Tavola della Pace Giornata nazionale di mobilitazione contro
Tavola della Pace Giornata nazionale di mobilitazione contro tutti i muri 9/11/2019
Federazione Esperantista Italiana Gruppo Esperantista Padovano «Giovanni Saggiori» Per abbattere i muri, una lingua comune Carlo Minnaja carlo. minnaja@gmail. com https: //www. math. unipd. it/~minnaja Padova – Galleria Cavour
I muri: cosa sono? Muri di demarcazione (confini, indicazioni) Muri di separazione Muri di protezione (difesa da agenti esterni) Muri di contenimento (dighe, argini, contrafforti, prigioni) Muri di controllo (pagamento dazi, passaggio merci, controllo di armi, controllo di merci illecite)
Diga di Assuan (1960 -1970) • Vicino alla prima cateratta del Nilo • Superficie del bacino: 650. 000 ha • Volume del bacino: 169. 000 milioni di metri cubi
I muri in vari periodi • Quasi tutte le città, grandi o piccole, in Italia hanno avuto le loro mura • Venezia non ne aveva bisogno, per difenderla aveva la flotta
Mura di Padova
Collina di Hissarlik
Mura di Troia (ricostruzione) Il secondo muro è databile all’ epoca dei poemi omerici. La cerchia delle mura doveva essere lunga in origine tra i 3 e i 3, 5 chilometri. La sua altezza è calcolata in 7/8 metri.
Muro della Troia omerica (ipotesi) (foto di Giulio Baldini)
Muro della Troia omerica (ipotesi)
Due muri romani • Il vallo di Adriano è lungo 117 km • Del vallo Antonino, lungo 63 km, costruito su un terrapieno, sono visibili pochi resti
Muri romani in Britannia Vallo di Adriano
Muraglia cinese • Sotto il nome di «Muraglia cinese» va una serie di mura iniziate con il 215 a. C. e poi riprese ancora più volte, fino al XVII secolo. • Attualmente si ritiene che questa serie di mura, costruite e poi in parte distrutte, nel complesso sia stata lunga c. 8850 km.
Muraglia cinese
Muraglia cinese
Muraglia cinese
Zone di occupazione della Germania (fine 1945)
Le due Germanie (anni Cinquanta)
• Seconda cinta e striscia della morte (sabbia)
Il muro di Berlino (13. 8. 1961 - 9. 11. 1989; oltre 140 km) Foto: Presse- und Informationsamt der Bundesregierung
Il muro di Berlino (13. 8. 1961 - 9. 11. 1989; oltre 140 km)
Il muro del pianto è un tratto del muro che circondava il tempio di Salomone, distrutto dai Romani, ma che fu fatto risparmiare da Tito come segno della loro vittoria sugli Ebrei.
Gerusalemme
I muri linguistici • “Se parlate a qualcuno in una lingua che non capisce, quello che dite va alla sua testa. Se gli parlate nella sua lingua, quello che dite va al suo cuore” (Nelson Mandela).
I muri linguistici • La lingua internazionale esperanto è nata per far comunicare popoli di lingue diverse su un piano di parità linguistica e il movimento esperantista vi ha subito legato una solidarietà tra etnie: già nelle primissime poesie si parla di muri che verranno abbattuti, di una grande famiglia umana.
I muri linguistici Forte staras muroj de miljaroj Stanno solidi i muri da millenni Inter la popoloj dividitaj tra i popoli divisi Sed dissaltos la obstinaj baroj ma salteranno via le barriere ostinate Per la sankta amo disbatitaj abbattute con il santo amore
I muri linguistici • Sur neŭtrala lingva fundamento, • Komprenante unu la alian, • La popoloj faros en konsento • Unu grandan rondon familian • Su un fondamento linguistico neutrale • Comprendendosi l’un l’altro • I popoli faranno in accordo • Un grande circolo familiare
Inni nazionali • L’inno italiano parla di • L’inno tedesco dice: vittoria trascinata per i • La Germania al di capelli sopra di tutto nel • L’inno inglese dice mondo purché fraternamente O Lord our God, arise, Scatter her enemies • L’inno francese And make them fall; chiama alle armi, a Confound their politics, formare battaglioni e a Frustrate their knavish far scorrere il sangue tricks
La lingua esperanto • L’iniziatore dell’esperanto, Lazzaro Ludovico Zamenhof (1859 -1917) nel suo primo libro di lancio della lingua (1887) ha messo due poesie originali, mostrando così le possibilità letterarie della nuova lingua, e traduzioni: la preghiera dei cattolici “Padre nostro”, l’incipit della Bibbia e una poesia dal Lirisches Intermezzo di Heine, ebreo tedesco trasferitosi a Parigi, poi diventato un cristiano luterano.
