Telerilevamento 2009 2010 Paolo Trivero Universit del Piemonte

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Telerilevamento 2009 -2010 Paolo Trivero Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” - Alessandria trivero@unipmn.

Telerilevamento 2009 -2010 Paolo Trivero Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro” - Alessandria trivero@unipmn. it

Introduzione - Breve storia del telerilevamento Il telerilevamento (remote sensing) ha inizio nel 1840

Introduzione - Breve storia del telerilevamento Il telerilevamento (remote sensing) ha inizio nel 1840 quando le mongolfiere acquisirono le prime immagini del territorio con la macchina fotografica appena inventata. Probabilmente alla fine del secolo la “piattaforma” più nuova era la flotta di piccioni che operava come novità in Europa. Space Shuttle Aerei Satelliti meteorologici 1858 1900 1950 1970 United States ERS-1 e 2 1990 2010 Stazione spaziale Sputnik Landsat-1 Palloni Programma spaziale Landsat-4 Satelliti commerciali

Introduzione Evoluzione storica La fotografia aerea diventò uno strumento riconosciuto durante la Prima Guerra

Introduzione Evoluzione storica La fotografia aerea diventò uno strumento riconosciuto durante la Prima Guerra Mondiale e lo fu a pieno durante la Seconda. L'entrata ufficiale dei sensori nello spazio cominciò con l'inclusione di una macchina fotografica automatica a bordo dei missili tedeschi V-2. L'avvento dello Sputnik nel 1957 rese possibile il montaggio di macchine da ripresa su navicelle in orbita. I sensori che acquisivano immagini in Bianco e Nero sulla Terra vennero montati su satelliti meteorologici a partire dal 1960. Altri sensori sugli stessi satelliti potevano poi eseguire sondaggi o misure atmosferiche. • • • 1837 - Prima fotografia in b/n: Daguerre 1858 - Prima fotografia aerea: G. F. Tournachon 1904 - Prima mappa topografica a partire da fotografia aerea: Fourcade 1909 - Wilbur Wright utilizza la prima camera aerofotografica 1935 - Kodak introduce la pellicola a colori 1941 - Si comincia ad impiegare film in IR (b/n)

Introduzione • • 1943 - Invenzione del radar 1944 - Si comincia a utilizzare

Introduzione • • 1943 - Invenzione del radar 1944 - Si comincia a utilizzare film in IRC 1955 - Sviluppo della ortofoto 1957 - Invio del primo satellite nello spazio (Sputnik) 1959 - Invenzione delle analisi multispettrali (U. of Michigan) 1966 - Prime foto dallo spazio (Apollo 9) 1967 - Invenzione del radar ad apertura sintetica (U. of Michigan) Un sistema radar per l'acquisizione di immagini SAR (Synthetic Aperture Radar) è stato il primo sensore a bordo di Seasat. Il primo sistema SAR non-militare fu installato dal JPL a bordo dello Space Shuttle nel 1981 nella missione SIR-A (Shuttle Imaging Radar). Altre nazioni realizzarono poi altri sensori simili o con distinte capacità. Il telerilevamento raggiunse una successiva maturità, con sistemi operativi per l'acquisizione di immagini sulla Terra con una certa periodicità, nel 1970 con strumenti a bordo dello Skylab (e più tardi dello Space Shuttle) e su Landsat, il primo satellite espressamente dedicato al monitoraggio di terre e oceani allo scopo di ottenere le mappe di risorse naturali e delle colture.

Introduzione • 1972 -- Lancio del primo Landsat • 1982 -- Landsat- 4 (TM)

Introduzione • 1972 -- Lancio del primo Landsat • 1982 -- Landsat- 4 (TM) • 1986 -- Lancio di SPOT (primo satellite comerciale) • 1991 -- Lancio del primo satellite europeo dell’ESA (ERS-1) • 1999 -- Landsat-7, Terra e Ikonos • 2000 -- Satellite argentino SAC-C • 2001 – Satellite Quickbird • 2003 -- Satellite europeo dell’ESA (Envisat) • 2007 -10 Cosmo-Sky. Med • 2008 – Satellite Geo. Eye In figura una delle prime immagini Landsat che scaturì il forte interesse nell'utilizzo dei satelliti per il monitoraggio della Terra. Raffigura il centro Nord dello Utah ripreso 15 giorni dopo il lancio (7/8/72). L'area rossa (colore tipico di foreste fitte e terreni erbosi in una composizione in falsi colori in cui al rosso viene associata la vegetazione sana che riflette molto nel vicino infrarosso) sulla destra coincide con le alte montagne del Wasatch che si ergono ad Est dei deserti (nei toni di grigio) dello Utah occidentale. Il Grande Lago Salato occupa parte della scena in alto. A partire dal 1980 il Landsat è stato privatizzato ed in diverse nazioni, tra cui Francia, Stati Uniti, Russia e Giappone, ha avuto inizio un utilizzo più vasto e commerciale del telerilevamento. (Negli anni '80 una varietà di sensori specializzati, CZCS, HCMM, e AVHRR tra questi, vennero messi in orbita per progetti di ricerca o di fattibilità).

Introduzione I principali satelliti messi in orbita da diverse nazioni insieme alle date in

