TODITEATRO Circuito Teatrale Amatoriale Ama Teatro Teatro Nido

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TODITEATRO Circuito Teatrale Amatoriale “Ama. Teatro” Teatro Nido dell’Aquila 11 ottobre/13 dicembre 09

TODITEATRO Circuito Teatrale Amatoriale “Ama. Teatro” Teatro Nido dell’Aquila 11 ottobre/13 dicembre 09

Domenica 11/10/09 ore 17. 30 COMPAGNIA TEATROSI’ – PERUGIA “Non ti conosco più” tre

Domenica 11/10/09 ore 17. 30 COMPAGNIA TEATROSI’ – PERUGIA “Non ti conosco più” tre atti di Aldo De Benedetti Personaggi ed interpreti Francesco Adele Luisa Malpieri Paolo Malpieri Professor Spinelli Zia Clotillde Evelina La segretaria Tra moglie e marito non mettere ildito”dice un vecchio proverbio, mentre Luisa, giovane moglie di un “vispo” avvocato, dice che “…. . l’intervento di un terzo serve per ravvivare l’affetto dei due coniugi”. Paolo, il “vispo” avvocato non dice nulla…lui è impegnato al disbrigo di altre “pratiche”. Alberto, il nostro terzo incomodo di turno, è scapolo ed è Veramente un gentiluomo che si comporta sempre come tale anche se… in alcune circostanze, è sul punto di dimenticarsene. L’arrivo della Zia Clotilde dalla fredda Inghilterra ha l’effetto di untornado anche perché lei vorrebbe “sopprimere tutti gli scapoli e rendere il matrimonio obbligatorio come le vaccinazioni” a tutto vantaggio di sua figlia Evelina. Nella vicenda si inserisce una avvenente segretaria che sembra inizialmente complicare la situazione, ma che paradossalmente sarà invece la chiave di volta per la risoluzione dell’intreccio che si dipana gradevolmente con battute sagaci e mai volgari, con colpi di scena e con “trovate così originali che poi alla fine si spiega tutto”. “ Fabio Nucci Angela Gerbi Cristina Bevilacqua Maurilio Breccolenti Maurizio Di Antonio Raffaella Chiavini Michela Antoniucci Rita Ragni Realizzazione grafica e scenografia Lauro Antoniucci Roberta Cucciardi Francesco Cecili Angela Gerbi Luici e fonica Costumi Pierluigi Finistauri Enrica Rossi Maria Ciaccio Fabbisogno di scena Paolo Bevilacqua Regia Giabfranco Battistini

Domenica 8/11/09 ore 17. 30 ASSOCIAZIONE TEATRO LABORATORIO – San Venanzo “Inutile comm’a puisia”

Domenica 8/11/09 ore 17. 30 ASSOCIAZIONE TEATRO LABORATORIO – San Venanzo “Inutile comm’a puisia” di Valerio Apice Pulcinella, la maschera e la memoria i • Con Valerio Apice • Musiche eseguite dal vivo da Vincenzo Mercurio • Drammatrugia di Maria Ficara • Maschere e scenografia di Fabio Butera • Regia di Claudio La Camera Lo spettacolo, atto unico, rappresenta un viaggio fantastico nella complessa identità del personaggio di Pulcinella. Dalla sua figura classica nella commedia dell’arte fino alle rappresentazioni folcloristiche del teatro popolare del sud Italia. Pulcinella è tutto e si trova in ogni luogo, perché è il simbolo del capovolgimento dei ruoli. Figlio di una sintesi complessa di tradizioni popolari , Pulcinella è un essere ambiguo, è la contraddizione che forma una parte dell’animo umano. E’ colui che vuole tutto e non vuole niente, che ama e distrugge facendosi maschera riconoscibile in ogni luogo ed in ogni tempo. Pulcinella evoca costantemente l’”Altrove”, la nostalgia per un mondo perduto o il desiderio per uno spazio che non trova. In questo senso, le stesse tappe della vita di ogni uomo possono essere delle sfide per Pulcinella, segno di un mondo che non lo vuole, di cui rappresenta l’inutilità.

Domenica 18/10/09 ore 21. 30 COMPAGNIA TEATRALE GADNA’ – NARNI “Caffè Heminguay” dai 49

Domenica 18/10/09 ore 21. 30 COMPAGNIA TEATRALE GADNA’ – NARNI “Caffè Heminguay” dai 49 racconti di E. Heminguay Personaggi ed interpreti Lei Lui giovane Lui vecchio Il cameriere giovane La cameriera/la cantante Miriam Nori Carlo Michel Franco Picchini Roberto Rosati Stefano Bartolini Beatrice Sarra Luci e fonica Pierluigi Finistauri Renzo Cini Scene Mauro Pulcinella Regia e adattamento teatrale Flavio Cipriani • • Atto unico tratto dai 49 racconti di E. Heminguay, nato come lettura drammatizzata, si è poi evoluto in una nuova scrittura scenica, dove l’aspetto autobiografico insito nell’opera dello scrittore americano, si è affievolito a vantaggio di una nuova storia, in realtà composta dalle vicende di tre uomini ed una giovane donna La riscrittura ha permesso la riscoperta delle emozioni legate al racconto, mediato dai ricordi, che si materializzano in figure, situazioni, rumori ormai lontani, musica ricordata e riconosciuta, lasciando da parte il condizionamento sempre presente in Heminguay dovuto alla sregolatezza ed alla vita dissoluta dell’autore