La lingua esperanto • I brani non erano scelti a caso: Zamenhof ha voluto subito introdurre la lingua come ponte tra le culture sia cristiana che ebraica, e scegliendo proprio Heine ha voluto già insistere su una personalità poliedrica. • Traduzioni: Zamenhof sognava una Biblioteca Internazionale, che potesse contenere i capolavori di tutte le lingue del mondo in esperanto.
La politica dell’accoglienza • L’attività conseguente degli esperantisti è stata costante, come lo smistamento di corrispondenza tra paesi in guerra attraverso la Svizzera neutrale, ricerca di persone che la guerra aveva disperso, accoglienza di profughi da conflitti e sconvolgimenti sociali diversi, in Spagna, Europa orientale, Jugoslavia, Africa.
La politica della fratellanza • Sia Zamenhof che l’Associazione Mondiale di Esperanto sono stati più volte candidati al premio Nobel per la pace.
I muri linguistici • Cosa fanno gli esperantisti, ancorché riuniti in associazioni diverse e ciascuna con la sua specificità, per abbattere i muri linguistici, fortemente legati a quelli etnici? • rispettano e diffondono la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani specificamente nel punto dove si parla di uguaglianza delle persone senza differenza di lingua
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani • La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani venne votata il 10 dicembre 1948 a Parigi dall'assemblea dell’ONU (fondata il 24. 10. 1945), formata in quel momento da 58 paesi; nessuno votò contro; • 48 paesi firmarono il documento; • 8 paesi si astennero: Arabia Saudita, Bielorussia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Polonia, Russia, Sudafrica, Ucraina;
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani • Articolo 26 • Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
Dichiarazione universale dei diritti umani • L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
Le discriminazioni linguistiche • Eppure discriminazioni sulla base della lingua son frequentissime: • Per accedere all’Unione Europea si possono presentare documenti solo in inglese e francese; in molte riviste e atti di congressi spesso è accettato solo l’inglese • Se tu non parli la lingua che dico io, parla pure, ma non ti ascolto
Le discriminazioni linguistiche • Settimana scorsa: l’ONU lancia un invito alla comunicazione da parte di tutti i cittadini del mondo sui temi cari all’ONU (i 30 punti sull’evoluzione sostenibile). • Lo lancia in due lingue (le sole usate dal suo Segretariato): inglese e francese; • Ma l’invito è contactez nous (en anglais). A seguito di numerosissime proteste in varie lingue a cui il segretariato ha risposto nella stessa lingua, la parentesi (en anglais) è stata tolta.
La politica della fratellanza • Accoglienza, ospitalità e servizi umanitari sono le caratteristiche principali di varie realtà esperantiste, dalla rete di delegati dell’Associazione Mondiale di Esperanto al “Servizio passaporto” della sua sezione giovanile, alla collaborazione con l’UNESCO per il reciproco apprezzamento di culture diverse.
Ospitalità ai rifugiati • La storia delle associazioni esperantofone è piena di episodi di accoglienza e di solidarietà tra esperantisti. La interna ideo (idea interiore) è quella che Zamenhof fin dal 2° congresso (1906) ha esposto: l’esperanto non è solo una lingua per comunicare più comodamente e più economicamente, ma ad essa è legata l’idea di pace e giustizia tra tutti i popoli.
I muri linguistici • Le persone non si capiscono e quello è il primo muro. • Cosa hanno fatto e fanno gli esperantisti per vincere questi muri?