Introduzione I principali satelliti messi in orbita da diverse nazioni insieme alle date in cui il primo (e alcune volte l'unico) venne lanciato: - Osservazione della terra: Landsat (1 -6) (1973); Seasat (1978); HCMM (1978); SPOT (Francia) (1 -3) (1986); RESURS (Russia) (1985); IRS (1 A-1 D) (India) (1986); ERS (1 -2) (1991); JERS (1 -2) (Giappone) (1992); Radarsat (Canada) (1995); ADEOS (Giappone) (1996), Envisat (2003), RADARSAT (2006), TERRASAR (2007), COSMO-Sky. Med (2007 -10), ALOS (2007) (Nota: SIR-A (1981), SIR-B (1984), SIR-C (1994), SRTM (2000) con sistemi radar a bordo dello Space Shuttle). - Osservazione Meteo: TIROS (1 -9) (1960); Nimbus (1 -7) (1964); ESSA (1 -9) (1966); ATS (g) (1 -3) (1966); DMSP serie I (1966); la serie Russa Kosmos (1968) e Meteor (1969); serie ITOS (1970); SMS (g) (1975); serie GOES (g) (1975); NOAA (1 -5) (1976); serie DMSP 2 (1976); serie GMS (Giappone) 9 (1977); serie Meteosat (g) (Europa) (1978); serie TIROS-N (1978); Bhaskura (India) (1979); NOAA (6 -14) (1982); Insat (1983); ERBS (1984); MOS (Giappone) (1987); UARS (1991); TRMM (U. S. /Giappone) (1997). (Nota: g = geostazionario) - Oceanografia: Seasat (1978); Nimbus 7 (1978) incluso il CZCS (Coastal Zone Color Scanner) che misura la concentrazione di clorofilla in acque marine; Topex-Poseidon (1992); Sea. Wi. FS (1997)

Introduzione Missioni spaziali attuali • USA: Landsat, GOES, Space shuttle, Ikonos, Quickbird, Geo. Eye.

Introduzione Missioni spaziali attuali • USA: Landsat, GOES, Space shuttle, Ikonos, Quickbird, Geo. Eye. • ESA: ERS 2, Meteosat, Envisat. • Francia: Spot-3 e 4. • India: IRS-C, Insat. • Canada: Radarsat. • Russia: Spin-2, Resurs. • Giappone: Adeos, GMS.

Principi fondamentali - Cos'è il telerilevamento Definizione formale e completa del telerilevamento L'acquisizione e

Principi fondamentali - Cos'è il telerilevamento Definizione formale e completa del telerilevamento L'acquisizione e la misura di dati/informazioni relativi a proprietà di un fenomeno, oggetto, o materia attraverso uno strumento di registrazione non in stretto contatto fisico con l'oggetto di analisi; la tecnica comprende la maturazione di conoscenze sui diversi ambienti attraverso la misura di campi di forza, di radiazione elettromagnetica, o di energia acustica, utilizzando macchine fotografiche, sistemi laser, ricevitori a radio frequenza, sistemi radar, sonar, dispositivi termici, sismografi, magnetometri, gravimetri, scintillatori e altri strumenti.

Principi fondamentali - Telerilevamento con base a terra SODAR: Profilo verticale del vento Phased

Principi fondamentali - Telerilevamento con base a terra SODAR: Profilo verticale del vento Phased array SODAR RASS: Profilo verticale della temperatura

Principi fondamentali - Telerilevamento da satellite

Principi fondamentali - Telerilevamento da satellite

Principi fondamentali

Principi fondamentali

Principi fondamentali Il Telerilevamento satellitare è diventato uno strumento scientifico e tecnologico fondamentale, utilizzato

Principi fondamentali Il Telerilevamento satellitare è diventato uno strumento scientifico e tecnologico fondamentale, utilizzato per monitorare le superfici del pianeta e l’atmosfera. Le spese sostenute per l'osservazione della Terra e di altri pianeti dai primi programmi spaziali hanno superato i 200 miliardi di dollari. La maggior parte di questo denaro è stato utilizzato per la gestione delle risorse naturali e ambientali. I grandi progressi nell'elaborazione di immagini al computer, e la capacità dei personal computers di elaborare e gestire grosse quantità di dati, hanno reso possibile l'accesso di queste osservazioni satellitari alle università, agenzie gestionali, piccole compagnie di carattere ambientale, e anche privati. Lo sviluppo concorrente e la crescita dei Sistemi Informativi Geografici ha fornito un significativo aiuto all'integrazione dei dati telerilevati con altri tipi di dati spaziali. L'approccio GIS (Geographic Information System) è adatto alla raccolta, integrazione ed analisi di informazioni che hanno valore pratico in molti settori di supporto alle decisioni nella gestione risorse e nel controllo ambientale.

Principi fondamentali La necessità di sviluppare sistemi di monitoraggio per l'osservazione dei cambiamenti nell'uso

Principi fondamentali La necessità di sviluppare sistemi di monitoraggio per l'osservazione dei cambiamenti nell'uso del suolo, la ricerca e la protezione delle risorse naturali e di tracciare le interazioni tra biosfera, atmosfera, idrosfera e geosfera sono diventate di prioritaria importanza per i manager, i politici e le popolazioni nelle nazioni sviluppate e in via di sviluppo. I principali utilizzi in 6 discipline

Applicazioni del Remote Sensing da satellite Applicazioni Environment Risk management • Land Use /

Applicazioni del Remote Sensing da satellite Applicazioni Environment Risk management • Land Use / Land Cover maps • Hydrological / Watershed map • Wildlife Habitat Maps • Land Unit Maps • Soil Contamination Map • Surface Water Condition Maps • Wetland Analyses • Quarries and Waste Identification • Desertification analysis • Flood Extent 2 D/3 D • Permeability Maps • Volcano Temperature Maps • Algae Maps • Landslide & Ground Movement Maps • Snow Estimation Analyses • Fire Damage Maps • Oil Spill Maps • Discharge Maps • Storm Damage Maps • Seismic Damage • Building risk maps Agriculture • Yield estimates • Inventory/statistics • Soil condition analyses • Range condition analyses • Field variability/ crop vigour • Crop damage reports • Subsidy analyses (crop/areas & acreage) • Vegetation/Biomass index Cartography • Cartographic maps • Cadastral maps • City Models • Road and infrastructure maps • Space Maps • DEMs

Principi fondamentali Principali vantaggi del telerilevamento • • • Visione globale. Osservazione a diverse

Principi fondamentali Principali vantaggi del telerilevamento • • • Visione globale. Osservazione a diverse scale. Copertura frequente. Omogeneità nell’acquisizione. Regioni spettrali oltre il visibile. Formato digitale.

