Sul concetto di dipendenza Con il termine dipendenza

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Sul concetto di dipendenza Con il termine «dipendenza» (addiction) si fa riferimento ad un

Sul concetto di dipendenza Con il termine «dipendenza» (addiction) si fa riferimento ad un comportamento che, come dice Keane, sembrerebbe irrazionale poiché la persona «dipendente» è spinta da un tipo di forza o impulso ad agire (nonostante il soggetto possa, a volte, giudicare negativamente alcune conseguenze del suo stesso comportamento). La persona ha perso il controllo sul proprio comportamento (e sulla propria vita). 1

Da una prospettiva fenomenologica, che cosa osserviamo in un comportamento etichettato come «dipendente» ?

Da una prospettiva fenomenologica, che cosa osserviamo in un comportamento etichettato come «dipendente» ? Come evidenzia Peter Cohen, la persona «dipendente» ha creato un fortissimo legame con un «oggetto» che non può essere sciolto a proprio piacimento. Ma gli esseri umani creano forti legami con molti «oggetti» : cibo, persone, luoghi, animali, attività, ecc. Il giudizio sulla legittimità di tali legami non è biologico ma morale. 2

Scrive Choen: «Nel caso di una persona che, per anni, faccia quotidianamente uso di

Scrive Choen: «Nel caso di una persona che, per anni, faccia quotidianamente uso di oppiacei al di fuori dei parametri di un trattamento medico, la diagnosi sarà di “paziente” affetto da dipendenza. Questo tuttavia non avverrà nel caso di una persona che faccia quotidianamente uso di farmaci per gestire il proprio livello di colesterolo o di glucosio. La differenza sta nel tipo di motivazione per l’assunzione della sostanza. L’uso regolare, non medico, di oppiacei è visto come compulsivo e non legato a motivazioni valide, mentre nel consumo di altre sostanze la motivazione è considerata “legittima”. Anche a una persona che si reca sempre alle corse dei cavalli, che prende in prestito del denaro per scommettere, e che non ottempera ai compiti materni, sarà diagnosticata una dipendenza dalle scommesse. Se qualcuno ha scelto di suonare uno strumento musicale giorno dopo giorno in una misura tale da non lasciargli il tempo per altre attività “normali”, non si vedrà diagnosticare una dipendenza dal violino, ma sarà definito un artista. E per finire questa serie di esempi, se una persona resta fedele a un’idea di libertà in quanto membro di un movimento della resistenza, come è accaduto per l’occupazione tedesca dell’Olanda durante la seconda guerra mondiale, nascondendo piloti alleati o armi, non sarà visto come dipendente dall’idea della libertà nonostante il pericolo concreto di essere ucciso o incarcerato. I tipi di motivazione fanno la differenza. (…) Eppure, tutti gli esempi qui citati implicano che si scelga di continuare in qualcosa nonostante le conseguenze negative» . Zuffa (2010, a cura di), Cocaina. Il consumo controllato, Edizioni Gruppo Abele, Torino, pp. 228 -229 3

Verso la fine del XVIII secolo il consumo eccessivo di alcol diventa una malattia

Verso la fine del XVIII secolo il consumo eccessivo di alcol diventa una malattia (era considerata una condotta immorale). Levine evidenzia come l’addiction diventi una malattia quando il self-control diviene un valore sociale con l’ascesa della borghesia. Nel secolo scorso la dipendenza diventa una malattia del cervello (l’uso di droghe cambia la struttura del cervello e il suo modo di funzionare). MEDICALIZZAZIONE DELLA DEVIANZA: Il processo attraverso cui un problema non medico viene trattato come se fosse un problema medico.

Sono trattati come malattie sia comportamenti che in passato venivano etichettati come devianti (alcolismo,

Sono trattati come malattie sia comportamenti che in passato venivano etichettati come devianti (alcolismo, gioco d’azzardo, ecc. ) sia eventi e processi che in passato erano ritenuti fenomeni naturali (gravidanza, invecchiamento, ecc. ). La spiegazione medica della devianza colloca le cause della condotta all’interno dell’individuo postulando la presenza di un agente o una condizione fisiologica e/o organica e/o costituzionale che è assunto/a come causa del comportamento stesso: in questo modo si tenta di fornire una base oggettiva (biologica) ad un fenomeno (la devianza) che rimane prevalentemente una questione morale (cioè, come viene giudicato in un determinato contesto storico e sociale uno specifico comportamento). Es. omosessualità; drapetomania