STORIA DELLA LINGUA GRECA Laurea Triennale a a

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STORIA DELLA LINGUA GRECA Laurea Triennale a. a. 2015 -2016 C. Neri camillo. neri@unibo.

STORIA DELLA LINGUA GRECA Laurea Triennale a. a. 2015 -2016 C. Neri camillo. neri@unibo. it 1

Platone, Fedro 274 c-275 b • maestri e δοξόσοφοι (nella nuova università) • conoscere

Platone, Fedro 274 c-275 b • maestri e δοξόσοφοι (nella nuova università) • conoscere dall’interno o dall’esterno: sapienza e apparenza • l’ombra di Theuth e la necessità della scrittura • un incontro di persone 2

Gli obiettivi del corso • storia (antica) della lingua greca (8. 2 -22. 4)

Gli obiettivi del corso • storia (antica) della lingua greca (8. 2 -22. 4) • leggere un testo integrale e fare lezione (il Dyskolos di Menandro: 26. 4 -18. 5) • studiare e fare ricerca insieme (i frammenti di Stesicoro: seminario aggiuntivo in orario da destinarsi; lunedì dalle 15 alle 16? ) 3

I metodi del corso • lezioni, Referate, seminari • scalette e dispense online (http:

I metodi del corso • lezioni, Referate, seminari • scalette e dispense online (http: //www 2. classics. unibo. it/Didattica/Progra ms/20152016/Corso_Camillo/) (camillo. neri@unibo. it) • la verifica finale (18. 5) 4

Che cosa scegliere. . . O. Hoffmann A. Debrunner A. Scherer, Storia della lingua

Che cosa scegliere. . . O. Hoffmann A. Debrunner A. Scherer, Storia della lingua greca, trad. it. Napoli, Macchiaroli, 1969. A. Meillet, Lineamenti di storia della lingua greca, trad. it. Torino, Einaudi, 19812. L. R. Palmer, The Greek Language, London, Faber, 1980. Per lo studio dei dialetti greci, Y. Duhoux, Introduzione alla dialettologia greca antica, trad. it. Bari, Levante, 1986; L. Bottin, Testi greci dialettali, Padova, Imprimitur, 2000. 5

Essenza e funzioni di una lingua • un pericolo • uno strumento di comunicazione

Essenza e funzioni di una lingua • un pericolo • uno strumento di comunicazione • un istituto sociale • un sistema logico matematico • una costruzione in evoluzione • un mondo parallelo • un’intersezione tra diacronia e sincronia 6

Una lingua ‘stagionata’: la lunga storia del greco • l’età storica e le fasi

Una lingua ‘stagionata’: la lunga storia del greco • l’età storica e le fasi • l’età preistorica: la comparatistica • la scrittura e l’alfabeto 7

L’età storica e le fasi del greco a) Il periodo antico: dai primi documenti

L’età storica e le fasi del greco a) Il periodo antico: dai primi documenti al 394 d. C. (la divisione dell’impero romano) fase dialettale: fino alla morte di Alessandro Magno (13 giugno 323 a. C. ) fase ellenistica e romana: lo sviluppo della κοιν v b) Il periodo bizantino: dal 394 al 29 maggio 1453 (la conquista di Costantinopoli) c) Il periodo moderno: dal 1453 a oggi 8

La scrittura M a v V S m s D 9

La scrittura M a v V S m s D 9

Ideogrammi e logogrammi 5 10

Ideogrammi e logogrammi 5 10

Dagli ideogrammi alle sillabe sumero ti ↑= ‘freccia’ > ‘vita’ sumero ki = ‘terra’

Dagli ideogrammi alle sillabe sumero ti ↑= ‘freccia’ > ‘vita’ sumero ki = ‘terra’ > x-ki-x 11

Dalle sillabe all’alfabeto • ka, ke, ki, ko, ku (ak, kla, kak, knak) •

Dalle sillabe all’alfabeto • ka, ke, ki, ko, ku (ak, kla, kak, knak) • kx, px (□), rxwx ( ) • kx (x = [a, e, i, o, u]) • k + a, e, i, o, u 12

La formazione dell’alfabeto Le ‘matres lectionis’: ’aleph ()), yo d (y), wa w (w)

La formazione dell’alfabeto Le ‘matres lectionis’: ’aleph ()), yo d (y), wa w (w) Le vocali e l’aspirata: )>Α, y>Ι, w>Υ (e ), h>Ε, (>Ο, x>Η Le sonanti: l>Λ, m>Μ, n>Ν, r>Ρ Le occlusive: b>Β, d>Δ, g>Γ, p>Π, t>Τ, k>Κ, q> , Le sibilanti: c, s # > Σ (Ξ), +>Θ z>Ζ Il primo risultato: Α Β Γ Δ Ε Ϝ Ζ Η Θ Ι Κ Λ Μ Ν Ο Π Ϙ Ρ Σ Τ Υ 13

Il perfezionamento dell’alfabeto a) ΠH > Φ ΚΗ/ Η > X b) L’alfabeto orientale

Il perfezionamento dell’alfabeto a) ΠH > Φ ΚΗ/ Η > X b) L’alfabeto orientale ΠΣ > Ψ ΚΣ/ Σ > Ξ (Φ = ph, Χ = kh, Ψ = ps, Ξ = ks) L’alfabeto occidentale (Φ = ph, Χ = ks, Ψ = kh, ΦΣ = ps) L’alfabeto meridionale (Mutteralphabet inalterato) c) La psilosi e l’economia: Η = e aperto (≠ Ē), Ω = o aperto (≠ Ō) d) Il decreto ateniese Archino/Euclide (403/402 a. C. ): ΑΒΓΔΕΖΗΘΙΚΛΜΝΞΟΠΡΣΤΥΦΧΨΩ 14

I molti alfabeti greci http: //poinikastas. csad. ox. ac. uk/ 15

I molti alfabeti greci http: //poinikastas. csad. ox. ac. uk/ 15

Il problema della pronuncia • La varietas nello spazio e nel tempo: tra scienza

Il problema della pronuncia • La varietas nello spazio e nel tempo: tra scienza e scuola. • I dotti bizantini, Aldo Manuzio, Giovanni Lascaris (XVI sec. ). • La querelle tra Johannes Reuchlin (1455 1522) ed Erasmo da Rotterdam (Geerts, 1466 1536). • La pronuncia reuchliniana: η, ι, υ, ει, οι = |i|; αι = |e|; ου = |u|; αυ , ευ = |av|, |ev| (ante cons. sonora) |af|, |ef| (ante cons. sorda); β, γ, δ = |v|, |ğ|, |đ|; φ, χ, θ = |f|, |cħ|, |t’|; σ = |s| (sorda); ζ = |s| (sonora); μπ, ντ , γκ = |mb|, |nd|, |ng|. • La pronuncia erasmiana: Cratin. Dion. fr. 45 K. -A. ὁ δ’ ἠλίθιος ὥσπερ πρόβατον βῆ βῆ λέγων βαδίζει • Documenti e metodi per la ricostruzione: le testimonianze coeve (e il margine di errore), le trascrizioni in altre lingue (philosophia), oscillazioni (χρουσίω/χρυσίον) ed errori (ἐποίησν, ὑπαίρ, χαῖραι, ἔστευσα), grafie ipercaratterizzanti (Θαλhύβιος ), paralleli moderni (lac. ἀνέσηκε, krisá [κριθά], séri [θέρος]). • L’evoluzione delle vocali (progressiva chiusura), dei dittonghi 16 (monottongazione), del digamma (scomparsa).

Dalla storia alla preistoria: la comparatistica • La continuità linguistica tra conservazione e innovazione

Dalla storia alla preistoria: la comparatistica • La continuità linguistica tra conservazione e innovazione (una lingua è continuo movimento). • Concordanze sistematiche tra le forme di diverse fasi storiche di una lingua e corrispondenze regolari tra le particolarità delle diverse parlate derivate da una preesistente unità linguistica. • I cambiamenti, le regole determinate, la ‘simmetria del cambiamento’. • Le parlate indoeuropee: consonanze fonetiche, morfologiche (la flessione) e lessicali, differenze nella flessione verbale e pronominale e nel lessico; i dialetti 18 ‘interni’ all’indoeuropeo.