Principi fondamentali Osservazione globale Dati NOAA-AVHRR modis. nasa. gov

Principi fondamentali Osservazione globale Dati NOAA-AVHRR modis. nasa. gov

Principi fondamentali Osservazioni a diverse scale Immagini Landsat delle eruzioni del’Etna, Agosto 2001 e

Principi fondamentali Osservazioni a diverse scale Immagini Landsat delle eruzioni del’Etna, Agosto 2001 e Ottobre 2002

Principi fondamentali Media scala

Principi fondamentali Media scala

Principi fondamentali Copertura frequente Immagini Meteosat del ciclone Andrew, Agosto del 1992

Principi fondamentali Copertura frequente Immagini Meteosat del ciclone Andrew, Agosto del 1992

Principi fondamentali Omogeneità nell’acquisizione Fitoplancton nel Mediterraneo: Seawifs

Principi fondamentali Omogeneità nell’acquisizione Fitoplancton nel Mediterraneo: Seawifs

Regioni spettrali oltre il visibile

Regioni spettrali oltre il visibile

Principi fondamentali Acquisizione diretta

Principi fondamentali Acquisizione diretta

Principi fondamentali Inconvenienti del telerilevamento • • • Calibrazione (misure assolute). Copertura nuvolosa. Frequenza

Principi fondamentali Inconvenienti del telerilevamento • • • Calibrazione (misure assolute). Copertura nuvolosa. Frequenza di acquisizione. Risoluzione spaziale. Risoluzione spettrale. Visione stereoscopica.

Principi fondamentali Importanza della calibrazione

Principi fondamentali Importanza della calibrazione

Principi fondamentali Copertura nuvolosa

Principi fondamentali Copertura nuvolosa

Principi fondamentali Frequenza di acquisizione Acquisizioni settimanali ERS sull’Europa in media 2 acquisizioni al

Principi fondamentali Frequenza di acquisizione Acquisizioni settimanali ERS sull’Europa in media 2 acquisizioni al mattino e 2 alla sera

Principi fondamentali Frequenza di acquisizione

Principi fondamentali Frequenza di acquisizione

Principi fondamentali Risoluzione spaziale

Principi fondamentali Risoluzione spaziale

Risoluzione spaziale

Risoluzione spaziale

http: //www. geoeye. com/Corp. Site/gallery/ This half-meter resolution image of Giza, Egypt was collected

http: //www. geoeye. com/Corp. Site/gallery/ This half-meter resolution image of Giza, Egypt was collected by the Geo. Eye-1 satellite on January 10, 2009. The image features the Great Pyramid, which was built by King Snefru's son, Khufu.

The image features the Sphinx near the Great Pyramid, which was built by King

The image features the Sphinx near the Great Pyramid, which was built by King Snefru's son, Khufu

Principi fondamentali - Componenti del telerilevamento A - Sorgente d’energia B - Radiazione e

Principi fondamentali - Componenti del telerilevamento A - Sorgente d’energia B - Radiazione e atmosfera C - Interazione con il bersaglio D - Registrazione dell’energia E - Trasmissione e trattamento dell’energia F - Interpretazione ed analisi G - Applicazioni

Principi fondamentali - La radiazione elettromagnetica Quantità importanti: - Campo elettrico (E) - Campo

Principi fondamentali - La radiazione elettromagnetica Quantità importanti: - Campo elettrico (E) - Campo magnetico (B) - Velocità della luce (c=3 x 108 ms-1) - Frequenza ( ) - Lunghezza d’onda (λ) Frequenza e lunghezza d’onda sono legate dalla relazione: c = λ

Principi fondamentali - La radiazione elettromagnetica La distanza fra punti equivalenti (corrispondenti a stesse

Principi fondamentali - La radiazione elettromagnetica La distanza fra punti equivalenti (corrispondenti a stesse ampiezze dell'onda o alla stessa fase) su un treno d'onda è la lunghezza d'onda. Il numero di punti equivalenti che attraversano una posizione di riferimento in un secondo è indicato dalla frequenza dell'onda (espressa in cicli/s o hertz)

Principi fondamentali - Polarizzazione di un’onda elettromagnetica Polarizzazione = orientazione del campo elettrico E

Principi fondamentali - Polarizzazione di un’onda elettromagnetica Polarizzazione = orientazione del campo elettrico E rispetto alla direzione orizzontale Se E oscilla lungo una direzione parallela a quella orizzontale, l’onda si dice polarizzata orizzontalmente (H); se invece l’oscillazione avviene in una direzione perpendicolare (rispetto al piano orizzontale), la radiazione si dice polarizzata verticalmente (V)

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico La distribuzione delle energie di radiazione può essere

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico La distribuzione delle energie di radiazione può essere rappresentata sia in funzione della lunghezza d'onda che della frequenza in un grafico noto come spettro elettromagnetico (EM) Esso è arbitrariamente diviso in regioni con differenti nomi, a seconda delle tecniche sperimentali di produzione e rilevazione, e delle applicazioni scientifiche o commerciali

Principi fondamentali multipli e sottomultipli. prefisso simbolo fattore deca- da 101 giga- G 109

Principi fondamentali multipli e sottomultipli. prefisso simbolo fattore deca- da 101 giga- G 109 deci d 10 -1 nano- n 10 -9 etto- h 102 tera- 1012 centi c 10 -2 pico- p 10 -12 chilo- k 103 peta- P 10 10 -3 10 -15 mega- M 106 exa- 1018 femto- f atto- a T E 15 milli m micro μ 10 -6 10 -18

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: l’ultravioletto (UV) All'estremo più energetico (alte frequenze, piccole

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: l’ultravioletto (UV) All'estremo più energetico (alte frequenze, piccole lunghezze d'onda) ci sono i raggi gamma e i raggi x (le cui lunghezze d'onda sono usualmente misurate in Angstroms (Å), ovvero in unità di 10 -10 m). La radiazione ultravioletta si estende da circa 300 Å a circa 4000 Å. Sono le più piccole lunghezze d’onda utilizzate per il telerilevamento, si trovano nella regione che è situata appena oltre la porzione viola dello spettro visibile.

