Storia e didattica della storia Lezione 2 La

  • Slides: 11
Download presentation
Storia e didattica della storia Lezione 2: La storia fa paura

Storia e didattica della storia Lezione 2: La storia fa paura

Che cos'è la storia? nelle lingue romanze (e nelle altre) ‘storia’ esprime due, se

Che cos'è la storia? nelle lingue romanze (e nelle altre) ‘storia’ esprime due, se non tre, concetti differenti. Significa: 1) l’indagine sulle «azioni compiute dagli uomini» (Erodoto) che si è sforzata di costituirsi in scienza, la scienza storica; 2) l’oggetto dell’indagine, quello che gli uomini hanno compiuto. Come dice Paul Veyne, «la storia è sia un susseguirsi di avvenimenti, sia il racconto di questo susseguirsi di avvenimenti» [1968, p. 423]. Ma storia può avere un terzo significato, precisamente quello di «racconto» . Una storia è un racconto che può essere vero o falso, con una base di «realtà storica» , o puramente immaginario, e questo può essere un racconto «storico» oppure una favola. L’inglese sfugge quest’ultima confusione in quanto distingue history da story, ‘storia’ da ‘racconto’. Le altre lingue europee si sforzano piú o meno di evitare queste ambiguità. L’italiano manifesta la tendenza a designare se non la scienza storica quanto meno i prodotti di questa scienza con la parola ‘storiografia’.

La storicità • [Gli storici hanno elaborato] una categoria del reale, la ‘storicità’ (la

La storicità • [Gli storici hanno elaborato] una categoria del reale, la ‘storicità’ (la parola appare nel 1872 in francese). Charles Morazé la definisce cosí: «Bisogna… cercare al di là della geopolitica, del commercio, delle arti e della scienza stessa ciò che giustifica l’oscura certezza degli uomini che essi non sono che uno, trasportati come sono dall’enorme flusso di progresso che li specifica opponendoli. Si sente che questa solidarietà è legata all’esistenza implicita, che ciascuno prova in sé, di una certa funzione comune a tutti. Noi chiameremo storicità questa funzione» [1967, p. 59].

Altan

Altan

La storia fa paura • Inconsciamente tutti sappiamo di essere legati da un unico

La storia fa paura • Inconsciamente tutti sappiamo di essere legati da un unico destino, ma questa consapevolezza non sempre ci fa stare bene. • Quando arrivano le notizie degli atti terroristici, l’istinto è quello di rifugiarsi nel privato. • Questo è proprio l’intento dei gesti terroristici: incutere paura, in modo da lasciare campo libero a chi fa uso impunemente della violenza. • Davanti alla frequenza delle brutte notizie, noi coltiviamo il senso di impotenza: “Se non ci posso fare niente, non vale la pena nemmeno che mi interessi”.

L’evento storico • Quando un evento viene giudicato “storico”? • Quando cessa di essere

L’evento storico • Quando un evento viene giudicato “storico”? • Quando cessa di essere legato soltanto ad una vicenda personale, per interessare un certo numero di individui, anzi, quando, di conseguenza in conseguenza, finisce per influenzare una intera società o tutta una generazione e, alla fine, l’intera umanità. • L’operazione di definire “storico” un evento è dotata sempre, inevitabilmente, di carattere etico: si tratta di attribuire importanza a una o a un’altra vicenda. Tale scelta non può mai essere totalmente neutra.

Un primo evento • Il 28 giugno 1914, giorno di San Vito = Vidovdan

Un primo evento • Il 28 giugno 1914, giorno di San Vito = Vidovdan • A Sarajevo, allora città della Bosnia-Erzegovina amministrata dall’Impero Austro-ungarico, veniva ucciso l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono imperiale, con sua moglie Sofia. • Autore dell’attentato fu Gavrilo Princip, giovane di 19 anni, membro della Mlada Bosna (Giovane Bosnia), gruppo irridentista slavo.

