TERMOMETRO ITALIA FAMIGLIE Come le famiglie italiane reagiscono

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TERMOMETRO ITALIA - FAMIGLIE Come le famiglie italiane reagiscono alla crisi Covid-19 3° Rapporto

TERMOMETRO ITALIA - FAMIGLIE Come le famiglie italiane reagiscono alla crisi Covid-19 3° Rapporto mensile 8 Luglio 2020

Iniziativa e metodo Highlights indice Presentazione dei risultati

Iniziativa e metodo Highlights indice Presentazione dei risultati

L‘iniziativa e il metodo Presentiamo il rapporto di luglio di Termometro Italia FAMIGLIE. Termometro

L‘iniziativa e il metodo Presentiamo il rapporto di luglio di Termometro Italia FAMIGLIE. Termometro Italia è il piano di ricerca che monitora l’impatto della crisi Covid-19, il modo in cui le famiglie e le imprese vivono la ripresa e la loro percezione del futuro. L’indagine è condotta da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved, la principale società italiana di servizi e tecnologie dell’informazione. Il piano prevede interviste periodiche, con frequenza mensile, di due campioni rappresentativi: • Termometro Italia FAMIGLIE: 500 famiglie stratificate per reddito, professione, composizione del nucleo familiare e area geografica; • Termometro Italia AZIENDE: 500 aziende stratificate per settore di attività, classe dimensionale, area geografica. Le rilevazioni sono effettuate con tecnica mista, telefonica e online. Quello che presentiamo è il terzo rapporto FAMIGLIE, basato su una rilevazione effettuata nei primi giorni di luglio. Sono state intervistate 500 FAMIGLIE. I dati sono stati espansi all’universo delle famiglie italiane (26 milioni) in funzione di area geografica, tipologia familiare e professione della principale fonte di reddito. 3

Iniziativa e metodo Highlights indice Presentazione dei risultati

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Highlights - 1 • L’impatto della crisi sui redditi delle famiglie resta pesante, con

Highlights - 1 • L’impatto della crisi sui redditi delle famiglie resta pesante, con qualche segnale di miglioramento. Diminuiscono le famiglie che hanno subìto una riduzione del reddito, dal 74, 5% di aprile al 66, 7% di luglio. E diminuiscono le famiglie che hanno vissuto una riduzione drammatica del reddito: sono il 16, 4% (erano il 21, 2% in aprile). • Dopo mesi di difficoltà, oltre metà delle famiglie (55, 3%) sono costrette a intaccare i risparmi, e negli ultimi tre mesi sono aumentate quelle che devono farlo in modo consistente: dal 18, 6% al 24, 3%. • Il sentiment sulla prospettiva economica familiare è in miglioramento ma resta estremamente negativo: sette famiglie su dieci (73, 8%) considerano i prossimi mesi come un periodo difficile, nel quale occorrerà fare rinunce. Per il 15, 9% (in diminuzione sul 22, 4% di aprile) sarà un periodo molto difficile, nel quale saranno necessarie rinunce anche su bisogni primari, come salute e istruzione. • Particolarmente colpite dalla crisi sono le famiglie il cui reddito si basa sul lavoro autonomo. Otto su dieci hanno subìto una significativa riduzione del reddito, e per il 27, 3% si è trattato di una riduzione drammatica. Sette famiglie su dieci hanno intaccato i risparmi, il 36, 1% in modo consistente. Per il 60, 8% degli autonomi la ripresa è insoddisfacente, e le attività subiscono tuttora pesanti limitazioni. Per il 28% il lavoro è di fatto ancora bloccato. Sei imprenditori e lavoratori autonomi su dieci prevedono, rispetto all’anno precedente, un fatturato ridotto di oltre il 20%. Per il 16% la riduzione sarà di oltre il 50%. Il sentiment degli autonomi sui prossimi mesi è particolarmente pessimista: sarà un periodo difficile per l’ 82, 2%, molto difficile per il 29%. 5

Highlights - 2 • A causa della crisi crescono povertà e disuguaglianze. Le famiglie

