Al fine di ridurre la produzione di rifiuti organici e gli impatti sull’ambiente derivanti dalla gestione degli stessi, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, le regioni ed i comuni, nell’ambito delle rispettive competenze, incentivano le pratiche di compostaggio di rifiuti organici effettuate sul luogo stesso di produzione, come l’autocompostaggio e il compostaggio di comunità, anche attraverso gli strumenti di pianificazione di cui all’articolo 199 del presente decreto. I comuni possono applicare una riduzione sulla tassa di cui all’articolo 1, comma 641, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, alle utenze che effettuano pratiche di riduzione dei rifiuti di cui al presente comma Compostaggio di comunità (art. 183, c. 1, lett. qq-bis decreto lgs. n. 152 del 2016) Compostaggio effettuato collettivamente da più utenze domestiche e non domestiche della frazione organica dei rifiuti urbani prodotti dalle medesime, al fine dell'utilizzo del compost prodotto da parte delle utenze conferenti … segue Pagina 26
Tari: le nuove riduzioni • • • Obiettivo: incentivazione del compostaggio Natura: riduzione facoltativa Destinatari: utenze domestiche e non domestiche Condizioni: aver effettuato l’autocompostaggio ovvero il compostaggio di comunità Disciplina: con regolamento comunale (prevedibile dal 2017): – Modulazione dell’agevolazione (quantificazione della riduzione – anche non proporzionale al compost prodotto, modalità della concessione, ecc. ) – Dichiarazione iniziale di intendi (autorizzazione a svolgere il compostaggio) – Certificazione finale dell’attività svolta – Inserimento nel Pef con oneri a carico degli altri contribuenti (riduzione tecnica) Pagina 27
Imu 2012 e 2013 enti per l’edilizia residenziale pubblica Pagina 28
Imu 2012 e 2013 Iacp Art. 13, commi 10 e 11, del decreto legge n. 201 del 2011 Prima dell’art. 4 del D. L. 02/03/12 n. 16 convertito dalla legge 26/04/12 n. 44 10. Dall’imposta dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, euro 200 rapportati al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione (omissis). La suddetta detrazione si applica alle unità immobiliari di cui all’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 (omissis) 11. E' riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione (omissis) Art. 13, commi 10 e 11, del decreto legge n. 201 del 2011 Dopo l’art. 4 del D. L. 02/03/12 n. 16 convertito dalla legge 26/04/12 n. 44 10. Dall’imposta dovuta per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, euro 200 rapportati al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione (omissis). La suddetta detrazione si applica alle unità immobiliari di cui all’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504; per tali fattispecie non si applicano la riserva della quota di imposta prevista dal comma 11 a favore dello Stato e il comma 17 (omissis) 11. E' riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell’importo calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili, ad eccezione (omissis) … segue Pagina 29
Imu 2012 e 2013 Iacp Imu 2012 • equiparazione ad abitazione principale: NO • aliquota ordinaria (salvo diversa scelta del Comune 0, 46%<x>1, 06%) • detrazione di € 200, 00 (solo per gli alloggi regolarmente assegnati) Gettito interamente al Comune Prima della modifica Valore € 100. 000 Aliquota 10‰ Detrazione € 200 = Imposta € 800 Quota Stato (3, 8‰) = € 380 Quota Comune (6, 2‰ - € 200) = € 420 Dopo la modifica Valore € 100. 000 Aliquota 10‰ Detrazione € 200 = Imposta € 800 Quota Stato (0‰) = € 0 Quota Comune (10‰ - € 200) = € 800 … segue Pagina 30
Imu 2012 e 2013 Iacp Imu 2012 • esenzione ex art. 7, comma 1, lettera h, del decreto legislativo n. 504 del 1992: NO – gli Iacp non utilizzano direttamente l’immobile • Corte di Cassazione, sez. unite, 26 novembre 2008, n. 28160 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 16 febbraio 2012, n. 2202 • Corte di Cassazione, sez. VI civile, ordinanza 31 maggio 2013, n. 13896 Imu 2013 Art. 1 del decreto legge n. 54 del 2013 - Art. 1 del decreto legge n. 102 del 2013 - Art. 1 del decreto legge n. 133 del 2013 IMPOSTA NON DOVUTA NE’ IN ACCONTO NE’ A SALDO Pagina 31
La “modifica” di Equitalia e la “rottamazione” dei carichi iscritti a ruolo ed oggetto di ingiunzioni fiscali Pagina 32
La “modifica” di Equitalia Modifica di Equitalia Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 1 • Fino al 30/06/17 l’attività di riscossione prosegue nel regime giuridico vigente • Dal 1° luglio 2017: – le società del gruppo Equitalia (ad eccezione di Equitalia Giustizia) sono sciolte – la riscossione è svolta da “Agenzia delle entrate-Riscossione” (ente pubblico economico, ente strumentale dell’Agenzia delle entrate, sottoposto all’indirizzo ed alla vigilanza del MEF) • “Agenzia delle entrate-Riscossione”: – subentra nei rapporti giuridici, attivi e passivi, di Equitalia – assume la qualifica di Agente della riscossione (si applica il DPR n. 602 del 1973) – può riscuotere le entrate tributarie e patrimoniali dei Comuni, delle Province e delle società da essi partecipate … segue Pagina 33
La “modifica” di Equitalia Modifica di Equitalia Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 1 • Personale di Equitalia (a tempo indeterminato e determinato): – è trasferito a “Agenzia delle entrate-Riscossione”, senza soluzione di continuità, conservando la posizione giuridica, economica e previdenziale maturata • Il Direttore dell’Agenzia delle entrate è il Presidente di “Agenzia delle entrate. Riscossione” • I riferimenti normativi riferiti agli ex concessionari del servizio nazionale della riscossione ed agli agenti della riscossione si intendono riferiti, in quanto compatibili, a “Agenzia delle entrate-Riscossione” • Compenso: “corrispettivi per i servizi prestati a soggetti pubblici o privati” Pagina 34
La riscossione dei Comuni Riscossione dei Comuni Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 2 • La disposizione proroga al 30 giugno 2017 la cessazione delle attività di riscossione da parte di Equitalia a favore dei Comuni • A decorrere dal 1°luglio 2017, gli enti locali possono deliberare di affidare ad Agenzia delle entrate-Riscossione le attività di accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea e coattiva, delle entrate tributarie e patrimoniali proprie e delle società da essi partecipate Legge 23 dicembre 2014, n. 190 Art. 1, comma 686 Fino al 31/12/2031 Equitalia resta legittimato a riscuotere le somme dei Comuni contenute in ruoli consegnati dal 2000 al 2015 Pagina 35
Obblighi riscossione per ruoli 2000 -2015 Ruoli consegnati Termine riscossione Nell’anno 2015 Entro il 31 dicembre 2019 Nell’anno 2014 Entro il 31 dicembre 2019 Nell’anno 2013 Entro il 31 dicembre 2020 Nell’anno 2012 Entro il 31 dicembre 2021 Nell’anno 2011 Entro il 31 dicembre 2022 Nell’anno 2010 Entro il 31 dicembre 2023 Nell’anno 2009 Entro il 31 dicembre 2024 Nell’anno 2008 Entro il 31 dicembre 2025 Nell’anno 2007 Entro il 31 dicembre 2026 Nell’anno 2006 Entro il 31 dicembre 2027 Nell’anno 2005 Entro il 31 dicembre 2028 Nell’anno 2004 Entro il 31 dicembre 2029 Nell’anno 2003 Entro il 31 dicembre 2030 Nell’anno 2002 Entro il 31 dicembre 2031 Nell’anno 2001 Entro il 31 dicembre 2032 Nell’anno 2000 Entro il 31 dicembre 2033 … segue Pagina 36
Potenziamento della riscossione Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 3 • A decorrere dal 1°gennaio 2017, l’Agenzia delle entrate può utilizzare le banche dati e le informazioni alle quali è autorizzata ad accedere anche ai fini dell’esercizio delle funzioni relative alla riscossione • Ai fini del pignoramento (ex art. 72 -ter del DPR n. 602/1973) delle somme dovute a titolo di stipendio, salario o altre indennità del rapporto di lavoro, l’Agenzia delle entrate può acquisire le informazioni relative ai rapporti di lavoro o di impiego, accedendo direttamente, in via telematica, alle specifiche banche dati dell’INPS • L’Agenzia delle entrate-Riscossione è autorizzata ad accedere e utilizzare i dati di cui al presente articolo per i propri compiti di istituto Pagina 37
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Oggetto: • carichi (tutte le tipologie di entrate) affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2016: – la definizione riguarda ciascun carico iscritto a ruolo o affidato • l’agente della riscossione fornisce ai debitori i dati necessari ad individuare i carichi definibili: – presso i propri sportelli – nell’area riservata del proprio sito istituzionale • i carichi affidati nell’anno 2016, per i quali alla data del 31 dicembre 2016, non risulta ancora notificata la cartella di pagamento, sono comunicati al debitore dall’agente della riscossione, a mezzo posta ordinaria, entro il 28 febbraio 2017 … segue Pagina 38
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Esclusioni: • Iva sulle importazioni • recuperi di aiuti di Stato • pronunce di condanna della Corte dei Conti • multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna • altre sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazioni degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti dagli enti previdenziali • sanzioni amministrative per violazioni al Codice della strada: – la definizione si applica limitatamente agli interessi (di mora), compresa la maggiorazione del 10% per ogni semestre a decorrere da quello in cui la sanzione è divenuta esigibile e fino a quello in cui il ruolo è trasmesso ad Equitalia … segue Pagina 39
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Importi dovuti: • entrata (Comune) • interessi ritardata iscrizione a ruolo (Comune) • spese di notifica degli atti (Comune) ? ? ? • spese di notifica della cartella (Equitalia) • aggio (Equitalia) • spese delle procedure (Equitalia) Importi non dovuti: • sanzione (Comune) • interessi di mora (ex art. 30 del DPR n. 602 del 1973) (Comune) … segue Pagina 40
Interessi di mora sulle somme iscritte a ruolo Fonti legislative: art. 30 del decreto del Presidente della Repubblica 29/09/1973, n. 602 Contenuto: decorso inutilmente il termine di 60 giorni dalla notifica della cartella, sull’importo del tributo si applicano gli interessi di mora (per i ruoli consegnati fino al 12 luglio 2011, gli interessi di mora si applicavano anche su sanzioni ed interessi) • il tasso d’interesse viene annualmente determinato dal Ministero delle Finanze con riguardo alla media dei tassi bancari attivi: – dal 1° ottobre 2012 il tasso annuo si riduca dal 5, 0243% al 4, 5504% - Provvedimento Direttore Agenzia delle entrate n. 104609 del 18 luglio 2012 – dal 1° maggio 2013 il tasso annuo aumenta dal 4, 5504% al 5, 2233% - Provvedimento Direttore Agenzia delle entrate n. 27678 del 4 marzo 2013 – dal 1° maggio 2014 il tasso annuo è ridotto dal 5, 2233% al 5, 14% - Provvedimento Direttore Agenzia delle entrate del 10 aprile 2014 – dal 15 maggio 2015 il tasso annuo è ridotto dal 5, 14% al 4, 88% - Provvedimento Direttore Agenzia delle entrate n. 59743 del 30 aprile 2015 – dal 15 maggio 2016 il tasso annuo si riduce dal 4, 88% al 4, 13% - Provvedimento Direttore Agenzia delle entrate n. 60535 del 27 aprile 2016 • gli interessi si conteggiano dalla data di notifica della cartella di pagamento e fino al giorno del pagamento … segue Pagina 41