L’indoeuropeo: una lingua o un insieme di dialetti? • Ogni lingua comune presuppone un’unità

L’indoeuropeo: una lingua o un insieme di dialetti? • Ogni lingua comune presuppone un’unità politica e culturale, anche se può sopravvivere al dissolversi di un’unità nazionale. • Ogni lingua comune risulta dall’estendersi di una lingua predominante oltre i suoi confini (il diffondersi di una lingua è sempre il diffondersi di un tipo di cultura). • Ogni lingua comune che diventa ‘imperiale’ tende nuovamente a differenziarsi in molte varietà dialettali. 19

L’indoeuropeo: una lingua o un insieme di dialetti? • Le concordanze sistematiche e le

L’indoeuropeo: una lingua o un insieme di dialetti? • Le concordanze sistematiche e le differenziazioni antiche. • La non coscienza dell’unità originaria. • La geografia: le progressive invasioni da nord a sud e da est a ovest, e la vaghissima localizzazione tra l’odierna Polonia e il Tibet. • La cronologia: l’indoeuropeo del terzo millennio (i metalli, l’agricoltura) e l’affacciarsi delle singole parlate tra il XVII XVI sec. a. C. e il XVII sec. d. C. 20

Tassonomia dell’indoeuropeo A. Gruppo orientale sanscrito o antico indiano [ai. ] antico persiano (iranico

Tassonomia dell’indoeuropeo A. Gruppo orientale sanscrito o antico indiano [ai. ] antico persiano (iranico e avestico) [ap. : iran. e av. ] tocario (orientale e occidentale) [toc. ] ittito e luvio [itt. ] armeno [arm. ] tracio e frigio [trac. , frig. ] macedone [mac. ] illirico albanese [alb. ] baltico (lituano, lettone, antico prussiano) [balt. : lit. lett. , apruss. ] slavo (russo, polacco, ceco, serbo croato, [sl. : rus. , pol. , cec. , serb. cr. , sloveno, bulgaro) slov. , bulg. ] 21

Tassonomia dell’indoeuropeo A. Gruppo occidentale italico (ligure, veneto, osco umbro, latino) [it. : lig.

Tassonomia dell’indoeuropeo A. Gruppo occidentale italico (ligure, veneto, osco umbro, latino) [it. : lig. , ven. , osc. , lat. ] germanico (svedese, norvegese, islandese, danese, gotico tedesco) [germ. : sved. , norv. , isl. , dan. , got. (a)ted. ] celtico (gallico, gaelico, gallese, cambrico, bretone, cornovagliese) [celt. : gall. , gael. , gs. , cambr. , bret. , corn. ] Lingue non indoeuropee: iberico, basco, etrusco, finnico, estone, ungherese, turco 22

La posizione del greco • In linguistica, come in filologia, conta la concordanza in

La posizione del greco • In linguistica, come in filologia, conta la concordanza in innovazione (= errore in filologia) per stabilire le parentele. • Lingue occidentali e orientali, lingue satem e centum. • Poca rilevanza delle concordanze del greco con il latino e con l’osco umbro (che fanno gruppo, invece, con celtico e germanico), concordanze con il gruppo orientale, in particolare con l’armeno. • La ‘solitudine’ del greco (la mancanza di una lingua comune indoeuropea che gli sia ‘gemella’). 23

Una cartina indoeuropea? [ugro finnico] celtico germanico italico Balcani fiume Oka baltico slavo fiume

Una cartina indoeuropea? [ugro finnico] celtico germanico italico Balcani fiume Oka baltico slavo fiume Pripet Russia indo-iranico meridionale steppe tocario ittito armeno albanese macedone greco tracio frigio Mar Nero anatolico Asia Minore corsivo = lingue satem 24 tondo = lingue centum

Greco originario o gruppo di dialetti greci? • Le differenze dialettali sono tarde, tranne

Greco originario o gruppo di dialetti greci? • Le differenze dialettali sono tarde, tranne ‑μεν/‑μες, τότε/τότα/τόκα, εij/αij, ἄν /κε (che potrebbero essere residui di una differenziazione originaria dopo un periodo di livellamento). Le divergenze tra A. Meillet e A. Scherer. • La mancanza di una documentazione storica delle fasi di passaggio e delle ‘innovazioni’. • Il greco lingua di conquista: imperializzazione e trasformazioni interne. • Il processo ‘a fisarmonica’: la costruzione di nuove lingue comuni ‘interne’ al greco. 25

I dialetti o un greco comune? A. FENOMENI DI CONSERVAZIONE • le opposizioni vocaliche

I dialetti o un greco comune? A. FENOMENI DI CONSERVAZIONE • le opposizioni vocaliche a, e, o (con armeno e italo celtico, e contro indoiranico e germanico) • il significato ‘tonico’ e semantico (non intensivo né metrico) dell’accento (come in lituano, in serbo, in giapponese, in alcuni dialetti africani) • il ritmo quantitativo (sillabe brevi e sillabe lunghe) B. INNOVAZIONI INDOEUROPEE • le vocali protetiche davanti alle sonanti, a ü e ai gruppi consonantici 26

I dialetti o un greco comune? • • C. INNOVAZIONI ELLENICHE il sistema consonantico

I dialetti o un greco comune? • • C. INNOVAZIONI ELLENICHE il sistema consonantico il suono s , semivocali e sonanti ( y , u/w , |l |, |r |, |m |, |n |: la generale tendenza all’assordimento e alla semplificazione) il sistema vocalico e i dittonghi (progressivamente scomparsi, prima nel beotico, poi nel greco dell’età volgare e nel greco moderno, ma conservati in gran parte nel lituano) la caduta delle consonanti finali e l’uniformazione delle finali in vocale, dittongo o ν, ρ, ς , le leggi dell’accento (‘eccezioni’: εἰμι, φημι, εἰπέ, ἐλθέ, 27 εὑρέ, ἰδέ, λαβέ).

Il sistema fonetico • La tenuta dei sistemi vocalico (a, e, o, più le

Il sistema fonetico • La tenuta dei sistemi vocalico (a, e, o, più le semivocali i ed u) e consonantico (l’assenza di suoni come it. ci, e sl. car, zar, lat. cinerem / it. cenere / fr. cendre), l’opposizione solo binaria delle quantità ( e ). • Le cadute intervocaliche di |y|, |w| e |s| e gli incontri vocalici (N. B. : le contrazioni costituiscono una fase successiva al greco comune). • L’indebolimento di s e la progressiva spirantizzazione delle occlusive dolci e aspirate (s > h, b > v, etc. ). 28

Je suis le Ténébreux, - le Veuf, - l'Inconsolé, Gall, amant de la reine,

Je suis le Ténébreux, - le Veuf, - l'Inconsolé, Gall, amant de la reine, à la Tour Magne à Nîmes : Ma seule Étoile est morte, - et mon luth constellé Galamment, de l'arène, alla - tour magnanime Dans la nuit du Tombeau. Toi qui m'as consolé, Voici le Pausilippe et la mer d'Italie, La fleur qui plaisait tant à mon coeur désolé. . . Vois si le Pô s'y lie ? Paix : l'âme erre, dit Thalie. Suis-je Amour ou Phoebus ? . . . Lusignan ou Biron ? Ma lippe est rouge encor d'un hommage de Reine (Mali, Pérou. . . j'encorde un homme. Ah ! jeu de rênes. . . ) Et j'ai deux fois vainqueur traversé l'Achéron, Égrenant tour à la lyre d'Orphée : Aigre Nantes. . . Hourrah, Tours ! Hallali. . . Re-dors, fée ! 29 Gérard de Jet-rare

Le général Joffrin nous dit: A Toul, ai perdu mon dentier. En général j'offre

Le général Joffrin nous dit: A Toul, ai perdu mon dentier. En général j'offre un outil à tous les pères du monde entier. Viens dans mon sein doux pour y goûter la vie d'ange. Viens dans mon saindoux pourri, goûter la vidange. Les jeux de mots laids sont pour les gens bêtes, Les jeux de mollets sont pour les jambettes. À Lesbos, à Tyr, l'évangile est appris. Ah ! Laisse, beau satyre, l'Ève en gilet t'a pris. 30

Il sistema morfologico • La conservazione del sistema flessivo: temi e desinenze • Le

Il sistema morfologico • La conservazione del sistema flessivo: temi e desinenze • Le funzioni: numero, persona, maschile/ femminile/neutro, casi. • La semplificazione progressiva • Il crollo del sistema indoeuropeo delle radici semantiche. 31

Il sistema morfologico A. IL SISTEMA VERBALE • Verbi radicali e verbi denominativi (

Il sistema morfologico A. IL SISTEMA VERBALE • Verbi radicali e verbi denominativi ( avω, evω, -ovω, -avζω , -ivζω , -εuvω, uvνω, -αivνω, ‑πτω , ‑σσω < ie. *‑yo ), la coniugazione regolare (il paradigma), la progressiva crisi del perfetto, nomi radicali (zugovn) e nomi derivati (zeu`gma). • L’estensione (massima) del participio e dell’infinito (privo però di flessione prima dell’articolo), la limitazione dell’aggettivo verbale e delle forme perifrastiche (che invece abbondano in latino). • L’opposizione aspettuale presente/aoristo/perfetto, modale 32 indicativo/congiuntivo/ottativo (mantenuta solo dal vedico e

Il sistema morfologico B. IL SISTEMA NOMINALE • La conservazione delle alternanze vocaliche e

Il sistema morfologico B. IL SISTEMA NOMINALE • La conservazione delle alternanze vocaliche e della caratterizzazione accentuativa dei casi nel sistema nominale. • La semplificazione dei casi da 8 a 5 (l’eliminazione dei casi a valore concreto). • La semplificazione della declinazione dei dimostrativi. • L’opposizione tra animato e inanimato, il neutro plurale (con l’accordo del verbo al singolare, come solo nelle Ga tha dell’Avesta), la progressiva scomparsa del duale (salvo che nell’attico). • La varietà formale e l’unificazione della koin v 33 (ma non ai livelli di monotonia del turco o del finnico).