Highlights - 2 • A causa della crisi crescono povertà e disuguaglianze. Le famiglie che hanno subìto un impatto drammatico sul reddito sono in media il 16, 4%, ma questa quota sale al 27, 6% nella fascia più povera (con un reddito familiare netto inferiore a 20. 000 euro), al 39, 5% nelle famiglie di divorziati e separati, e al 26% nelle grandi città. • Le minacce al risparmio e al lavoro sono le preoccupazioni più avvertite in questo momento. Il 43% delle famiglie considera tra le preoccupazioni principali il mantenimento del risparmio, e negli ultimi tre mesi questa quota non tende a diminuire. Tre famiglie su dieci (in lieve diminuzione) considerano minacciato il proprio lavoro per diverse cause: la possibilità di perderlo, di subire una riduzione di attività, la cassa integrazione, il rischio di chiusura dell’azienda per cui lavorano. • La percezione del futuro resta negativa anche su un orizzonte più lungo. 66, 5% degli italiani si attendono per l’anno prossimo un peggioramento della situazione economica generale. 29, 2% prevedono un peggioramento della propria condizione lavorativa e 40, 2% un peggioramento della condizione economica familiare. La quota di chi prevede miglioramenti oscilla attorno al 10%. 6

Highlights - 3 • L’emergenza ha cambiato l’organizzazione del lavoro e il rapporto tra

Highlights - 3 • L’emergenza ha cambiato l’organizzazione del lavoro e il rapporto tra il lavoro e la vita familiare. Il 30% delle famiglie italiane sono state coinvolte nello smart working, e per il 64, 9% dei casi si è trattato di un’esperienza del tutto nuova. Nella gran parte dei casi (86, 9%) l’utilizzo dello smart working prosegue anche dopo il ritorno all’ufficio. Il giudizio dei lavoratori sul lavoro a distanza resta positivo ma nell’ultimo mese cresce il numero (56, 9%) di chi pensa che, in futuro, lo smart working potrà essere utilizzato in modo sistematico ma per una parte non prevalente del tempo, integrando l’attività in ufficio. Solo il 20% dei lavoratori lo considera un modalità preferenziale utilizzabile per la maggior parte del tempo. Gli italiani paiono voler ricondurre lo smart working al suo significato di lavoro agile, con lo scopo di migliorare la produttività e conciliare le esigenze di vita e di lavoro. • In questa fase di ripresa stanno cambiando le abitudini di vita e di consumo degli italiani. Secondo la percezione delle famiglie continuerà a crescere, anche in futuro, il volume degli acquisti online, mentre dovrebbe stabilizzarsi il servizio di consegna a domicilio, largamente utilizzato nell’emergenza. La chiusura delle persone in casa, la diminuzione del tempo libero, la limitazione degli spostamenti e degli incontri rischiano di aggravare ulteriormente la crisi dello shopping e dei negozi. Emerge altresì una disaffezione verso la ristorazione e i servizi alla persona (palestra, parrucchiere). • Non si arresta la trasformazione della mobilità soprattutto locale, con l’aumento dei mezzi leggeri e la diminuzione dell’uso dell’auto per gli spostamenti a breve. Emerge un forte disagio, avvertito dal 50% degli italiani, che limita il ritorno all’uso dei mezzi pubblici. 7

Highlights - 4 • Anche in futuro le attività del tempo libero rischiano di

Highlights - 4 • Anche in futuro le attività del tempo libero rischiano di essere frenate dalla sensazione di disagio generate dalla crisi verso i luoghi e le attività sociali. Una quota consistente di italiani dichiara che anche in futuro non tornerà ai concerti e agli eventi sportivi (20%), ai weekend all’estero (20%), a viaggiare in treno e aereo (15%), agli spettacoli cinematografici e teatrali (14%). • In questa edizione di luglio di Termometro Italia abbiamo acceso il faro su come le famiglie italiane affronteranno le vacanze, una tradizione fondamentale per l’economia del paese oltre che per la vita delle famiglie. Il cambiamento sarà drammatico. Complessivamente sei famiglie su dieci (58, 3%) non andranno in vacanza: al 21, 2% di coloro che non ci andavano abitualmente si aggiunge il 37, 1% di coloro che rinunceranno quest’anno per la prima volta. Alle motivazioni di natura economica (41, 3%), si aggiunge per il 31, 5% delle famiglie il disagio provocato dalle preoccupazioni per la salute e dalle restrizioni nei servizi e nelle attività di svago. Un ulteriore 14, 6% di famiglie preferiscono rinviare il viaggio a quando potranno scegliere più liberamente la destinazione. • Sette famiglie su dieci modificheranno le abitudini estive: al 37, 1% di coloro che per la prima volta rinunceranno alle vacanze si aggiunge il 32, 9% di famiglie che andranno in vacanza ma in modo diverso dal solito. Una buona parte (59%) sono coloro che abitualmente viaggiano all’estero e questa volta sceglieranno una destinazione italiana. In molti casi, inoltre, cambieranno le mete e le sistemazioni, verso località meno affollate (34, 2%) e in alloggi più isolati (25, 7%). In generale saranno vacanze più brevi, anche perché molte famiglie (26, 8%) avranno meno giorni di ferie a disposizione. Infine, chi ha una seconda casa quest’anno passerà lì le proprie vacanze (8, 4%). 8