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: il visibile Per le regioni centrali dello spettro

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: il visibile Per le regioni centrali dello spettro è opportuno utilizzare una fra le due seguenti unità di misura: micron (µm), ovvero multipli di 10 -6 m o nanometri (nm), di base 10 -9 m. La regione visibile occupa l'intervallo fra 0. 4 e 0. 7 µm, o quello equivalente da 4000 a 7000 Å o ancora da 400 a 700 nm. E’ la parte molto ristretta dello spettro elettromagnetico che l’occhio umano è in grado di percepire - Viola: 0. 400 ÷ 0. 446 μm - Blu: 0. 446 ÷ 0. 500 μm - Verde: 0. 500 ÷ 0. 578 μm - Giallo: 0. 578 ÷ 0. 592 μm - Arancione: 0. 592 ÷ 0. 620 μm - Rosso: 0. 620 ÷ 0. 700 μm

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: il visibile

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: il visibile

Principi fondamentali Immagini a colore composte Le immagini a colori possono essere ottenute con

Principi fondamentali Immagini a colore composte Le immagini a colori possono essere ottenute con la combinazione di tre bande con i tre colori (Rosso Verde, Blu - Red, Green, Blue (RGB)). Combinando i tre colori (Rosso, Verde, Blu) in varie proporzioni si possono ottenere moltissimi colori (giallo, ciano, magenta) Quando questi tre colori sono combinati in varie proporzioni producono i diversi colori nello spettro del visibile. Associando ciascuna banda (non necessariamente una banda visibile) a un colore primario si ottiene una immagine colorata composta.

La composizione e scomposizione dei colori I principi che regolano questi due modi “di

La composizione e scomposizione dei colori I principi che regolano questi due modi “di vedere i colori” sono detti: composizione e scomposizione. La composizione e la scomposizione dei colori sono regolate da due diversi principi: la sintesi additiva e la sintesi sottrattiva. La prima si riferisce al colore sotto forma di luce, la seconda al colore come pigmento. La sintesi additiva La luce bianca contiene al suo interno tutti gli altri colori, come è possibile evidenziare attraverso l’utilizzo di un prisma. I colori primari però, sono essenzialmente tre: rosso, verde e blu, spesso indicati con le iniziali dei loro nomi inglesi (R – Red, G – Green, B – Blue). Questo è il principio di base del funzionamento degli schermi televisivi e dei monitor per computer, che sono appunto definiti schermi RGB. Il termine primari indica che i tre colori sommati in uguali proporzioni generano una luce bianca, mentre se sono miscelati tra loro a due creano altri colori, detti secondari. Ogni colore primario ha un complementare, dato dalla somma degli altri due primari.

La sintesi sottrattiva si applica sostanzialmente nella riproduzione dei colori tramite la stampa, questa

La sintesi sottrattiva si applica sostanzialmente nella riproduzione dei colori tramite la stampa, questa sintesi è quella che si applica agli inchiostri. I pigmenti depositati sulla carta, colpiti dalla luce bianca, ne assorbono alcune componenti e ne riflettono altre: per esempio l’inchiostro magenta assorbe tutte le componenti della luce tranne quella magenta. I colori primari della sintesi sottrattiva non sono altro che i colori secondari della sintesi additiva, e cioè ciano, magenta e giallo. Anche in questo caso si usano spesso le iniziali inglesi (C – Cyan, M – Magenta, Y – Yellow). Questi colori, miscelati tra loro in proporzioni diverse, ottengono tutti gli altri colori. Sommando tutti e tre al massimo dell’intensità si ottiene il nero.

Principi fondamentali - Immagini digitali Sono costituite da un ordinamento bidimensionale di elementi chiamati

Principi fondamentali - Immagini digitali Sono costituite da un ordinamento bidimensionale di elementi chiamati pixels disposti in righe e colonne, ciascuno rappresentante una piccola area della superficie osservata Ogni pixel è caratterizzato da un indirizzo che ne stabilisce la locazione e da un valore di luminosità che rappresenta l’intensità della radiazione misurata dal sensore (radiazione retrodiffusa)

Zona della Cittadella acquisita dal satellite IKONOS Banda 1: 0. 45 -0. 52 m

Zona della Cittadella acquisita dal satellite IKONOS Banda 1: 0. 45 -0. 52 m Banda 2: 0. 53 -0. 61 m

Zona della Cittadella acquisita dal satellite IKONOS Banda 3: 0. 64 -0. 72 m

Zona della Cittadella acquisita dal satellite IKONOS Banda 3: 0. 64 -0. 72 m Banda 4: 0. 77 - 0. 88 m

Principi fondamentali Immagini a colore composte Immagine a “colori veri" (R: 3, G: 2,

Principi fondamentali Immagini a colore composte Immagine a “colori veri" (R: 3, G: 2, B: 1) Per esempio, la banda 3 (banda del rosso - Red), 2 (banda del verde - Green) e 1 (banda del blu - Blue) di una immagine Ikonos multispettrale può essere assegnata rispettivamente ai colori R, G, e B. In questo modo, i colori dell’immagine composta che ne risulta sembrano a ciò che l’occhio umano osserva. Composizione a “falsi colori” Ad ogni banda di una immagine multi spettrale può essere assegnato un colore in modo totalmente arbitrario. In questo caso, il colore di un oggetto nell’immagine non ha alcuna rassomiglianza al colore reale. Il prodotto risultante è noto come ‘immagine a falsi colori’. Ci sono molti possibili schemi di produrre immagini a falsi colori. Tuttavia alcuni schemi possono essere più utili per rivelare determinati oggetti nell’immagine.