Il sistema sintattico • La libertà dell’ordo verborum, che è così funzionale all’espressività e

Il sistema sintattico • La libertà dell’ordo verborum, che è così funzionale all’espressività e non alla grammatica. • Le piccole parole accessorie (al II posto della frase) e gli stacchi espressivi. • L’articolo e la sua funzione ‘associativa’. • Una lingua ‘intellettuale’: l’eliminazione degli elementi affettivi e concreti (nel verbo, i desiderativi, gli iterativi, i causativi, gli intensivi; nel nome, gli strumentali, i locativi, gli ablativi) • L’esempio della comparazione (intensivi e distintivi diventano parimenti comparativi). 34

Gli Aχαι oiv e il Mediterraneo • Le ‘innovazioni elleniche’ (fonetiche e grammaticali) e

Gli Aχαι oiv e il Mediterraneo • Le ‘innovazioni elleniche’ (fonetiche e grammaticali) e il tasso di ‘indoeuropeo’ nel lessico greco. • Vestigia linguistiche ‘mediterranee’: l’‘etrusco’ di Lemno, eteocretesi ed eteocipri, i minoici. • Lingue e grafie sconosciute: un problema di metodo (l’impossibilità di comprendere una lingua, la cui tradizione si sia interrotta, senza traduzioni in altra lingua conosciuta o senza forti somiglianze con altra lingua conosciuta; la decifrabilità di una lingua conosciuta ‘nascosta’ sotto una grafia ignota). • Nomi propri (antroponimi, teonimi: la cautela necessaria di fronte a questo materiale, 35 variabile e ‘insensato’) e dati archeologici.

L’iscrizione di Lemno 36

L’iscrizione di Lemno 36

Migrazioni e invasioni • Gli Ittiti e i Luvi dal 2000 al 1200: strutture

Migrazioni e invasioni • Gli Ittiti e i Luvi dal 2000 al 1200: strutture indoeuropee, lessico ‘nuovo’ (rapporti con gli Ahhijawâ). • Gli Arya (l’iscrizione cappadoce del XIV sec. con divinità indoiraniche: Indra, Na satya, Mitra, Varun a) e il regno di Ma da (Μῆδοι) tra XIV e XIII sec. a. C. • Illiri, Macedoni, Traci, Frigi dalla parte settentrionale della penisola balcanica (XIII sec. ca. ). • Le altre popolazioni anatoliche: Lici (estese iscrizioni funebri), Lidi, Cari. Le popolazioni caucasiche. 37

Ittiti e Luvii 38

Ittiti e Luvii 38

Vicinanze ineffettive e contatti tardi • Popolazioni semitiche: gli Assiri Babilonesi (l’acca dico e

Vicinanze ineffettive e contatti tardi • Popolazioni semitiche: gli Assiri Babilonesi (l’acca dico e i caratteri cuneiformi); i Fenici, il passaggio dal sillabario all’alfabeto e i termes de civilisation (κάδος, σάκκος , χρῡσός , χιτών , μνᾶ , μύρρα ) forse derivati da un sostrato comune. • L’Egitto (XIII sec. Akaiwuši) e le popolazioni nordafricane (libico, dialetti berberi). • La regione adriatica: l’albanese (dal XV sec. d. C. ; prestiti latini, greci, slavi, italiani) e l’italico. • La regione iberica (iberico, basco, catalano, sardo) e le lingue celtiche. 39

Le lingue viciniori • Gli Illiri: iscrizioni nordoccidentali e doriche. • I Macedoni: la

Le lingue viciniori • Gli Illiri: iscrizioni nordoccidentali e doriche. • I Macedoni: la mancanza di documenti (glosse, nes suna iscrizione); il mutamento delle aspirate in sonore; le forti affinità con il greco: dialetto greco aberrante o lingua ie. ‘gemella’ del greco? • I Traci dai Carpazi all’Asia Minore (1200 a. C. ca. ): la lingua oscura (toponimi e antroponimi); il culto delle Muse (dalla Pieria a Tespie e sull’Elicone) e di Dioniso. • I Frigi dalla penisola balcanica all’Asia Minore: i rapporti più stretti con baltoslavo, greco, armeno, indoiranico che non con il tracio; gli influssi ‘tardi’ 40 del greco imperiale sul ‘neofrigio’.

Lo strato ‘egeo-anatolico’ • Pelasgi (dalla Tessaglia a Creta: indoeuropei pre greci per V.

Lo strato ‘egeo-anatolico’ • Pelasgi (dalla Tessaglia a Creta: indoeuropei pre greci per V. Georgiev, A. J. van Windekens), Lelegi (dalla Grecia centrale all’Asia Minore), Cari. • Le popolazioni anatoliche (l’anatolico di P. Kretschmer, Einleitung in die Geschichte der griechischen Sprache, Göttingen 1896) e il rapporto con il ceppo ittito luvio e con le lingue caucasiche. • Toponimi ‘anatolici’; antroponimi e teonimi. • Case e ambienti, utensili e suppellettili, piante, animali, metalli, armi, mare, danza, sovranità. 41

Ittiti-Luvi-Lici *ghesr-, “mano” kesar (ittito antico) kesera (ittito classico) kisari, kisri, yesar(i) (luvio antico)

Ittiti-Luvi-Lici *ghesr-, “mano” kesar (ittito antico) kesera (ittito classico) kisari, kisri, yesar(i) (luvio antico) isari (luvio cuneiforme) istri (luvio geroglifico) izri (licio) 42

Indoeuropei e mediterranei • La laicizzazione delle forze divine (gli astratti ὕδωρ e πῦρ

Indoeuropei e mediterranei • La laicizzazione delle forze divine (gli astratti ὕδωρ e πῦρ , la sostituzione di nomi divini come uox e lux con nomina actionis come φύ -σις ) e l’umanizzazione degli dèi (Ζὲς ὕει > Ζεύς eschileo). • La soppressione dei tabù (es. il nome dell’orso e del cervo). • La riduzione delle forme affettive ed espressive (la lingua dei bambini). • Fonetica greca e fonetica egea: l’abbandono delle sonore aspirate (così a Cipro, nelle lingue caucasiche e in armeno, nelle lingue semitiche, in etrusco, in latino), il gruppo ‑σσ‑. 43

I primi documenti alfabetici. . . 1. CEG 432 (740 -725 a. C. )

I primi documenti alfabetici. . . 1. CEG 432 (740 -725 a. C. ) ho; ~ nu`n ojrcesto`n pavnton ajtalovtata paivzei, to` tovde kl. min (sic) vacat || to`ton ejkluvmen vel tou` tovde kamomevnou temptt. edd. : «post to` tovde appellationem vasis neutri generis expectaveris» , Hansen 2. CEG 454 (735 -720 a. C. ) Nevstorov~ : e[ijm]j eu[pot[on] : potevrion. | 44 :

. . . e i loro possibili (e meno significativi) ‘predecessori’ 1. Le iscrizioni

. . . e i loro possibili (e meno significativi) ‘predecessori’ 1. Le iscrizioni di Lefkandi (IX sec. ? ) i frammenti di nomi propri (Escrione, Sam(i)o, etc. ) Cf. B. Powell, Homer and the Origin of Greek Alphabet, Cambridge 1991, 123 s. (119 186 per le più antiche iscrizioni alfabetiche). 2. L’iscrizione di Gabii (Necropoli di Osteria dell’Osa, tomba 482, 770 a. C. ? ) Εὐοῖν Cf. E. Peruzzi, «PP» XLVII (1992) 459 468. 45