I muri linguistici (e non) • La posta: l’Associazione Mondiale di Esperanto (UEA), fondata nel 1908, ha smistato, tramite il suo ufficio a Ginevra, numerose migliaia di plichi tra paesi in guerra, sia durante la prima che la seconda guerra mondiale • La ricerca dei dispersi: l’UEA ha attivato la sua rete di delegati (da 1750 a 2500 a seconda degli anni) per ricongiungere famiglie
Effetti della diversità linguistica sull’economia Il premio «in ricordo di Nobel» per l’economia (cosidetto Nobel, nonostate non figuri nel legato Nobel e sia pagato da una banca svedese al fuori della fondazione Nobel) è andato quest’anno a tre economisti. Hanno ricevuto il premio per avere fatto esperimenti per ricevere una risposta alla domanda: con quali strumenti i popoli possono evitare e far evitare la povertà?
Effetti della diversità linguistica sull’economia Già nel 1994 il Nobel per l’economia era stato vinto da Reinhard Selten, professore all’università di Bonn, per i suoi studi sugli equilibri nella teoria dei giochi non cooperativi, in particolare sui giochi linguistici (cosa costa, a me e a te, se tu ti avvicini alla mia lingua, se tutti scelgono una lingua unica; se tale lingua unica non è di nessuna etnia specifica si ha un vantaggio per l’intero complesso degli utenti).
I muri linguistici (e non) • Un modo di risolvere il problema dei muri è, ad esempio, eliminare i motivi per i quali vengono eretti, aiutando popoli meno fortunati ad evolversi e a diventare autonomi
Attività in loco (Togo) Istituto Zamenhof: fondato nel 2004 a Lomé (Togo); è un istituto di istruzione elementare e media finanziato all’inizio dal movimento esperantista europeo e che ora si sostiene da solo
Centro Esperantista Riminese Ecumenico e Solidale (CERES) Attività in loco: Koudo (prov. Lokassa - Benin) • Tra i progetti realizzati vi sono: • un ambulatorio medico • un pozzo per l’acqua • due ponti permettere agli abitanti del villaggio di raggiungere la città durante la stagione delle piogge senza dover percorrere chilometri a piedi. • costruzione aule scolastiche • borse di studio • corsi di alfabetizzazione per adulti • Centro Polifunzionale per l’avviamento professionale di giovani, in cui si promuovono corsi pratici per l’attività agricola. • Sostegno all’orfanotrofio (minori abbandonati)
Centro Esperantista Riminese Ecumenico e Solidale (CERES) Attività in loco: Koudo (prov. Lokassa Benin) «L’elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere. Vivere è produrre felicità in un contesto di fraternità. Noi percorriamo questa strada» . “La almozo helpas transvivi, sed ne vivi. Vivi signifas estigi feliĉecon en frateca kunteksto. Ni iradas ĉi-vojon”.
Centro Esperantista Riminese Ecumenico e Solidale (CERES) Attività in loco: Koudo (prov. Lokassa - Benin)
L’identità connessa alla lingua • La globalizzazione mette in discussione il principio dell’unità territoriale basata sull’omogeneità di lingue ed etnie e al tempo stesso fa sì che idiomi e culture si diffondano ovunque e valichino la dimensione di uno Stato.
L’identità connessa alla lingua • Una lingua non soltanto rispecchia una società ma ha anche influenza sulla società. Una lingua ha una grande funzione identificativa: nel 1996 a Barcellona è stata promulgata la Dichiarazione dei diritti linguistici e in quella occasione è stato lanciato lo slogan: • Non la mia nazione è la mia lingua, ma la mia lingua è la mia nazione
La barriera linguistica: un episodio • È la lingua che crea l’ambiente comunicativo, è la lingua che ti fa riconoscere i «tuoi» . • Ottobre 1943: deportazione ad Auschwitz degli ebrei residenti a Roma (vari riuscirono a sfuggire, nascondendosi presso istituti religiosi e famiglie italiane) • Inverno e primavera 1944: rastrellamenti tedeschi di reduci e sbandati delle FF. AA. italiane • 4 giugno 1944: le armate anglo-americane arrivano a Roma.
La barriera linguistica: un episodio Una volta abbiamo sentito sul pianerottolo un pesante rumore di stivali, si sono soffermati un attimo, forse vedendo la targa sul campanello che era quella della Internacia Esperanto-Ligo, poi sono andati via. Forse cercavano le famiglie ebree dell’altra scala.