Immagine a colori reali: nel sistema RGB R: banda 3 + G: banda 2

Immagine a colori reali: nel sistema RGB R: banda 3 + G: banda 2 + B: banda 1

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: l’infrarosso (IR) La regione infrarossa (regione dello spettro

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: l’infrarosso (IR) La regione infrarossa (regione dello spettro posta oltre il rosso), compresa fra 0. 7 e 100 µm, ha 4 sottointervalli di particolare interesse: IR riflesso* (0. 7 -3. 0 µm); IR fotografico (0. 7 -0. 9 µm), ovvero il range di sensibilità delle pellicole; bande termiche** a (3 -5 µm) e (8 -14 µm). * Fino alla lunghezza d'onda di 3 µm la radiazione è sostanzialmente dovuta alla riflessione della radiazione solare e non contiene quindi informazioni circa le proprietà termiche delle superfici; viene quindi chiamata infrarosso riflesso. ** La radiazione con lunghezza d'onda da 7 a 15 µm circa viene chiamata infrarosso termico o infrarosso emesso poiché deriva dalla emissione delle superfici a causa della loro temperatura assoluta.

Principi fondamentali Composizione a falsi colori (R: 4, G: 3, B: 2) Questo schema

Principi fondamentali Composizione a falsi colori (R: 4, G: 3, B: 2) Questo schema a falsi colori permette di rilevare facilmente la vegetazione nell’immagine. La vegetazione appare in diverse sfumature di rosso che dipendono dai tipi e dalle condizioni della vegetazione, poiché c’è una alta riflettanza nella banda del vicino infrarosso - NIR band. L’acqua chiara appare di colore bluastro scuro (alta riflettanza nella banda del verde), mentre l’acqua torbida appare ciano (alta riflettanza nella banda del rosso dovuta alla presenza di sedimenti) rispetto all’acqua chiara. Il suolo nudo, le strade e le costruzioni possono apparire con varie sfumature di blu, giallo o grigio, in base alla loro composizione.

Immagine a falsi colori infrarosso: nel sistema RGB R: banda 4 + G: banda

Immagine a falsi colori infrarosso: nel sistema RGB R: banda 4 + G: banda 3 + B: banda 2

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: le microonde Per gli intervalli di lunghezze d'onda

Principi fondamentali - Lo spettro elettromagnetico: le microonde Per gli intervalli di lunghezze d'onda maggiori si passa dai mm ai cm ai metri. La regione delle microonde è la più importante dello spettro ai fini del telerilevamento, va da 0. 1 a 100 cm ed è suddivisa in sottointervalli o bande di frequenza; include i range di frequenze della maggior parte dei sistemi radar che producono la radiazione a microonde che "illumina" gli oggetti e viene da questi riflessa. La regione di lunghezze d'onda maggiori (frequenze più basse) oltre i 100 cm corrisponde alle bande radio.

Principi fondamentali - La radiazione solare La principale sorgente di eccitazione energetica utilizzata per

Principi fondamentali - La radiazione solare La principale sorgente di eccitazione energetica utilizzata per illuminare i bersagli naturali è la radiazione solare. Il suo spettro è determinato dalla temperatura della fotosfera solare (caratterizzata da un picco in prossimità di 5600 °C). La radiazione solare incidente è prevalentemente concentrata nell'intervallo di lunghezze d'onda fra 200 e 3400 nm (0. 2 e 3. 4 µm), con un massimo di potenza a circa 480 nm (0. 48 µm) (nel verde).

Principi fondamentali Il Sole • gigantesca sfera di gas ionizzato (plasma): emette radiazioni elettromagnetiche

Principi fondamentali Il Sole • gigantesca sfera di gas ionizzato (plasma): emette radiazioni elettromagnetiche e corpuscolari • stella di colore giallo. Si distingue una parte interna, non visibile, e una parte esterna (atmosfera solare). • Parte interna: nucleo, zona di radiazione, zona di convezione • Parte esterna: fotosfera, cromosfera, corona • macchie solari: zone che appaiono più scure sulla superficie del Sole per contrasto con la fotosfera circostante Caratteristiche del Sole - raggio - massa - densità media - temperatura superficiale - accelerazione di gravità alla superficie - distanza dalla Terra - diametro angolare apparente del disco 696 500 km (109 volte quello terrestre) 2 x 1030 kg (333 400 volte quella terrestre) 1, 41 g/cm 3 (un quarto di quella terrestre) 5700 °C 274 m/s 2 (28 volte quella terrestre) da 147, 1 a 152, 1 milioni di km; in media 149, 6 milioni di km da 31'27" a 32'30"

Il Sole L’energia emessa dal sole che giunge sulla Terra è il principale fattore

Il Sole L’energia emessa dal sole che giunge sulla Terra è il principale fattore che determina non solo il clima ma la presenza di specie viventi sul pianeta. Legge della Radiazione di Planck: il Sole si comporta come un radiatore perfetto (corpo nero) con temperatura ~5800 K (K = ◦C + 273. 15). I corpi neri assorbono, e successivamente emettono, tutta la radiazione incidente sulla loro superficie. L’energia emessa varia con la lunghezza d’onda, seguendo l’equazione di Planck M (l) è l’emissione spettrale, l è la lunghezza d’onda della radiazione (m), h è la constante di Planck (h = 6. 626× 10− 34 J s), c è la velocità della luce (c ≈ 3× 108 m s− 1), k è la constante Boltzmann (k = 1. 3807× 10− 23 J K− 1), T è la temperatura del corpo nero (K).

LEGGE DI STEFAN - BOLTZMAN Q = calore emesso nell'unità di tempo dalla superficie

LEGGE DI STEFAN - BOLTZMAN Q = calore emesso nell'unità di tempo dalla superficie S alla temperatura T (K) e = potere emissivo della superficie (0 e 1)

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Legge dello Spostamento di Wien: descrive una relazione

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Legge dello Spostamento di Wien: descrive una relazione inversa tra la lunghezza d’onda del picco di un'emissione da parte di un corpo nero, e la sua tempertura: Dove lmax è la lunghezza d'onda del picco espressa in m, e T è la temperatura del corpo nero espressa in Kelvin. Il Sole ha una temperatura superficiale di 5800 K, così lmax = 2897/5800 ≈ 0. 5 m (verde) La temperatura media superficiale terrestre è circa 287 K (i. e. ∼ 13◦C), così lmax = 10 m (infrarosso)