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L’impatto della crisi sul lavoro e la difficile ripresa Eventi subiti dai membri della

L’impatto della crisi sul lavoro e la difficile ripresa Eventi subiti dai membri della famiglia a causa del lock-down Situazione attuale Chiusura temporanea dell’azienda per cui lavorano 25, 0% Non ha ripreso Ha ripreso ma con orari ridotti Ha ripreso come prima del lock-down Perdita del lavoro 20, 2% Non ha ripreso Ha ripreso con orari ridotti Ha ripreso a tempo pieno Riduzione degli orari di lavoro 33, 4% Continua con orari ridotti Ha ripreso con gli orari di prima 16, 1% Resta in CIG alle stesse condizioni Resta in CIG con meno ore E’ uscito dalla CIG 8, 6% Tuttora non sta lavorando Ha ripreso il lavoro (temporanea o definitiva) Cassa integrazione Rinuncia temporanea a lavorare 10 12 32, 2 29, 9 27, 5 55, 9 42, 6 39, 0 61, 0 48, 1 22, 3 34, 0 60, 8 39, 2

L’impatto della crisi sul reddito familiare è pesante ma in miglioramento Impatto della crisi

L’impatto della crisi sul reddito familiare è pesante ma in miglioramento Impatto della crisi Covid-19 sul reddito familiare Impatto molto negativo /drammatico 16. 0% 21. 2% 74, 5% • • • 69, 9% 66, 7% 49. 9% 24. 8% 29. 1% 31. 7% 0, 6% 1, 0% 1, 5% Aprile Giugno Luglio 53. 3% Impatto trascurabile, non è cambiato molto Impatto positivo 27, 3% 16. 8% 53. 9% Impatto negativo ma gestibile Focus autonomi 81, 9% Da aprile a oggi le famiglie che hanno subito una riduzione significativa del reddito sono diminuite (da 74, 5% a 66, 7%). Quelle che hanno subito un impatto sul reddito molto negativo o drammatico sono diminuite dal 21, 2% al 16, 8%. Solamente tre famiglie su dieci non hanno avuto riduzioni del reddito o hanno avuto riduzioni trascurabili. La situazione è particolarmente difficile per le famiglie di lavoratori autonomi: otto su dieci hanno subito una riduzione significativa del reddito, e per il 27, 3% si è trattato di un impatto moto negativo o drammatico. 11

Aumenta la necessità di intaccare il risparmio familiare A causa dell’emergenza Covid-19 ha dovuto

Aumenta la necessità di intaccare il risparmio familiare A causa dell’emergenza Covid-19 ha dovuto intaccare il risparmio per far fronte alle spese? Focus autonomi Sì, in modo consistente 18. 6% Hanno intaccato i risparmi Sì, ma in modo trascurabile 29. 2% 47, 8% No, siamo riusciti a far fronte alle spese con il reddito a disposizione 52. 2% 46. 2% 44. 7% Aprile Giugno Luglio 22. 0% 31. 8% 36, 1% 24. 3% 53, 8% 55, 3% 70, 5% 31. 0% Più della metà delle famiglie (55, 3%) hanno dovuto intaccare i risparmi, e 24, 3% l’hanno fatto in modo consistente. E’ una quota in crescita sui mesi precedenti. Nelle famiglie con reddito da lavoro autonomo sette su dieci hanno intaccato i risparmi, e 36, 1% in modo consistente. • • 12

Tre famiglie su quattro affrontano un periodo difficile Pensando ai prossimi mesi, quale delle