La barriera linguistica: un episodio Giorni dopo suona il campanello: attimi di terrore. Sono tornati i tedeschi? Mio padre apre con timore, mia mamma stringe a sé me (4 anni) e mio fratello (6): si presenta un uomo in uniforme militare, armato. Dice: bonan vesperon! ( «buona sera!» in esperanto) È un esperantista, parla la lingua nostra, quella della targa, la lingua della pace e della giustizia tra i popoli
La barriera linguistica: un episodio crolla la barriera linguistica, il terrore svanisce: parla esperanto, da parte sua non ci può venire nessun male. Nella confusione, nei massacri, nelle violenze una parola in esperanto ridà la certezza del capirsi, ridà la certezza che, sotto qualsiasi uniforme, possono esserci degli amici che credono nella fratellanza dei popoli.
Conoscerci (noi e gli altri) • I popoli sono divisi perché non si conoscono; come farli conoscere? • Incontri: centinaia all’anno tra giovani che parlano una sola lingua, l’esperanto (in Italia più di uno) • Traduzioni: decine di migliaia di traduzioni • tutti gli scrittori appena un po’ noti sono stati tradotti, almeno parzialmente, in esperanto. • La traduzione più recente in Italia: Non luogo a procedere di Claudio Magris
Conoscerci (noi e gli altri) • Serie «Oriente-Occidente» : contribuisce al Programma dell’UNESCO per lo Studio e l’Apprezzamento reciproco delle Culture. • Si tratta di traduzioni delle opere più significative delle civiltà dell’uno e dell’altro emisfero, cioè quelle basilari, che dovrebbero essere conosciute da tutti perché tutto il mondo abbia una base culturale comune.
Conoscerci (noi e gli altri) Sono così diventati conosciuti al pubblico esperantofono capolavori in bengalese, turco, giapponese, vietnamita; certamente Ihara Saikaku, Tanizaki Junichiro, che hanno scritto in giapponese, Unpendronath Gangopadhae, che ha scritto in bengalese, o Nguyen. Du, che ha scritto in vietnamita, non hanno neppure una pagina in Wikipedia, e quindi sono del tutto sconosciuti nel “ricco” mondo occidentale
Conoscerci (noi e gli altri) Ad esempio, la grande epopea in lingua pali, lingua santa del buddismo, in Europa è molto poco conosciuta. Di quest’ultima è interessante che la versione in esperanto sia stata fatta da uno svedese. A complemento possiamo dire che anche certe lingue sono state conosciute di bel nuovo: pochissimi italiani anche colti sanno che esiste la lingua gallega e in quale territorio è parlata.
Conoscerci (noi e gli altri) • Finora sono stati tradotti 57 capolavori • Dall’italiano sono apparsi in questa serie La Divina Commedia, Il principe, I promessi sposi, ma per noi sono particolarmente interessanti opere di autori che in occidente sono conosciuti poco, come il giapponese Mori Oogai o il cinese Shi Naiàn. Sono stati tradotti i libri sacri per le varie religioni, come la Bibbia, tradotta da Zamenhof, e il Corano, tradotto dal triestino Italo Chiussi.
Qualche esempio della letteratura originale • Kiel akvo de l’ rivero (Come acqua del fiume) – Raymond Schwartz • La infana raso – William Auld (La specie bambina, Nemapress, 2018) • Paradizo ŝtelita (Paradiso rubato) – Trevor Steele • Libazar’ kaj Tero (Libazar e Terra, Zambon, 2018) – Sen Rodin & Julia Sigmond • Poemo de Utnoa – Abel Montagut
Due opere originali
Diffusione dell’esperanto nel mondo
Due riviste
Pasporta Servo, fondata nel 1966 è una struttura di famiglie disposte ad ospitare gratuitamente giovani che conoscano l’esperanto, organizzata dall’Associazione Mondiale della Gioventù Esperantista. La rete di ospitalità conta circa 1350 ospitanti da circa ottocento città in 85 paesi del mondo.
Pasporta Servo
Un ponte tra i popoli https: //www. esperanto. it
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