SOCRAT E Elaborato da Francesca De Simone Francesca
SOCRAT E Elaborato da: Francesca De Simone Francesca Ambrosio Classe: III G
LA VITA Non abbiamo molte notizie biografiche, Socrate non ha lasciato nessuno scritto, e di conseguenza tutto ciò che oggi sappiamo sulla sua vita e sul suo pensiero deriva dalle opere dei suoi discepoli, primo tra tutti Platone. Sappiamo di certo che nacque ad Atene nel 470 -469 a. C. Il padre, Sofronisco, era uno scultore, mentre la madre, Fenarete, levatrice (ostetrica). La famiglia era di origini aristocratiche e benestanti. Dopo aver combattuto nelle battaglie di Potidea, Delio e Anfipoli come oplita, egli viene decorato per il suo coraggio, probabilmente per aver salvato la vita ad Alcibiade, e in ogni caso per aver mostrato una notevole resistenza durante le campagne di guerra (marciando senza mantello e scarpe in pieno inverno). Socrate si allontanò dalla vita politica attiva, per seguire la sua vocazione: la filosofia; per lui essa doveva essere come un esame incessante di se stesso e degli altri. *Fenarete (nome che significa "colei che fa risplendere la virtù").
Anfipoli Potidea Delio Atene I luoghi di Socrate
IL PERSONAGGIO DI SOCRATE Socrate , nonostante avesse dedicata tutta la sua vita alla filosofia, non scrisse nulla. Il motivo principale che lo spinse a prendere questa decisione fu la ricerca filosofica, la quale non poteva essere continuata dopo di lui solo ed unicamente da uno scritto. Per Socrate uno scritto poteva comunicare una dottrina ma non stimolare la ricerca, soprattutto non poteva suscitare e dirigere il filosofare. La mancanza di testimonianze scritte ha generato numerose difficoltà per la ricostruzione del suo pensiero ma quelle indirette che possediamo sono numerose e non sempre coerenti tra loro.
LE TESTIMONIANZE • Le nuvole di Aristofane L'unica testimonianza che risale ai tempi in cui Socrate era ancora vivente è contenuta nella commedia La Nuvola, composta da Aristofane e rappresentata Nuvola ad Atene nel 423 a. C. SOCRATE = Aristofane concentra in esso i tratti di un intellettuale perdigiorno, accomunandolo ai filosofi della natura e i sofisti. Con questa commedia Aristofane abbandona la satira politica e prende di mira un altro aspetto della vita di Atene: la diffusione delle dottrine sofistiche e la loro importanza nell'educazione dei giovani. Nella critica di Aristofane, che si sviluppa tra un comico contrasto tra due generazioni, viene coinvolto il filosofo Socrate, considerato pericoloso da Aristofane in quanto diffonde idee innovatrici tra i giovani.
DIFFERENZE CON I SOFISTI • Socrate promuove la ricerca di una verità condivisa e di valori comuni • I sofisti affermano il relativismo della verità e dei valori • la finalità di Socrate è far ‘’partorire’’ all’interlocutore un punto di vista veritiero e autentico sulle cose, secondo il detto ‘conosci te stesso’ • la finalità dei sofisti è insegnare ‘l’arte politica’, cioè le competenze per fronteggiare le esigenze della vita democratica • Socrate è aperto alla comunicazione con un vasto gruppo (dialogo)
AFFINITÀ CON I SOFISTI Confrontando i pensieri di Socrate e dei sofisti, notiamo che nonostante vi siamo molte divergenze, non mancano punti di analogia. Infatti, entrambi distinguono l’interesse dalle ricerche naturalistiche per concentrarsi su un nuovo interesse: L’ UOMO. Interesse per i problemi dell’uomo e disinteresse per le indagini intorno al cosmo; Tendenza a cercare nell’uomo i criteri del pensiero e dell’azione; L’atteggiamento spregiudicato e la mentalità razionalistica, che induce a mettere tutto in discussione; L’ inclinazione verso la dialettica e il paradosso.
Secondo Socrate la filosofia doveva essere intesa come un'indagine in cui l'uomo tenta di chiarire se a se stesso con la ragione, al fine di rintracciare il significato profondo del proprio essere umano. RICERCA INTORNO ALL’UOMO • «Di tutte le ricerche la più bella è proprio questa : indagare quale debba essere l’uomo, cosa l’uomo debba fare» cit. Platone Fece suo il concetto del motto dell'oracolo delfico «Conosci te stesso» , vedendo in esso la motivazione ultima del filosofare. Il rapporto con gli altri è ciò che costituisce la nostra essenza profonda di esseri umani; alla filosofia socratica infatti il filosofo attribuisce i caratteri di un dialogo interpersonale in cui discuteva le questioni riguardanti le questioni dell'umanità. Socrate pose il valore dell'esistenza in questo lungo dialogo, convinto che "una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta".
