SISTEMI DI PROTEZIONE PASSIVA DEGLI EDIFICI Prevenzione incendi

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SISTEMI DI PROTEZIONE PASSIVA DEGLI EDIFICI Prevenzione incendi 1

SISTEMI DI PROTEZIONE PASSIVA DEGLI EDIFICI Prevenzione incendi 1

Criteri generali di prevenzione incendi MISURE DI SICUREZZA INCOLUMITA’ DELLE PERSONE – RIDUZIONE DELLE

Criteri generali di prevenzione incendi MISURE DI SICUREZZA INCOLUMITA’ DELLE PERSONE – RIDUZIONE DELLE PERDITE MATERIALI PREVENZIONE INCENDI PROTEZIONE CONTRO L’INCENDIO Evitare l’insorgere dell’incendio Limitare le conseguenze dell’incendio ‐Limitazione del carico d’incendio ‐Corretta realizzazione delle aree a rischio specifico ‐Esecuzione degli impianti a regola d’arte ‐Corretta destinazione d’uso dei locali ‐Manutenzione degli impianti tecnologici ‐Idonei sistemi di aerazione ‐Istruzione del personale ‐Rispetto dei divieti e delle condizioni di esercizio -Ecc. PROTEZIONE PASSIVA ‐Resistenza al fuoco ‐Compartimentazioni ‐Reazione al fuoco ‐Sistemi di vie di uscita ‐Distanze di sicurezza ‐Corretta ubicazione dell’attività ‐Idonea ventilazione dei locali ‐Ecc. MISURE DI ESERCIZIO PROTEZIONE ATTIVA ‐Estintori ‐Idranti e naspi ‐Impianti automatici di spegnimento ‐Impianti di rivelazione ed allarme incendi ‐Evacuatori di fumo e calore ‐Impianti di illuminazione di sicurezza ‐Squadra di vigilanza aziendale ‐Ecc. 2

Criteri generali di prevenzione incendi Elementi progettuali • • • Comportamento al fuoco di

Criteri generali di prevenzione incendi Elementi progettuali • • • Comportamento al fuoco di strutture e materiali. Carico di incendio. Capacità di deflusso o di sfollamento Distanze di sicurezza Sistema di vie di uscita Scale di sicurezza e a prova di fumo Elementi di compartimentazione Impianti Sistemi di rilevazione e spegnimento 3

Protezione passiva - Resistenza al fuoco Attitudine di un elemento da costruzione (componente o

Protezione passiva - Resistenza al fuoco Attitudine di un elemento da costruzione (componente o struttura) a conservare, secondo un programma termico prestabilito e per un tempo determinato, in tutto o in parte: STABILITÀ «R» : attitudine di un elemento da costruzione a conservare la resistenza meccanica sotto l'azione del fuoco. TENUTA «E» : attitudine di un elemento da costruzione a non lasciar passare né produrre, se sottoposto all'azione del fuoco su un lato, fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto. ISOLAMENTO TERMICO «I» : attitudine di un elemento da costruzione a ridurre, entro un dato limite, la trasmissione del calore. 4

Protezione passiva – Resistenza al fuoco Pertanto con: il simbolo «REI» si identifica un

Protezione passiva – Resistenza al fuoco Pertanto con: il simbolo «REI» si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità, la tenuta e l'isolamento termico. il simbolo «RE» si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità e la tenuta. il simbolo «R» si identifica un elemento costruttivo che deve conservare, per un tempo determinato, la stabilità. Le suddette classificazioni sono espresse in minuti nel modo seguente: REI 15, REI 30, REI 45, REI 60, REI 90, REI 120, REI 180. 5

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE R

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE R : per strutture portanti REI : per strutture separanti Resistenza al fuoco < 24 mt altezza antincendio R-REI 60 > 24 mt fino a 54 mt > 54 mt R-REI 90 R-REI 120 6

Protezione passiva - Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI 7

Protezione passiva - Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI 7

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI 5 Corridoi 1

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 9/4/94 - ALBERGHI 5 Corridoi 1 tramezzi (separazione con camere ospiti) > REI 30 2 porte > RE 30 (con autochiusura) 8

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 26/8/92 - SCUOLE R 60 <

Protezione passiva – Resistenza al fuoco D. M. 26/8/92 - SCUOLE R 60 < 24 m SCUOLA REI 60 Gli edifici con altezza antincendi < a 24 m: strutture portanti strutture separanti R 60 REI 60 9

