SSIS Scuola di Specializzazione per lInsegnamento Secondario Corso
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SSIS - Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario Corso Handicap – 800 Ore MODULO DI PSICOLOGIA DELLA RELAZIONE (IIa parte) Dott. ssa Tiziana Vacca e-mail: tiziana. vacca@alice. it Anno Accademico 2007 - 2008 18/09/2008 1
PROGRAMMA 18/09/2008 COME LE RELAZIONI POSSONO PRODURRE ATTACCAMENTO ED EMOZIONI q UN ESEMPIO DI RELAZIONI AFFETTIVE A CASA E A SCUOLA q LE RELAZIONI TRA PARI q L’AMICIZIA q CENNI DI PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENZA 2
UN ESEMPIO DI RELAZIONI AFFETTIVE A CASA E A SCUOLA: una ricerca condotta con bambini con deficit visivo (Liverta Sempio et al. , 2003) 3
Da un’analisi degli studi che si sono occupati di bambini con un deficit sensoriale di tipo visivo, emerge come vi sia un’assenza di indagini che mettano in evidenza i legami esistenti tra ambiti diversi dello sviluppo, e gli effetti dei contesti di relazione per la crescita di questi soggetti. 4
Lo studio dello sviluppo psico-affettivo e relazionale del bambino non vedente è stato condotto per lungo tempo da autori di orientamento psicodinamico Percorso peculiare nello sviluppo (RITARDO nei principali ambiti evolutivi) 5
Caratteristiche precoci: o frequenti ospedalizzazioni o prolungate separazioni dalla madre o difficoltà nell’esplorazione degli oggetti o difficoltà nella comunicazione prelinguistica madre-bambino ( ritardo nello sviluppo linguistico) 6
Dinamiche psicologiche del genitore: § bambino “rotto” § rifiuto e negazione § possibile fase depressiva una madre poco attiva e stimolante aumenta l’inespressività e l’incapacità comunicativa del bambino § possibili atteggiamenti iper-protettivi in questo modo si limita l’autonomia del piccolo, prolungando una condizione di immaturità e prolungando un rapporto patologicamente simbiotico 7
Dinamiche psicologiche del genitore: Attenzione del caregiver focalizzata solo sulla fisicità del bambino, trascurando gli stati emotivi. Particolarmente problematico instaurare una relazione di attaccamento di tipo sicuro 8
Contesto affettivo familiare = risorsa evolutiva ( cercare strade alternative al canale visivo per instaurare la relazione) Contesto relazionale allargato = non risulta ancora oggetto di uno studio sistematico
La ricerca 36 bambini (campione + controllo) 6 -10 anni 18 insegnanti Agli insegnanti: 1 intervista sulla relazione con l’allievo (2 volte) Al bambino: 2 prove affettive, 2 compiti di falsa credenza, 1 intervista
Risultati Ø Difficoltà del bambino con deficit visivo nella sfera affettiva familiare, in relazione alla costituzione di un rapporto affettivo stabile Ø Importanza delle relazioni di attaccamento multiple l’insegnante può rappresentare un’opportunità emotiva e un vantaggio in caso di “bisogno di sicurezza” da parte del bambino, supportando un contesto relazionale non “sufficientemente buono”
Conclusioni Da questo studio sembra emergere, in relazione ai bambini con deficit visivo, un quadro particolarmente ricco e complesso
Conclusioni Necessità di adottare una visione integrata dello sviluppo, in cui, accanto allo studio del bambino “cognitivo” ci sia lo studio del bambino “affettivo” Ottica contestualistica: relazioni che il bambino intreccia come base sicura da cui egli possa partire per l’esplorazione della propria mente e di quella altrui
LE RELAZIONI TRA PARI
LE RELAZIONI TRA PARI Le modalità di socializzazione apprese nel rapporto con i genitori hanno una diretta influenza sul comportamento prosociale nel gruppo dei pari In particolare: AVERE RICEVUTO AIUTO E SOSTEGNO 15
LE RELAZIONI TRA PARI In tutte le culture i bambini trascorrono una gran quantità di tempo in compagnia dei pari: pari anzi, a partire da un’età abbastanza precoce, passano più tempo con altri bambini che con gli adulti. 16
LE RELAZIONI TRA PARI Fin dalla prima infanzia i bambini dimostrano di avere delle preferenze nella scelta dei compagni, che si consolidano in vere e proprie amicizie. § ricerca e mantenimento della prossimità § gioia e piacere nel giocare insieme § condivisione e reciprocità § comportamenti prosociali § conflitto e competitività 17
LE RELAZIONI TRA PARI RELAZIONE ASIMMETRICA ( adulti) • si instaura tra individui con diverso grado di potere • si instaura tra individui con diverso livello di conoscenza e abilità • è caratterizzata da complementarietà • ha due funzioni principali protezione apprendimento 18
LE RELAZIONI TRA PARI RELAZIONE SIMMETRICA ( pari) • si instaura tra individui con uguale grado di potere • si instaura tra individui con uguale livello di conoscenza e abilità • è caratterizzata da reciprocità • ha tre funzioni principali ludica affettiva di acquisizione della competenza sociale 19