Domenica 22 novembre 2009, ore 17, 30 PROGETTO TEATRO ITALIANO – Foligno Miseria bella,

Domenica 22 novembre 2009, ore 17, 30 PROGETTO TEATRO ITALIANO – Foligno Miseria bella, Don Raffaele il trombone, Suicidio collettivo tre atti unici di Peppino De Filippo • Personaggi ed interpreti • • • MISERIA BELLA Eduardo Vittorio Melasecca Pasqualina Giulia • • DON RAFFAELE IL TROMBONE Raffaele Giampiero Tomassetti Nicoletta Sandra Magnini Amalia Clara Fuccelli Lisa Fabia Mariani Alfredo Roberto Fagotti Luigi Felix Trivoluzzi Giovanni Rossano Palmieri • • SUICIDIO COLLETTIVO Felice Sciosciammocca Astrit Kotrri Luisa Irene Gioli Adelaide Fabia Mariani (Luana Ceccarelli) Annunziata Anna Maria Tempesta Donatino Stocchetti Fabio Beltrame Anselmo Spaccamontagna Paris Faffa Cavalier Pennacchia Franco Ambrogioni • Adattamento e regia Fabio Beltrame Franco Ambrogioni Doriana Renzini Loretta M. Citarei Irene Gioli Giovanni Lemma MISERIA BELLA E’ una farsa dai toni brillanti e malinconici con finale a sorpresa digrande effetto…. E’ la storia di due poveri artisti che patiscono la fame al punto di non riuscire nemmeno a reggersi in piedi, sospirando, nel frattempo, sulle fortune gastronomiche altrui. Mentre tutti i loro sforzi Sono rivolti a procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti, un giorno, insperatamente , una graziosa cliente dimentica, nel loro sttudio, una scatola. DON RAFFAELE IL TROMBONE Il maestro di musica Raffaele Chianese, regolarmente frustrato, per inseguire il proprio sogno di musicista rinuncia a ogni altra offerta di lavoro. E’ anche compositore di opere mai rappresentate poiché come dice sua moglie “non valgono niente”. Ma l’imprevisto inquietante compare un giorno dietro l’uscio. Raffaele viene, infatti, ingaggiato da un maestro di musica del tutto aprticolare, che promette, soldi alla mano di condurlo in giro per il mondo a dirigiere le più svariate opere musicali. Superato il primo stupore l’affare pare concluso col favore anche della famiglia. Non manca ovviamente la sorpresa, ancora una volta, sconvolgenrte. SUICIDIO COLLETTIVO Il protagonista Don felice, perennemente sommerso dai debiti di gioco e desiderosi di farla finita, è visititato nello stesso giorno, con una frequenza vertiginosa, dai suoi creditori e da un personaggio che gli propone un affare “assai vantaggiosa”. Ad un certo punto il protagonista ed alcuni personaggi si trovano faccia a faccia con la morte.

Domenica 13 dicembre 2009, ore 17, 30 COMPAGNIA TEATRALE I RUSTEGHI - Todi “Achilleide”

Domenica 13 dicembre 2009, ore 17, 30 COMPAGNIA TEATRALE I RUSTEGHI - Todi “Achilleide” quattro atti unici di Giorgio Mori liberamente adattati da testi di Achille Campanile • • Interpreti Milena Pangrazi, Monica Decesaris, Maria Cristina Tomassi, Andrea Caprini, Giovanni Concarella, Luisa Cascianelli, Benedetto Scimmi, Giuseppe Tassone, Giancarlo Tomassi, Massimiliano Evangelista, Elena Cruciani, Claudia Bececco, Riccardo Gubbiotti, Alessandro Plebani, Luciano Moriconi, Matteo Venceslai • Adattamento e regia di Giorgio Mori • Considerato uno dei maggiori umoristi del Novecento, Achille Campanile (1899/1977), si è dimostrato in una vasta produzione giornalistica, narrativa e teatrale, un infaticabile artigiano della scrittura e un profondo conoscitore della vita sociale, abilmente sfruttata come piattaforma per invenzioni caratterizzate da un alto e raffinato coefficiente di paradossalità. Dalla sua cospicua produzione teatrale vengono presentati gli atti unici “Il povero Piero”, “Una moglie nervosa”, “Un Gentiluomo” “Il suicida gentile”, rappresentativi di quella drammaturgia dell’assurdo in cui Campanile può a buon diritto porsi a fianco di Jonesco, che ne è considerato il caposcuola. Dietro alla icastica ed esilarante comicità dei testi presentati si rivela un’acuta osservazione dei vizi, delle convenzioni e delle ipocrisie quotidiane in un carosello di personaggi ridotti a inconsistenti marionette di un’altrettanto inconsistente commedia sociale.