Protezione passiva – Resistenza al fuoco R 90 REI 90 > 24 m SCUOLA

Protezione passiva – Resistenza al fuoco R 90 REI 90 > 24 m SCUOLA Gli edifici con altezza antincendi > a 24 m: strutture portanti strutture separanti R 90 REI 90 10

Protezione passiva - Compartimentazione COMPARTIMENTO ANTINCENDIO Parte di edificio delimitata, verticalmente ed orizzontalmente, da

Protezione passiva - Compartimentazione COMPARTIMENTO ANTINCENDIO Parte di edificio delimitata, verticalmente ed orizzontalmente, da elementi costruttivi di resistenza al fuoco predeterminata e organizzato per rispondere alle esigenze della prevenzione incendi. Nelle strutture resistenti al fuoco (c. d. tagliafuoco) non dovrebbero essere praticate aperture di sorta. Eventuali necessità si possono presentare per i motivi di seguito elencati: • passaggio di canalizzazione dell'aria condizionata; • passaggio di tubazioni; • impossibilità di interrompere una linea di lavorazione; • necessità di prevedere delle uscite dal compartimento. 11

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 9/4/94 - ALBERGHI Compartimentazione 1 unico compartimento: max

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 9/4/94 - ALBERGHI Compartimentazione 1 unico compartimento: max 2 piani superficie < Tab. A 2 unico compartimento: primi due piani fuori terra di superficie non superiore a 4. 000 mq e 1 °interrato di superficie non superiore a 1. 000 mq Altezza antincendi Sup. max (mq) Resistenza fuoco R-REI < 24 mt 3. 000 60 > 24 fino a 54 mt > 54 mt 2. 000 90 1. 000 120 (un solo piano) 12

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 26/8/92 – SCUOLE Altezza antincendi Sup. max (mq)

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 26/8/92 – SCUOLE Altezza antincendi Sup. max (mq) < 12 mt 6. 000 > 12 mt fino a 24 mt 6. 000 > 24 mt fino a 32 mt 4. 000 > 32 mt fino a 54 2. 000 anche più piani 13

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 1/2/86 – AUTORIMESSE 14

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 1/2/86 – AUTORIMESSE 14

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 1/2/86 – AUTORIMESSE 15

Protezione passiva - Compartimentazione D. M. 1/2/86 – AUTORIMESSE 15

Protezione passiva - Compartimentazione Barriere passive: sistemi di tamponamento di vani aperti nei muri

Protezione passiva - Compartimentazione Barriere passive: sistemi di tamponamento di vani aperti nei muri e nei solai con requisiti REI per il passaggio di impianti 16

Protezione passiva – Reazione al fuoco Grado di partecipazione di un materiale combustibile al

Protezione passiva – Reazione al fuoco Grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco cui e’ sottoposto; ossia il comportamento di un materiale che per effetto della sua decomposizione alimenta un incendio. In relazione a ciò i materiali sono assegnati alle classi 0, 1, 2, 3, 4, 5 con l’aumentare della loro partecipazione alla combustione. Al materiale incombustibile viene attribuita la classe 0 La classificazione dei materiali avviene esclusivamente attraverso prove presso Laboratori autorizzati 17

Protezione passiva – Reazione al fuoco Il requisito della REAZIONE AL FUOCO è richiesto

Protezione passiva – Reazione al fuoco Il requisito della REAZIONE AL FUOCO è richiesto per i materiali di rivestimento e di arredo; sono possibili quattro modalità di installazione: • Pavimento; • Parete; • Soffitto; • tendaggi. Per i mobili imbottiti (poltrone, materassi, cuscini) le classi sono 1 IM, 2 IM e 3 IM con l’aumentare della loro partecipazione alla combustione. I materiali di rivestimento ed arredo installati nelle attività soggette al controllo dei VV. F. devono essere omologati. 18

Protezione passiva – Reazione al fuoco a atrii, corridoi, rampe, scale, disimpegni, passaggi materiali

Protezione passiva – Reazione al fuoco a atrii, corridoi, rampe, scale, disimpegni, passaggi materiali D. M. 9/4/94 b ALBERGHI CLASSE 1 almeno 50 % superficie CLASSE 0 rimanente pavimento altri ambienti materiali CLASSE 2 pavimento e loro rivestimento CLASSE 1 altri rivestimenti può diventare CLASSE 2 c se presente impianto spegnimento automatico o smaltimento fumi collegati a impianti rivelazione incendi materiali di rivestimento combust. e isolanti in vista in aderenza a elementi di CLASSE 0 senza spazi vuoti o intercapedini non in aderenza se di CLASSE < 1 o 1 -1 e omologati per l’impiego 19