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Chi può accedervi: • chi non ha pagato • chi ha già pagato parzialmente senza rateizzi • chi ha già pagato parzialmente a seguito di rateizzi purché risultino adempiuti tutti i versamenti con scadenza dal 1° ottobre 2016 al 31 dicembre 2016 (le rate scadenti in data successiva al 31 dicembre 2016 sono sospese fino alla data di scadenza della prima o unica rata delle somme dovute per effetto della definizione agevolata): – il pagamento della prima o unica rata della definizione determina la revoca automatica del rateizzo in essere … segue Pagina 42
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Chi può accedervi: • nel caso di pagamenti parziali già eseguiti si tiene conto soltanto degli importi versati a titolo di: – entrata – interessi ritardata iscrizione a ruolo – spese di notifica della cartella – aggio – spese delle procedure • restano definitivamente acquisite e non sono rimborsabili le somme versate, anche anteriormente alla definizione, a titolo di: – sanzione – interessi di mora (ex art. 30 del DPR n. 602 del 1973) – interessi di rateizzo • se per effetto dei predetti pagamenti parziali (come sopra computati) risulta integralmente pagato quanto dovuto per effetto della definizione agevolata, bisogna comunque dichiarare la volontà di accedere alla “rottamazione” … segue Pagina 43
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Pagamento: • in una unica soluzione • rateizzo (non si applicano le disposizioni di cui all’art. 19 del DPR n. 602 del 1973 quali, ad esempio: numero rate, decorrenza mensile, situazione temporanea di difficoltà, decadenza, ecc. ): massimo 5 rate (con applicazione degli interessi al 4, 5% annuo dal 1° agosto 2017) – Anno 2017: rate di pari ammontare (70% del debito complessivo) • 1 a rata: scadenza luglio 2017 • 2 a rata: scadenza settembre 2017 • 3 a rata: scadenza novembre 2017 – Anno 2018: rate di pari ammontare (30% del debito complessivo) • 4 a rata: scadenza aprile 2018 • 5 a rata: scadenza settembre 2018 … segue Pagina 44
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Pagamento: • modalità: – domiciliazione su c/c – bollettini precompilati da Equitalia – presso gli sportelli di Equitalia • in caso di procedura concorsuale, nonché di procedure di composizione negoziale della crisi d’impresa previste dal regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, alle somme occorrenti per accedere alla definizione agevolata si applica la disciplina dei crediti prededucibili (e la par condicio creditorum? ) … segue Pagina 45
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Procedura: • dichiarazione entro il 31 marzo 2017 (entro la stessa data è possibile integrare la dichiarazione presentata anteriormente a tale data) • modulistica disponibile sul sito di Equitalia http: //www. gruppoequitalia. it/equitalia/opencms/it/modulistica/Definizion e-agevolata/index. html# • presentazione della dichiarazione: – presso gli sportelli di Equitalia – ovvero a mezzo pec … segue Pagina 46
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Procedura: • nella dichiarazione bisogna indicare: – il numero di rate nel quale intende effettuare il pagamento – la pendenza di giudizi relativi ai carichi in definizione agevolata – l’impegno alla rinuncia dei predetti giudizi • e se pende l’appello o il ricorso per Cassazione proposti dall’Ente o da Equitalia? • non essendo prevista la compensazione che succede con le spese, atteso che l’art. 44 del D. Lgs. n. 546/1992 dispone chi rinuncia deve rimborsare le spese alle altre parti salvo accordo fra loro? • entro il 31 maggio 2017 Equitalia comunica al debitore: – gli importi dovuti – il piano di rateizzo … segue Pagina 47
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Effetti della presentazione della dichiarazione: • sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei carichi da parte di Equitalia • Equitalia non può avviare nuove azioni cautelari o esecutive (sono fatti salvi i fermi amministrativi e le ipoteche già iscritti alla data di presentazione della dichiarazione) • Equitalia non può altresì proseguire le procedure di recupero coattivo precedentemente avviate, a condizione che non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo ovvero non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati Effetti della definizione: discarico automatico di Equitalia • al fine di eliminare i crediti “condonati” dalle proprie scritture contabili, Equitalia trasmette, anche in via telematica, entro il 30/06/19, al Comune l’elenco dei soggetti ed i codici tributo per i quali è stato effettuato il versamento … segue Pagina 48
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” dei ruoli Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 Mancato, parziale o tardivo versamento: • dell’unica rata ovvero di una delle rate del piano di dilazione: – la definizione non produce effetti – riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza per il recupero dei crediti – i versamenti eventualmente effettuati sono acquisiti a titolo di acconto dell’importo dovuto senza definizione agevolata – Equitalia prosegue l’attività di recupero – la somma residua dovuta non può essere rateizzata • per i soli carichi non inclusi in precedenti piani di dilazione in essere al 3 dicembre 2016, detta preclusione non opera se, alla data di presentazione dell’istanza di definizione agevolata, erano trascorsi meno di 60 giorni dalla data di notifica della cartella di pagamento … segue Pagina 49
Definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali “Rottamazione” delle ingiunzioni fiscali Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 -ter Oggetto: • ingiunzioni fiscali relative ad entrate, anche tributarie, delle Regioni, delle Province, delle Città Metropolitane e dei Comuni notificate dagli stessi enti o dai “concessionari minori” dal 2000 al 2016 Esclusioni: • si applicano le stesse regole previste per le entrate iscritte a ruolo La previsione della definizione agevolata è facoltativa Beneficio: • eliminazione delle sanzioni tributarie … segue Pagina 50
Definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali “Rottamazione” delle ingiunzioni fiscali Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 -ter Procedimento: • adozione del Regolamento entro il 1° febbraio 2017 • notizia dell’adozione del Regolamento, entro 30 giorni, mediante pubblicazione sul proprio sito internet istituzionale … segue Pagina 51
Definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali “Rottamazione” delle ingiunzioni fiscali Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 -ter Cosa deve stabilire il Regolamento: • individuazione delle entrate e degli atti “condonabili” • numero di rate e relativa scadenza (massimo 30 settembre 2018) • modalità e termini di presentazione dell’istanza di definizione agevolata • nell’istanza devono essere indicati: – numero di rate in cui si intende pagare – la pendenza di giudizi aventi ad oggetto i debiti per i quali si intende beneficiare della definizione agevolata, assumendo l’impegno a rinunciare agli stessi • termine entro il quale il Comune o il “concessionario minore” trasmette ai debitori l’esito dell’istruttoria della domanda, gli importi dovuti per effetto della definizione agevolata e quelli delle singole rate e la scadenza delle stesse … segue Pagina 52
Definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali “Rottamazione” delle ingiunzioni fiscali Decreto legge 22/10/16, n. 193, convertito dalla legge 1/12/16, n. 225 Art. 6 -ter Effetti della presentazione dell’istanza di definizione agevolata: • sono sospesi i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme oggetto dell’istanza di definizione agevolata Mancato, insufficiente o tardivo versamento: • in caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento dell’unica rata ovvero di una delle rate: – la definizione non produce effetti – riprendono a decorrere i termini di prescrizione e di decadenza per il recupero delle somme oggetto dell’istanza di definizione agevolata – i versamenti sono acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto Pagina 53
Definizione agevolata dei carichi iscritti a ruolo “Rottamazione” Criticità: • applicazione ex lege ai Comuni • i Comuni devono rinunciare agli importi (oggetto della definizione agevolata) iscritti a ruolo (e ricompresi tra i residui attivi) • non è prevista una compensazione da parte dello Stato della predetta perdita • la disciplina riguarda le ingiunzioni fiscali soltanto per i Comuni che decidono di introdurre la definizione: – violazione dell’art. 3 della Costituzione? ? ? • in alcuni casi conviene la dilazione anziché la “rottamazione” • si ammette alla definizione agevolata chi non ha pagato nulla e non si ammette chi avendo un piano di dilazione in corso non versa una rata scadente tra ottobre e dicembre 2016 Pagina 54
I recenti orientamenti giurisprudenziali in materia di tributi locali Pagina 55
Leasing: il diverso trattamento Imu/Tasi Pagina 56
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi IMU: art. 9, comma 1, del decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 Per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria, soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula e per tutta la durata del contratto TASI: art. 1, comma 672, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 In caso di locazione finanziaria, la TASI è dovuta dal locatario a decorrere dalla data della stipulazione e per tutta la durata del contratto; per durata del contratto di locazione finanziaria deve intendersi il periodo intercorrente dalla data della stipulazione alla data di riconsegna del bene al locatore, comprovata dal verbale di consegna … segue Pagina 57
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Soggetto passivo Imu Soggetto passivo Tasi Prima della stipula del contratto Proprietario Durante la vigenza del contratto Locatario finanziario Dopo la scadenza del contratto • In assenza di riscatto: proprietario • In ipotesi di riscatto: proprietario (ex locatario finanziario) … segue Pagina 58
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Che succede se il contratto scade o viene risolto (consensualmente o giudizialmente) ma il bene non è riconsegnato? Tasi: il soggetto passivo rimane il locatario finanziario Imu: il soggetto passivo è il proprietario • scelta razionale per la diversità della disciplina Imu da quella Tasi, con particolare riferimento al presupposto d’imposta ed ai soggetti passivi Imu Tasi Natura Imposta patrimoniale senza vincolo di destinazione Tributo a copertura dei costi dei servizi indivisibili (di cui gode in primis l’occupante) Presupposto Possesso qualificato ex art. 1140 c. c. (non rileva l’occupazione/la detenzione) Possesso qualificato ex art. 1140 c. c. e la detenzione Soggetti passivi Elencazione tassativa (non è Non si rileva un rinvio generale all’Imu. previsto il locatario Elencazione tassativa, con diversità rispetto finanziaria in ipotesi di all’Imu (è previsto il locatario finanziaria in mancata riconsegna) ipotesi di mancata riconsegna, perché rileva anche il detentore senza titolo) … segue Pagina 59