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Emissione Spettrale (MW m− 2 µm− 1) Curva

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Emissione Spettrale (MW m− 2 µm− 1) Curva della Radiazione del Corpo Nero lunghezza d’onda ( m)

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Equazione di Stefan-Boltzmann: Radiazione totale emessa da un

Principi fondamentali Principi della Radiazione Solare Equazione di Stefan-Boltzmann: Radiazione totale emessa da un corpo nero in tutte le lunghezze d’onda, M, data dall’equazione Stefan-Boltzmann M = s T 4 Costante Stefan-Boltzmann, s = 5. 67× 10− 8 W m− 2 K− 4, così M sole ≈ (5. 67× 10− 8 Wm− 2 K− 4) × (5800 K)4 ≈ 6. 4165 x 107 Wm− 2 ≈ 64 MW m− 2 M terra ≈ (5. 67× 10− 8 Wm− 2 K− 4) × (287 K)4 ≈ 385 W m− 2

Principi fondamentali Radiazione Solare sulla Superficie della Terra Effetto della distanza Terra-Sole: la Terra

Principi fondamentali Radiazione Solare sulla Superficie della Terra Effetto della distanza Terra-Sole: la Terra riceve una piccola frazione dell’energia totale emessa dal sole E 0(l) è la radiazione solare incidente al top dell’atmosfera terrestre (exo-atmospheric solar spectral irradiance), Msun(l) è l’emissione spettrale del sole, rsun è il raggio del sole (r ≈ 6. 96× 108 m), d è la distanza media tra Terra e Sole (d ≈ 1. 5× 1011 m).

Principi fondamentali Irradiazione Spettrale (W m− 2 µm− 1) Spettro Solare Eso-Atmosferico lunghezza d’onda

Principi fondamentali Irradiazione Spettrale (W m− 2 µm− 1) Spettro Solare Eso-Atmosferico lunghezza d’onda ( m) Constante solare - Irradiazione Solare Totale: l’area sottesa dalla curva è nota come constante solare E 0 ≈ 1380 W m− 2 Ma è una definizione errata in quanto E 0 varia anche se di poco durante il ciclo solare e più sensibilmente durante periodi di tempo più lunghi. Descritto più accuratamente come Irradiazione Solare Totale

Principi fondamentali Costante solare (Irradiazione Solare Totale) è la quantità di energia che nell'unità

Principi fondamentali Costante solare (Irradiazione Solare Totale) è la quantità di energia che nell'unità di tempo colpisce l'unità di area situata al di fuori dell'atmosfera terrestre e posta perpendicolarmente alla direzione dei raggi solari; il valore della costante solare è di 1380 W/m 2. Complessivamente, la quantità di energia che il Sole irradia annualmente entro l'atmosfera terrestre è di 5, 5 x 1024 Joule e di essa circa il 70% raggiunge la superficie terrestre. Sole Terra 1380 p 63700002 60 60 24 365

Principi fondamentali - Interazione della radiazione con l’atmosfera Quando la radiazione (solare o non)

Principi fondamentali - Interazione della radiazione con l’atmosfera Quando la radiazione (solare o non) attraversa l'atmosfera terrestre una frazione dell'energia viene assorbita o diffusa, mentre il resto è trasmesso - Diffusione: particelle o grandi molecole di gas presenti nell’atmosfera interagiscono con la radiazione incidente, deviandola dalla sua traiettoria iniziale - Assorbimento: l’energia della radiazione incidente viene assorbita da grosse molecole, quali ozono, anidride carbonica e vapore acqueo, presenti nell’atmosfera

Principi fondamentali Irradiazione Spettrale (W m− 2 µm− 1) Spettri Solari Riferimento lunghezza d’onda

Principi fondamentali Irradiazione Spettrale (W m− 2 µm− 1) Spettri Solari Riferimento lunghezza d’onda ( m)

Principi fondamentali Effetto dell’Atmosfera

Principi fondamentali Effetto dell’Atmosfera

Principi fondamentali - Finestre atmosferiche Ogni molecola presente in atmosfera è caratterizzata da una

Principi fondamentali - Finestre atmosferiche Ogni molecola presente in atmosfera è caratterizzata da una propria banda di assorbimento dello spettro; solo le radiazioni aventi lunghezze d’onda che non cadono all’interno di queste bande possono essere usate nel telerilevamento Trasmissione atmosferica della radiazione incidente per diverse λ Il blu evidenzia le zone di minima trasmissione mentre in bianco sono riportate le aree note come "finestre atmosferiche" in cui la radiazione ha una quantità ridotta di interazioni con le diverse specie molecolari, e può quindi attraversare l'aria con perdite minime o nulle dovute all'assorbimento. Le finestre atmosferiche più note sono, oltre naturalmente a quella del visibile, quelle di 3 -5 µm e 8 -15 µm circa, relative all'infrarosso termico e quasi tutta la banda delle microonde.

Principi fondamentali - Finestre atmosferiche Nell'intervallo fra 5 e 7 µm circa si ha

Principi fondamentali - Finestre atmosferiche Nell'intervallo fra 5 e 7 µm circa si ha un forte fenomeno di assorbimento della radiazione da parte del vapor d'acqua: per tale motivo questa regione viene utilizzata dai satelliti meteorologici per gli studi climatici. La maggior parte dei sensori per il telerilevamento in aria o sulle piattaforme spaziali sono stati costruiti per operare in una o più di una di tali finestre ed effettuano le misure utilizzando rivelatori "sintonizzati" su certe frequenze specifiche attraversano l'atmosfera. Nondimeno alcuni sensori, in particolar modo quelli a bordo dei satelliti meteorologici, mirano a misurare direttamente fenomeni di assorbimento, quali quelli dovuti al CO 2 e ad altre molecole gassose. Nella regione delle microonde la maggior parte della radiazione attraversa l'atmosfera non ostacolata, per cui i segnali radar di tutte le bande comunemente utilizzate raggiungono la superficie (sebbene le goccioline di pioggia producano riflessioni che consentono di rivelare le precipitazioni).

