TEATRO SAN CARLO Gli occhi sono abbagliati lanima
TEATRO SAN CARLO « Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. » Stendhal, Roma, Napoli e Firenze
LA NASCITA Il teatro, tra i più antichi teatri d'opera chiusi in Europa e nel mondo ancora attivi, è stato costruito nel 1737 a Napoli, in un momento di transizione tra Rococò e Neoclassicismo, per volontà del Re Carlo III di Borbone, fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio. Il progetto è affidato agli architetti Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale, già direttore del San Bartolomeo. Il teatro sorge addossato al lato nord del palazzo reale, col quale è comunicante mediante una porta che si apre proprio alle spalle del palco reale, in modo che il re potesse recarsi agli spettacoli senza dover scendere in strada. I lavori, ultimati in circa otto mesi ad un costo complessivo di 75 mila ducati, videro la realizzazione di una sala lunga 28, 6 metri e larga 22, 5 metri con 184 palchi disposti in sei ordini, più un palco reale capace di ospitare dieci persone, per una capienza complessiva all'epoca di 3000 posti. Il progetto introduce la pianta a ferro di cavallo, la più antica del mondo, Una vecchia rappresentazione del teatro appena costruito modello per il teatro all'italiana.
NELL’ 800 � � Nel 1809 venne ristrutturato da Antonio Niccolini e assunse l’aspetto che tutt’oggi ha. Furono essenzialmente rivisti gli interni creando ambienti di ristoro e ricreazione e, soprattutto, fu rifatta la facciata in pieno stile neoclassico. La nuova sala interna fu tuttavia ricostruita appena sei anni dopo (nel 1817) sempre dal Niccolini, a seguito di un incendio che la distrusse la notte fra il 12 e 13 febbraio 1816. Fu inoltre eseguita la grande tela sul soffitto di 500 metri quadrati, opera di Antonio, Giovanni e Giuseppe Cammarano che raffigura Apollo che presenta a Minerva i più grandi poeti del mondo e furono introdotti da Camillo Guerra e Gennaro Maldarelli particolari decorativi, come l'orologio nel sottarco del proscenio in cui il Tempo indica lo scorrere delle ore mentre la sirena delle arti, in basso a sinistra, tenta di trattenerle (come a dire che l'arte non ha tempo). Nel 1834 fu avviato un nuovo restauro ad opera del medesimo Niccolini. Per scelta di Ferdinando II, nel 1844 -45, i colori autentici in azzurro e argento-oro furono sostituiti con l'abbinamento rosso e oro, tipico dei teatri d'opera europei.
La grande tela del soffitto. Nella scena, Apollo indica ad Atena (rappresentata nel Sole) le arti. Tra le figure vi sono anche quella di Dante (in verde) con avanti a lui Beatrice, Virgilio ed infine Omero.
DAL ‘ 900 AD OGGI � � � Nella prima metà del ‘ 900, su disegno di Michele Platania, fu creato un foyer sul lato che dà ai giardini del palazzo reale. Rifatto dopo la seconda guerra mondiale (in quanto distrutto durante i bombardamenti nel 1943), l'ambiente, oltre ad accogliere gli spettatori durante gli intervalli delle opere, viene tutt'oggi utilizzato anche come sala in cui si tengono piccoli concerti musicali o vocali, riunioni, eventi o cene di gala. Dalla seconda metà del Novecento si registrano importanti lavori di ristrutturazione e ammodernamento dell'impianto avviati con il ripristino dei palchi e la posa in cotto levigato nel 1987, seguiti dai lavori dell'89 che portarono il numero degli spettatori a ridursi a meno di 2000 per rispettare le moderne norme sulla sicurezza. Nel 1980, fu ripristinato lo stemma del Regno delle Due Sicilie sotto l'arco del proscenio, sostituendo così quello sabaudo voluto dai re del neonato Regno d'Italia. Durante alcune operazioni di pulitura, si scoprì che lo stemma sabaudo era semplicemente sovrapposto allo stemma originale e distaccato da questo con apposito spessore. L'11 giugno 2007 la Triade della Partenope fu ristrutturata e pronta ad ergersi nuovamente sulla sommità dell'edificio. Nel 2009 i lavori di ristrutturazione e restauro, coordinati dall'architetto Elisabetta Fabbri, sono durati cinque mesi è stato costruito un nuovo foyer al di sotto della sala teatrale che è stata restaurata, con la completa pulizia di tutti i rilievi decorativi, gli ori, la cartapesta e le patine meccate. È stato inoltre aggiunto un impianto di climatizzazione e sono state interamente sostituite le poltrone della platea, la quale ha subito anche un intervento per il miglioramento della visuale degli spettatori e dell'acustica, già giudicata straordinaria prima dell'intervento.
GLI SPETTACOLI � � Inizialmente fu sede esclusivamente dell'opera seria; l'opera buffa si dava in altre sedi della città. Nei primi anni gli artisti che si esibivano sul palcoscenico erano prettamente quelli di scuola napoletana, provenienti dai conservatori della città. Infatti, anche se nel corso degli anni sono state rappresentate opere teatrali di tutti i generi, quella più celebre è stata sicuramente la lirica. Il teatro è sempre stato destinato a prime rappresentazioni di opere scritte dei più grandi autori italiani, tra cui Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi. A partire dal 1812, inoltre, nasce al San Carlo la Scuola di Danza più antica d'Italia.
Un tempio dedicato alle divinità del sole e della musica. Iniziato ai loro misteri l'uditorio è riscattato dalla sua condizione terrena attraverso il trasporto di un entusiasmo divino - Friedrich Johann Lorenz Meyer - Mirco Coletti 4 E
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