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • per la Tasi vi è stata una deroga espressa al concetto civilistico di durata del contratto, per l’Imu no – durata “civilistica” del contratto: periodo intercorrente tra la stipula e la cessazione per scadenza naturale o risoluzione anticipata (anche se non vi è la riconsegna del bene) • inapplicabilità all’Imu della disposizione emanata in materia di Tasi: – non può trovare applicazione l’analogia in quanto il legislatore ha elencato tassativamente i soggetti passivi Imu e Tasi – con la legge n. 147 del 2013 non si è operato una modifica organica dei tributi comunali; invero, la ricordata norma disciplina esclusivamente la Tari e la Tasi, in quanto l’Imu, ancorché è una componente della Iuc, continua ad essere disciplinata dalle sue regole (comma 703 dell’art. 1 della stessa legge n. 147 del 2013) – in ogni caso, la previsione Tasi non è applicabile alle annualità 2012 e 2013 stante la natura innovativa e non interpretativa della disposizione … segue Pagina 60
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • circa la previsione nel decreto ministeriale 30 ottobre 2012 (istruzioni per la dichiarazione Imu) dell’obbligo di presentare la dichiarazione entro 90 gg dalla riconsegna del bene: – il decreto ministeriale non può determinare i soggetti passivi (riserva di legge assoluta ex art. 23 della Costituzione) – il paragrafo 1. 4 delle predette istruzioni non tratta del caso (eccezionale) della mancata riconsegna del bene, bensì (e non potrebbe fare altrimenti) della casistica ordinaria della scadenza del contratto con (naturale) riconsegna del bene, coincidente con la scadenza del contratto • risoluzione Ifel 4 novembre 2013, n. 4: la mancata riconsegna del bene non comporta la permanenza della soggettività passiva Imu in capo al locatario finanziario, ma va risolta facendo riferimento alle disposizioni di cui agli artt. 1591 e 1526 c. c. , che prevedono in capo alla società di leasing il diritto di un equo compenso per l’uso dei fabbricati oltre al risarcimento del danno (in senso conforme Garante del contribuente della Regione Emilia Romagna, risoluzione 16 gennaio 2014, n. 1972) … segue Pagina 61
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • CTP di Perugia, sez. I, sentenza n. 207 del 2015: in caso di mancata restituzione il soggetto passivo è la società di leasing – non può, infatti, applicarsi la disposizione dettata in materia di Tasi, in quanto è riferita ad un diverso tributo e, pertanto, non può avere la valenza di norma interpretativa in materia di Imu – le istruzioni per la dichiarazione Imu affermano che nel caso di risoluzione anticipata del contratto di locazione finanziaria, la società di leasing è il nuovo soggetto passivo e il locatario ha cessato di esserlo, a nulla valendo il verbale di riconsegna del complesso immobiliare • CTP di Como, sez. II, sentenza n. 146 del 2016: in caso di mancata restituzione il soggetto passivo è la società di leasing – non può applicarsi la disposizione dettata in materia di Tasi, in quanto è riferita ad un diverso tributo e, pertanto, non può avere la valenza di norma interpretativa in materia di Imu – la detenzione senza titolo (a seguito della cessazione del contratto per inadempimento ex clausola risolutiva espressa indicata nel contratto ed ex art. 1456 c. c. ) non comporta la proroga del contratto che, quindi, è da considerarsi cessato … segue Pagina 62
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • CTP di Modena, sentenza n. 721 del 2015: in caso di mancata restituzione il soggetto passivo è la società di leasing – ai sensi dell’art. 12 delle preleggi rileva la interpretazione letterale – la norma Tasi ha chiaro carattere innovativo mentre quella Imu si uniforma all’Ici – se il legislatore avesse voluto fare una interpretazione autentica dell’Imu sarebbe intervenuto su detta norma e non sulla Tasi – le disposizioni agevolative sono di stretta interpretazione e non possono “transitare” da una norma all’altra (Cassazione, sentenza 18022/2016). Peraltro in tema di Imu esiste un divieto normativo espresso, posto che il comma 703 della legge 147/2013 dispone che «l'istituzione della Iuc lascia salva la disciplina per l'applicazione dell'Imu» , e ciò impedisce quindi di far transitare norme previste solo per la Tasi nel sistema Imu … segue Pagina 63
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • CTR di Trieste, sez. I, 12 ottobre 2016, n. 305: nei casi di locazione finanziaria, la risoluzione del contratto determina la soggettività passiva Imu in capo alla società concedente, a prescindere dalla riconsegna o meno dell'immobile da parte dell'utilizzatore – la soggettività passiva del locatario finanziario si realizza addirittura quand’anche il bene da concedere non fosse ancora venuto ad esistenza ( «Per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione» ) e quand’anche il bene non fosse stato ancora consegnato dal concedente all’utilizzatore, essendo rilevante per il sorgere della soggettività passiva Imu non già l’adempimento della consegna del bene (e di converso per la sua cessazione la riconsegna), ma la sottoscrizione del contratto ( «soggetto passivo è il locatario a decorrere dalla data della stipula» ) – è di tutta evidenza che in tema di Imu il legislatore ha ritenuto rilevante, ai fini impositivi, non già la consegna del bene e quindi la detenzione materiale dello stesso, bensì l'esistenza di un vincolo contrattuale che legittimi la detenzione qualificata dell'utilizzatore. In concretezza è il titolo (contratto stipulato) che determina la soggettività passiva del locatario finanziario e non certo la disponibilità del bene … segue Pagina 64
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • CTR di Trieste, sez. I, 12 ottobre 2016, n. 305: – il locatario finanziario non si apprezza più come soggetto passivo Imu non già dalla riconsegna del bene al concedente, ma dal momento della estinzione della durata del contratto, che ai fini dell'Imu, come nella disciplina civilistica, (per questo aspetto non modificata dalla legge di imposta), si determina nel momento del pagamento dell'ultimo canone in base alla durata stabilita nel contratto ovvero, nelle ipotesi di risoluzione anticipata per inadempimento, dal momento in cui il contratto è stato risolto – il comma 672 della legge 147/2013 non ha natura interpretativa dell’elemento «durata del contratto» valevole per tutti i tributi locali, ma si applica solo al rapporto di imposta Tasi, per chiara scelta legislativa, così definendo la particolare soggettività passiva del «locatario finanziario» – invero la precisazione dell'elemento «durata del contratto» nella disciplina della Tasi risponde a delle esigenze funzionali proprie di questo tributo assolutamente non ribaltabili e rinvenibili nel regime Imu … segue Pagina 65
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo è il proprietario • CTR di Milano, sez. 38, 9 marzo 2016, n. 1343: non è possibile estendere all’Imu la disciplina della Tasi in quanto: – l’art. 27 della Costituzione stabilisce che gli elementi costitutivi dei tributi sono stabiliti dalla legge e, di conseguenza, non è possibile applicare quelli previsti per un altro tributo – il presupposto dell’Imu è il possesso mentre quello della Tasi è la mera detenzione – non vi è il vuoto normativo che giustificherebbe l’interpretazione analogica – è incongruo far dipendere la soggettività passiva di un tributo dalla condotta contrattuale e processuale del locatore e del locatario – la norma fiscale non può essere piegata al perseguimento di finalità di riequilibrio del sinallagma contrattuale … segue Pagina 66
Leasing: il diverso trattamento tra Imu e Tasi Imu: il soggetto passivo non è il proprietario • CTP di Reggio Emilia sentenza n. 218 del 2016: in caso di mancata restituzione il proprietario/locatore non può essere considerato soggetto passivo, perché fino alla formale riconsegna dell’immobile non gode del suo possesso – in considerazione che il presupposto dell’imposta è il possesso dell’immobile, senza quest’ultimo non scatta il presupposto dell’imposta Pagina 67
La soggettività passiva Imu/Tasi in ipotesi di esproprio Pagina 68
Imu e Tasi in ipotesi di esproprio Corte di Cassazione, sez. I, 09 febbraio 2000, n. 1430 Corte di Cassazione, sez. I, 20 maggio 2005, n. 10686 Corte di Cassazione, sez. I, 12 ottobre 2007, n. 21433 Corte di Cassazione, sez. I, 3 gennaio 2008, n. 19 Corte di Cassazione, sez. V. , 26 febbraio 2010, n. 4753 • Solo il decreto di esproprio trasferisce la proprietà • L’occupazione d’urgenza non comporta la perdita del possesso bensì soltanto della detenzione Soggetto passivo: • durante l’occupazione d’urgenza: espropriato • dopo l’esproprio: espropriante … segue Pagina 69
Imu e Tasi in ipotesi di esproprio Corte di Cassazione, sez. trib. , 20 marzo 2015, n. 5626 Nel caso in cui, a seguito dell’immissione in possesso da parte della pubblica amministrazione, il proprietario del terreno perde la disponibilità dell’area, con l’irreversibile trasformazione del fondo, a seguito della realizzazione dell’opera pubblica, si verifica lo spossessamento del bene (e si perde, quindi, la soggettività passiva) a favore della pubblica amministrazione non solo sotto il profilo materiale, ma anche sotto il profilo dell’animus in quanto in tema di conservazione del possesso o della detenzione “solo animo”, è necessario che il possessore (o il detentore) abbia la possibilità di ripristinare il contatto materiale con la cosa quando lo voglia, con la conseguenza che qualora tale possibilità sia di fatto preclusa da altri o da una obiettiva situazione dei luoghi, il solo elemento intenzionale non è sufficiente per la conservazione del possesso (o della detenzione). … segue Pagina 70
Imu e Tasi in ipotesi di esproprio Corte di Cassazione, sez. VI, 27 settembre 2016, n. 19041 “in tema di espropriazioni, l’occupazione di urgenza, per il suo carattere coattivo, non priva il proprietario del possesso dell’immobile in quanto il bene, finché non interviene il decreto di esproprio o comunque l’ablazione, continua ad appartenere a lui - tanto che per tal motivo gli si riconosce un’indennità per l’occupazione - mentre nell’occupante, che riconosce la proprietà in capo all’espropriando, manca l’animus rem sibi habendi (intenzione di tenere la cosa come propria), onde lo stesso è un mero detentore. Ne consegue che il proprietario è soggetto passivo dell'ICI (omissis), anche se l'immobile è detenuto da terzi” Corte di Cassazione, 19 ottobre 2016, n. 21158 Se prima dell’esproprio l’area edificabile viene requisita, fermo restante la soggettività passiva in capo al proprietario fino al decreto di esproprio, nel determinare la base imponibile (valore venale in comune commercio) bisogna tenere conto della requisizione Pagina 71