Michael Ventris (12. 7. 1922 -6. 9. 1956) 46

Michael Ventris (12. 7. 1922 -6. 9. 1956) 46

Sir Arthur Evans (8. 7. 1851 -11. 7. 1941) 47

Sir Arthur Evans (8. 7. 1851 -11. 7. 1941) 47

Heinrich Schliemann (6. 1. 1822 -26. 12. 1890) 48

Heinrich Schliemann (6. 1. 1822 -26. 12. 1890) 48

Le tre Età del Bronzo in Grecia • Età del Bronzo antico: 2800 -1900

Le tre Età del Bronzo in Grecia • Età del Bronzo antico: 2800 -1900 a. C. • Età del Bronzo medio: 1900 -1600 a. C. • Età del Bronzo recente: 1600 -1100 a. C. 49

Le tavolette cretesi 50

Le tavolette cretesi 50

Tavolette a foglia di palma 51

Tavolette a foglia di palma 51

Tavolette a piena pagina 52

Tavolette a piena pagina 52

I ‘geroglifici’ 53

I ‘geroglifici’ 53

Il disco di Festo 54

Il disco di Festo 54

Il lineare A 55

Il lineare A 55

Il lineare B 56

Il lineare B 56

Ipotesi sul rapporto tra lineare B e A 1) L’ortografia ‘reale-palaziale’ (A. Evans). 2)

Ipotesi sul rapporto tra lineare B e A 1) L’ortografia ‘reale-palaziale’ (A. Evans). 2) La stessa lingua in grafia ‘gotica’ e ‘non gotica’ (G. Pugliese Carratelli). 3) L’adattamento di una grafia a un’altra lingua. • Le linee-guida e il sistema numerale. • Il ritrovamento di lineare B in altri siti. 57

Cunei a Cipro e in Anatolia 58

Cunei a Cipro e in Anatolia 58

Il sillabario cipriota 59

Il sillabario cipriota 59

Sillabario cipriota e Lineare B 60

Sillabario cipriota e Lineare B 60

Pubblicazioni nel buio • Scripta Minoa I (A. Evans, 1909) • Le 38 tavolette

Pubblicazioni nel buio • Scripta Minoa I (A. Evans, 1909) • Le 38 tavolette trascritte e pubblicate da Johannes Sundwall (1935). • La morte di A. Evans (1941). • I documenti in Lineare A (G. Pugliese Carratelli, 1945). • Scripta Minoa II (J. Myres, E. L. Bennett, A. Kober, 1952). 61

Nuove scoperte • Carl Blegen e la scoperta di Pilo (1939: 600 tavolette). •

Nuove scoperte • Carl Blegen e la scoperta di Pilo (1939: 600 tavolette). • Alan J. B. Wace e la scoperta delle tavolette di Micene (1952: 50 tavolette). • Le più recenti scoperte a Tebe, Orcomeno, Tirinto: la rivoluzione della cronologia (dal 1450 al 1200 e dal 1200 al 1750 a. C. ca. ). 62

I siti del Lineare B 63

I siti del Lineare B 63

Lineare B oltre Creta • Bottino dei pirati? • Scribi minoici per signori micenei?

Lineare B oltre Creta • Bottino dei pirati? • Scribi minoici per signori micenei? • Micene non greca? • Creta greca? 64

La natura della grafia 65

La natura della grafia 65

Gli ideogrammi e il contesto 66

Gli ideogrammi e il contesto 66

I numerali 67

I numerali 67

La tabella 68

La tabella 68

Un codice segreto • lingua conosciuta sotto segni sconosciuti • lingua sconosciuta sotto segni

Un codice segreto • lingua conosciuta sotto segni sconosciuti • lingua sconosciuta sotto segni sconosciuti • i metodi della crittografia (la II guerra mondiale; Chadwick, Bennett, Sittig). • gli ideogrammi e i segni sillabici (89? ). 69

Speranze e fallimenti • Tirare a indovinare o analizzare metodicamente i testi? • Greco

Speranze e fallimenti • Tirare a indovinare o analizzare metodicamente i testi? • Greco o non greco? • Il basco e l’etrusco. • Le lingue ‘inventate’. 70

Il nome di Posidone • Axel Persson, Schrift und Sprache in Alt -Kreta, Uppsala

Il nome di Posidone • Axel Persson, Schrift und Sprache in Alt -Kreta, Uppsala 1930: • Asine, presso Nauplia (nordest del Peloponneso); • la scritta sul bordo di un’anfora; • il confronto con il sillabario cipriota; • po-se-i-ta-wo-no-se. 71

Il basco • Frank G. Gordon, Through Basque to Minoan, Oxford 1931: • associare

Il basco • Frank G. Gordon, Through Basque to Minoan, Oxford 1931: • associare un segno a un oggetto; • nominare l’oggetto a partire dalla lingua prescelta come ‘parente’; • elegie: “the lord walking on wings the breathless path, the star-smiter, the foaming gulf of waters, dogfish smiter. . . ”. 72

Il principio acrofonico • Melian Stawell, A Clue to the Cretan Scripts, London 1931

Il principio acrofonico • Melian Stawell, A Clue to the Cretan Scripts, London 1931 (disco di Festo): • associare un segno a un oggetto; • nominare l’oggetto in greco assegnando al segno il suono della sillaba iniziale del nome greco; • Ana, Sao; koo, thea, Re, “Sorgi, salvo! Ascolta, dea Rea!”. 73

L’etrusco • Michael Ventris, Introducing the Minoan Language, “AJA” (1940) 494520: • gli Etruschi:

L’etrusco • Michael Ventris, Introducing the Minoan Language, “AJA” (1940) 494520: • gli Etruschi: dall’Egeo all’Italia; • “The theory the Minoan could be Greek is based of course upon a deliberate disregard for historical plausibility”. 74

Una lingua semitica • K. D. Ktistopoulos, The Phaestos Disk, Athens 1948 (“Accademia di

Una lingua semitica • K. D. Ktistopoulos, The Phaestos Disk, Athens 1948 (“Accademia di Atene” 17. 5. 1948): • l’analisi statistica-frequenziale; • “Divinità suprema, della potente stella dei troni, suprema misericordia delle parole di consolazione, supremo datore delle profezie, supremo bianco delle uova. . . ”. 75

L’ittito • Bedřich Hrozný, Les inscriptions crétoises. Essai de déchiffrement, Prag 1949: • ittito,

L’ittito • Bedřich Hrozný, Les inscriptions crétoises. Essai de déchiffrement, Prag 1949: • ittito, iscrizioni pre-indoeuropee della valle dell’Indo, cipriota, egiziano, tavolette cuneiformi, fenicio; • “Distretto di Hatahua: il palazzo ha esaurito tutto. Il distretto di Sahurita è un campo cattivo. . . ”. 76

Greco e pre-greco • Vladimir I. Georgiev, Problemi di lingua minoica, Sofia 1953: •

Greco e pre-greco • Vladimir I. Georgiev, Problemi di lingua minoica, Sofia 1953: • la lingua pre-ellenica del mediterraneo; • le parentele con l’ittita e con il gruppo anatolico; • thetáaranà make, “alla grande aquilanonna”. 77

Indici, frequenze, funzioni dei segni • Ernst Sittig, Methodologisches zur Entzifferung der kretischen Silbenschrift

Indici, frequenze, funzioni dei segni • Ernst Sittig, Methodologisches zur Entzifferung der kretischen Silbenschrift Linear B, “Minos” III (1954) 10 -19 (cf. anche “JDAI” LXIII/LXIV, 1948/1949, 70 -82): • le liste di frequenza in lineare B e nelle iscrizioni cipriote non in greco; • 3 segni su 14 così identificati sono stati poi provati giusti (11 su 32 quelli identificati, con un sistema analogo, ma da un confronto tra lineare B e sillabario cipriota, da John Myres nel 1952). 78

I determinativi di A. Evans • i segni ‘categoriali’ (come le nostre maiuscole): CITTA’,

I determinativi di A. Evans • i segni ‘categoriali’ (come le nostre maiuscole): CITTA’, NOMI, PIANTE; • il determinativo della ‘sovranità’: r • il determinativo della ‘sacralità’: q 79

Indizi e ragionamenti • A. Evans, e i puledri seguiti da po-lo. • A.

Indizi e ragionamenti • A. Evans, e i puledri seguiti da po-lo. • A. E. Cowley: donne, bambini e bambine. • Emmett L. Bennett: pesi, misure e ‘varianti’. Alice E. Kober e le ‘triplette’: 80

Il metodo combinatorio • gli ideogrammi per uomini e donne: nomi propri e mestieri.