Protezione passiva – Reazione al fuoco d tendaggi ecc. (entrambe le facce) CLASSE <

Protezione passiva – Reazione al fuoco d tendaggi ecc. (entrambe le facce) CLASSE < 1 e mobili imbottiti e materassi CLASSE 1 f materiali isolanti in vista con componente isolante esposta IM CLASSE < 1 CLASSE 0 -1 D. M. 9/4/94 ALBERGHI isolanti in vista con componente isolante non esposta in intercapedini Rivestimenti in legno CLASSE 1 -0 CLASSE 1 -1 incombustibili se in strutture REI 30 trattati con vernici omologate di CLASSE 1 20

Protezione passiva – Reazione al fuoco a atrii, corridoi, rampe, scale, disimpegni, passaggi materiali

Protezione passiva – Reazione al fuoco a atrii, corridoi, rampe, scale, disimpegni, passaggi materiali b almeno 50 % superficie CLASSE 0 rimanente pavimento altri ambienti D. M. 26/8/92 materiali SCUOLE CLASSE 1 CLASSE 2 pavimento e loro rivestimento CLASSE 1 Tende ed altri rivestimenti può diventare CLASSE 2 c se presente impianto spegnimento automatico (escluso le tende) Vie di esodo e laboratori con rivestimenti lignei Prodotti vernicianti omologati in CLASSE 1 Materiali di rivestimento combustibili posti in aderenza CLASSE 0 21

Protezione passiva – Vie di uscita Per “sistema di vie di uscita” si intende

Protezione passiva – Vie di uscita Per “sistema di vie di uscita” si intende un percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro. La lunghezza massima del sistema di vie di uscita è stabilita dai regolamenti di P. I. Per luogo sicuro si intende uno spazio scoperto ovvero un compartimento antincendio (separato da altri compartimenti da spazio scoperto o filtri a prova di fumo) avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone (luogo sicuro statico), ovvero a consentirne il movimento ordinato (luogo sicuro dinamico). 22

Protezione passiva Sistema di vie di uscita LUNGHEZZA DEI PERCORSI DELLE VIE DI ESODO

Protezione passiva Sistema di vie di uscita LUNGHEZZA DEI PERCORSI DELLE VIE DI ESODO 23

Protezione passiva Sistema di vie di uscita LUNGHEZZA DEI PERCORSI DELLE VIE DI ESODO

Protezione passiva Sistema di vie di uscita LUNGHEZZA DEI PERCORSI DELLE VIE DI ESODO 24

Protezione passiva – Vie di uscita LUOGO SICURO 25

Protezione passiva – Vie di uscita LUOGO SICURO 25

Protezione passiva – Vie di uscita SPAZIO SCOPERTO: Spazio a cielo libero o superiormente

Protezione passiva – Vie di uscita SPAZIO SCOPERTO: Spazio a cielo libero o superiormente grigliato avente, anche se delimitato su tutti i lati, superficie minima in pianta (m 2) non inferiore a quella calcolata moltiplicando per 3 l’altezza in metri della parete più bassa che lo delimita. La distanza fra le strutture verticali che delimitano lo spazio scoperto deve essere non inferiore a 3, 50 metri. 26

Protezione passiva – Vie di uscita FILTRO A PROVA DI FUMO: Vano delimitato da

Protezione passiva – Vie di uscita FILTRO A PROVA DI FUMO: Vano delimitato da strutture con resistenza al fuoco REI predeterminata e comunque non inferiore a 60’, dotato di due o più porte munite di congegni di autochiusura con stessa resistenza al fuoco del vano, con camino di ventilazione adeguata e comunque non inferiore a 0, 10 m 2 sfociante al di sopra della copertura dell’edificio, 27

Protezione passiva – Vie di uscita oppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza

Protezione passiva – Vie di uscita oppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco e mantenuto in sovrappressione ad almeno 30 mbar, anche in condizioni di emergenza, 28

Protezione passiva – Vie di uscita oppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza

Protezione passiva – Vie di uscita oppure vano con le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco aerato direttamente verso l’esterno con aperture libere di superficie non inferiore ad 1 m 2 con esclusione dei condotti. 29