Tre famiglie su quattro affrontano un periodo difficile Pensando ai prossimi mesi, quale delle seguenti affermazioni descrive meglio la prospettiva economica della sua famiglia? Focus autonomi Dovremo affrontare un periodo estremamente difficile: faremo rinunce molto importanti (salute, cura dei familiari, istruzione…) 84, 3% Sarà un periodo difficile, probabilmente dovremo fare qualche rinuncia Affronteremo questo periodo con serenità: la nostra situazione economica dovrebbe permetterci di mantenere il nostro tenore di vita • • • 15. 9% 17. 0% 22. 4% 78% 73, 8% 61. 0% 57. 9% 15. 7% 22. 0% 26. 2% Aprile Giugno Luglio 61. 9% 29% 82, 2% Il sentiment delle famiglie resta negativo, pur se in miglioramento: le famiglie che affrontano con serenità i prossimi mesi sono aumentate dal 15, 7% di aprile all’attuale 26, 2%. 73, 8% si attendono un periodo difficile (in aprile erano 84, 3%). Una parte di queste, 15, 9%, pensano che sarà un periodo molto difficile, nel quale sarà necessario fare rinunce su bisogni primari come la salute, la cura dei familiari, l’istruzione. La loro quota è diminuita rispetto al 22, 4% di aprile. Le famiglie di autonomi sono ancor più pessimiste: sarà un periodo difficile per l’ 82, 2%, molto difficile per il 29%. 13

Focus autonomi Per gli autonomi la ripresa è lenta e faticosa Ripresa dell’attività dopo

Focus autonomi Per gli autonomi la ripresa è lenta e faticosa Ripresa dell’attività dopo il lock-down Sono riuscito a mantenere gran parte dell’attività 20. 8% Estremamente positiva: abbiamo ripreso la normale attività, siamo tornati alla situazione precedente alla crisi 1, 8% è stata del tutto 49. 8% o quasi del tutto bloccata 29. 4% é stata pesantemente limitata, ma sono riuscito a gestirne una parte grazie al lavoro a distanza Molto negativa / drammatica: il lavoro è ancora bloccato e non si vedono prospettive di ripresa 28. 0% Abbastanza positiva: non siamo ai livelli precedenti la crisi ma le prospettive sono buone 37. 3% 60, 8% 32. 8% • • • Molto + abbastanza negativa Abbastanza negativa: l’attività subisce ancora pesanti limitazioni, ci riprenderemo quest’anno Ancora a luglio per sei famiglie su dieci di imprenditori e lavoratori autonomi la cui attività era stata bloccata o pesantemente limitata nel lock-down la ripresa è insoddisfacente, il lavoro subisce tuttora pesanti limitazioni. Per il 28% la situazione è drammatica: il lavoro resta di fatto bloccato e non si vedono prospettive di ripresa. Solo per il 40% l’attività sta tornando ai livelli precedenti la crisi. 14

Focus autonomi Sei famiglie di autonomi su dieci subiranno una forte riduzione di fatturato

Focus autonomi Sei famiglie di autonomi su dieci subiranno una forte riduzione di fatturato Previsione di fatturato a fine anno (Variazione 2020 / 2019) Famiglie di imprenditori e lavoratori autonomi Fortissima riduzione (oltre il 50%) 44, 7% Riduzione contenuta (da -10% a -20%) 15 61% • 16, 3% prevedono di chiudere l’anno con una perdita di fatturato superiore al 50%. • 44, 7% si aspettano perdite tra il 20% e il 50%. 18, 5% Sostanzialmente stabile Crescita Le limitazioni di attività e le difficoltà del mercato determinano un’attesa di forte riduzione del fatturato, rispetto all’anno precedente, per il 61% delle famiglie di imprenditori e lavoratori autonomi. Fortissima + forte riduzione 16, 3% Forte riduzione (da -20% a -50%) • 16, 7% 3, 9%

Aumentano le diseguaglianze Le famiglie a basso reddito, i separati e le grandi città

Aumentano le diseguaglianze Le famiglie a basso reddito, i separati e le grandi città subiscono la crisi in modo più pesante Impatto sul reddito Molto negativo, drammatico Negativo + molto negativo Media famiglie Basso reddito 16, 8 84, 7 (< 20. 000 euro per famiglia) 39, 5 Separati, divorziati Grandi città (> 1 milione di abitanti) • • • 26 Intaccato in modo consistente Intaccato 24, 3 66, 7 27, 6 Impatto sul risparmio 89 61, 2 74, 8 48, 3 29, 3 64 Periodo difficilissimo, rinunce molto importanti Periodo difficile + difficilissimo 15, 9 55, 3 40, 8 Prospettiva dei prossimi mesi 74, 6 73, 8 24, 8 92, 4 27, 3 33, 2 83, 4 65, 2 Le famiglie più povere (con reddito familiare netto inferiore a 20. 000 euro) subiscono la crisi con impatti sul reddito e sul risparmio più rilevanti della media. Conseguentemente manifestano un vissuto particolarmente pessimistico sulle prospettive a breve. Per quanto riguarda i profili familiari, i separati e divorziati vivono difficoltà particolarmente gravi. La crisi ha impatti differenziati nel territorio, ma le differenze tra Nord e Sud non sembrano molto significative. E’ più rilevante la differenza tra i grandi e piccoli centri: nelle metropoli con più di un milione di abitanti si concentrano le famiglie in maggiore difficoltà. 16