Il metodo combinatorio • gli ideogrammi per uomini e donne: nomi propri e mestieri. • il rapporto univoco tra una sequenza e un ideogramma e più sequenze associate allo stesso ideogramma. • il questionario del 1950 (Mid-Century Report: The Languages of the Minoan and Mycenaean Civilization): Bennett, Bossert, Grumach, Schachermeyr, Pugliese Carratelli, Peruzzi, Georgiev, Ktistopoulos, Sundwall, Myres (Hrozný, Kober). 81

Verso la decifrazione • La ricostruzione di un contesto (idionimi, corporazioni, toponimi, ragazzi e

Verso la decifrazione • La ricostruzione di un contesto (idionimi, corporazioni, toponimi, ragazzi e ragazze). • Le vocali, il segno 78, gli errori ricostruibili. • La declinazione: la costruzione di una griglia. 82

Il segno 78 36 14 12 41 70 -27 -04 -27 51 80 04

Il segno 78 36 14 12 41 70 -27 -04 -27 51 80 04 78 (11 02) 70 -27 -04 -27( 78) 61 39 58 70 78 61 39 77 72 38 75 78 77 70 06 40 36 03 59 36 28 78 {28}38/ 44 41 78. . . A e B e per A e per D e E. . . e Y e Z. 83

Costruzione di una griglia 84

Costruzione di una griglia 84

La prima griglia 85

La prima griglia 85

Evoluzione 86

Evoluzione 86

Indizi significativi • Nomi non di persona, seguiti da liste di beni e da

Indizi significativi • Nomi non di persona, seguiti da liste di beni e da numerali con cifre molto alte. • Corporazioni e toponimi • 08 -73 -30 -12: a-mi-ni-so • 70 -52 -12: ko-no-so • 70 -42: ko-wo 70 -54: ko-wa • i nomi in -eu(s), -wo, -we • 05 -31: to-sa (nelle formule totalizzanti) 87

La griglia vocalizzata 88

La griglia vocalizzata 88

BBC-Third Programme (6. 1952) • John Chadwick: • l’attività filologica; • l’attività spionistica; •

BBC-Third Programme (6. 1952) • John Chadwick: • l’attività filologica; • l’attività spionistica; • le tavolette di Pilo; • la cattedra a Cambridge. 89

La collaborazione Ventris-Chadwick • Gli scambi epistolari e le correzioni incrociate. • Evidence for

La collaborazione Ventris-Chadwick • Gli scambi epistolari e le correzioni incrociate. • Evidence for Greek Dialect in the Mycenaean Archives, “JHS” LXXIII (1953) 84 -103. • On the Threshold? , “Times” 26. 6. 1953 • Documents in Mycenaean Greek, Cambridge 1956 (le tre sezioni) 90

Conferme da Pilo La lettera di Carl Blegen (maggio 1953): 91

Conferme da Pilo La lettera di Carl Blegen (maggio 1953): 91

Conferme da Iraklion • Chadwick e N. Platon (primavera 1955). • La tavoletta ritrovata

Conferme da Iraklion • Chadwick e N. Platon (primavera 1955). • La tavoletta ritrovata con teste equine. • i-qo, o-no + po-ro. 92

Altre conferme ideografiche 93

Altre conferme ideografiche 93

La tavoletta dei pugnali • Un segno, settanta sillabe? (es. ka) • La riduzione

La tavoletta dei pugnali • Un segno, settanta sillabe? (es. ka) • La riduzione delle possibilità. • Il contesto e gli ideogrammi. 94

Il successo • Il congresso di Copenhagen (agosto 1954) e quello di Gif (aprile

Il successo • Il congresso di Copenhagen (agosto 1954) e quello di Gif (aprile 1956) • I favorevoli: L. R. Palmer, E. L. Bennett, G. Björck, A. Furumark, M. S. Ruipérez, E. Sittig, M. Nilsson, J. Friedrich, I. Gelb, P. Chantraine, M. Lejeune • I contrari: N. Platon, J. E. Henle, A. S. Beattie, E. Grumach, H. Bengtson 95

Un greco ‘di servizio’ 1) Le sillabe: vocali (a, e, i, o, u, a

Un greco ‘di servizio’ 1) Le sillabe: vocali (a, e, i, o, u, a 2), dittonghi (a 3/ai? ), sillabe aperte (ra-, re-, ri-), sillabe a doppia consonante (dwo-, pte-); 2) Mancanza di quantità: ko-wa, po-me, i-jo-te, pa-te, ti-ri-po; 3) Dittonghi: po-me/ko-i-no, qo-u-ko-ro, a 3 -ku-pi-ti-jo, de-we-ro; 4) Unica serie per le liquide (do-e-ro, ri-no) e per le occlusive (tranne d: da-mo, te-o-jo); 5) Omissioni di: consonanti finali (pa-te, po-me), nasali e liquide davanti a occlusiva e in fine di parola (a-to-ro-qo, a-re-ka-sa-dara), sibilanti davanti a consonante e in fine di parola (pe-mo, koi-no; tranne m: de-so-mo); 6) ripetizione delle vocali nessi consonantici: wa-na-ka-(ke)te, ku-su, re-po-to, ku-pe-se-ro, po-to-ri-jo [ptovlio~], 96 po-ti -ni-ja, qi-si-pe-e wa-na-ka, po-mi-ni-jo, po-pi.

Un greco arcaico 1) mantenimento di a : da-mo, a-ta-na; 2) forme non contratte:

Un greco arcaico 1) mantenimento di a : da-mo, a-ta-na; 2) forme non contratte: e-ke-e, do-e-ra; 3) sviluppo di una semivocale di passaggio: i-jo (ui. Jov~), i-je-re-ja; ui > i: i-jo; 4) esiti delle sonanti: a-mo, pe-mo, qe-to-ro-po-pi, to-pe-za; 5) vocalismo ‘scuro’: pa-ro, a-pu; 6) j > h o z (o = o{, ze-u-ke-si), sorda + j > s (pa-sa-ro, pa-sa), sonora + j > z (peza), sj > j (gen. -oio da -osjo), ki/ke/gi/ge + vocale > z (o gutturale palatale) + vocale (su-za, ai-za), conservazione di w (wo-no); 7) sonore aspirate > sorde (e-ke), d per l (da-pu 3 -ri-to-jo), conservazione delle labiovelari (qe-to-ro-we, i-qi-ja), tranne che prima e dopo u (qo-u-ko-ro), mancato passaggio di m a n (e-me); 8) caduta della sibilante iniziale (e-me, e-qo-te, a 2 -te-ro), ti/thi > si (ko-ri-si-jo), semplificazione dei nessi con sibilante (me-no, mhnov~, lat. me nsis); 9) varianti (a/o [ma/mo], a 2/e [fiavlh/fievlh], a/u [da-ma-te/du-ma-te, davmarte~], e/i [dentale + ‑emi- > -imi-: a-ti-mi-te], e-pi/o-pi, o/u, u/i) e 97 lingua scritta;

Morfologia: temi in -a sing. N. -a (do-e-ra, e-qe-ta). G. -a (di-wi-ja), -ao (qu-qo-ta-o).

Morfologia: temi in -a sing. N. -a (do-e-ra, e-qe-ta). G. -a (di-wi-ja), -ao (qu-qo-ta-o). D. -a (po-ti-ni-ja, ra-wa-ke-ta). A. -a (ki-ti-ta). dual. N. A. -o (ko-to-no), -ae (e-qe-ta-e). G. D. -oi (wa-na/no-so-i). pl. N. -a (e-qe-ta) G. -ao (e-re-ta-o). D. -ai (ku-na-ke-ta-i). A. -a. 98

Morfologia: temi in -o sing. N. -o (do-e-ro) G. -ojo (di-wo-ni-so-jo). D. -o (da-mo).

Morfologia: temi in -o sing. N. -o (do-e-ro) G. -ojo (di-wo-ni-so-jo). D. -o (da-mo). A. -o (ri-no). dual. N. A. -o (pa-sa-ro). G. D. -o. pl. N. -o (du-to-mo, drutovmoi), -a. G. -o (a-ne-mo). D. -oi. 99 A. -o (si-a 2 -ro, siavlons), -a (do-ra).

Morfologia: temi in consonante sing. N. - (pa-te, ti-ri-po) G. -o (po-me-no, poimevno~). D.

Morfologia: temi in consonante sing. N. - (pa-te, ti-ri-po) G. -o (po-me-no, poimevno~). D. -e (po-de, a-ti-mi-te), -i. A. -a. dual. N. A. -e (ti-ri-po-de). G. D. -oi. pl. N. -e (to-ra-ke), -a (ke-ra-a). G. -o? D. -si (pa-si). 100 A. -e (a-ko-so-ne), -a (tu-we-a, quvea).

Morfologia: temi in dittongo sing. N. -eu (ka-ke-u, calkeuv~) G. -ewo (i-je-re-wo, i. Jerh`o~).