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • struttura

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • struttura incombustibile e resistente al fuoco; • rampe rettilinee, di larghezza non inferiore a m 1, 20 con non meno di 3 e non più di 15 gradini per rampa; • i pianerottoli devono avere almeno la stessa larghezza della rampa; • gradini a pianta rettangolare, con pedata non inferiore a cm 30 ed alzata non superiore a cm 18; • sono ammessi gradini a pianta trapezoidale, purché la pedata sia di almeno 30 cm misurata a 40 cm dal montante centrale o dal parapetto interno; 30

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • pareti

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • pareti senza nessuna sporgenza per un altezza di almeno 2 metri dal piano di calpestio; • ringhiere o balaustre alte almeno 1 metro, atte a sopportare le sollecitazioni derivanti da un rapido deflusso delle persone in situazioni di emergenza o di panico; • corrimano sporgente non oltre 8 cm dal muro, con le estremità raccordate al muro stesso o verso il basso; • Le porte che immettono nelle scale devono essere dotate di congegno di autochiusura e devono aprirsi nel verso dell'esodo ; 31

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • I

Protezione passiva Scale di sicurezza Caratteristiche generali di una scala di sicurezza • I vani delle scale interne devono essere provvisti in alto di aperture di aerazione, con superficie non inferiore a 1 mq; i vani devono essere sempre aperti, o con infissi ad apertura automatica in caso di incendio. • Le scale interne devono essere dotate di impianto di illuminazione di sicurezza, e devono immettere direttamente su spazio scoperto o in luogo sicuro. • Nel vano scale è vietata la presenza di impianti od installazioni pericolose (quali contatori, tubazioni di gas, linee elettriche, etc. ), nonché‚ la presenza di materiali comunque combustibili. 32

Protezione passiva Scale di sicurezza Tipologia di scale di sicurezza Esistono numerose tipologie costruttive

Protezione passiva Scale di sicurezza Tipologia di scale di sicurezza Esistono numerose tipologie costruttive di scale antincendio, con gradi di sicurezza diversi; si possono avere: • • scale protette scale a prova di fumo interne scale esterne 33

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA DI SICUREZZA ESTERNA: Scala totalmente esterna, rispetto

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA DI SICUREZZA ESTERNA: Scala totalmente esterna, rispetto al fabbricato servito, munita di parapetto regolamentare e di altre caratteristiche stabilite dalla norma 34

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA A PROVA DI FUMO: Scala in vano

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA A PROVA DI FUMO: Scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso per ogni piano (mediante porte di resistenza al fuoco almeno RE predeterminata e dotate di congegno di autochiusura) da spazio scoperto o da disimpegno aperto almeno per un lato su spazio scoperto dotato di parapetto a giorno 35

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA A PROVA DI FUMO INTERNA: Scala in

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA A PROVA DI FUMO INTERNA: Scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso per ogni piano da filtro a prova di fumo 36

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA PROTETTA: Scala in vano costituente compartimento antincendio

Protezione passiva – Vie di uscita SCALA PROTETTA: Scala in vano costituente compartimento antincendio avente accesso per ogni piano con porte di resistenza al fuoco REI predeterminata e dotate di congegno di autochiusura 37

Protezione passiva – Vie di uscita CAPACITA’ DI DEFLUSSO §Mod 1 N°/Mod N° MASSIMO

Protezione passiva – Vie di uscita CAPACITA’ DI DEFLUSSO §Mod 1 N°/Mod N° MASSIMO DI PERSONE CHE SI ASSUME POSSANO DEFLUIRE ATTRAVERSO UNA UNITA’ DI ax m N° e n o s per 1 MODULO 0, 60 mt 0, 60 m 38

Protezione passiva – Vie di uscita • • METODO DELLA CAPACITA’ D. M. 9/4/94

Protezione passiva – Vie di uscita • • METODO DELLA CAPACITA’ D. M. 9/4/94 (alberghi) D. M. 26/8/92 (scuole) D. M. 1/2/86 (autorimesse) ecc. > 0, 60 mt Esempio: alberghi Persone per modulo 50 per locali piano terra 37, 5 per locali piano interrato 33 per locali in edifici a più di tre piani MODULO DI USCITA 39

Protezione passiva – Vie di uscita USCITE DI SICUREZZA VIE DI ESODO > 1,

Protezione passiva – Vie di uscita USCITE DI SICUREZZA VIE DI ESODO > 1, 20 mt MINIMO 2 MODULI > 2, 00 mt 0, 60 X 2 = 1, 20 m O MULTIPLO DI 0, 60 m 40