La preoccupazione più diffusa è la difficoltà di mantenere il risparmio Tre italiani su

La preoccupazione più diffusa è la difficoltà di mantenere il risparmio Tre italiani su dieci temono di perdere il lavoro Preoccupazioni per la situazione attuale e i prossimi mesi Moltissimo + molto preoccupato Luglio Mantenere un sufficiente livello di risparmio 43, 2% Perdita / riduzione del reddito, pur mantenendo il lavoro 37, 0% Giugno Aprile 44, 0% 44, 9% 40, 8% 43, 6% Perdita del lavoro 30, 2% 35, 6% 37, 5% Essere messo in cassa integrazione 30, 2% 33, 4% 38, 2% Riduzione (strutturale) degli orari lavorativi 29, 7% 37, 1% 38, 0% 29, 9% 36, 9% Chiusura dell’azienda per cui lavoro / della mia attività 17 26, 1% • • • 43, 2% delle famiglie temono di non riuscire a mantenere i risparmi: un timore che non si attenua dall’inizio della crisi. Tre famiglie su dieci temono di perdere il lavoro, e molto simili sono le quote di preoccupazione per la cassa integrazione, la riduzione degli orari, il rischio di chiusura dell’azienda. Le preoccupazioni per la perdita o la riduzione del reddito e del lavoro sono in lieve miglioramento rispetto ai mesi precedenti.

Anche per l’anno prossimo prevale il pessimismo Quali cambiamenti si aspetta tra un anno?

Anche per l’anno prossimo prevale il pessimismo Quali cambiamenti si aspetta tra un anno? Condizione economica della famiglia Condizione lavorativa Sarà peggiorata Sarà stabile 58, 9% 29. 2% Sarà stabile Situazione economica del paese Sarà peggiorata 50, 1% Sarà stabile 20, 8% 66. 5% 40. 2% 12. 7% 11. 9% Sarà migliorata • • • 9. 7% Sarà migliorata Le famiglie italiane non manifestano fiducia per il futuro a medio termine del paese: in larga maggioranza (66, 5%) prevedono per il prossimo anno un peggioramento della situazione economica nazionale. Tre famiglie su dieci (29, 2%) si attendono un peggioramento della propria condizione lavorativa, e quattro su dieci (40, 2%) un peggioramento della condizione economica familiare. Le famiglie che prevedono un miglioramento sono solamente l’ 11, 9% per la condizione lavorativa e il 9, 7% per la condizione economica familiare.

Il lavoro è cambiato, l‘esperienza dello smart working prosegue Nel periodo dell‘emergenza, 36, 6%

Il lavoro è cambiato, l‘esperienza dello smart working prosegue Nel periodo dell‘emergenza, 36, 6% dei dipendenti e 22, 7% degli autonomi hanno sperimentato il lavoro a distanza. Lo smart working ha coinvolto 7, 7 milioni di famiglie (30%). L’introduzione del lavoro a distanza Attualmente lavora ancora a distanza? Base: persone che durante l’emergenza hanno praticato lo smart working Praticavo lo smart working già prima della crisi, non è cambiato nulla Esisteva e lo praticavo già prima, ma a seguito della crisi l’ho praticato molto più intensamente • • • No, sono tornato in ufficio in maniera stabile 2, 1% 33. 0% 64. 9% Prima non esisteva, è stato introdotto a seguito della crisi e l’ho praticato per la prima volta Sì, lavoro ancora da remoto ma solo per alcuni giorni la settimana Sì, svolgo ancora tutta o gran parte dell’attività da remoto 13. 1% 50. 2% 36. 7% 86, 9% L’esperienza prosegue L’emergenza sanitaria ha accelerato la diffusione del lavoro a distanza. Tra coloro che l’hanno praticato, due terzi l’hanno sperimentato per la prima volta, e un terzo ne ha intensificato l’utilizzo. Attualmente la grande maggioranza di chi durante l’emergenza ha lavorato a distanza continua a farlo (86, 9%): il 50, 2% per tutta o buona parte dell’attività, e il 36, 7% solo per alcuni giorni la settimana. 19