Morfologia: temi in dittongo sing. N. -eu (ka-ke-u, calkeuv~) G. -ewo (i-je-re-wo, i. Jerh`o~). D. -ewe (ka-ke-wi, calkh` i). A. -ewa? dual. N. A. -ewe (ke-ra-me-we). G. D. ? . pl. N. -ewe (ka-ke-we). G. ? . D. -eusi (ka-ke-u-si). A. -ewe? . 101

Morfologia: comparativi, pronomi, numerali • Comparativi: me-u-jo, me-wi-jo, me-zo. • Pronomi: mi, pei (sfei`),

Morfologia: comparativi, pronomi, numerali • Comparativi: me-u-jo, me-wi-jo, me-zo. • Pronomi: mi, pei (sfei`), to-jo, toto, jo/o, jo-qi (o{ti). • Numerali: e-me, dwo, du-wo-u-pi, ti-ri-, qe-to-ro-, we-, e-ne-wo-, de-ko-to. 102

Morfologia: verbi pres. att. e-ke, a-ke, pe-re, di-do-si, pa-si, e-ko-si, e-e-si. pres. med. di-do-to

Morfologia: verbi pres. att. e-ke, a-ke, pe-re, di-do-si, pa-si, e-ko-si, e-e-si. pres. med. di-do-to (divdotoi), i-je-to (i{etoi). fut. do-se, do-so-si, a-ke-re-se (ajgrhvsei? ). aor. a-pe-do-ke (ajpevdwke con aum. o ajpevkdwke), a-pu-doke, e‑ra-se, wi-de, de-ka-sa-to, a-ke-re-se (a[grhse? ). perf. e-pi-de-da-to (ejpidevdastoi). imper. pres. e-e-to (ejevntwn? ei|ntai < e. Jevntoi? ). part. pres. att. e-o, e-ko-te, e-qo-te, o-pe-ro-sa (ojfeivlousa) pres. med. -pass. o-ro-me-no, re-qo-me-no, ki-ti-me-na. fut. med. ze-so-me-no. aor. a-ke-ra-te (ajggeivlante~/ajgeivrante~). perf. a-ra-ru-ja, de-do-me-na, ke-ke-me-na (kekeimevna). inf. pres. att. e-ke-e, a-na-ke-e. agg. verb. a-pi-ko-to (ajmfivbato~), 103 a-na-mo-to

Morfologia: preposizioni, negazioni, congiunzioni • Preposizioni: a-pi, a-pu, e-ne-ka, e-pi, ku -su, me-ta (dat.

Morfologia: preposizioni, negazioni, congiunzioni • Preposizioni: a-pi, a-pu, e-ne-ka, e-pi, ku -su, me-ta (dat. ), o-pi, pa-ro, pe-da (acc. ), po-si, en-, an-, pe-ri, po‑ro, pos, u-pa. • Negazioni: o-u, o-u-qe. • Congiunzioni: -qe (-te), a-u-qe, -de, o/ jo- (w. J~? ). 104

Una tavoletta di Pilo (PY Eb 297 = 140 DMG = 95 Palmer) 105

Una tavoletta di Pilo (PY Eb 297 = 140 DMG = 95 Palmer) 105

Una tavoletta di Pilo (PY Eb 297 = 140 DMG = 95 Palmer) i-je-re-ja

Una tavoletta di Pilo (PY Eb 297 = 140 DMG = 95 Palmer) i-je-re-ja e-ke-qe eu-ke-to-qe e-to-ni-jo e-ke-e te 106

Aufstieg und Niedergang dei Micenei • L’arrivo: con Ittiti e Luvi, all’inizio del II

Aufstieg und Niedergang dei Micenei • L’arrivo: con Ittiti e Luvi, all’inizio del II millennio a. C. ? • Le tavolette: a un passo dalla catastrofe (to-to we-to; il 1400 a Cnosso e il 1200 -1150 altrove; l’esercito, i rematori, e il fronte di Pleurone; l’arrivo dei Dori? ). • La sovranità: wa-na-ka, ra-wa-ke-ta, te-re-ta, qa-si-re-e. • Religione: Zeus, Era, Posidone, Atena, Artemide, Dioniso, Enialio, po-ti-ni-ja da-pu 2 -ri-to-jo. • I metalli, l’oro, i manufatti elaborati, le armi. • L’allevamento, l’agricoltura, la lavorazione della lana, l’olio. • I rapporti ‘internazionali’ (es. l’Egitto, la Fenicia). • Il Medioevo greco dopo il crollo dei regni micenei. 107

Il paradosso dei dialetti greci • Ogni regione, ogni città, ogni genere letterario, ogni

Il paradosso dei dialetti greci • Ogni regione, ogni città, ogni genere letterario, ogni autore ha una varietà sua propria: il greco, con l’ittita e l’indoiranico, è la lingua ie. attestata più anticamente, ed è quella con la maggior varietà di parlate fin dall’inizio della sua tradizione. • Gli apparentamenti e le cartine ‘a macchia di leopardo’. • La storia delle stirpi e la geografia del mondo greco: il carattere misto e diacronico delle migrazioni (ultima quella dorica, prima – forse – quella ionico ‘achea’), le catene montuose, le isole e i bracci di mare. La complessa ripartizione dei dialetti rispecchia la complessa storia delle migrazioni indoeuropee nel Mediterraneo orientale (in gran parte sconosciuta) e la complessa storia della colonizzazione greca (in parte conosciuta). 108

Le fonti per lo studio dei dialetti • Le iscrizioni (pronuncia e forme grammaticali

Le fonti per lo studio dei dialetti • Le iscrizioni (pronuncia e forme grammaticali di una parlata locale): ma le iscrizioni arcaiche sono rare, mentre sono frequenti quelle a partire dal IV sec. (quando domina già la κοινή) e quelle in ionico attico (che è il dialetto per cui ce ne sarebbe meno bisogno, perché ampiamente rappresentato a livello letterario). • Le lingue letterarie (che non riflettono parlate locali se non in Attica, a Lesbo e in parte a Siracusa, ma danno informazioni sui modi di impiego dei vari mezzi di espressione; i Greci – malgrado Omero – non hanno fissato come gli Indiani un’unica lingua letteraria nettamente distinta dalle lingue parlate e tuttavia non c’è nessun rispecchiamento immediato) • Le testimonianze lessicografiche e grammaticali (a partire dalla fine del IV sec. a. C. ). 109

Il greco e i ‘greci’ • L’alfabeto (tranne a Cipro), la letteratura, gli dèi

Il greco e i ‘greci’ • L’alfabeto (tranne a Cipro), la letteratura, gli dèi e gli agoni panellenici: la coscienza di parlare una stessa lingua. • Le poche differenze dialettali antiche (‑μεν/ μες, μεν/ μεναι/‑εν, αἰ/εἰ, ἄν/κα, κεν). • Le sopravvivenze del fondo indoeuropeo, le innovazioni della fase comune, le innovazioni indipendenti, le innovazioni dovute a coesistenza posteriore, i prestiti (l’esempio di εἰρήνη ionico), commistioni e sovrapposizioni dialettali (l’esempio dell’eolico nella ionica Chio, dell’arcadico cipriota nella dorica Creta, di ‑τι > ‑σι). 110

I raggruppamenti dei dialetti greci • Il miceneo e le sue filiazioni: l’arcadico, il

I raggruppamenti dei dialetti greci • Il miceneo e le sue filiazioni: l’arcadico, il cipriota e il panfilio (il problema dell’unitarietà del gruppo). • Oriente e Occidente: il gruppo ionico attico (coesione) e il gruppo occidentale (frammentazione). • L’eolico e la sua natura mista: tre o quattro gruppi. Le tesi di O. Hoffmann, W. Porzig, E. Risch. 111

Cartina della Grecia 112

Cartina della Grecia 112

Distribuzione dei dialetti greci 113

Distribuzione dei dialetti greci 113

Distribuzione dei dialetti greci 114

Distribuzione dei dialetti greci 114

I quattro gruppi 115

I quattro gruppi 115

I quattro gruppi 116

I quattro gruppi 116

Un gruppo misterioso • Un gruppo non compatto, non esteso sino all’età storica, incapace

Un gruppo misterioso • Un gruppo non compatto, non esteso sino all’età storica, incapace di penetrazione culturale e linguistica. • L’antica lingua degli Achei (II metà del II millennio a. C. ). Le colonie peloponnesiache pre doriche (Λακεδαίμων, Κερύνεια a Cipro e in Acaia) e i relitti del grande impero acheo (sin dal XIV sec. a. C. : Acaia, Creta, Rodi, Ftiotide, Ponto Eussino). • Le enclaves linguistiche: Arcadia, Cipro, Panfilia. 117