Telerilevamento a microonde - Le microonde (λ da 1 cm a 1 m) sono

Telerilevamento a microonde - Le microonde (λ da 1 cm a 1 m) sono utilizzate sia per il telerilevamento attivo che per quello passivo; grazie alla lunghezza delle loro λ, confrontate al visibile ed all’infrarosso, godono di proprietà fondamentali per il telerilevamento Possono infatti penetrare attraverso nuvole, polveri e forti precipitazioni, poiché non sono suscettibili alla diffusione atmosferica come lo sono le lunghezze d'onda più corte Questa proprietà permette il rilevamento mediante l’uso delle microonde con qualsiasi condizione ambientale e di tempo

Telerilevamento a microonde Idrometeore Pioggia: precipitazione di gocce d'acqua aventi diametro superiore a 0.

Telerilevamento a microonde Idrometeore Pioggia: precipitazione di gocce d'acqua aventi diametro superiore a 0. 5 mm o di gocce più piccole ma sparse. Nel caso di precipitazione a carattere di rovescio, il diametro delle gocce è compreso tra 2 e 7 mm. Neve: precipitazione di cristalli di ghiaccio, ramificati o stellati, talvolta mescolati con cristalli di ghiaccio non ramificati. A temperature superiori a – 5° i cristalli sono generalmente agglomerati in fiocchi. Grandine: globuli di ghiaccio con diametro variabile da 5 a 50 mm che cadono separatamente ovvero agglomerati in pezzi più grandi e irregolari. La grandine cade per lo più durante temporali violenti, molto raramente con temperatura sotto lo zero. Nebbia: sospensione di piccolissime gocce. Per convenzione internazionale la visibilità orizzontale deve risultare inferiore ad 1 chilometro. Per la formazione della nebbia è necessaria un'umidità relativa molto alta.

Principi fondamentali - Interazione Radiazione-Bersaglio La radiazione che non è assorbita o diffusa dall’atmosfera

Principi fondamentali - Interazione Radiazione-Bersaglio La radiazione che non è assorbita o diffusa dall’atmosfera raggiunge ed interagisce con la superficie terrestre; l’energia incidente (I) sulla superficie terrestre o oceanica è caratterizzata da tre modi di propagazione successiva: - Trasmissione (T): parte della radiazione penetra in alcuni mezzi, per esempio nell'acqua; - Assorbimento (A): parte della radiazione è assorbita attraverso interazioni molecolari o elettroniche con il mezzo attraversato; in seguito potrà poi essere parzialmente riemessa; - Riflessione (R): parte della radiazione è riflessa (e diffusa) dal bersaglio a diversi angoli, inclusa la direzione del sensore. Un gran numero di sistemi di telerilevamento sono designati alla misura della radiazione riflessa.

Principi fondamentali LEGGI DELLA RIFLESSIONE E RIFRAZIONE Nella riflessione il raggio riflesso giace nel

Principi fondamentali LEGGI DELLA RIFLESSIONE E RIFRAZIONE Nella riflessione il raggio riflesso giace nel piano formato dal raggio incidente e dalla normale alla superficie riflettente. L'angolo di riflessione è uguale all'angolo di incidenza. Rifrazione passaggio dei raggi da un mezzo ad un altro di indice di rifrazione diverso.

Principi fondamentali - Riflessione speculare e riflessione diffusa Vi sono due casi estremi di

Principi fondamentali - Riflessione speculare e riflessione diffusa Vi sono due casi estremi di riflessione da parte di un bersaglio: la riflessione speculare e la riflessione diffusa Superficie liscia = riflessione speculare; tutta l’energia incidente viene riflessa in un’unica direzione Superficie rugosa = riflessione diffusa; l’energia viene riflessa uniformemente in tutte le direzioni Se la lunghezza d’onda della radiazione incidente è piccola rispetto alle variazioni superficiali (superficie rugosa) domina la riflessione diffusa, altrimenti domina la riflessione speculare (superficie liscia)

Principi fondamentali - Firme spettrali La quantità di radiazione EM riflessa (assorbita, trasmessa) da

Principi fondamentali - Firme spettrali La quantità di radiazione EM riflessa (assorbita, trasmessa) da un qualsiasi oggetto varia al variare della lunghezza d'onda. Questa importante proprietà della materia consente l'identificazione e la separazione di diverse sostanze o classi attraverso la loro firma spettrale (curve spettrali) come mostrato in figura Dunque la sabbia può riflettere più luce della vegetazione a certe lunghezze d'onda ma assorbirne di più ad altre. In linea di principio, vari tipi di superfici possono essere riconosciute e distinte fra loro grazie a tali differenze nelle riflettività relative

Principi fondamentali - Firme spettrali L’acqua e la vegetazione riflettono in modo simile nel

Principi fondamentali - Firme spettrali L’acqua e la vegetazione riflettono in modo simile nel visibile e molto diversamente nella regione dell’infrarosso

Principi fondamentali - Firme spettrali Si osservino le posizioni dei punti che indicano le

Principi fondamentali - Firme spettrali Si osservino le posizioni dei punti che indicano le percentuali di riflettività in corrispondenza di due lunghezze d'onda per quattro tipi comuni di superfici (GL = terreni erbosi; PW = pinete; RS = sabbia rossa; SW = acqua fangosa). Qualora si considerino più di due lunghezze d'onda, i grafici in spazi multidimensionali tendono ad aumentare la separabilità di materiali diversi; questa è la base del telerilevamento multispettrale.