Il futuro è del lavoro agile, a casa e in ufficio Giudizio sullo smart

Il futuro è del lavoro agile, a casa e in ufficio Giudizio sullo smart working Luglio Non mi sono mai abituato, mi manca il lavoro in ufficio 0, 8% Mi trovo meglio e proseguirei senza problemi con questa modalità lavorativa 49. 5% 49. 7% Il futuro dello smart working Mi sono adattato al lavoro da remoto ma ritengo che il lavoro in presenza sia meglio • • Aprile Potrà essere utilizzato spesso, ma per una parte non maggioritaria del tempo (1 -2 gg/sett) 56, 9% 41, 0% 47, 9% Potrà diventare, con qualche accorgimento, la modalità preferenziale di lavoro 20, 1% 34, 9% 22, 9% 15, 0% 17, 9% 9, 2% 11, 7% Potrà essere utilizzato episodicamente per specifiche esigenze del dipendente Potrà essere utilizzato solo in situazioni di assoluta emergenza • Giugno 16, 0% 7, 0% Il giudizio dei lavoratori sullo smart working è sostanzialmente positivo: metà dei lavoratori hanno maturato una preferenza per questo modo di lavorare, e un’altra metà vi si sono adattati pur preferendo le attività in presenza. Con il passare dei mesi si è rafforzata l’idea che le diverse modalità di lavoro debbano in futuro integrarsi per aumentare la flessibilità organizzativa e facilitare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. 56, 9% dei lavoratori pensano che lo smart working potrà essere utilizzato sistematicamente, ma non in modo esclusivo e per una parte non prevalente del tempo. A costoro si aggiunge un 16% che pensa invece a un utilizzo episodico, per venire incontro alle esigenze dei dipendenti. Solamente il 20% dei lavoratori pensano al lavoro a distanza come modalità preferenziale, in buona parte sostitutiva della presenza in ufficio. 20

Esperienza positiva del ritorno in ufficio Come giudica il rientro in ufficio? Base: persone

Esperienza positiva del ritorno in ufficio Come giudica il rientro in ufficio? Base: persone che sono rientrate in ufficio dopo la chiusura, anche solo per alcuni giorni alla settimana Fortemente negativa Abbastanza negativa Qualità della vita familiare e gestione del tempo Produttività del lavoro Sicurezza sanitaria Soddisfazione personale 9. 3% 11. 0% 9. 2% 13. 9% 5. 9% Né positiva né negativa Abbastanza positiva 39. 1% 5. 4% 6. 5% 12. 8% Molto positiva Molto + abbastanza positiva 35. 5% 10. 2% 45, 7% 37. 8% 41. 4% 4, 4% 45, 8% 40. 7% 38. 4% 5, 2% 43, 6% 26. 2% 38. 6% 8. 5% 47, 1% Il ritorno nei luoghi fisici del lavoro è stato giudicato positivamente sotto tutti i punti di vista: in relazione alla vita familiare (l’esperienza positiva supera di 30 punti percentuali quella negativa) e per gli effetti sulla produttività e sulla soddisfazione personale. Anche la sicurezza sanitaria degli uffici è stata giudicata prevalentemente positiva. 21

Cambiano le abitudini di acquisto Pensi ai suoi comportamenti dell’ultimo mese Come sono cambiati

Cambiano le abitudini di acquisto Pensi ai suoi comportamenti dell’ultimo mese Come sono cambiati rispetto a prima dell’emergenza? Base: famiglie che svolgono abitualmente queste attività Diminuito Aumentato Acquisiti online 14, 7% Utilizzo bicicletta / monopattino 15, 5% Ricorso a servizi di consegna a domicilio 31, 5% Utilizzo dell’auto per spostamenti brevi Acquisto di abbigliamento 38, 8% 50, 4% 43. 0% 31. 9% La crescita delle consegne a domicilio dopo la fase di emergenza sembra invece essersi arrestata. E’ da considerare, per questo servizio, la differenza di domanda tra le grandi città e i centri minori. • L’emergenza ha trasformato la mobilità a breve raggio. Prosegue il boom della bicicletta e del monopattino in sostituzione dell’auto e soprattutto dei mezzi pubblici locali. • È molto pesante la riduzione della frequentazione dei servizi (bar, ristoranti, parrucchieri, palestre) e dei negozi. 16, 2% 10, 2% Frequentazione di palestre 65, 9% 9, 0% Ricorso a parrucchiere / estetista 65, 8% 6, 2% Visite nei negozi 66, 8% 7, 1% 22 • 18. 2% 65, 2% 76, 6% L’emergenza ha reso abituali per molte famiglie gli acquisti online, che sono cresciuti anche nell’ultimo mese. 36. 9% Utilizzo di mezzi pubblici locali Frequentazione bar / ristoranti • 7, 1%

