Tesi n 2 EGIZIANI ASSIRO BABILONESI EBREI CINESI
Tesi n° 2 EGIZIANI ASSIRO – BABILONESI EBREI CINESI INDIANI
Considerazioni generali �Abbiamo pochissimi esempi di musica scritta �Ci rimangono, invece, diverse fonti indirette come: Iconografia, racconti e reperti (es. Placche e sigilli babilonesi del II e III millennio a. C. che raffigurano pastori che suonano strumenti a canna lunga) �Pochissimi strumenti ritrovati: solo arpe e cetre dei Sumeri �Necessario impiegare pensiero deduttivo: (es. musicisti egiziani sepolti nelle tombe con i faraoni ci fa capire la loro importanza sociale)
Considerazioni generali 1. Nelle popolazioni antiche la musica inizia ad essere organizzata e ordinata a sistema �Soggetta a speculazioni astrologiche, mistiche e ad essere sottoposta alle leggi della logica, del calcolo e della misurazione 2. Società più evolute iniziano a stratificarsi con la creazione di classi e di caste �Ceti superiori richiedono intrattenimenti musicali
Tomba di Nakht, 1450 a. c.
Egiziani (IV sec. a. c. – 327 a. c. ) �Popolo evoluto di scienziati, astronomi e architetti, molto religiosi in cui la musica ben si collega a queste due diverse realtà �Per gli Egiziani la musica era di origine divina, possedeva un potere magico e svolgeva un ruolo fondamentale durante i riti religiosi �Culto di Iside (sistro); culto di Osiride (tromba); culto di Amon (flauto)
La posizione sociale e le influenze straniere �Durante l’Antico e Medio Regno (III e II millennio a. C. ) i musicisti occupavano posizioni di rilievo ed erano considerati addirittura parenti stretti del faraone…. …tanto da essere sepolti nelle piramidi assieme al faraone �Nel Nuovo Regno (XVI-XI sec. a. C) compaiono le influenze della cultura musicale mesopotamica: �Uso degli oboi doppi; arpa arcata e arpa angolare �Compaiono cantanti e strumentisti asiatici
Le orchestre �Se le orchestre appaiono solo saltuariamente in Mesopotamia prima del 1000 a. C, in Egitto esse erano comuni già nell’Antico Regno (prima del 2181 a. C). �Erano spesso rappresentate in dipinti tombali o in scene di banchetto. �Gli strumentisti sono generalmente maschi, e mostrati per lo più in ginocchio, mentre le donne danzano e battono le mani a tempo. .
I chironomisti �Una curiosa caratteristica di queste scene musicali è che di fronte agli strumentisti, inginocchiati a loro volta, ci sono uomini che eseguono una varietà di gesti stilizzati con le braccia e le mani. �Questi “chironomisti” sembrano dirigere la musica, o mimarla con una sorta di linguaggio da sordomuti.
Strumenti ed epoche �Nel Regno Medio (2133– 1786 a. C) le donne musiciste divennero più frequenti. � Ci sono ancora i chironomisti anche se più raramente rispetto a prima. �Verso la fine di questo periodo appare la lira. �Nel Nuovo Regno (dopo il 1786 a. C) la lira si afferma anche in forme diverse. Appaiono anche: l’arpa angolare, il liuto, l’oboe doppio, il tamburello. Scompaiono i chironomisti. �Altri strumenti: crotali in bronzo, cetre e sistri….
Il sistro Idiofono utilizzato anche da G. Verdi nell’Aida e citato da Pascoli nell’ Assiuolo Su tutte le lucide vette tremava un sospiro di vento: squassavano le cavallette finissimi sistri d’argento (tintinni a invisibili porte che forse non s’aprono più? . . . ); e c’era quel pianto di morte. . . chiù. . .
Le civiltà dell’Antica Mesopotamia Assiri Babilonesi SUMERI
La storia della Mesopotamia �La storia della Mesopotamia è assai complessa. �Nel IV millennio si insediarono i Sumeri ai quali si sostituirono nel III millennio gli Accadi (Babilonesi), seguiti poi da Assiri, Ittiti, Cassiti, Elamiti e Persiani fino a quando Alessandro Magno conquistò Babilonia nel 331 a. C. �La Mesopotamia esercitò una grande influenza sui paesi circostanti ed è per questa ragione che tanti strumenti musicali si trovano sparsi tra Egitto, Grecia, India
I Sumeri �Fra le culture mesopotamiche ricordiamo i Sumeri (dal IV millennio fino al 2250 a. C), la prima dotata di alfabeto. �Questa cultura dà molto spazio agli strumenti musicali: �– già prima del 3000 a. C compare un’arpa arcuata. Una simile arpa da 11 fino a 15 corde si trova raffigurata nelle tombe regali di UR (2450 a. C), insieme a grandi lire (di oltre mezzo metro d’altezza) e oboi d’argento, oboi semplici e doppi, oltre ad arpe angolari. Le arpe potevano essere orizzontali o verticali a seconda di come venivano suonate. �– troviamo inoltre: grandi tamburi, nacchere o castagnette, tamburelli.
