Successivamente si presenta unantologia di poesie a colori

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Successivamente si presenta un’antologia di poesie a colori. Si propongono Rimbaud e Pascoli ASCOLTA

Successivamente si presenta un’antologia di poesie a colori. Si propongono Rimbaud e Pascoli ASCOLTA ora le poesie

ARTHUR RIMBAUD

ARTHUR RIMBAUD

 Le vocali A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,

Le vocali A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali, io dirò un giorno le vostre nascite latenti: A, delle mosche neri pelosi corsali che ronzano su crudi fetori, splendenti, golfi d'ombra; E, candori di tende e vapori, lance di fieri ghiacciai, fremiti di umbelle re bianchi; I, porpore, sputo di sangue, belle labbra ridenti a espiate ebbrezze o a furori; U, cicli, di mari verdi divine fughe, pace di animali ai campi, pace di rughe che l'alchimia imprime all'ampio viso saggio; O, suprema Tromba piena di stridi fondi, silenzi solcati dagli angeli e dai Mondi: - O l'Omega, dei Suoi Occhi il violaceo raggio! Arthur Rimbaud

GIOVANNI PASCOLI

GIOVANNI PASCOLI

Novembre Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,

Novembre Gemmea l'aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l'odorino amaro senti nel cuore. . . Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. E' l'estate fredda, dei morti.

 E cielo e terra si mostrò qual era: la terra ansante, livida, in

E cielo e terra si mostrò qual era: la terra ansante, livida, in sussulto; il cielo ingombro, tragico, disfatto: bianca nel tragico tumulto una casa apparì sparì d'un tratto; come un occhio, che, largo esterefatto, s'aprì si chiuse, nella notte nera.

E nella notte nera come il nulla, a un tratto, con fragor d'arduo dirupo

E nella notte nera come il nulla, a un tratto, con fragor d'arduo dirupo che frana, il tuono rimbombò di schianto: rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, e poi svanì. Soave allora un canto s'udì di madre, e il moto di una culla. Giovanni Pascoli