Un cambiamento permanente degli stili di vita e di consumo Provi a immaginarsi in

Un cambiamento permanente degli stili di vita e di consumo Provi a immaginarsi in autunno Si aspetta cambiamenti nelle sue abitudini per le seguenti attività? Base: famiglie che svolgono abitualmente queste attività Aumenterà ulteriormente Rimarrà stabile 45. 7% Acquisiti online Utilizzo dell’auto per spostamenti brevi 20. 9% Acquisto di abbigliamento 19. 0% 9. 8% 23. 8% Ricorso a parrucchiere / estetista 6, 4% Visite nei negozi Frequentazione bar / ristoranti 23 8. 3% 35. 7% 32. 9% 25. 1% 25. 7% 7. 8% 16. 3% Le famiglie che hanno sperimentato gli acquisti online li aumenteranno ulteriormente, mentre pare destinata ad arrestarsi la crescita delle consegne a domicilio. • Si è consolidata una diffusa diffidenza verso i mezzi pubblici. Sta rapidamente cambiando la mobilità locale, con la crescita dei mezzi leggeri (bicicletta e monopattino), la riduzione dell’utilizzo dell’auto per gli spostamenti brevi e dei mezzi pubblici. • È molto pesante la disaffezione per i bar e i ristoranti, come per tutti i servizi alla persona. • La chiusura delle persone nelle case, la diminuzione del tempo libero, la limitazione degli spostamenti e degli incontri rischiano di aggravare ulteriormente la crisi dello shopping e dei negozi. 36. 4% 28. 8% 20. 5% • 14. 8% 42. 7% 10. 8% I trend sospinti dall’emergenza paiono destinati a divenire permanenti. 12. 1% 46. 0% 31. 4% Ricorso a servizi di consegna a domicilio Frequentazione di palestre 42. 3% 39. 2% Utilizzo bicicletta / monopattino Utilizzo di mezzi pubblici locali Continuerà a diminuire • 52. 2% 68. 6% 66. 4% 68. 5% 66. 0% 75. 9%

La ripresa delle attività sociali è timida, c’è disagio soprattutto per i mezzi pubblici

La ripresa delle attività sociali è timida, c’è disagio soprattutto per i mezzi pubblici Pensi all’ultimo mese. Come si è sentito in queste attività? Ho già svolto questa attività e mi sono sentito a disagio Ho già svolto questa attività e mi sono sentito a mio agio Spostarmi con treni / aerei / mezzi pubblici Uscire con amici / parenti Frequentare pub / ristoranti 49. 6% 28. 5% 25. 5% Trascorrere we fuori casa in Italia 15. 9% 24 50. 4% 71. 5% 74. 5% 84. 1% • Nell’ultimo mese le persone hanno parzialmente ripreso a uscire con amici e parenti (51, 9%) e a frequentare locali pubblici (32, 1%). • È ancora molto limitato il numero di coloro che si sono spostati con mezzi pubblici come treni e aerei (16, 3%) e che hanno trascorso weekend fuori casa (13, 4%). • Coloro che hanno svolto queste attività hanno avvertito un certo disagio: in numero rilevante (49, 6% per quanto riguarda i mezzi pubblici) e in modo minore negli altri casi. Famiglie che hanno svolto l’attività 16, 3% 51, 9% 32, 1% 13, 4%

Anche in futuro gli italiani si sentiranno meno a proprio agio nel tempo libero

Anche in futuro gli italiani si sentiranno meno a proprio agio nel tempo libero Pensi all’ultimo mese: come vive queste attività … Non ho svolto questa attività perché non mi sento ancora sicuro Non ho svolto questa attività e non lo farò mai più perché non mi sento a mio agio Assistere a concerti /eventi sportivi Trascorrere weekend fuori casa all’estero 45. 2% 42. 4% Assistere a spettacoli cinematografici / teatrali 36. 3% Trascorrere weekend fuori casa in Italia 35. 1% Uscire con amici / parenti 25 19. 8% 45. 9% Spostarmi con treni / aerei / mezzi pubblici Frequentare pub / ristoranti 20. 1% 26. 8% 14. 0% 15. 1% 8. 9% 10. 6% 12. 7% 4, 9% 17, 6% 51, 4% 44, 0% 37, 4% • Più di sei italiani su dieci non si sentono ancora sicuri e a proprio agio nei concerti e negli spettacoli, negli eventi sportivi, nei viaggi all’estero. • L’esperienza che abbiamo vissuto ha generato una sensazione di disagio che rischia di durare a lungo. Una quota numerosa dichiara che anche in futuro non tornerà a frequentare gli eventi di massa come i concerti e le partite (20%), i weekend all’estero (20%), non viaggerà in treno e aereo (15%), rinuncerà agli spettacoli teatrali e cinematografici (14%). 65, 3% 62, 2% 59, 9%