I testi antichi sumerici �Molti dei testi sumerici sopravvissuti si datano al periodo Antico Babilonese (1900– 1600 a. C). Fra questi si ricordano: �– Testo d’esame A che contiene un questionario sulla musica da sottoporre agli studenti in una delle scuole per scribi; �– Testo delle Accordature destinato ai suonatori di lira. Vi si insegnano �i 7 differenti modi d’accordare la lira e �si dimostra come queste accordature siano inserite all’interno d’un sistema simmetrico.
L’arpa arcuata in Mesopotamia da una tavoletta anteriore al 3000 a. C
La lira delle tombe di UR (1450 a. C. )
La lira Dettaglio della lira
Le fonti iconografiche �Troviamo inoltre diverse fonti iconografiche. �Fra queste, alcuni rilievi del 668– 627 a. C (regno assiro di Assurbanipal). �Ritraggono il re che beve sdraiato nel suo giardino, sventolato dagli schiavi, la testa decapitata di un nemico appesa a un albero, mentre la musica viene offerta da un’orchestra di quattro arpisti, un suonatore di tamburo, un liutista e un oboista
L’orchestra della corte di Elam �Un altro rilievo mostra l’orchestra della corte di Elam (formata probabilmente da schiavi visto che i musicisti di questa orchestra suonano marciando in catene). �Ci sono 11 strumentisti: 7 arpe verticali, un’arpa orizzontale, due suonano l’oboe doppio, un tamburo. Ci sono poi sei adulti e nove bambini che cantano. �Una delle donne si comprime o picchietta la gola mentre canta, probabilmente per produrre l’effetto di tremolo o un trillo di glottide.
Elamiti e il loro regno
Ebrei= un popolo senza pace �Periodo tribale con una vita nomade (dal 1900 a. C. ), prima di stabilirsi attorno al 1250 a. C. in Palestina (la terra di Canaan) durante il periodo arcaico �Poi il periodo d’oro (dal 1030 al 587 a. C. ) con l’istituzione di un governo monarchico con il re Davide e il Re Salomone �Infine la diaspora con la cattività babilonese (586538), la dominazione persiana (fino al 332), la dominazione macedone (fino al 323) e l’annessione al regno romano (63 d. C. )
Ebrei �Abbiamo poche fonti sulla musica perciò dobbiamo basarci sulla lettura della Bibbia, il loro libro sacro che ci illustra le loro abitudini musicali e ci parla dei loro strumenti. �Periodo arcaico �Non esistono musici professionisti: cantare, suonare e ballare erano attività che tutti potevano praticare, anche le donne �Per gli ebrei l’inventore della musica è JUVAL (Genesi), primo suonatore di strumenti di cui si parlerà anche nel Medio Evo
Età dei Re e dei Profeti �Mogli straniere dei re introducono nuovi strumenti nella cultura ebraica; in particolare provenienti dall’Egitto. �Introdotto anche il piffero fenicio a canna doppia e l’arpa angolare �Nasce la prima orchestra di musici professionisti, i Leviti, che si producono con notevole assiduità (Cronache); orchestra formata nella scuola del Tempio
Cantillazione e salmodia �Nelle sinagoghe (i loro templi) i testi sacri venivano letti in modo particolare attraverso la cosiddetta “cantillazione”, una via intermedia tra canto e recitazione � Dal VI sec. verrà introdotto un sistema di accenti (sopra, sotto e a fianco delle parole) per indicare le formule melodiche dovevano essere impiegate �Nelle sinagoghe verranno intonati anche i Salmi, componimenti religiosi che la tradizione assegna al mitico Re Davide, il quale ne scrisse 75 dei 150 esistenti �In seguito, ci saranno anche gli Inni, poi ripresi con i Salmi all’interno della liturgia cristiana
Come si cantavano i salmi �Con l’assemblea (o il coro) divisa in due cori: stile antifonale (il più antico) �Oppure un solista che si alternava all’assemblea (o il coro): stile responsoriale �Salmi erano intonati su di un’unica nota con qualche inflessione caratteristica all’inizio o alla fine del versetto �Le formule melodiche si potevano facilmente adattare alle lunghezze sintattiche di ciascun versetto �I salmi si dividono per categorie in base agli argomenti: di lode o di ringraziamento; di lamentazione; di supplica individuale o collettiva
Gli strumenti Kinnor è il nome ebraico di un'antica lira, menzionata la prima volta nella Bibbia (Gen. IV 21), in cui ora è comunemente tradotta arpa. Gli strumenti a corda erano affidati a chi prestava servizio nel tempio
Lo sofar, corno di montone o di capro, che può produrre due soli suoni, è l’unico che si conservi ancora oggi nella pratica religiosa ebraica. Viene impiegato per eventi biblici di grande rilievo emotivo: il sacrificio di Isacco (Genesi) e la rivelazione di Dio sul monte Sinai) I corni e le trombe erano strumenti riservati ai sacerdoti
Estremo Oriente: Cina, Corea e Giappone �Ne fanno parte Cina, Corea e Giappone, tutti paesi che posseggono patrimoni culturali molto antichi. �In tutti i paesi dell’Estremo Oriente il concetto di musica è più ampio rispetto a quello occidentale. � Il termine yue non indica soltanto la musica intesa come i suoni organizzati creati dall’uomo ma anche la danza, i costumi, alcune forme teatrali nonché i testi verbali utilizzati per il canto.