Imu e Tasi in ipotesi di esproprio Corte di Cassazione, 14 ottobre 2016, n. 20796 • L’occupazione d’urgenza, per il suo carattere coattivo, non priva il proprietario del possesso dell’immobile, in quanto il bene, finché non interviene il decreto di esproprio, continua ad appartenere a lui (che percepisce infatti un’indennità per l'occupazione), mentre l’occupante è un mero detentore. • Solo nel caso in cui il proprietario del terreno abbia perso la disponibilità dell’area, con l’irreversibile trasformazione del fondo a seguito della realizzazione dell’opera pubblica, si verifica lo spossessamento del bene Pagina 72
La soggettività passiva Imu/Tasi in ipotesi di sequestro Pagina 73
Imu e Tasi in ipotesi di sequestro • Sequestro: è autorizzato dal giudice quando ne è controversa la proprietà o il possesso ed è opportuno provvedere alla loro custodia o alla loro gestione temporanea attraverso la nomina di un custode Art. 2 ter della legge 31 maggio 1965, n. 575 • la confisca deve essere emanata entro 1 anno dall’avvenuto sequestro • il predetto termine può essere prorogato di 1 ulteriore anno con decreto motivato del tribunale Art. 2 novies della legge 31 maggio 1965, n. 575 • con la confisca la proprietà del bene si trasferisce allo Stato … segue Pagina 74
Imu e Tasi in ipotesi di sequestro Soggetto passivo ICI/IMU/TASI • Fino alla confisca: il titolare del diritto reale • Dalla data della confisca: lo Stato (Corte di Cassazione, sez. trib. , 30 ottobre 2015, n. 22216) (Corte di Cassazione, sez. trib. , 18 luglio 2016, n. 14678) • il proprietario degli immobili oggetto di sequestro penale con finalità di prevenzione è «soggetto passivo dell’imposta, non giustificandosi alcuna esenzione dal pagamento del tributo, atteso che il presupposto impositivo è la titolarità del diritto reale di godimento sul bene e non la disponibilità del bene, ovvero la possibilità dell’esercizio materiale del potere di disposizione sulla cosa» . • Infatti «il reddito che nel sistema dell’imposta è tassato non è affatto quello concretamente ritratto dal bene ma quello teoricamente retraibile (secondo la standardizzazione fattane con il criterio catastale) ciò che dimostra che non è già la concreta utilità ricavata ma la astratta utilità ricavabile il criterio dirimente ai fini della determinazione del presupposto d’imposta e della base imponibile» . … segue Pagina 75
Imu e Tasi in ipotesi di sequestro Fonte normativa: • art. 51, comma 3 bis, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159 (come modificato dall’art. 32 del decreto legislativo 21 novembre 2014, n. 175) Contenuto: Per l’anno d’imposta 2013 • esenzione IMU per tutto il periodo del sequestro e della confisca e comunque fino alla loro assegnazione o destinazione • in ipotesi di revoca della confisca: –l’amministratore giudiziario ne dà comunicazione al Comune –Il Comune liquida i tributi dovuti, in capo al soggetto cui i beni sono stati restituiti, per tutto il periodo di durata dell’amministrazione giudiziaria … segue Pagina 76
Imu e Tasi in ipotesi di sequestro Contenuto: A partire dall’anno d’imposta 2014 • sospensione del versamento IMU e TASI per tutto il periodo del sequestro e della confisca e comunque fino alla loro assegnazione o destinazione • in ipotesi di revoca della confisca: –l’amministratore giudiziario ne dà comunicazione al Comune –Il Comune liquida i tributi dovuti, in capo al soggetto cui i beni sono stati restituiti, per tutto il periodo di durata dell’amministrazione giudiziaria Pagina 77
La notifica della rendita catastale da parte del Comune con l’avviso di accertamento Pagina 78
Notifica rendita con avviso di accertamento Corte di Cassazione, sez. unite, 9 febbraio 2011, n. 3160 “Tenuto conto dell’art. 3 Cost. , invero, l’espressione “sono efficaci solo a decorrere dalla loro notificazione” va intesa nel senso che la notifica degli attributivi è soltanto condizione della loro efficacia: la valenza semantica, oltre che tecnico giuridica, dell’aggettivo “efficaci”, invero, non consente di inferire nessuna volontà legislativa di attribuire alla notifica, “ai soggetti intestatari della partita”, del provvedimento attributivo della rendita una qualche forza costitutiva (una efficacia, cioè, ex nunc) e non (quale portato naturale proprio del provvedimento di attribuzione della rendita) meramente accertativa della concreta situazione “catastale” dell’immobile: il successivo inciso “solo a decorrere dalla loro notificazione” indica inequivocamente l’impossibilità giuridica di utilizzare una rendita se non notificata ma non esclude affatto la utilizzabilità della rendita (una volta) notificata a fini impositivi anche per annualità d’imposta per così dire “sospese”, ovverosia suscettibili di accertamento e/o di liquidazione e/o di rimborso”. Corte di Cassazione, sez. trib. , 15 giugno 2016 n. 12323 La rendita catastale può essere notificata anche dal Comune con l’avviso di accertamento Pagina 79
La riduzione per inagibilità in assenza di dichiarazione Pagina 80
La riduzione per inagibilità in assenza di dichiarazione Corte di Cassazione, sez. trib. , 21 settembre 2016 n. 18453 • Se l’inagibilità è già nota al Comune non c’è bisogno che il contribuenti la dichiari. • E, pertanto, spetta la riduzione anche in assenza di dichiarazione Pagina 81
La esenzione Imu e Tasi per gli enti non commerciali che non utilizzano direttamente l’immobile Pagina 82
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Decreto legislativo n. 504 del 1992 – Art. 7, comma 1, lettera i) Sono esenti gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’articolo 73, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, fatta eccezione per gli immobili posseduti da partiti politici, che restano comunque assoggettati all’imposta indipendentemente dalla destinazione d’uso dell’immobile, destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, di ricerca scientifica, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all’articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222 Art. 9, comma 6 quinquies, del decreto legge n. 174 del 2012 (SOLO IMU) L’esenzione in ogni caso non si applica alle fondazioni bancarie di cui al decreto legislativo 17 maggio 1999, n. 153 … segue Pagina 83
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Art. 91 bis del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1 Utilizzazione mista: • frazionamento possibile: – sub relativo alla porzione dell’immobile ove si svolge l’attività commerciale – sub relativo alla porzione dell’immobile ove si svolge l’attività non commerciale – le rendite producono effetto fiscale dal 1° gennaio 2013 • frazionamento non possibile: – esenzione in proporzione alla utilizzazione non commerciale dell’immobile, come da dichiarazione del contribuente – con decreto del Mef sono stabilite le modalità e le procedure relative alla predetta dichiarazione, nonché gli elementi rilevanti ai fini della individuazione del rapporto proporzionale (decreto Mef 19 novembre 2012, n. 200) – a partire dal 1°gennaio 2013 … segue Pagina 84
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Regolamento Ministero dell’economia e delle finanze Decreto 19 novembre 2012, n. 200 (in G. U. n. 274 del 23 novembre 2012) Definizioni: • attività assistenziali: attività riconducibili a quelle di cui all'articolo 128 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, relative alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti ed a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare le situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona umana incontra nel corso della sua vita, escluse soltanto quelle assicurate dal sistema previdenziale e da quello sanitario, nonché quelle assicurate in sede di amministrazione della giustizia; • attività previdenziali: attività strettamente funzionali e inerenti all'erogazione di prestazioni previdenziali e assistenziali obbligatorie; • attività sanitarie: attività dirette ad assicurare i livelli essenziali di assistenza definiti dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 novembre 2001; … segue Pagina 85
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Definizioni: • attività didattiche: attività dirette all'istruzione e alla formazione ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53; • attività ricettive: attività che prevedono l'accessibilità limitata ai destinatari propri delle attività istituzionali e la discontinuità nell'apertura nonché, relativamente alla ricettività sociale, quelle dirette a garantire l'esigenza di sistemazioni abitative anche temporanee per bisogni speciali, ovvero svolte nei confronti di persone svantaggiate in ragione di condizioni fisiche, psichiche, economiche, sociali o familiari, escluse in ogni caso le attività svolte in strutture alberghiere e paralberghiere di cui all'articolo 9 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79; • attività culturali: attività rivolte a formare e diffondere espressioni della cultura e dell'arte; • attività ricreative: attività dirette all'animazione del tempo libero; … segue Pagina 86
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Definizioni: • attività sportive: attività rientranti nelle discipline riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) svolte dalle associazioni sportive e dalle relative sezioni non aventi scopo di lucro, affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti nazionali di promozione sportiva riconosciuti ai sensi dell'articolo 90 della legge 27 dicembre 2002, n. 289; • attività di cui all'articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222: attività dirette all'esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all'educazione cristiana; • modalità non commerciali: modalità di svolgimento delle attività istituzionali prive di scopo di lucro che, conformemente al diritto dell'Unione Europea, per loro natura non si pongono in concorrenza con altri operatori del mercato che tale scopo perseguono e costituiscono espressione dei principi di solidarietà e sussidiarietà; • utilizzazione mista: l'utilizzo dello stesso immobile per lo svolgimento di una delle attività individuate dall'articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 504 del 1992, con modalità non commerciali, unitamente ad attività di cui alla stessa lettera i) svolte con modalità commerciali, ovvero ad attività diverse da quelle della lettera i) … segue Pagina 87
