TRAME Teatro narrazione e cura Che cos Trame
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TRAME Teatro narrazione e cura
Che cos’è Trame? Un metodo formativo che, attraverso una specifica atletica affettiva e una particolare atmosfera, sviluppa autoconsapevolezza rispetto al corpo e alle sue capacità performative e narrative. Il metodo è destinato alla formazione di medici, infermieri, assistenti sociali ed educatori.
A cosa serve? • Sviluppare la comunicazione non verbale • Imparare a decodificare il linguaggio del corpo • Acquisire competenze performative • Favorire l’emersione di un nuovo sapere narrativo
Quadro teorico • Uno sguardo sulla pratica (Bruni, Gherardi 2007, Hager et. al 2012, Landri 2016): uno sguardo capace di restituire centralità al corpo e alla conoscenza pratica che è incarnata (embodied), appresa con il corpo nell’azione e attraverso l’esperienza. Contro la separazione cartesiana mente e corpo, l’approccio pratico valorizza l’intima connessione mente-corpo e il sapere racchiuso in schemi corporei e abilità fisiche. • Un concetto di cura (Gherardi, Rodeschini 2016): la cura come tessitura continua di connessioni, come reciproco interconnettersi tra soggetti e oggetti attraverso il contatto fisico, la conoscenza sensibile e una particolare tipologia di sapere incarnato che oltrepassa ciò che può essere espresso attraverso le parole. • Una proposta pedagogica: (Massa 1997, Antonacci, Cappa 2001): una pratica di formazione che induce il superamento delle inibizioni e delle resistenze fisiche all’azione, attraverso un repertorio di esercizi e tecniche teatrali e una disciplina rigorosa di formazione in cui il lavoro fondamentale è il lavoro del corpo in relazione performativa con altri corpi.
Il setting di lavoro • Uno spazio di azione e in azione • Il corpo in scena • L’atletica affettiva • Il gioco teatrale • Le narrazioni
Una questione di atmosfera… • L’atmosfera affettiva è un terreno condiviso che favorisce la dinamica dell’influenzare e dell’essere influenzati (affect and being affected), del coinvolgere ed essere coinvolti: in quest’atmosfera i corpi si scoprono sensibili, si sentono, si influenzano, si legano (Brennan 2004). • L’atmosfera è un’esperienza estetica, legata alla nostra percezione sensibile (Strati 2009). • La dinamica dell’influenzare e dell’essere influenzati prende forma appoggiandosi e risentendo di una particolare atmosfera (Gherardi 2017).
Contesti di applicazione • Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno • Prima sperimentazione da novembre 2015 a marzo 2016; sono stati coinvolte sedici persone tra infermieri del pronto soccorso, infermieri pediatrici, ostetriche e personale dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico. • Comune di Napoli • Seconda sperimentazione da marzo a giugno 2017; sono state coinvolte venti assistenti sociali del Comune di Napoli
Valutazione dei risultati La valutazione è intesa come storia di un’esperienza e l’azione formativa può dirsi riuscita se tutti i soggetti coinvolti diventano autori di una nuova storia (Smorti, 1994; Zannini 2001). In questa prospettiva l’utilità del risultato è nella rappresentazione che ne hanno i soggetti stessi, il risultato è nel loro sapere narrativo (Bruner 1986).
Le loro parole… • «Ho scoperto che ho un corpo e lo posso usare» • «Ho scoperto che i pazienti hanno occhi che parlano» • «Adesso posso sostenere uno sguardo disperato» • «Ho scoperto che posso stabilire un contatto senza usare le parole» • «Ho chiuso tutti i miei pregiudizi in un sacco e li ho buttati a mare!»
Autori di una nuova storia «Trame un corso di formazione che ti permette di spogliarti degli abiti professionali, di demolire armature e scudi pesantemente portati addosso, mettendo a nudo te stessa come operatore e soprattutto come persona. Ti permette di attraversare il buio e andare verso la luce, recuperare quei pezzi di te stessa andati in frantumi e rimescolarli sapientemente insieme, per farne nuove risorse. Settimana dopo settimana l’appuntamento al corso è diventato una costante irrinunciabile: è scattata la molla, tornavo indietro per proiettarmi in avanti, risalivano in me ricordi, immagini, suggestioni di un tempo, episodi accaduti apparentemente privi di importanza o dimenticati, ma fondamentali per la mia crescita. Tornavo con la memoria all’inizio della mia esperienza lavorativa e ripercorrevo tappa dopo tappa tutto il cammino fatto. La mia storia. E la guardavo con occhi diversi, di chi si sveglia dopo un lungo sonno e muove i primi passi in un mondo solo in parte familiare, ma completamente da riscoprire. E guardavo al futuro, di nuovo. Provavo a dargli colore in una rinnovata consapevolezza di poter uscire dal monocromatico e avere a disposizione una tavolozza di tinte e sfumature diverse» . Angela
Info e contatti Tiziana Tesauro Ricercatrice t. tesauro@irpps. cnr. it Francesco Campanile Attore – Formatore francesco. campanile@email. it video https: //www. youtube. com/watch? v=_MFRfkx 8 X 7 s
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