Protezione passiva – Vie di uscita DENSITA’ DI AFFOLLAMENTO [N°/mq] 1 MQ N° MAX

Protezione passiva – Vie di uscita DENSITA’ DI AFFOLLAMENTO [N°/mq] 1 MQ N° MAX DI PERSONE PER UNITA’ DI SUPERFICIE LORDA DI PAVIMENTO Esempio: • Autorimessa 0, 01 persone/mq ; Parcheggi 0, 10 persone/mq • Grandi magazzini, supermercati alimentari 0, 4 persone/mq piano terra 0, 2 persone/mq piani superiori 0, 1 persone/mq piani interrati 41

Protezione passiva – distanze di sicurezza DISTANZA DI SICUREZZA ESTERNA: Valore minimo, stabilito dalla

Protezione passiva – distanze di sicurezza DISTANZA DI SICUREZZA ESTERNA: Valore minimo, stabilito dalla norma, delle distanze misurate orizzontalmente tra il perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di una attività e il perimetro del più vicino fabbricato esterno all’attività stessa o di altre opere pubbliche o private oppure rispetto ai confini di aree edificabili DISTANZA DI SICUREZZA INTERNA: Valore minimo, stabilito dalla norma, delle distanze misurate orizzontalmente tra i rispettivi perimetri in pianta dei vari elementi pericolosi di una attività DISTANZA DI PROTEZIONE: Valore minimo, stabilito dalla norma, delle distanze misurate orizzontalmente tra il perimetro in pianta di ciascun elemento pericoloso di una attività e la recinzione (ove prescritta) ovvero il confine dell’area su cui sorge l’attività stessa 42

Protezione passiva – distanze di sicurezza De : Distanza di sicurezza esterna Di :

Protezione passiva – distanze di sicurezza De : Distanza di sicurezza esterna Di : Distanza di sicurezza interna Dp : Distanza di protezione 43

Protezione passiva – distanze di sicurezza 44

Protezione passiva – distanze di sicurezza 44

Protezione passiva – Ventilazione locali LE NORME ANTINCENDIO SPESSO FISSANO UN RAPPORTO TRA SUPERFICIE

Protezione passiva – Ventilazione locali LE NORME ANTINCENDIO SPESSO FISSANO UN RAPPORTO TRA SUPERFICIE IN PIANTA DEL LOCALE E SUPERFICIE DI AERAZIONE DA RISPETTARE. BASTA RICORDARE LE NORME SULLE CENTRALI TERMICHE A COMBUSTIBILI LIQUIDI O GASSOSI, LE AUTORIMESSE, I VANI SCALA DEGLI EDIFICI ALTI, GLI ALBERGHI ECC. … LA NECESSITA’ CHE I LOCALI SOGGETTI A RISCHIO DI INCENDIO ABBIANO DELLE APERTURE (A VOLTE LE NORME RICHIEDONO CHE SIANO COSTANTEMENTE APERTE) DERIVA DAL FATTO, TRA L’ALTRO, CHE E’ ESSENZIALE IN CASO DI INCENDIO POTER SMALTIRE IL PIU’ POSSIBILE IL FUMO ED IL CALORE. IL FUMO E’ L’INSIEME DEI GAS CALDI, TOSSICI E/O CORROSIVI, LIBERATESI NELLA COMBUSTIONE ED E’ IL MAGGIOR RESPONSABILE DELLA PERDITA DI VITE UMANE, OLTRE CHE MAGGIOR VEICOLO PER LA PROPAGAZIONE DEGLI INCENDI. 45

Protezione passiva – Ventilazione locali DIAGRAMMA DELLA TEMPERATURA NEL CORSO DI UN INCENDIO TEMPERATURA

Protezione passiva – Ventilazione locali DIAGRAMMA DELLA TEMPERATURA NEL CORSO DI UN INCENDIO TEMPERATURA c FASE A-B SVILUPPO FASE B-C FLASH-OVER FASE C-D REGRESSIONE d b a TEMPO 46

Protezione passiva – Ventilazione locali POTENDO SMALTIRE ALL’ESTERNO I FUMI CALDI E QUINDI GRAN

Protezione passiva – Ventilazione locali POTENDO SMALTIRE ALL’ESTERNO I FUMI CALDI E QUINDI GRAN PARTE DEL CALORE PRODOTTO, SI OTTIENE UN RITARDO NELL’INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA E QUINDI UN RITARDO DEL FLASH-OVER. 400 C° 500 C° 1000 C° IL CALORE DEI FUMI E’ IL 75% DI QUELLO PRODOTTO DALLA COMBUSTIONE ARIA FRESCA - I VVF POSSONO AVVICINARSI PIU’ FACILMENTE 47

