Tecniche di assessment cognitivo AFPCesena Paola Bonifacci bonifaccipsibo
Tecniche di assessment cognitivo AFP-Cesena Paola Bonifacci bonifacci@psibo. unibo. it
L’assessment cognitivo implica un processo di scelta degli strumenti più adatti al contesto di valutazione. In ambiti specifici, la pratica clinica e la ricerca hanno sviluppato indicazioni riguardo le misure più importanti da includere nella valutazione (protocolli diagnostici), tuttavia, la scelta specifica dei test da utilizzare implica sempre una ricerca ‘attiva’ degli strumenti migliori.
Gli strumenti per la valutazione di una funzione cognitiva possono variare in base a: la definizione della funzione cognitiva alla quale ci si riferisce; gli scopi della valutazione (diagnosi, prevenzione, ricerca, ambito lavorativo); Età del soggetto: valutazione di abilità diverse (es. inferenze, astrazione adulto//coordinazione, percezione bambino) livelli diversi di difficoltà per le stesse prove (es. matrici).
Cercheremo ora di analizzare come possa variare la l’assessment cognitivo, in base ai criteri appena esposti, in riferimento a due dimensioni in particolare: Intelligenza Attenzione Queste dimensioni si caratterizzano come trasversali rispetto al funzionamento cognitivo e sono particolarmente sensibili alla definizione teorica di riferimento. Inoltre, entrambe possono svolgere un’influenza sulla prestazione in altre prove (es. intelligenza comprensione questionario).
Intelligenza Differenze nelle basi teoriche Esempi di variazioni in base alla definizione (nell’ambito dei test psicometrici): Scale Wechsler intelligenza come “capacità generale dell’individuo di mettersi in contatto con l’ambiente…. . entità multideterminata e variamente sfaccettata piuttosto che tratto indipendente singolarmente definito”. Ogni scala racchiude circa 10 subtest che indagano abilità diverse e complesse.
• Prove di Raven sono state ideate come prove ideali per la valutazione del “fattore g” individuato da C. Spearman attraverso l’utilizzo di tecniche di analisi fattoriale. Corrispondono quindi ad una concezione dell’intelligenza come dimensione unitaria. • Sono costituite da un solo tipo di compito “matrici”
Intelligenza Variazioni in base all’età del soggetto Manteniamo i due esempi precedenti. Sono tra i più utilizzati e dispongono di forme differenziate in base all’età. Iniziamo con il confronto dei subtest inclusi nelle tre scale Wechsler per l’intelligenza
Profilo verbale WPPSI (3, 10 -6) WISC (6 -16) WAIS (16 -) Informazioni Somiglianze Analogie Aritmetica Ragionamento aritmetico Vocabolario Comprensione generale Memoria di Cifre
Profilo di Performance WPPSI (3, 10 -6) WISC (6 -16) WAIS (16 -) Completamento di Figure Casa degli animali Storie Figurate Disegno con cubi Disegno Geometrico Ricostruzione di oggetti Cifrario Associazione simboli a numeri Labirinti
Matrici di Raven: Età evolutiva: Matrici Progressive Colorate Adulti: Matrici Progressive standard Adulti: Matrici Progressive avanzate K-BIT Unico test per soggetti dai 4 ai 90 anni: profilo verbale, profilo non verbale, Quoziente Totale.
Quale obiettivo nella valutazione dell’intelligenza? • Ricerca nell’ambito delle determinanti del funzionamento cognitivo. Anche se il QI rimane una misura di riferimento per la valutazione dell’intelligenza, si stanno sviluppando nuovi tipi di compiti per la valutazione di componenti di base dell’intelligenza. Si ipotizza che la Velocità di Processamento sia un indice dell’intelligenza generale misurata dal QI. • Compiti Cognitivi Elementari - Centrati sulla misurazione della velocità e caratterizzati da livello minimo di complessità - Somministrati a computer
Altri obiettivi nella valutazione dell’intelligenza…. • Screening. Valutazione del QI in un ampia popolazione (es. scuola): sarà necessario scegliere un test di veloce somministrazione può seguire un approfondimento diagnostico • Valutazione in ambito diagnostico: Importanza della discrepanza verbale/nonverbale nella diagnosi dei Disturbi di Apprendimento. Il QI Totale è un indice, è utile effettuare anche una valutazione qualitativa dei punti di forza e di caduta.
QUANTI SONO I TEST DI INTELLIGENZA? Uno dei principali centri di analisi e referaggio della qualità dei test psicologici è Mental Buros Institute. Circa 50 sono quelli costruiti in modo specifico per la valutazione del funzionamento intellettivo. Sono stati estrapolate le diverse prove che fanno parte di questi test.
Cosa misurano i test di intelligenza? Una analisi qualitativa dei subtest costituenti i test intellettivi indica che le dimensioni che emergono come principali nella valutazione dell’intelligenza corrispondono a capacità mnemoniche (span di cifre, riconoscimento, memoria di parole e frasi), abilità verbali (vocabolario, definizioni, concetti), ragionamento (matrici, analogie, sequenze), abilità percettive (completamento di figura, discriminazione percettiva) e di attenzione.
ATTENZIONE L’attenzione è una funzione trasversale alle funzioni cognitive, è caratterizzata da più componenti e la sua valutazione risente di numerose variabili interferenti.
Obiettivi della valutazione 1) Approccio sperimentale e di ricerca, valutazione di specifiche componenti dell’attenzione (Attenzione selettiva, Attenzione sostenuta, Attenzione divisa, Vigilanza). Paradigmi basati su modelli teorici precisi (es. Posner: distinzione tra alerting, orienting, e controllo esecutivo). I compiti sono perlopiù realizzati e somministrati a computer, si rilevano i Tempi di Reazione. Compiti basati sul modello di Posner: versioni differenziate di compiti al computer per adulti e bambini. Cambia la tipologia degli stimoli, si utilizzano figure e suoni per rendere il test una forma di gioco. Cfr. Fan. , Mc. Candliss, Sommer, T. , Raz, A. Posner. M (2002). Testing the efficiency and indipendence of attentional networks. Journal of Cognitive Neuroscience, 14: 3, 340 -347
2) Valutazione dell’attenzione in ambito clinico: • Test di cancellazione: Campanelle, Mesulam, Prove della Scala Leiter-R • Batterie che includono più componenti (TEA; Test di Attenzione e Concentrazione). • Test sulle funzioni esecutive (WCST)
3) Studio e valutazione dei disturbi di attenzione e iperattività: àquestionari auto/etero valutativi Per soggetti in età evolutiva vi sono diversi questionari mirati alla rilevazione di indici di attenzione e iperattività. Includono item differenziati per la valutazione degli aspetti di impulsività, iperattività e disattenzione Per soggetti adulti: Cognitive Failures Questionnaire (Broadbent, 1982). Si tratta di un questionario per la valutazione della ‘distrazione’.
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