Principi fondamentali Sensori iperspettrali

Principi fondamentali Sensori iperspettrali

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Le curve evidenziano che la risposta spettrale della vegetazione

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Le curve evidenziano che la risposta spettrale della vegetazione è distinta da quella della materia inorganica, grazie all’improvvisa crescita della riflettività a circa 0. 7 µm. Le curve indicano una crescita graduale della riflettività all'aumentare della λ per materiali prodotti dall'uomo. Il calcestruzzo (concrete), caratterizzato da una colorazione tenue, ha una risposta media più elevata dell'asfalto scuro; gli altri materiali si collocano nel mezzo. Gran parte dei tipi di vegetazione hanno una risposta molto simile fra 0. 3 e 0. 5 µm; mostrano variazioni modeste nell'intervallo 0. 5 - 0. 6 µm; e la loro massima variabilità (e quindi la discriminazione ottimale) è fra 0. 7 e 0. 9 µm. CALCESTRUZZO ASFALTO SUOLO NUDO GIAIA CIOTTOLI ERBA ALBERI BARBABIETOLA DA ZUCCHERO STOPPIE DI FRUMENTO CAMPI INCOLTI

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Oggetti e proprietà della superficie terrestre sono descritti piuttosto

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Oggetti e proprietà della superficie terrestre sono descritti piuttosto in termini di classi che di materia. classi Ad esempio la vegetazione può essere distinta in: alberi, coltivazioni, prati, alghe, ecc. ; si può ricorrere anche a suddivisioni ulteriori, classificando gli alberi come decidui o sempreverdi, o ancora gli alberi decidui come querce, aceri, pioppi, ecc Le varie classi sono distinte attraverso due proprietà aggiuntive agli attributi spettrali, ovvero la forma (caratteristiche geometriche) e l'uso o il contesto (in certi casi la dislocazione geografica). contesto Due oggetti con caratteristiche spettrali identiche di vegetazione potrebbero essere assegnate alle classi "foresta" e "area coltivata" in funzione della regolarità dei contorni (rettilinei, spesso con strutture rettangolari o irregolari). Un'applicazione fondamentale del telerilevamento è nella classificazione delle tipologie presenti in una scena in categorie significative o classi che possono essere convertite in mappa tematica

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Obiettivo di un qualsiasi sistema di telerilevamento è semplicemente

Principi fondamentali - Caratteristiche spettrali Obiettivo di un qualsiasi sistema di telerilevamento è semplicemente la: rivelazione di segnali di radiazione, radiazione determinazione del loro carattere spettrale, spettrale derivazione di adeguate firme, firme correlazione delle distribuzioni geografiche delle classi che rappresentano. Tutto ciò ha come risultato la visualizzazione di un prodotto interpretabile, che può essere una mappa o un insieme di dati numerici, che rispecchia le caratteristiche di una superficie (o di una proprietà dell'atmosfera) attraverso indicazioni sulla natura e sulla distribuzione degli oggetti presenti nel campo di vista.

Principi fondamentali - Telerilevamento attivo e passivo Telerilevamento passivo: il sensore misura la radiazione

Principi fondamentali - Telerilevamento attivo e passivo Telerilevamento passivo: il sensore misura la radiazione naturalmente disponibile (emessa o riflessa dagli oggetti). Per tutte le energie riflesse, questo può avvenire solo quando il sole illumina la Terra, per cui la notte non c'è energia riflessa disponibile. L'energia che viene naturalmente emessa (come quella dell'infrarosso termico) può essere registrata sia di giorno che di notte, purché la quantità di energia sia tale da essere registrata. Telerilevamento attivo: il sensore emette la radiazione (propria fonte di energia) che è diretta verso l'oggetto che deve essere osservato. La radiazione riflessa dall'oggetto è registrata e misurata dal sensore. I vantaggi sono la capacità di ottenere misure in ogni istante, senza problemi legati al momento del giorno o della stagione, e l’utilizzo di radiazioni di varie λ. Lo svantaggio è che sono richieste grosse quantità di energia.

Principi fondamentali Le misure spettrali coinvolgono l'interazione fra la radiazione che illumina e la

Principi fondamentali Le misure spettrali coinvolgono l'interazione fra la radiazione che illumina e la struttura atomica/molecolare di qualsiasi mezzo, determinando un segnale riflesso modificato in seguito all'attraversamento dell'atmosfera e in funzione della natura della risposta del sistema di rivelazione del sensore

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra L’angolo di zenith del Sole, ψ,

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra L’angolo di zenith del Sole, ψ, varia con la latitudine, l’anno e il giorno secondo la seguente formula cos ψ = sin ΦL sin δ + cos ΦL cos δ cos θ ΦL è la latitudine del sito in studio, δ è l’angolo di declinazione del sole, θ è l’angolo orario del Sole.

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra Angolo di declinazione del Sole descrive

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra Angolo di declinazione del Sole descrive l’angolo del piano del sole rispetto Angolo di declinazione del Sole, δ all’equatore terrestre Giorno dell’anno, Do. Y Valore approssimato di δ ottenuto da: Do. Y è il giorno dell’anno Do. Y = 1 1 Gennaio Do. Y = 2 2 Gennaio ecc. . .

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra Angolo orario del Sole, θ, descrive

Principi fondamentali Posizione del sole rispetto alla Terra Angolo orario del Sole, θ, descrive l’angolo attraverso il quale la Terra ha ruotato rispetto al mezzogiorno locale. La Terra ruota approssimativamente di 360◦ ogni 24 ore, o 15◦ per ora, così valori approssimati di θ sono dati da θ ≈ 15(12−h) dove h è il tempo solare locale in ore, e varia da 0 a 24, così che θ = 0◦ al mezzogiorno solare locale.

Principi fondamentali - Risoluzione radiometrica di un’immagine digitale L’intensità di ogni pixel è digitalizzata

Principi fondamentali - Risoluzione radiometrica di un’immagine digitale L’intensità di ogni pixel è digitalizzata e registrata sotto forma di numero digitale, cioè composto da una quantità finita di bit, il numero di bit utilizzati determina la risoluzione radiometrica dell’immagine, ossia la più piccola variazione di intensità che può essere registrata Un numero digitale a 8 bit ha 256 livelli in cui poter dividere o quantizzare l’intensità retrodiffusa (28=256), quindi l’immagine sarà composta da 256 differenti tonalità 8 bit (Alta risoluzione radiometrica) 1 bit (Bassa risoluzione radiometrica)

Principali riviste di telerilevamento

Principali riviste di telerilevamento