LE RELAZIONI TRA PARI Prime relazioni: v unidirezionalità: unidirezionalità all’azione di un bambino non corrisponde l’azione coordinata dell’altro v interazioni speculari contemporanee: contemporanee i bambini tendono a fare la stessa contemporaneamente v interazioni speculari differite: differite il bambino imita l’azione di un altro bambino 20
LE RELAZIONI TRA PARI Prime relazioni: Fino all’età di 3 anni i bambini tendono ad entrare in relazione avvicinandosi, rimanendo vicini, riducendo il tempo di allontanamento reciproco, toccandosi, stabilendo un contatto fisico, entrando e uscendo fisicamente dall’area di gioco. 21
LE RELAZIONI TRA PARI Età prescolare: Dopo i 3 anni le interazioni diventano complementari e reciproche. Si sviluppano le attività di gruppo grazie all’incremento della capacità di comunicare e delle capacità simboliche. Compaiono i giochi di finzione. 22
LE RELAZIONI TRA PARI Età scolare: Le relazioni diventano sempre più selettive, basate sulle affinità, sulla comunanza di interessi e di attività. In questa fase si nota una spiccata tendenza a scegliere compagni dello stesso sesso. 23
LE RELAZIONI TRA PARI Età adolescenziale: Le relazioni diventano stimolo per il confronto, fonte di sostegno e supporto all’autostima. 24
AMICIZIA
AMICIZIA La relazione effettiva di AMICIZIA è frutto di interazioni consolidate nel tempo. 26
AMICIZIA I legami di amicizia: Ø promuovono i comportamenti prosociali Ø facilitano la cooperazione, la solidarietà e l’aiuto Ø aiutano ad appianare i conflitti Ø consentono di superare le emozioni negative Ø favoriscono la collaborazione Ø aumentano la sensibilità e l’interesse per l’altro Ø incrementano la prontezza all’intervento per alleviare il disagio altrui 27
AMICIZIA Difficoltà associate alla mancanza di amicizia: § problemi emotivi § difficoltà ad assumere prospettive diverse dalla propria § minore altruismo § problemi di accettazione nel gruppo § difficoltà nel gioco di squadra § difficoltà nella gestione dei conflitti § minore competenza sociale e socievolezza § minore adattamento a scuola § minore profitto scolastico 28
Per concludere Importanza di costruire e coltivare relazioni amicali in tutte le fasi della crescita Elemento indispensabile per un corretto sviluppo personale e sociale. 29
CENNI DI PSICOLOGIA DELL’ADOLESCENZA 30
LO SVILUPPO Lo sviluppo è un processo dinamico Momenti critici assenza di equilibrio se superati portano a ü un progresso ü una organizzazione nuova 31
Lo sviluppo umano avviene per fasi, in cui si manifestano abilità e competenze sempre più adeguate e sempre più complesse.
Nell’ambito degli studi classici di impostazione psicoanalitica, l’adolescenza viene considerata secondo due modalità interpretative: come evoluzione, cogliendo gli aspetti di continuità con il passato come crisi, cogliendo la dimensione di peculiarità e cambiamento sia rispetto al passato, l’infanzia, sia rispetto al futuro, l’età adulta.
ADOLESCENZA: una definizione Fase dello sviluppo, che inizia tra i 9/10 anni e i 13/14 anni ( variabilità individuale), legata all’aquisizione di una identità adulta, alla sperimentazione di un ruolo sessuale e collegata all’conseguimento di conoscenze e ad apprendimenti disciplinari importanti per il futuro professionale.
ADOLESCENZA: una definizione Durante questo periodo, compreso tra la fanciullezza e l’età adulta, la persona va incontro a cambiamenti radicali che riguardano: Ø il corpo (maturazione biologica) Ø la mente ( sviluppo cognitivo) Ø i comportamenti ( rapporti e valori sociali)
PREADOLESCENZA Squilibrio tra maturità corporea in via di veloce conseguimento e una sostanziale immaturità psicologica ad affrontare i cambiamenti
PREADOLESCENZA Intensificazione delle condotte di genere: Ragazzi e ragazze sentono l’esigenza di adottare condotte ed esprimere interessi tipicamente maschili e femminili E’ importante il “GRUPPO”
DINAMICHE PSICOLOGICHE • Allargamento cognitivo • La casa, e ancor di più la stanza, diventa il luogo in cui ritrovare se stessi (“LE PROPRIE COSE”) • L’adolescente si sente “grande” • L’adolescente ha bisogno di sentire di poter contare sulla famiglia nel suo percorso verso l’autonomia. • Progettazione di un futuro • Importanza dell’AMICIZIA
DINAMICHE PSICOLOGICHE L’adolescente si scontra il desiderio di crescita e di autonomia e il senso di abbandono, la paura di allontanarsi dalla famiglia
DINAMICHE PSICOLOGICHE Non sono più un bambino… ma nemmeno un adulto… CHI SONO? ?
MANIFESTAZIONI DELLA SESSUALITÀ • Autocentrate (masturbazione, presente sia nei ragazzi che nelle ragazze, accompagnata da sensi di colpa che possono incidere sull’autostima) • Eterocentrate (è ciò che spinge a cercare l’attenzione di ragazzi/e di sesso opposto, cercando situazione di iniziale contatto e intimità)
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