Gli Arcadi • La grande popolazione pre dorica e il popolo di pastori. •

Gli Arcadi • La grande popolazione pre dorica e il popolo di pastori. • La mancanza di una letteratura e le iscrizioni dal V al III sec. a. C. (μεσουν , διδυμοιυν , Ποσοιδᾶν /Ποhοιδᾶν ). • I caratteri dell’arcadico: conservazione di ϝ e aspirazione, conservazione di νσ, dat. sing. in οι, estensione di ‑αυ ai femminili (οἰκίαυ ), des. medie in σοι, 118

L’isola più lontana: Cipro • L’alfabeto sillabico di Cipro e l’imperfetto adattamento al greco

L’isola più lontana: Cipro • L’alfabeto sillabico di Cipro e l’imperfetto adattamento al greco (es. τα = δα = θα) di un sistema usato per un’altra lingua. • La mancanza di una letteratura, le iscrizioni a partire dal V/IV sec. a. C. (tranne un’iscrizione del 1050 950 ca. a. C. scoperta a Palepafo nel 1979), le glosse. • I caratteri del ciprio: θιός, üέπι jα, αἴλον (ἄλλων ), ζᾶς (γῆς), ἴν (αὐτόν), presenza di semitismi. 119

Tra Greci e barbari: il panfilio • Aspendo (Ἄσπενδος) e le colonie di Argo

Tra Greci e barbari: il panfilio • Aspendo (Ἄσπενδος) e le colonie di Argo achea (l’Argo omerica). • Le poche iscrizioni e glosse e il greco ‘lontanissimo’ ma imparentato con l’arca dico e con il cipriota (malgrado Hoffmann Debrunner Scherer, che da ultimo lo consi derano un dialetto a parte). • La mancanza dell’articolo. 120

Parentele antiche • La chiusura di ε e ο in ι e υ: ἰν,

Parentele antiche • La chiusura di ε e ο in ι e υ: ἰν, ἰς ὐν, ἀπεχόμινος, i genitivi singolari in αυ, il passaggio di ος a ‑υς e di το a τυ, ἀπύ ed ἐξ con il dat. , πός. • Le parentele di conservazione dell’indoeuropeo: πεδά, ἀπύ, r > ορ o ρο, m , n > ο. • Le similarità con l’eolico: l’insostenibilità di una origine comune (malgrado la tesi degli Achei/Argivi di O. Hoffmann, De mixtis Graecae linguae dialectis, 1888, accettata da P. Kretschmer e V. Pisani) e la possibilità di un’antica vicinanza peloponnesiaca. • Le similarità con lo ionico attico: l’insostenibilità di un’origine comune (malgrado le tesi di W. Porzig, Sprachgeographische Untersuchungen zu den altgriechischen Dialekten, «IF» LXI [1954] 147 ss. , e di E. Risch, Die Gliederung der griechischen 121 Dialekten in neuer Sicht, «MH» XII [1955] 61 ss. ).

Il dialetto più ricco • Il dialetto più rappresentato (letteratura e iscrizioni) e meno

Il dialetto più ricco • Il dialetto più rappresentato (letteratura e iscrizioni) e meno differenziato interna mente. • La lingua comune nella letteratura e nelle scritture ufficiali. • Dalla lingua comune alla lingua di cultura. 122

L’attico e lo sviluppo di Atene • L’unificazione dell’Attica, la mancanza di colonie attiche.

L’attico e lo sviluppo di Atene • L’unificazione dell’Attica, la mancanza di colonie attiche. • L’affermarsi di una lingua ‘comune’ (gli Ἰάονες ἑλκεχίτωνες di Il. XIII 685 e il συνοικισμός di Ἀθῆναι) e la scarsa sopravvivenza dei patois. 123

Lo ionico, porta della Grecia • Contatti culturali e sintesi avanzate. • La geografia

Lo ionico, porta della Grecia • Contatti culturali e sintesi avanzate. • La geografia dello ionico: l’Eubea, le Cicladi (meno Tera, Melo, Coo, Cnido e Rodi, etc. ), l’Asia Minore; la Calcidica, Italia (Cuma) e Sicilia, Massalia e Agde (non esiste una sola città ionica sul continente greco). • La sovrapposizione all’eolico (es. di Hdt. I 150 e della conquista di Smirne eolica da parte dei Colofonii), la ritirata di fronte al dorico (es. di Thuc. VI 4, 6 e di Zancle sotto Anassila); la varietas dello ionico (rotacismo a Eretria di Eubea, la psilosi microasiatica); la lingua ‘comune’ nata dalla precoce civiltà mercantile ionica 124 (l’eliminazione dei tratti locali).

Caratteristiche ionico-attiche • I tratti comuni allo ionico e all’attico: la chiusura di ᾱ

Caratteristiche ionico-attiche • I tratti comuni allo ionico e all’attico: la chiusura di ᾱ in η ( a in ae nel periodo comune e poi in e in parallelo) e di υ in |ü|, l’abbreviamento in iato (ἕως), le contrazioni e la precoce caduta di ϝ, il passaggio dei nomina agentis in ‑τηρ a ‑της, ἕτερος per ἅτερος (da *sm ‑teros), le desinenze in ‑ας e in ‑ες aggiunte agli acc. e ai nom. dei pronomi personali, οἱ e αἱ per τοί e ταί, la 3 pers. pl. del passato in ‑σαν e il ‑ν efelcistico, gli avverbi di luogo in ου (ὅπου), le preposizioni non apocopate, ἄν per κε. • I tratti distintivi: la pronunzia |ü| di υ ad Atene, ion. ‑ρσ ‑ / att. ‑ρρ ‑, πρήσσω / πρήττω (Eretria) / πράττω, psilosi / aspirazione, / gen. ‑εω / gen. ‑ου (πολίτεω/πολίτου ), πόλιος / πόλεως, ξεῖνος / ξένος, κούρη / κovρη, att. μείζων e κρείττων. 125

Distribuzione delle stirpi: gli Eoli 127

Distribuzione delle stirpi: gli Eoli 127

L’eolico: i tre gruppi 1) La costa settentrionale dell’Asia Minore da Smirne alle colonie

L’eolico: i tre gruppi 1) La costa settentrionale dell’Asia Minore da Smirne alle colonie ioniche dell’Ellesponto (la lotta tra Eoli e Ioni d’Asia, a partire dal IX sec. a. C. : l’esempio di Chio, Eritre, Clazomene, Focea, Smirne) e l’isola di Lesbo (il VI sec. di Saffo e Alceo, e le iscrizioni del IV sec. ): la prevalenza (culturale) del lesbico e la lingua del IV III sec. (l’es. della baritonesi). 2) La Tessaglia: l’isolazionismo, gli allevatori e i περίοικοι, la mancanza di unità politica, di una letteratura e di una lingua comune; la Tessaliotide (Farsalo e Ciero: i rapporti con il dorico) e la Pelasgiotide (Larissa). 3) La confederazione beotica e l’unitarietà; la scarsa penetrazione politico culturale (gli esempi contrastanti di Pindaro e Corinna); la lingua unitaria (dall’età classica al II sec. a. C. ) e le riforme del III sec. (οε per οι nelle iscrizioni più antiche, ου per |u|, υ per οι > |ü|, η per αι > |e |, ει per η). 4) La variegata geografia dell’eolico (eolismi ‘fuori sede’) e l’accezione (non letteraria, non antica) di dialetto eolico. 128

Caratteristiche eoliche • L’evoluzione labiale delle labiovelari in inizio di parola. • L’evoluzione scura

Caratteristiche eoliche • L’evoluzione labiale delle labiovelari in inizio di parola. • L’evoluzione scura della sonante |r| (ορ, ρο contro αρ, ρα); la chiusura del suono |o|. • Le desinenze in ‑εσσι, ἴα per μία, ἀπύ (lesb. tess. ), πεδά (lesb. beot. ), ἐξ > ἐς, le desinenze del pres. per il part. pf. att. , κε (lesb. tess. ) • Gli aggettivi patronimici (cf. il nuovo Posidippo, di Pella). 129

I rapporti tra i tre gruppi eolici • Le concordanze lesbico tessalico contro il

I rapporti tra i tre gruppi eolici • Le concordanze lesbico tessalico contro il beotico: ἔμμι vs εἰμί. • Le concordanze beotico tessalico contro il lesbico: γίνυμαι vs γίγνομαι, γίνομαι, ϝίκατι, ἱαρός, τοί, aor. in ‑ξα dai verbi in ‑ζω, inf. tematici in ‑μεν (φέρεμεν). • Le concordanze lesbico beotico (ambigue): στροτος, ἐκάλεσσα, ἐτέλεσσα, πεδά. • La posizione del beotico e gli influssi nordoccidentali (da non sopravvalutare, malgrado Pisani, che considera il beotico un dialetto a parte, in coda ai dialetti dorici): Θειριπίων, Καλλίθειρις. • La posizione del lesbico e gli influssi ionici microasiatici: τι > σι, προτί > πρός, ἐν + acc. > ἐνς (att. εἰς), ρρ, λλ, μμ, νν, ww (ϝϝ > υ: per es. ναῦος) nei gruppi con j ϝ σ (anche tess. ), psilosi e baritonesi, indebolimento del ϝ, mantenimento del suono σδ, soluzione di νσ panellenico nei gruppi αισ( ), εισ(‑), οισ( ) (anche Tera e Cirene), coniugazione atematica dei verbi contratti (anche tess. ), desinenze della 3 pers. pl. dell’imperativo in ντον (anche panf. ), inf. in ‑μέναι (ἔμμεναι, δόμεναι) e in ‑ν (δίδων), ὄτα, πότα. 130 • La posizione intermedia del tessalico: πάνσα, gen. ‑οιο.