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Requisiti generali: Le attività istituzionali sono svolte con modalità non commerciali quando l'atto costitutivo o lo statuto dell'ente non commerciale prevedono: a) il divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell'ente, in favore di amministratori, soci, partecipanti, lavoratori o collaboratori, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge, ovvero siano effettuate a favore di enti che per legge, statuto o regolamento, fanno parte della medesima e unitaria struttura e svolgono la stessa attività ovvero altre attività istituzionali direttamente e specificamente previste dalla normativa vigente; b) l'obbligo di reinvestire gli eventuali utili e avanzi di gestione esclusivamente per lo sviluppo delle attività funzionali al perseguimento dello scopo istituzionale di solidarietà sociale; c) l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'ente non commerciale in caso di suo scioglimento per qualunque causa, ad altro ente non commerciale che svolga un'analoga attività istituzionale, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. … segue Pagina 88
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Ulteriori requisiti: Lo svolgimento di attività assistenziali e attività sanitarie si ritiene effettuato con modalità non commerciali quando le stesse: a) sono accreditate e contrattualizzate o convenzionate con lo Stato, le Regioni e gli enti locali e sono svolte, in ciascun ambito territoriale e secondo la normativa ivi vigente, in maniera complementare o integrativa rispetto al servizio pubblico, e prestano a favore dell'utenza, alle condizioni previste dal diritto dell'Unione europea e nazionale, servizi sanitari e assistenziali gratuiti, salvo eventuali importi di partecipazione alla spesa previsti dall'ordinamento per la copertura del servizio universale; b) se non accreditate e contrattualizzate o convenzionate con lo Stato, le Regioni e gli enti locali, sono svolte a titolo gratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e, comunque, non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio. … segue Pagina 89
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Ulteriori requisiti: Lo svolgimento di attività didattiche si ritiene effettuato con modalità non commerciali se: a) l'attività è paritaria rispetto a quella statale e la scuola adotta un regolamento che garantisce la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni; b) sono comunque osservati gli obblighi di accoglienza di alunni portatori di handicap, di applicazione della contrattazione collettiva al personale docente e non docente, di adeguatezza delle strutture agli standard previsti, di pubblicità del bilancio; c) l'attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con lo stesso. Lo svolgimento di attività ricettive, culturali, ricreative e sportive si ritiene effettuato con modalità non commerciali se le stesse sono svolte a titolo gratuito ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e, comunque, non superiore alla metà dei corrispettivi medi previsti per analoghe attività svolte con modalità concorrenziali nello stesso ambito territoriale, tenuto anche conto dell'assenza di relazione con il costo effettivo del servizio. … segue Pagina 90
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Individuazione del rapporto proporzionale: Il rapporto proporzionale è determinato con riferimento allo spazio, al numero dei soggetti nei confronti dei quali vengono svolte le attività con modalità commerciali ovvero non commerciali e al tempo. Per le unità immobiliari destinate ad una utilizzazione mista, la proporzione è prioritariamente determinata in base alla superficie destinata allo svolgimento delle attività diverse da quelle previste dall'articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 504 del 1992, e delle attività di cui alla citata lettera i), svolte con modalità commerciali, rapportata alla superficie totale dell'immobile. Per le unità' immobiliari che sono indistintamente oggetto di un'utilizzazione mista, la proporzione è determinata in base al numero dei soggetti nei confronti dei quali le attività sono svolte con modalità commerciali, rapportato al numero complessivo dei soggetti nei confronti dei quali è svolta l'attività. Nel caso in cui l'utilizzazione mista è effettuata limitatamente a specifici periodi dell'anno, la proporzione è determinata in base ai giorni durante i quali l'immobile è utilizzato per lo svolgimento delle attività diverse da quelle previste dall'articolo 7, comma 1, lettera i), del decreto legislativo n. 504 del 1992, ovvero delle attività di cui alla citata lettera i) svolte con modalità commerciali. Le predette percentuali si applicano alla rendita catastale dell'immobile in modo da ottenere la base imponibile da utilizzare ai fini della determinazione dell'IMU dovuta. … segue Pagina 91
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Dichiarazione: Gli enti non commerciali presentano la dichiarazione IMU indicando distintamente gli immobili per i quali è dovuta l‘imposta, nonché gli immobili per i quali l'esenzione dall'IMU si applica in proporzione all'utilizzazione non commerciale degli stessi, secondo le disposizioni del presente regolamento. La dichiarazione non è presentata negli anni in cui non vi sono variazioni. Disposizioni finali: Entro il 31 dicembre 2012, gli enti non commerciali predispongono o adeguano il proprio statuto, a quanto previsto dal presente regolamento. Gli enti non commerciali tengono a disposizione dei comuni la documentazione utile al fine dello svolgimento dell'attività di accertamento e controllo, dalla quale risultano gli elementi rilevanti ai fini della individuazione dei rapporti percentuali che derivano dall'applicazione del presente regolamento. Pagina 92
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Utilizzazione “indiretta” L’esenzione della lettera i) può essere riconosciuta soltanto se vi è coincidenza tra possessore e utilizzatore dell’immobile: • Corte Costituzionale, ordinanza 429 del 19 dicembre 2006 • Corte Costituzionale, ordinanza n. 19 del 26 gennaio 2007 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 30 agosto 2006, n. 18838 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 7 agosto 2008, n. 21329 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 3 settembre 2008, n. 22201 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 17 ottobre 2008, n. 25376 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 24 marzo 2010, n. 7091 … segue Pagina 93
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Risoluzione 4 marzo 2013, n. 4/DF L’esenzione prevista dalla lettera i) del comma 1 dell’art. 7 del decreto legislativo n. 504 del 1992 spetta anche nel caso in cui non vi sia coincidenza tra soggetto possessore e soggetto utilizzatore del bene, purché l’ente non commerciale ceda l’immobile in comodato d’uso gratuito ad un altro ente non commerciale. L’interpretazione ministeriale non appare convincente e si pone in contrasto con la giurisprudenza in materia di ICI Inoltre, successivamente alla pronuncia giurisprudenziale (Corte di Cassazione, ordinanza n. 11427 del 30 maggio 2005) utilizzata dal Ministero per giungere alle conclusioni contenute nella risoluzione n. 4/DF, la stessa Corte ha esaminato proprio il caso della gratuità della concessione del bene da parte dell’ente non commerciale. In particolare, con le sopra ricordate sentenze nn. 21329 e 22201 del 2008, la Corte di Cassazione ha affermato che non rileva la natura, gratuita od onerosa, della cessione del bene ad altri, in quanto il mancato utilizzo diretto del bene da parte del possessore preclude il riconoscimento della esenzione … segue Pagina 94
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Corte di Cassazione sentenza n. 25508 del 2015: Si applica l’esenzione anche in caso di utilizzo indiretto a condizione che l’immobile sia: a) concesso dall’ente non commerciale proprietario ad un altro ente non commerciale in comodato gratuito (e non già locato); b) i compiti istituzionali realizzati siano previsti tra l’elencazione delle attività meritevoli di cui alla norma di favore e siano comuni ai due enti; c) che fra gli enti comodante e comodatario esista un rapporto di stretta strumentalità Corte di Cassazione, sez. trib. , 1 luglio 2016, n. 13542 Individua una deroga al principio in base al quale l'esenzione opera solo se il fabbricato è utilizzato direttamente dall'ente possessore, riconoscendo il diritto all'esenzione nel caso di utilizzo da parte di un «ente che sia strumentalmente collegato ed appartenente alla stessa struttura dell'ente concedente che è titolare del diritto di proprietà sull'immobile medesimo» . … segue Pagina 95
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Corte di Cassazione, sez. trib. , 20 luglio 2016, n. 14913: pur conoscendo il precedente di cui alla sentenza n. 25508 del 2015, si precisa che l’esenzione non spetta se il Comune, in applicazione della disposizione contenuta nell’art. 59 del decreto legislativo n. 446 del 1997, ha limitato l’esenzione al caso di coincidenza tra possessore ed utilizzatore L’art. 59 del decreto legislativo n. 446 del 1997 non si applica all’Imu perché non richiamato. Tuttavia, si ricorda che la Corte Costituzionale (Corte Costituzionale, ordinanza n. 429 del 19 dicembre 2006 e Corte Costituzionale, ordinanza n. 19 del 26 gennaio 2007) ha affermato che l’art. 59, comma 1, lettera c), del d. lgs. n. 446 del 1997 non è una norma di interpretazione autentica dell’art. 7, comma 1, lettera i), del d. lgs. n. 504 del 1992, ma ha soltanto lo scopo di consentire ai Comuni di limitare l’esenzione ai soli fabbricati escludendo, quindi, i terreni agricoli e le aree edificabili, rimanendo ferma (come già previsto dalla stessa lettera i) dell’art. 7) la necessità della coincidenza tra possessore e utilizzatore … segue Pagina 96
Enti non commerciali: utilizzo indiretto • Gli IACP non utilizzano direttamente gli immobili Corte di Cassazione, sez. unite, 26 novembre 2008, n. 28160 • Corte di Cassazione, sez. trib. , 16 febbraio 2012, n. 2202 … segue Pagina 97
Enti non commerciali: utilizzo indiretto • • La dichiarazione Imu/Tasi ENC è stata approvata con decreto del Mef del 26 giugno 2014 Nella dichiarazione sono anche liquidate le imposte (Imu e Tasi) • I dati sono scaricabili dal Portale Siatel v 2. 0 Punto. Fisco • (abilitare in Vitruvio) … segue Pagina 98
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Il versamento da parte degli enti non commerciali Legge 27 dicembre 2013, n. 147 - Articolo 1, comma 721 Modalità: • il versamento dell’Imu da parte degli enti non commerciali è effettuato esclusivamente con il modello F 24 Termini: • il versamento dell’Imu da parte degli enti non commerciali è effettuato in 3 rate: v prima rata, da versare entro il 16/06 dell’anno di riferimento, pari al 50% dell’imposta complessivamente corrisposta per l’anno precedente v seconda rata, da versare entro il 16/12 dell’anno di riferimento, pari al 50% dell’imposta complessivamente corrisposta per l’anno precedente v ultima rata, da versare entro il 16/06 dell’anno successivo a quello di riferimento, a conguaglio dell’imposta complessivamente dovuta per l’anno di riferimento … segue Pagina 99