Protezione passiva – Ventilazione locali SFOGHI DI FUMO E DI CALORE Apertura comandata da

Protezione passiva – Ventilazione locali SFOGHI DI FUMO E DI CALORE Apertura comandata da fusibile 48

Norme per edifici di civile abitazione Prescrizioni del DM 246 del 16 maggio 1987

Norme per edifici di civile abitazione Prescrizioni del DM 246 del 16 maggio 1987 • Gli edifici sono divisi in 5 classi (dalla classe A alla classe E) in funzione dell’altezza antincendio. • Sono definite in funzione della classe: la max superficie del compartimento, la max superficie di competenza per piano di ogni scala, le tipologie e le caratteristiche REI del vano scala e ascensore. • La localizzazione e gli accessi • I locali macchine e gli impianti di produzione del calore • Gli impianti elettrici • Gli impianti di gas combustibile • Gli impiantincendio 49

Norme per edifici di civile abitazione Classificazione 50

Norme per edifici di civile abitazione Classificazione 50

Norme per edifici di civile abitazione Classificazione 51

Norme per edifici di civile abitazione Classificazione 51

Norme per edifici di civile abitazione Accesso all’area Gli accessi all’area ove sorgono gli

Norme per edifici di civile abitazione Accesso all’area Gli accessi all’area ove sorgono gli edifici oggetto delle presenti norme devono avere i seguenti requisiti minimi: • · larghezza : 3, 50 m; • · altezza libera : 4, 00 m; • · raggio di volta : 13, 00 m; • · pendenza : non superiore al 10%; • · resistenza al carico : almeno 20 tonnellate (8 sull’asse anteriore e 12 sull’asse posteriore; passo 4, 00 m). (accesso mezzi di soccorso) 52

Norme per edifici di civile abitazione ASCENSORI • Il vano corsa dell’ascensore deve avere

Norme per edifici di civile abitazione ASCENSORI • Il vano corsa dell’ascensore deve avere le stesse caratteristiche REI del vano scala; • Nel vano corsa sono ammesse le seguenti aperture: accessi alle porte di piano, aperture permanenti consentite dalle specifiche normative fra il vano corsa e il locale macchine e/o delle pulegge di rinvio, portelli d ispezione e/o porte di soccorso, aperture di aerazione e di scarico dei prodotti di combustione; • Il vano corsa deve avere superficie netta di aerazione permanente in sommità non inferiore al 3% dell’area della sezione orizzontale del vano stesso, e comunque non inferiore a 0, 20 mq. • Nel vano corsa non possono essere poste in opera canne fumarie, condutture o tubazioni che non appartengono all’impianto ascensore 53

Norme per edifici di civile abitazione Impianto elettrico • Gli impianti elettrici devono essere

Norme per edifici di civile abitazione Impianto elettrico • Gli impianti elettrici devono essere realizzati in conformità alle leggi 186/68 e 46/90. • Per gli edifici di classe c, d ed e deve essere installato un sistema di illuminazione di sicurezza per la segnalazione delle vie di fuga (min 5 lux per gli ambienti con permanenza di persone e 10 lux per le vie di fuga). 54

Norme per edifici di civile abitazione Impianto antincendio • Per gli edifici di classe

Norme per edifici di civile abitazione Impianto antincendio • Per gli edifici di classe b, c, d, e deve essere prevista una rete di idranti costituita da almeno un montante per ogni vano scala, con un attacco 45 UNI per ogni piano con tubo flessibile o naspo; • La lunghezza del naspo ( ø min 25 mm) deve essere tale da consentire la copertura con il getto dell’intera area protetta; • Al piede di ogni colonna deve essere installato un idoneo attacco di mandata per autopompa. • L’alimentazione idrica deve garantire l’erogazione ai tre idranti più sfavoriti di una portata di 120 l/min con una pressione residua al bocchello di 1, 5 bar per almeno 60 minuti (eventualmente garantita con adeguata riserva idrica). 55

Norme per edifici di civile abitazione Impianto antincendio(ulteriori prescrizioni per edifici di classe d,

Norme per edifici di civile abitazione Impianto antincendio(ulteriori prescrizioni per edifici di classe d, e) • Per gli edifici di classe d ed e ove la rete idrica pubblica non garantisca adeguata portata e pressione deve essere prevista una riserva idrica adeguata e i gruppi di pompaggio devono essere due (uno di riserva all’altro) ad avvio automatico e alimentati con fonti di energia indipendenti; 56