Quest’anno sei italiani su dieci non andranno in vacanza Come saranno quest’estate le sue

Quest’anno sei italiani su dieci non andranno in vacanza Come saranno quest’estate le sue vacanze? • I cambiamenti provocati dall’emergenza sono tutt’altro che conclusi. Nei prossimi mesi sperimenteremo la crisi di una tradizione, la vacanza estiva, su cui vive uno dei settori più importanti dell’economia nazionale. • Sette famiglie italiane su dieci modificheranno le proprie abitudini: 37, 1%, diversamente dal passato, quest’anno rinunceranno alle vacanze, mentre 32, 9% le faranno ma in modo diverso dal solito. • Solo l’ 8, 8% degli italiani faranno le vacanze esattamente come prima. • Complessivamente sei famiglie su dieci (58, 3%) non andranno in vacanza: 21, 2% perché non lo facevano abitualmente, e 37, 1% perché questa volta rinunceranno, a causa delle difficoltà del momento. Non andranno in vacanza: 58, 3% Normalmente non vado in vacanza e non lo farò nemmeno quest’anno 21. 2% 37. 1% Farò le vacanze esattamente come prima 8. 8% 32. 9% Le vacanze le farò ma saranno diverse dal solito 26 Quest’anno, diversamente dal passato, non andrò in vacanza Cambiano abitudini: 70%

La rinuncia alle vacanze è dettata da motivazioni economiche e dal disagio Qual è

La rinuncia alle vacanze è dettata da motivazioni economiche e dal disagio Qual è il motivo principale per cui non andrà in vacanza? Quest’anno, diversamente dal passato, non andrò in vacanza 37, 1% Preferiamo risparmiare in vista dei prossimi mesi Vista l’emergenza sanitaria non mi sento a mio agio a viaggiare Preferisco rimandare a quando potrò scegliere più liberamente le destinazioni dei miei viaggi Abbiamo consumato parte o tutte le giornate di ferie durante l’emergenza Covid-19 27 • Il 41% delle famiglie che rinuncia alle vacanze lo fa per motivi economici: gli italiani hanno subito un forte peggioramento delle condizioni economiche e hanno gravi preoccupazioni per il lavoro e il risparmio. • Ma un forte motivo di dissuasione è anche il disagio provocato dall’emergenza. Il 31, 5% degli italiani preferiscono non muoversi perché frenati dalle preoccupazioni per la salute dalle restrizioni imposte alla vita sociale e allo svago. • A questi si aggiunge un 14, 6% di famiglie che preferiscono rinviare a quando potranno scegliere più liberamente la destinazione dei propri viaggi, in Italia o all’estero. 41. 3% 31. 5% 14. 6% 12. 6%

Saranno vacanze più brevi, in luoghi meno affollati e soprattutto in Italia Per quali

Saranno vacanze più brevi, in luoghi meno affollati e soprattutto in Italia Per quali motivi le sue vacanze saranno diverse dal solito? (Possibili più risposte) Essendo molto complesso viaggiare all’estero rimarrò in Italia 59. 0% Sceglierò una meta meno affollata rispetto alle mie abitudini Le vacanze le farò ma saranno diverse dal solito 32, 9% Avrò molti meno giorni a disposizione per le mie vacanze 26. 8% Starò in alloggi più isolati (es. agriturismi, case vacanze) 25. 7% Preferisco andare nella mia seconda casa • • • 34. 2% 8. 4% Molte famiglie abituate a viaggi all’estero cambieranno meta e resteranno in Italia (59% di coloro che faranno vacanze diverse dal solito). Anche in Italia cambieranno le scelte: verso mete meno affollate (34, 2%) e in alloggi più isolati (25, 7%) come agriturismo e case vacanze. Inoltre saranno vacanze più brevi: 26, 8% avranno meno giorni di ferie a disposizione. 28