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Rata Scadenza Modalità di determinazione della base imponibile Aliquota Acconto IMU 2013 17 giugno 2013 Anno 2012 Saldo IMU 2013 16 dicembre 2013 Conguaglio IMU 2013 16 giugno 2014 Utilizzo stimato per l’anno solare 2013 Utilizzo effettivo nell’anno solare 2013 Acconto IMU 2014 16 giugno 2014 Utilizzo effettivo nell’anno solare 2013 Anno 2013 Saldo IMU 2014 16 dicembre 2014 Utilizzo effettivo nell’anno solare 2013 Anno 2014 Conguaglio IMU 2014 16 giugno 2015 Utilizzo effettivo nell’anno solare 2014 Anno 2014 … segue Anno 2013 Pagina 100
Enti non commerciali: utilizzo indiretto Il versamento da parte degli enti non commerciali Legge 27 dicembre 2013, n. 147 Articolo 1, comma 721 Compensazione: • gli enti non commerciali eseguono i versamenti del tributo con eventuale compensazione dei crediti, nei confronti dello stesso Comune nei confronti del quale è scaturito il credito, risultanti dalle dichiarazioni presentate successivamente alla data di entrata in vigore della presente legge Pagina 101
Il diverso trattamento Ici, Imu e Tasi dei fabbricati rurali Pagina 102
Fabbricati rurali Abitazioni rurali Fabbricati strumentali all’esercizio dell’attività agricola ICI 1993 -2008 Nessuna agevolazione ICI 2009 -2011 Escluse Esclusi IMU 2012 Nessuna agevolazione Aliquota ridotta Esenzione per i Comuni montani IMU 2013 (acconto) Non dovuta IMU 2013 (saldo) Dovuta Non dovuta IMU dal 2014 Nessuna agevolazione Non dovuta TASI dal 2014 Nessuna agevolazione Pagina 103
Fabbricati rurali Corte di Cassazione, sez. unite, 21 agosto 2009, n. 18565 • L’immobile è da considerarsi rurale se è iscritto nelle categorie catastali A/6 e D/10 • La contestazione del classamento va fatto con ricorso avverso lo stesso e non impugnando l’avviso di accertamento ICI che si basa sulla categoria catastale. La verifica del possesso dei requisiti di ruralità, in sede di impugnazione dell’accertamento ICI, può essere svolta sono in assenza di classamento del fabbricato • Il classamento una volta divenuto definitivo, per la mancata impugnazione da parte del Comune o del contribuente, vincola sia il contribuente sia l’Ente impositore … segue Pagina 104
Fabbricati rurali Immobili non classificati in A/6 o D/10 • • Richiesta di classamento in A/6 o D/10 da presentarsi entro il 30 settembre 2012: – effetto retroattivo di 5 anni Annotazione del possesso dei requisiti di ruralità anche in assenza di classamento in A/6 o D/10 Corte di Cassazione nn. 16973/2015, 10355/2015 e 14013/2013 La ruralità spetta in presenza dei requisiti previsti dalla legge, indipendentemente dal classamento catastale Corte di Cassazione, sez. trib. , 3 agosto 2016, n. 16179 Non si ritiene di dare seguito alle predette pronunce isolate Pagina 105
La motivazione della delibera delle tariffe Tari Pagina 106
La motivazione della delibera delle tariffe Tari Tar Latina, sentenza 21 luglio 2016, n. 486 Non occorre motivare le tariffe della Tari se si applicano i coefficienti previsti dal metodo normalizzato, cioè dal Dpr n. 158/1999. La delibera non richieda una particolare o specifica motivazione, trattandosi di un atto generale. Relativamente alla tariffa stabilita per gli stabilimenti balneari, i coefficienti previsti dalle tabelle allegate al Dpr n. 158/1999 per la determinazione della quota fissa e della quota variabile già tengono conto delle caratteristiche dell'attività, con particolare riferimento alla diversa attitudine alla produzione di rifiuti dell’arenile rispetto al chiosco e del carattere stagionale dell’attività. Non a caso i coefficienti della specifica categoria sono diversi, e soprattutto sensibilmente più bassi, rispetto a quelli previsti per i pubblici esercizi (bar, pasticcerie, ristoranti) e in genere per le altre strutture ricettive (alberghi e campeggi). La scelta del Comune di individuare il coefficiente di produttività per gli stabilimenti balneari all'interno del range previsto dal Dpr n. 158/1999 non è censurabile trattandosi di questione rientrante nel merito della discrezionalità amministrativa. Pagina 107
La efficacia dell’ingiunzione fiscale Pagina 108
La efficacia della ingiunzione fiscale Corte di Cassazione, sez. trib. , 21 settembre 2016, n. 18491 L'ingiunzione fiscale ha valore meramente accertativo e non è un atto della riscossione; per lo svolgimento delle azioni esecutive relative alle somme ingiunte si potrà procedere solo previa iscrizione a ruolo Corte di Cassazione, sez. unite, 25 maggio 2005, n. 10958 Gli enti locali non sono obbligati ad utilizzare il ruolo ma possono utilizzare l’ingiunzione fiscale ex regio decreto n. 639 del 1910 Corte di Cassazione, sez. unite, 5 gennaio 2016, n. 30 L’ingiunzione fiscale è equivalente alla cartella di pagamento emessa a seguito della iscrizione a ruolo Pagina 109
Le sentenze in tema di notifica degli atti tributari Pagina 110
Soggetti e modalità La notifica degli atti tributari può essere eseguita Direttamente dal Comune: • Raccomandata A/R: si applica il regolamento postale (D. M. Sviluppo economico 01/10/2008) • Atti giudiziari: art. 14 della legge n. 890 del 1982 A mezzo messi comunali, messi “speciali” e ufficiali giudiziari: • Direttamente: – artt. 137 e seguenti del cpc – artt. 58 -60 del DPR n. 600 del 1973 • A mezzo posta: legge n. 890 del 1982 Pagina 111
Soggetti e modalità Se il messo comunale si rifiuta di notificare gli atti tributari Corte di Cassazione penale, sez. VI, pronuncia n. 6412 del 2016 Si configura il reato ex art. 340 c. p. Art. 340. Interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. Chiunque, fuori dei casi preveduti da particolari disposizioni di legge cagiona un'interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità è punito con la reclusione fino a un anno. I capi promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni. Rimane ferma la eventuale responsabilità contabile Pagina 112
Soggetti e modalità Natura dell’attestazione del pubblico ufficiale Corte di Cassazione, sez. trib. , 9 settembre 2016, n. 17807 L’attestazione del pubblico ufficiale costituisce atto pubblico ai sensi dell’art. 2699 c. c. ed ha validità di prova fino a querela di falso Nel nostro ordinamento: • ciò che rileva (fino a querela di falso) è quello che il messo (o ufficiale giudiziario) attesta nella relata • l’efficacia della notifica non deriva dalla effettiva conoscenza che il destinatario abbia dell’atto, bensì dalla consegna della copia avvenuta nelle forme di legge (prevalenza della forma) Pagina 113
Artt. 139 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Luogo: • domicilio fiscale del contribuente Domicilio fiscale (art. 58 del DPR n. 600 del 1973) • Persone fisiche: residenza anagrafica • Soggetti diversi dalla persone fisiche: –sede legale o in mancanza –sede amministrativa o in mancanza –sede secondaria o ove si trova una stabile organizzazione o in mancanza –nel Comune in cui esercitano prevalentemente la loro attività … segue Pagina 114
Artt. 139 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Soggetti: • se il destinatario non viene trovato in uno di tali luoghi: – l’atto è consegnato a una persona di famiglia o addetta alla casa, all’ufficio o all’azienda, purché non minore di 14 anni o non palesemente incapace ovvero, in mancanza delle predette persone – l’atto è consegnato al portiere dello stabile dove è l’abitazione, l’ufficio o l’azienda ovvero, in mancanza anche del portiere – l’atto è consegnato ad un vicino di casa che accetti di riceverlo … segue Pagina 115
Artt. 139 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Se la consegna è fatta ad un soggetto diverso dal destinatario: • Compilazione della relata • Inserimento dell’atto in una busta bianca che riporta soltanto il numero cronologico • Consegna in busta chiusa e sigillata • Sottoscrizione del consegnatario su un separato avviso di ricevimento e non sulla relata • Notizia al destinatario dell’avvenuta notifica a mezzo raccomandata Perfezionamento della notifica (sia per il notificante sia per il destinatario): • Consegna dell’atto al consegnatario … segue Pagina 116
Artt. 139 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Corte di Cassazione, sez. trib. , 5 agosto 2016, n. 16499 • la notifica fatta presso l’abitazione del destinatario, consegna a persona qualificatasi come “cognata”, seppur non convivente, è valida • il notificatore non è tenuto ad indagare sullo stato di convivenza o sull’effettività del rapporto di parentela o di affinità • rimane ferma la possibilità per il destinatario di provare l’inesistenza di un rapporto con il consegnatario • nella relata non è richiesta l’indicazione della convivenza in quanto il rapporto di convivenza non è prescritto dall’art. 139 Pagina 117
Artt. 139 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Corte di Cassazione, sez. trib. , 16 settembre 2016, n. 18202 La notifica effettuata presso l’abitazione di un familiare è nulla. La notifica al familiare deve avvenire presso l’abitazione del destinatario. Pertanto, la notifica alla cognata presso la sua abitazione, ancorché abitante nello stesso civico, è nulla. Pagina 118
Art. 140 cpc Applicazione: • in caso di: – irreperibilità – incapacità – rifiuto (non del destinatario) da parte delle persone di cui all’art. 139 Attività: • deposito nella casa del Comune dove la notificazione deve eseguirsi • affissione dell’avviso del deposito in busta chiusa e sigillata alla porta dell’abitazione o dell’ufficio o dell’azienda • notizia per raccomandata con avviso di ricevimento Perfezionamento della notifica: • per il notificante con il compimento di tutti gli adempimenti previsti dalla norma (affissione, deposito e spedizione A/R) con decorrenza dalla data di spedizione della raccomandata • per il destinatario con il ricevimento della raccomandata A/R e, comunque, decorsi 10 gg dalla sua spedizione … segue Pagina 119
Art. 140 cpc Corte di Cassazione, sez. VI civile, 12 aprile 2016, n. 7184 • Si deve inviare una raccomandata con avviso di ricevimento (bianca) e non una atto giudiziario (verde) • Non è necessaria la sottoscrizione dell’avviso di ricevimento da parte del destinatario, essendo sufficiente il compimento della formalità dell’inoltro al destinatario della raccomandata informativa • La mancata specificazione, sull’avviso di ricevimento, della qualità del consegnatario e della situazione di convivenza o meno con il destinatario non determina la nullità della notificazione … segue Pagina 120
Artt. 143 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Norma applicabile agli atti tributari: • non si applica l’art. 143 cpc • si applica l’art. 60, comma 1, lettera e), del Dpr n. 600 del 1973 Applicazione: quando nel Comune nel quale deve eseguirsi la notificazione non vi è abitazione, ufficio o azienda del destinatario • cancellazione dall’anagrafe e trasferimento in luogo o residenza sconosciuti • quando, pur risultando il destinatario formalmente iscritto, viene accertato dal messo l’abbandono del luogo di residenza Attività: • deposito nella casa del Comune dove la notificazione deve eseguirsi • affissione dell’avviso del deposito in busta chiusa e sigillata nell’albo del Comune Perfezionamento della notifica: • al momento dell’affissione all’albo dell’avviso di deposito • ai fini della decorrenza del termine per ricorrere, la notifica si ha per eseguita nell’ottavo giorno successivo a quello di affissione … segue Pagina 121