IL «NON SAPERE» La filosofia intesa da Socrate è la ricerca continua del sapere. La filosofia è un'indagine che permette all'uomo di conoscere il significato profondo dell'essere uomo e presuppone la coscienza della propria ignoranza. Socrate si pone dal punto di vista del non sapere: "io non so nulla", "io non so nulla in relazione a colui che sa (la divinità)". Nel «non sapere» socratico si è colta una presa di distanza dai sofisti perché: se loro si dichiaravano ‘’sapienti’’ a tal punto di possedere il diritto di insegnare la propria arte; Socrate fu il primo a dichiararsi FILOSOFO ovvero letteralmente (in cerca di sapere) Sofisti Sapienti Socrate Filosofo
IRONIA Socrate nel DIALOGO ha come scopi DEFINIZIONE usa come mezzi CONFUTAZIONE Ø MAIEUTICA = aiutare l’interlocutore a partorire la verità che possiede dentro di sé. Ø DEFINIZIONE = determinare i tratti essenziali di una cosa, rispondendo alla domanda «che cos’è? » . Ø IRONIA = fingersi ignoranti di fronte all’interlocutore, adulandone le conoscenze. Ø CONFUTAZIONE = opporre una serie di obiezioni alle tesi dell’interlocutore. Ø BRACHILOGIA = fare discorsi brevi sorretti da domande frequenti e precise. MAIEUTICA
IRONIA • IRONIA: Un gioco di parole attraverso il quale svela all'uomo la sua ignoranza e per gettarlo nel dubbio e nell'inquietudine, al fine di impegnarlo nella ricerca. Obiettivi: • Invogliare alla ricerca del vero • Purificare e liberare la mente dalle malfondate convinzioni del vivere quotidiano
CONFUTAZIONE • CONFUTAZIONE: opporre una serie di obiezioni alla tesi dell’interlocutore. Utilizzando l’arma del dubbio e manovrando abilmente la tecnica della confutazione per smontare le deboli e avventate risposte ottenute, Socrate giunse a mostrare al proprio interlocutore l’inconsistenza delle sue persuasioni, provocando in lui vergogna.
LA MAIEUTICA La sua dottrina consisteva nello stimolare l’ascoltatore a ricercarne una dentro se stesso. • MAIEUTICA: Platone diceva che Socrate aveva ereditato dalla madre la professione di ostetrico: come la mamma faceva partorire i bambini, lui era ostetrico delle anime. Socrate si occupava di aiutare gli intelletti a partorire il loro genuino punto di vista sulle cose. Socrate = OSTETRICO DELLE ANIME
DEFINIZIONE • DEFINIZIONE: determinare i tratti essenziali di una cosa. La definizione è quello che Socrate fa partorire ai propri interlocutori. L’intero processo si basa su una domanda «che cos’è? » , ovvero la richiesta di una definizione precisa di ciò di cui si sta parlando.
IL DEMONE, L’ANIMA E LA RELIGIONE • Nella tradizione greca il demone è un essere di natura divina che si colloca a metà strada fra gli dèi e gli uomini, contribuendo a metterli in comunicazione; • nel caso di Socrate, è una voce interiore che lo guida, impedendogli di compiere azioni non conformi al bene. Il demone o anche voce della coscienza e comando morale, è la guida trascendente e divina della condotta umana. Personificazione di un concetto non solo morale, ma anche religioso. Ci sono varie interpretazioni del demone socratico: il demone è la raffigurazione dell’anima individuale nella quale confluiscono due visioni: ANIMA PRIGIONE del corpo o DOTTRINA ORFICA e ANIMA come SEDE della vita intellettuale o IDEA SCIENTIFICA. Entrambi i concetti portano all’idea dell’ immortalità dell’anima
LA MORTE DI SOCRATE L’ACCUSA SCRITTA fu presentata da Meleto, un democratico oltranzista. Egli disse: «Socrate è colpevole di non riconoscere come dei quelli tradizionali della città, ma di indurre divinità nuove; ed è anche colpevole di corrompere i giovani» *PENA la morte Tentale di scagionarsi = autodifesa Compito educativo nei confronti degli Ateniesi LASCIARE ATENE Il discorso di Socrate non convinse i giudici ed egli fu riconosciuto colpevole. Secondo la legge ateniese il filosofo avrebbe ancora potuto scegliere di andarsene in esilio, o in alternativa proporre una pena che gli sembrasse più adeguata rispetto alla condanna a morte richiesta dall’accusa.
IL SIGNIFICATO FILOSOFICO FILOSOFO = un uomo, che Conferisce al FILOSOFO avendo insegnato da sempre la piena fedeltà, a se stesso = giustizia e il rispetto delle leggi, e ai principi teorici. non poteva sottrarsi a quella ateniese fuggendo in esilio. La lealtà di Socrate verso la città e le sue leggi affonda le proprie radici nel pensiero del filosofo, che ritiene che l’uomo emerge dell’animalità primitiva e si autocostituisca come essere umano solo in un contesto comunitario letto da leggi. «L’uomo è società» = «L’uomo è figlio della legge» CHI RIFIUTA LE LEGGI DEL PROPRIO STATO O DELLA PROPRIA CIVILTA’ CESSA DI ESSERE UOMO. (a meno che non accetti le leggi di un altro stato) Ecco perché ha scelto la condanna al posto della fuga
LA FILOSOFIA PER SOCRATE è studia cerca esame incessante di sé e degli altri l’essere umano la verità condotto con nel quale individua nel tentativo di atteggiamento critico e anticonformistico i criteri del pensiero e dell’azione superare il relativismo sofistico
LA FILOSOFIA PER PLATONE ha come obiettivi ultimi la riedificazione dell’uomo la rifondazione della politica si concretizza nella fedeltà all’insegnamento di Socrate (seppur adeguatamente reinterpretato) nella scelta del dialogo come forma espositiva scritta e come metodo filosofico nel ricorso al racconto mitico come espediente didattico o per trattare argomenti molto elevati
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