Il concetto di musica �Nella sua più ampia accezione la musica non era semplicemente qualcosa da ascoltare per ricavarne piacere. �Nel pensiero di Confucio essa aveva anche una rilevante finalità didattica, poiché quella buona e morigerata avrebbe potuto avere un effetto positivo sulla morale e sulla condotta degli ascoltatori. �Se quindi i governanti si fossero accertati che nelle cerimonie civili venisse proposta soltanto buona musica, ciò avrebbe avuto un effetto positivo sulla plebe. �Proprio in virtù dell’importanza che la musica ricopriva nella cultura cinese, questo popolo ha creato un proprio sistema di notazione musicale già prima del 200 a. C.
La musica cinese e le sue relazioni con il mondo
La classificazione degli strumenti musicali �I cinesi hanno classificato gli strumenti musicali sulla base del materiale di cui sono fatti. Essi hanno individuato 8 differenti “materiali sonori”: � 1. metallo � 2. pietra (litofoni) � 3. seta � 4. bambù � 5. zucca � 6. terra � 7. pelle � 8. legno
Le categorie �Le campane di bronzo appartenevano ad esempio alla categoria del metallo, gli strumenti a corda a quella della seta e la maggior parte dei flauti alla categoria dei bambù. �Eccezione: gli strumenti per la cui costruzione s’impiegava più di un materiale sonoro venivano assegnati a una delle categorie fondamentali, sicché una cetra lunga con corde di seta e cassa di risonanza in legno, suonata con un plettro pure di legno, veniva compresa nella categoria della seta.
Gli strumenti K’ IN a sette corde CINA P’ I p’a a quattro corde CINA SENG organo a bocca CINA La pietra sonora: TAI -KING XILOFONO: GIAVA METALLOFONO: GIAVA
Gli indiani (da 20. 11) Nessuno dei popoli extraeuropei può vantare una storia musicale così estesa nel tempo e varia nella teoria e nella pratica quanto gli indiani. �La musica ebbe sempre una grande importanza nella loro cultura. �I 4 libri dei Veda (dio Brahma) contengono numerosi canti dello stadio più antico (solo musica vocale e monodica) �Le varie dinastie, indigene o straniere conferirono sempre un posto di rilievo alla musica; nelle cerimonie religiose e in quelle di corte nei trattenimenti privati, nella letteratura e nei trattati. �Musica profana (lirica d’amore e strumentale) dedicata al dio Shiva, malvagio e contrapposto a Brahma
Il sistema musicale indiano �Assai complesso è il sistema musicale indiano, che risale al II secolo a. C. e si basa sopra un numero grandissimo di scale. �Base comune a tutte le scale è l'ottava, suddivisa, come nel sistema occidentale, in sette tra toni e semitoni �Ma l’organizzazione di questa scala era molto complessa, in quanto ognuno degli intervalli era suddiviso in due, in tre o quattro srutis o elementi: in tutto 22 srutis come si vede dal seguente schema ricostruito dal Sachs:
Il sistema indiano Questa articolazione consentiva un numero notevolmente alto di scale modali, differenti fra loro per la posizione dei toni e dei semitoni e per le note di riferimento (le nostre tonica, sottodominante, dominante ecc. ). Tali modi avevano il nome di ragas, che significa colore, stato d'animo; Ogni raga stabiliva un modello di melodia. Il numero di ragas è molto alto; i teorici ne elencano diverse migliaia.
Gli strumenti �Gli indiani usarono numerosi strumenti, che i testi raggruppavano in quattro categorie: � gli idiofoni (specialmente i cimbali); �i tamburi, molto antichi tra cui il tabla, coppia di tamburi: di ottone e semisferico quello suonato con la mano sinistra, di legno e cilindrico quello per la mano destra; �gli strumenti a fiato (vari tipi di flauti di bambù; oboi) �e, più importanti di tutti, i cordofoni
I cordofoni �Tra questi ultimi ebbe grande importanza la vina, strumento attribuito alla della sapienza Sarasvati. �È costituita da un bastone cavo di bambù, sorretto alle due estremità da zucche, su cui sono collocate 7 corde parallele sostenute da cavalletti; esse sono pizzicate mediante un plettro.
Gli strumenti LA VINA Le TABLA Il SARANGI
Sitar e Sarangi �Uno strumento moderno a corde pizzicate e la sitar, affine alla vina e fornita di corde di risonanza. IL SITAR �Lo strumento ad arco più importante e il sarangi, di forma tozza e quadrata, munito di 4 corde, oltre a numerose altre che vibrano per simpatia.
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