Artt. 143 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Corte di Cassazione, sez. VI civile, 19 settembre 2016, n. 18352 • In caso di irreperibilità assoluta del destinatario non è sufficiente che il messo, nella compilazione della relata, richiami le norme ma è necessario (e sufficiente) che attesti le ricerche effettuate per verificare che il mancato reperimento non sia dipeso da un semplice mutamento di indirizzo nello stesso Comune … segue Pagina 122
Artt. 143 cpc e 60 Dpr 600 del 1973 Schema non corretto di relata Numero cronologico notificazione. . . L'anno. . . , il giorno. . del mese di. . . Io sottoscritto messo del Comune di. . . , ai sensi della lettera e) del comma 1 dell’art. 60 del Dpr n. 600 del 1973, ho proceduto al deposito dell’atto nella Casa comunale ed affissione di avviso, in busta chiusa e sigillata, all’Albo pretorio in data. . . Fatto, letto e sottoscritto. Il MESSO COMUNALE Schema corretto di relata Numero cronologico notificazione. . . L'anno. . . , il giorno. . del mese di. . . Io sottoscritto messo del Comune di . . . , accertato che il Sig. . . destinatario del presente atto non ha abitazione, ufficio o azienda in questo Comune né risulta conosciuta la sua residenza, ai sensi della lettera e) del comma 1 dell’art. 60 del Dpr n. 600 del 1973, ho proceduto al deposito dell’atto nella Casa comunale ed affissione di avviso, in busta chiusa e sigillata, all’Albo pretorio in data. . . Fatto, letto e sottoscritto. Il MESSO COMUNALE Pagina 123
Art. 145 cpc Luogo: • presso la sede della persona giuridica In via gradata presso: – la sede legale – la sede amministrativa – la sede secondaria – una stabile organizzazione – il luogo di esercizio dell’attività prevalente Modalità: • consegna dell’atto: – al rappresentante o alla persona incaricata di ricevere le notifiche o, in mancanza – ad altra persona addetta alla sede … segue Pagina 124
Art. 145 cpc Corte di Cassazione, sez. VI, 13 giugno 2016, n. 12071 • La notifica è valida anche se la consegna è effettuata, presso la sede della persona giuridica, ad un socio, ad un collaboratore ovvero al consulente; non è necessario, infatti, un rapporto lavorativo, ma un mandato, anche provvisorio, a ricevere la corrispondenza • Spetta al contribuente l'onere di provare che la stessa persona, oltre a non essere alle sue dipendenze, non era addetta neppure alla ricezione degli atti, per non aver mai ricevuto incarico alcuno … segue Pagina 125
Art. 145 cpc Modalità: • la notifica può anche essere eseguita, a norma degli artt. 138, 139 e 141 cpc, alla persona fisica che rappresenta l’ente qualora nell’atto: – sia indicata la qualità – risultino specificati residenza, domicilio e dimora abituale la notificazione alla persona fisica (rappresentante) si pone in rapporto di equipollente alternatività rispetto a quella eseguita presso la sede sociale; non è, pertanto, subordinarla al preventivo esperimento della notifica presso la sede della società (Corte di Cassazione, ordinanza n. 19351 del 2016) però è necessaria la coincidenza tra il domicilio fiscale del legale rappresentante e quello della società (Corte di Cassazione, sentenza n. 15856 del 2009) … segue Pagina 126
Art. 145 cpc Modalità: • se la notifica non può essere eseguita nei modi sopra indicati, la notificazione alla persona fisica indicata nell’atto, che rappresenta l’ente, può essere eseguita anche a norma degli artt. 140 o 143 cpc (per gli atti tributari, art. 140 cpc e art. 60, comma 1, lettera e), Dpr n. 600 del 1973) In caso di insussistenza delle condizioni per notificare l’atto nei confronti del rappresentante, l’art. 140 cpc e l’art. 60, comma 1, lettera e), del Dpr n. 600 del 1973 possono trovare applicazione diretta nei confronti della persona giuridica (Corte di Cassazione, sentenza n. 8637 del 2012) … segue Pagina 127
Art. 145 cpc Impresa individuale: • la notifica ha come destinatario l'imprenditore, conseguente applicabilità degli artt. 138 e ss. Cpc (Corte di Cassazione, sentenza n. 8603 del 1996) Società di persone: • per le snc la notificazione può essere legittimamente operata nei confronti del socio in veste di legale rappresentante dell'ente (Corte di Cassazione, sentenza n. 10606 del 2003) • per le sas la notifica può essere eseguita nei confronti del socio accomandatario unico legittimato a rappresentare la società Corte di Cassazione, sez. trib. , 9 agosto 2016, n. 16713 Nelle società di persone, la responsabilità illimitata dei soci per le obbligazioni tributarie è diretta, così che il debito della società è debito del socio, e non è necessario, per riscuotere la pretesa in capo alla persona fisica, notificargli direttamente l'atto impositivo già notificato alla società. Ne consegue che la notifica di un atto tributario alla società produce effetti sul socio anche ai fini della prescrizione … segue Pagina 128
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Applicazione: • se non ne è fatto espresso divieto per legge, la notificazione può eseguirsi anche a mezzo del servizio postale secondo le norme previste dalle legge 20 novembre 1982, n. 890 • l’ufficiale giudiziario (o il messo) devono necessariamente eseguire la notifica a mezzo del servizio postale per gli atti “fuori sede” Relazione: • l’ufficiale giudiziario scrive la relazione di notificazione sull’originale e sulla copia dell’atto, facendovi menzione dell’ufficio postale per mezzo del quale spedisce la copia al destinatario in piego raccomandato con avviso di ricevimento. L’avviso di ricevimento è allegato all’originale Effetti: • la notifica si perfeziona, per il soggetto notificante, al momento della consegna del plico all’ufficiale giudiziario (o messo) e, per il destinatario, dal momento in cui lo stesso ha la legale conoscenza dell’atto … segue Pagina 129
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Consegna: • nelle mani del destinatario Corte di Cassazione, sez. trib. , 15 gennaio 2016, n. 549 Ai fini della validità della notifica non è sufficiente l’invio del plico bensì è necessaria la produzione dell’avviso di ricevimento Corte di Cassazione, sez. trib. , 4 maggio 2016, n. 8861 La produzione dell’avviso di ricevimento, richiesta dalla legge in funzione della prova dell’avvenuto perfezionamento del procedimento notificatorio, può avvenire anche mediante l’allegazione di fotocopie non autenticate, ove manchi contestazione in proposito … segue Pagina 130
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Se la consegna non può essere fatta personalmente al destinatario: • a persona di famiglia ovvero addetta alla casa ovvero al servizio del destinatario, purché il consegnatario non sia persona manifestamente affetta da malattia mentale o abbia età inferiore a 14 anni ovvero, in mancanza delle suddette persone: • al portiere dello stabile ovvero a persona che, vincolata da rapporto di lavoro continuativo, è comunque tenuta alla distribuzione della posta al destinatario Se il piego non viene consegnato personalmente al destinatario dell’atto, l’agente postale dà notizia al destinatario medesimo dell’avvenuta notificazione dell’atto a mezzo di lettera raccomandata (c. d. “CAN”) … segue Pagina 131
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 • • Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 20 gennaio 2016, n. 924 in caso di notificazione postale, ove l’atto sia consegnato all’indirizzo del destinatario a persona che abbia sottoscritto, ancorché con grafia illeggibile, l’avviso di ricevimento – nell’apposito spazio destinato alla “firma del destinatario o di persona delegata” – e non risulti che il piego è stato consegnato a persona diversa dal destinatario, “la consegna deve ritenersi validamente effettuata a mani proprie del destinatario, fino a querela di falso”, senza che assuma rilievo la circostanza che nell’avviso non sia stata sbarrata la relativa casella e non sia altrimenti indicata la qualità del consegnatario dovendo l’atto ritenersi notificato proprio all’interessato, neppure rileva un’eventuale difformità tra l’indirizzo indicato nell’atto e quello in cui il destinatario è stato effettivamente raggiunto. … segue Pagina 132
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Corte di Cassazione, sez. VI, ordinanza 13 giugno 2016, n. 12055 • • La notifica eseguita consegna del plico al portiere è nulla se non è inviata la CAN È necessario provare soltanto l’invio della CAN e non anche l’effettiva ricezione o la esibizione dell’avviso di ricevimento … segue Pagina 133
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Rifiuto o assenza temporanea: • rifiuto da parte del destinatario: l’atto si intende notificato • rifiuto o assenza temporanea da parte di persona diversa dal destinatario ovvero assenza temporanea del destinatario: –depositato del plico lo stesso giorno presso l’ufficio postale (giacenza 6 mesi) –in caso di assenza del destinatario, affissione dell’avviso di deposito alla porta d’ingresso o immissione nella cassetta della corrispondenza –invio della raccomandata con avviso di ricevimento (c. d. “CAD”) Perfezionamento della notifica: • decorsi 10 gg dalla data di spedizione della CAD ovvero dalla data del ritiro del piego, se anteriore … segue Pagina 134
Art. 149 cpc e legge n. 890 del 1982 Corte di Cassazione, Sez. VI, 22 luglio 2016, n. 15154 • Per l’avvenuta notifica ai sensi dell’art. 149 c. p. c. è necessario dare la prova dell’invio della raccomandata che informa il destinatario dell’avvenuto deposito a seguito dell’infruttuoso primo accesso per essere il destinatario momentaneamente irreperibile, nonché depositare in giudizio la ricevuta che attesta l’avvenuta ricezione della CAD (comunicazione di avvenuto deposito). • La prova dell’invio della CAD risulta dalla indicazione del relativo numero sull’avviso di ricevimento della notifica, mentre la prova della ricezione della CAD risulta dal deposito della ricevuta dell’esito della CAD. Pagina 135
Notifica ai sensi del dpr n. 600 del 1973 Altre disposizioni dell’art. 60 Effetto delle variazioni e modifiche dell’indirizzo: • le variazioni e le modificazioni dell’indirizzo hanno effetto, ai fini delle notificazioni, dal 30° giorno successivo a quello dell’avvenuta variazione anagrafica o, per le persone giuridiche e le società ed enti privi di personalità giuridica, dal 30° giorno successivo a quello della ricezione da parte dell’ufficio della dichiarazione prevista dagli articoli 35 e 35 -ter del Dpr n. 633 del 1973, ovvero del modello previsto per la domanda di attribuzione del numero di codice fiscale dei soggetti diversi dalle persone fisiche non obbligati alla presentazione della dichiarazione di inizio attività IVA Notifiche a mezzo del servizio postale: • qualunque notificazione a mezzo del servizio postale si considera fatta nella data della spedizione; i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono dalla data in cui l’atto è ricevuto Pagina 136