Evento storico? • Il 28 giugno corrisponde al 15 giugno del calendario giuliano ed

Evento storico? • Il 28 giugno corrisponde al 15 giugno del calendario giuliano ed è festa nazionale dei Serbi, che ricordano il 15 giugno del 1389, giorno della “battaglia della piana dei merli” o battaglia del Kossovo. Battaglia che i Serbi perdettero, ma a seguito della quale il sultano Murat venne ucciso da un giovane serbo. • Il 28 luglio 1914 l’Austria-Ungheria dichiarava guerra alla Serbia, la Russia si schierava con quest’ultima e con lei la Francia. La prima guerra mondiale era cominciata.

Un altro evento Poco tempo dopo, finita la persecuzione, il grande Costantino divenne imperatore.

Un altro evento Poco tempo dopo, finita la persecuzione, il grande Costantino divenne imperatore. Fu il primo imperatore cristiano tra gli imperatori romani. Non regnava (ancora) da molto tempo, quando un tiranno l’attaccò con l’intenzione di togliergli l’impero. Subito egli emise per tutto l’impero l’ordine che fossero reclutati uomini forti per fare guerra contro il nemico di Dio. I funzionari si sparsero per tutte le contrade con il decreto imperiale, reclutando nelle città e nei villaggi uomini robusti. Anche il giovane Pacomio fu reclutato, all’età di circa vent’anni. In realtà non era troppo robusto, ma, a causa del gran numero dei coscritti, fu anch’egli arruolato insieme agli altri. Mentre lo conducevano per essere imbarcato con gli altri, levò gli occhi al cielo e sospirò dicendo: «Signore mio, sia fatta la tua volontà!» . Una volta imbarcati, navigarono verso il nord, e giunti a Ne, capitale dell’antico impero, furono fatti entrare in città e gettati in prigione. Venuta la sera, gli abitanti di quella città portarono in carcere pane e viveri e forzarono le reclute a mangiare, poiché le vedevano in preda ad un grande dolore. Quando il giovane Pacomio li ebbe visti, si rivolse ai suoi compagni: «Come mai questi uomini ci trattano così umanamente, visto che non ci conoscono neppure? » . Gli risposero «Sono dei cristiani, e ci trattano così amabilmente a causa del Dio del cielo» . Egli allora si ritirò in disparte e passò la notte a pregare Dio dicendo: «Signor mio Gesù Cristo, Dio di tutti i santi, possa la tua bontà raggiungermi presto; salvami da questa tribolazione ed io, da parte mia, servirò il genere umano per tutti i giorni della mia vita» .

Chi è Pacomio? • Nel 314, quando avvengono i fatti narrati, Pacomio è un

Chi è Pacomio? • Nel 314, quando avvengono i fatti narrati, Pacomio è un giovane di circa 20 anni, di costituzione fragile. • Sono 1600 anni circa prima dell’attentato di Sarajevo. Pacomio ha più o meno l’età di Gavrilo. Anche i giovani possono “fare storia”. • Pacomio, come aveva promesso quella notte, passerà tutta la vita a “servire il genere umano”: sarà il fondatore di una delle prime comunità monastiche in Egitto. • Intorno al 345 (poco prima della morte di Pacomio) c'erano già otto monasteri pacomiani e diverse centinaia di monaci; entro una generazione dopo la sua morte, questo numero crebbe enormemente con la diffusione dall'Egitto alla Palestina, al deserto della Giudea, la Siria, il Nord Africa e, infine, l'Europa occidentale.

“fare storia” • “Fare storia” non significa certamente soltanto “fare violenza”: anche chi fa

“fare storia” • “Fare storia” non significa certamente soltanto “fare violenza”: anche chi fa un’opera d’arte “fa storia”, anche chi costruisce un ponte. • Occuparsi dei bambini, educare, è un modo per “fare storia”, perché è un modo in cui si costruisce il futuro non solo per sé, ma anche per gli altri. • L’educatore è uno “specialista della speranza”: colui cioè che mette in moto qualcosa per creare un futuro migliore.