L’ultima invasione indoeuropea • L’enorme estensione del gruppo occidentale: i pochi che governano sui

L’ultima invasione indoeuropea • L’enorme estensione del gruppo occidentale: i pochi che governano sui molti (Thuc. IV 126, 2) e la guerra come stile di vita (Plat. Leg. 625 d 626 b). • Dori del nord (aperti e pacifici) e Dori del sud (chiusi e bellicosi). • Le tribù (i Dori τριχάϊκες e Ὑλλῆες, Δυμᾶνες e Πάμφυλοι ad Argo, Sicione, Corcira, Epidauro, Megara, Creta, Tera, Coo, Cirene, Agrigento: la quarta tribù locale) e la successiva costituzione spartiate di Licurgo. I sette ἔθνη e i quattro 131 ἐπήλυδα (Hdt. VII 73).

L’estensione del territorio dorico • Corinto, Argolide, Laconia e Messenia • Le Cicladi meridionali

L’estensione del territorio dorico • Corinto, Argolide, Laconia e Messenia • Le Cicladi meridionali e le Sporadi (Melo, Tera, Càrpato, Coo, Rodi, Telo), Cnido e Alicarnasso, Citera e Creta • Le colonie megaresi del Ponto Eussino (Calcedonia e Bisanzio), Corcira, Cirene (630) • Magna Grecia (Sibari, Crotone, Metaponto, Poseidonia achee, Taranto laconica > Eraclea sul Siri [432]) • Sicilia (Siracusa calcidese [734] e Archia corinzio, Megara Iblea > Selinunte [650], Gela rodio cretese [690] 132 > Agrigento [580]).

Documentazione del dorico • La letteratura dorica: la lirica corale e l’alta formalizzazione letteraria,

Documentazione del dorico • La letteratura dorica: la lirica corale e l’alta formalizzazione letteraria, i frammenti di Epicarmo e Sofrone, le mimesi aristofanee, la prosa dei Dissoi Logoi, il corpus teocriteo, gli scritti ‘regolarizzati’ di Archimede. • Le iscrizioni laconiche, argive, cirenee (οι/τοι, εκασσα/ εκοισα), cretesi • La grande legge di Gortina e la koin v siracusana. • I patois dei signorotti feudali (l’es. di μικκιχιδδόμενοι = μικιζόμενοι) versus la koine ionica. • Il greco del NO e la sua parentela solo formale con il dorico: Focide (Delfi), Locride, Etolia, Acarnania, Epiro; la posizione 133 singolare dell’eleo (e dell’acheo).

Caratteristiche doriche • La conservazione di ‑ᾱ , di ϝ, di ‑τι alla 3

Caratteristiche doriche • La conservazione di ‑ᾱ , di ϝ, di ‑τι alla 3 pers. sing. dei verbi, di ‑me~ alla 1 pers. pl. (solo a Delfi nel gruppo NO), degli infiniti ‑μεν e ‑εν , di κα e di αἰj, di τέτορες per il numerale 4. • Le innovazioni: la contrazione in η di α + |e| e in α di ᾱ + |e, o|, il passaggio a ι di ε + |a, o|, la semplificazione del gruppo tw in τέτορες, βασιλέος, νιν, gli aoristi in ‑ξα dei verbi in ‑ζω (‑σσα ad Argo dopo gutturale), i futuri in ‑σέομαι, σέω (‘dorici’, ma non solo: om. ἐσσεῖται, att. φευξοῦμαι, con eccezioni per i plurali a Eraclea e a Cirene), i futuri passivi con desinenze attive (ἀποσταλησεῖ), la sintassi αἴ τίς κα. • Tracce di innovazioni: il futuro τέλομαι, “sarò” (Creta, Cirene), il perfetto ϝίσᾱμι (< ϝίσαντι) (Cirene, Siracusa), il passaggio di σ intervocalico a h (laconico e argivo), le lettere milesie a Rodi. • Doris severior (Laconia, Taranto, Cirene, Creta) e Doris mitior? • I tratti del NO: φάρω, ‑σθ > στ , part. med. in ‑είμενος (ed εε > ει, οο > ου), dat. pl. III decl. in ‑οις (dativo etolico), nom. masc. I decl. in ‑α, dat. 134 sing. II decl. in οι, acc. pl. III decl. in ες, ἐν + acc.

I complessi rapporti tra i dialetti • Gruppo ‑τι: ἐστί, τίς || ion. att.

I complessi rapporti tra i dialetti • Gruppo ‑τι: ἐστί, τίς || ion. att. arc. cipr. lesb. ‑σι / gr. occ. panf. beot. tess. ‑τι. || ion. att. arc. lesb. εἴκοσι / panf. beot. gr. occ. ϝ(φ)ίκατι (av. vi saiti, toc. B ikam). • Dativo pl. : ion. att. arc. cipr. ‑σι / eol. panf. gr. nordocc. cor. cir. ‑εσσι / gr. (nord)occ. (ser. ) ‑οις || ion. lesb. panf. ‑οισι / att. arc. cipr. beot. tess. gr. occ. ‑οις. • Articolo dimostrativo: ion. att. arc. cipr. lesb. tess. (Pelasgiotide) cret. οἱ / tess. (Tessaliotide) beot. gr. occ. τοί. • Infiniti atematici: ion. att. arc. cipr. ‑ναι / lesb. ‑μεναι (ἔμμεναι e aor. ) e ‑n (δίδων, ὄμνυν , μεθύσθην, ecc. ) / tess. beot. gr. occ. ‑μεν. • Ion. att. κτάομαι / gr. occ. πάομαι || ion. att. βούλομαι / gr. occ. δήλομαι, δείλομαι. • Preposizione ἐν: gr. nordocc. beot. tess. arc. cipr. ἐν lesb. panf. ἐν + dat. o ἐνς (εἰς, ἐς ) + acc. + dat. o acc. / dor. ion. att. • Modali e temporali: ion. att. arc. ἄν / lesb. tess. cipr. κε(ν) / beot. gr. occ. κα || ion. att. arc. cipr. ὅτε / panf. gr. occ. ὅκα / lesb. ὄτα / ma att. ἡνίκα, 135 τηνίκα || gr. καί / arc. cipr. κάς.

Estremi e medî • Gruppo eolico: lesbico più vicino allo ion. att. , e

Estremi e medî • Gruppo eolico: lesbico più vicino allo ion. att. , e beotico e tessalico più vicini al gruppo occidentale. • Gruppo acheo: arcadico più vicino allo ion. att. , e cipriota e panfilio più vicini al gruppo occidentale. • I rapporti tra panfilio, lesbico e dorico. 136

Commistioni e contaminazioni • Ponto Eussino, Sicilia, Italia meridionale. • Ionico/eolico, attico/beotico, arcadico/laconico e

Commistioni e contaminazioni • Ponto Eussino, Sicilia, Italia meridionale. • Ionico/eolico, attico/beotico, arcadico/laconico e argivo. • Delfi, i giochi olimpici, l’alfabeto. • La terra che divide, il mare che unisce: il dominio sul Mediterraneo orientale e κυβερνᾶν. • Dalla guerra alla ‘pace’: πόλις da ‘cittadella’, ‘piazzaforte’ (ai. pur, lit. pilis) a ‘città’, ‘stato’. • Apertura (gli Ioni: il ‘meticciato’) e chiusura (i Dori: il carattere di Sparta, l’involuzione di Creta, l’eccezione di Corinto e Siracusa). • Differenziazione e unificazione linguistica: il processo che 137 porterà alla koine.

“Non vi è nessuna fase storica in cui si possa dire che una parlata

“Non vi è nessuna fase storica in cui si possa dire che una parlata greca è del tutto autonoma” (A. Meillet) 138

camillo. neri@unibo. it 139

camillo. neri@unibo. it 139