Notifica a mezzo Raccomandata A/R D. M. Sviluppo economico 1° ottobre 2008 L’atto è validamente notificato in ipotesi di: • sottoscrizione dell’avviso di ricevimento da parte del destinatario o di un soggetto abilitato a riceverlo (familiari, conviventi, collaboratori, portiere, incaricato, ecc. ) L’atto non è validamente notificato in ipotesi di: • rifiuto, irreperibile, sconosciuto, deceduto, indirizzo inesistente, inesatto, ecc. , • In caso assenza: rilascio dell’avviso di giacenza (non si invia una raccomandata informativa) – compiuta giacenza (30 giorni): non valida – ritiro: • la notifica si ha per eseguita decorsi 10 gg dalla data di rilascio dell’avviso di giacenza, ovvero dalla data del ritiro dell’atto, se anteriore, in applicazione analogica di quanto disposto dall’art. 8 della legge n. 890 del 1982 (Corte di Cassazione, sez. VI, 2 febbraio 2016, n. 2047) Pagina 137
Imposta di soggiorno, la natura giuridica del gestore della struttura ricettiva e la responsabilità amministrativa dei funzionari comunali Pagina 138
Imposta di soggiorno Fonte normativa: art. 4 del decreto legislativo n. 23 del 2011 Chi può istituirla (rientra nel blocco della leva fiscale del 2016): • Comuni capoluogo di provincia • Unione dei Comuni • Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte Come si istituisce: con regolamento Destinazione del gettito: finanziamento di interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali Soggetti passivi: chi alloggia nelle strutture ricettive … segue Pagina 139
Imposta di soggiorno Importo: gradualità in proporzione al prezzo e sino ad € 5 per notte • Tar Toscana sentenza n. 1808 del 24 novembre 2011: – l’importo può essere determinato in base alle “stelle”, “chiavi” e “spighe” • Tar Veneto, sez. III, 23 ottobre 2012, n. 1283 e Tar Toscana, sez. I, 7 febbraio 2013, n. 200: – l’importo può essere determinato in base alla tipologia della struttura ricettiva … segue Pagina 140
Imposta di soggiorno Il gestore della struttura ricettiva può impugnare i provvedimenti del Comune • Consiglio di stato, sez. I, parere 15 novembre 2016, n. 2383: – i gestori delle strutture ricettive non sono soggetti destinatari dell'imposta di soggiorno e quindi soggetti passivi dell'imposta, ma sono soggetti tenuti alla riscossione della tassa applicata ai loro clienti. Ne consegue che gli stessi siano pienamente legittimati a contestare il provvedimento tariffario del Comune, essendo evidente che gli effetti del medesimo si riflettono sulla loro sfera giuridica, implicando un aumento del costo reale del servizio alberghiero, suscettibile di incidere sulla relativa domanda … segue Pagina 141
Imposta di soggiorno Natura giuridica del gestore della struttura ricettiva: • Tar Veneto sentenza n. 1165 del 21 agosto 2012, Tar Veneto, sez. III, 23 ottobre 2012, n. 1283 e Tar Lombardia. 12 luglio 2013, n. 1824 – non è responsabile degli obblighi tributari né della riscossione – è obbligato soltanto agli adempimenti strumentali: dichiarazione, rilascio quietanza e riversamento delle somme riscosse (e non di quelle dovute) • Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per il Veneto, deliberazione n. 19 del 16 gennaio 2013 – i gestori delle strutture ricettive sono agenti contabili “di fatto” anche se non hanno ricevuto un formale atto di investitura da parte del Comune • Corte dei Conti, sez. riunite, 22 settembre 2016, n. 22 – i gestori delle strutture ricettive non sono né sostituti né responsabili d’imposta ma sono agenti contabili e sono tenuti alla resa del conto giudiziale – sussiste responsabilità amministrativa per i dirigenti e funzionari che non controllano la corretta gestione dell’agente contabile … segue Pagina 142
Imposta di soggiorno Natura giuridica del rapporto tra il Comune e il gestore della struttura ricettiva: • Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per l’Emilia Romagna, deliberazione n. 96 del 2016 – il rapporto che si instaura tra il Comune ed il gestore della struttura ricettiva ha natura contabile e non tributaria; pertanto, non si applica il ravvedimento operoso – ne consegue che per le eventuali sanzioni si applica l’art. 7 bis del Tuel (violazioni delle disposizioni regolamentari – sanzione da € 25 ad € 500 – fatte salve le responsabilità penali) • Corte dei Conti, sez. giurisdizionale per la Regione Toscana, sentenza n. 253 del 2016 – nonostante non sia ancora intervenuta la condanna in sede penale, il gestore della struttura ricettiva che non riversa quanto riscosso è condannato per danno erariale …segue Pagina 143
Imposta di soggiorno Eliminazione graduazione: illegittima • Consiglio di Stato, Sezione I con il parere n. 2383 del 15 novembre 2016 – anche in ipotesi di dissesto, l’obbligo di aumento al massimo delle tariffe non consente di eliminare (applicando a tutti la tariffa massima) la graduazione in ragione della struttura ricettiva; così come non è possibile eliminare la differenziazione in base ai periodi di alta, media e bassa stagione Pagina 144
L’ambito di applicazione dell’istituto del baratto amministrativo Pagina 145
Il baratto amministrativo Fonte normativa: • art. 24 del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 • art. 190 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 Finalità: partecipazione dei cittadini, singoli o associati, alla realizzazione di progetti di riqualificazione del territorio Incentivo: possibilità da parte del Comune di prevedere agevolazioni tributarie inerenti l’attività di cui al progetto Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per l’Emilia Romagna, deliberazione 23 marzo 2016, n. 27 Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 È necessario che esista uno stretto rapporto di inerenza tra le attività da realizzare e le agevolazioni tributarie … segue Pagina 146
Il baratto amministrativo Limiti dell’incentivo: • agevolazione per un periodo limitato e definito Nota Ifel del 16 ottobre 2015 L’agevolazione non può riguardare debiti pregressi Nota Ifel 22 ottobre 2015 L’agevolazione può riguardare anche debiti pregressi del contribuente, con particolare riguardo a situazioni di disagio economico-sociale (cc. dd. ”morosità incolpevoli”) Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per l’Emilia Romagna, deliberazione 23 marzo 2016, n. 27 Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 • L’agevolazione non può riguardare tributi locali di esercizi finanziari passati confluiti nella massa dei residui attivi • Il baratto riveste natura temporanea (progetti finalizzati) e ambiti territoriali limitati … segue Pagina 147
Il baratto amministrativo Limiti dell’incentivo: • specifici tributi Nota Ifel 22 ottobre 2015 Ancorché la norma fa riferimento soltanto ai tributi, l’agevolazione può riguardare anche entrate patrimoniali Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 • L’agevolazione può riguardare anche le entrate extra tributarie, anche per debiti pregressi (nei limiti della salvaguardia degli equilibri e dei vincoli di bilancio) • Le entrate extra tributarie (derivanti da erogazioni di servizi pubblici o servizi a domanda individuale) sono “disponibili” • La “disponibilità” discende dal comma 1 bis dell’art. 1 della legge n. 241 del 1990 secondo cui: “la pubblica amministrazione, nell’adozione di atti di natura non autoritativa, agisce secondo le norme del diritto privato, salvo che la legge non disponga altrimenti” • Non sono “disponibili” le entrate extra tributarie qualificate indisponibili dalla legge ovvero quelle destinate, in tutto o in parte, ad altro Ente pubblico o allo Stato … segue Pagina 148
Il baratto amministrativo Limiti del baratto amministrativo: • no appalti Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per il Molise, deliberazione 21 gennaio 2016, n. 12 Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 • Il baratto amministrativo non può essere utilizzato per eludere regole cogenti di evidenza pubblica, ovvero aggirare vincoli di finanza pubblica, né tantomeno acquisire beni o servizi in violazione di precisi e puntuali divieti stabiliti dalla normativa finanziaria, anche di carattere quantitativo • Pertanto, il baratto amministrativo non può essere utilizzato per la realizzazione di appalti di lavori, opere o servizi affidati senza gara … segue Pagina 149
Il baratto amministrativo Atto amministrativo: Nota Ifel 22 ottobre 2015 è sufficiete una delibera, non è necessario un regolamento Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per l’Emilia Romagna, deliberazione 23 marzo 2016, n. 27 Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 • È necessario un regolamento comunale che individui i criteri e le condizioni per la presentazione dei progetti da parte dei cittadini … segue Pagina 150
Il baratto amministrativo Corte dei Conti, sez. regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 24 giugno 2016, n. 172 e 6 settembre 2016, n. 225 • Sotto il profilo contabile bisogna predeterminare e quantificare in termini monetari la prestazione sostitutiva secondo criteri obiettivi (durata, oraria o giornaliera, risultato), con previsione degli oneri riflessi, anche assicurativi e antinfortunistici • Il Comune deve controllare che la prestazione sostitutiva è stata effettivamente eseguita e soltanto dopo riconoscere l’agevolazione • Predisposizione di appositi bandi pubblici che, sotto il profilo soggettivo, individuino aprioristicamente i beneficiari ammessi alle prestazioni sostitutive secondo criteri neutrali, idonei a graduare le situazioni di disagio sociale (ad es. mediante certificazione ISEE) o di difficoltà economica derivante da eventi non colposi (ad es. morosità incolpevole perdita di attività lavorativa); e che, sotto il profilo oggettivo, delimitino gli ambiti, i tempi e i modi di resa dell’attività socialmente utile o del servizio … segue Pagina 151
Il baratto amministrativo Procedimento: 1. approvazione regolamento (l’efficacia è quella dei regolamenti tributari) 2. previsione in bilancio: – in uscita, lo stanziamento pari all’agevolazione tributaria (per la Tari, il costo dell’agevolazione può essere posto, tutto o in parte, a carico dei contribuenti e non della collettività) – in entrata, l’importo dell’agevolazione tributaria e, in ipotesi di valore della prestazione del privato superiore all’agevolazione fiscale, l’accertamento della differenza tra i trasferimenti di privati 3. bando pubblico 4. presentazione del progetto 5. istruttoria dell’accoglibilità del progetto 6. approvazione del progetto con delibera (efficacia immediata) 7. realizzazione dell’intervento 8. rendicontazione dell’attività 9. verifica dell’attuazione del progetto (per i progetti pluriennali, la verifica dovrebbe essere fatta annualmente al fine di riconoscere l’agevolazione) 10. concessione del beneficio (a consuntivo) Pagina 152
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