SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund Freiberg
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939)
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Fu uno psichiatra austriaco, fondatore della psicoanalisi, una delle principali correnti della moderna psicologia. Elaborò una teoria scientifica e filosofica, secondo la quale l'inconscio esercita influssi determinanti sul pensiero umano, sul comportamento e sulle interazioni tra individui. Di formazione medica, tentò sempre, pur con difficoltà, di stabilire correlazioni tra la sua visione dell'inconscio e delle sue componenti con le strutture fisiche del cervello e del corpo umano. Queste speculazioni hanno trovato parziale conferma nella moderna neurologia e psichiatria.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Sommario Ø Dagli studi sull’isteria alla psicoanalisi Ø La realtà dell’inconscio e i modi per “accedere” ad esso Ø La scomposizione psicoanalitica della personalità Ø I sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici Ø La teoria della sessualità e il “complesso edipico” Ø La religione e la civiltà
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Introduzione • «Probabilmente il futuro stabilirà che l'importanza della psicoanalisi come scienza dell'inconscio oltrepassa di gran lunga la sua importanza terapeutica» (S. Freud, Psicoanalisi, 1925, in Opere Complete, volume X). • Di tutte le “scuole classiche” della psicologia, la psicoanalisi freudiana è quella che ha esercitato il maggior peso nella cultura novecentesca. • Essa ha influito in misura notevole non solo sulla psicologia, ma anche sulla letteratura, sull’arte, sulla sociologia, sull’antropologia culturale, sulle scienze dell’educazione e sulla stessa filosofia.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Tappe biografiche significative ü 1856, nasce a Freiberg, in Moravia, parte orientale dell’attuale Repubblica Ceca, in una famiglia di ebrei ü 1860, trasferimento a Vienna della famiglia Freud. Sigmund frequenta una scuola ebraica e successivamente si laurea in medicina ü 1882, si dedica alla psichiatria ü 1885, a Parigi segue le lezioni di Jean-Martin Charcot che cura l’isteria con l’ipnosi ü 1889, a Nancy segue le esperienze con l’ipnosi di Hippolyte Bernheim
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Tappe biografiche significative ü 1890, torna a Vienna e studia la metodica ipnoanalitica e catartica di Josef Breuer che ha in cura una paziente isterica, Anna O. , pervenendo alla scoperta dell’inconscio e quindi alla teoria psicoanalitica ü 1910, nasce a Norimberga la Società internazionale di Psicoanalisi, di cui Jung è il primo presidente ü 1933, i nazisti, assieme ai libri sgraditi al regime, bruciano le opere dell’ebreo Freud ü 1838, lascia Vienna per recarsi esule a Londra ü 1939, muore a causa di un tumore alla cavità orale
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Opere • S. Freud - J. Breuer, Sulla teoria dell'attacco isterico (1892), in S. Freud, Opere, 12 voll, Boringhieri, TO, 1976 -1980, vol. I • Progetto di una psicologia (1895), in Opere, cit. , vol II • L'interpretazione dei sogni (1899 -1900), in Opere, cit. , vol. III • Psicopatologia della vita quotidiana (1901), in Opere, cit. , vol. IV • Il motto di spirito e il suo rapporto con l'inconscio (1905), in Opere, cit. , vol. V • Il caso di Dora (1905), in Opere, cit. , vol. IV • Tre saggi sulla teoria sessuale (1905), in Opere, cit. , vol. IV • Delirio e sogni nella "Gradiva" di Jensen (1907), in Opere, cit. , vol. V • Psicoanalisi "selvaggia" (1910), in Opere, cit. , vol. VI • Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci (1910), in Opere, cit. , vol. VI • Totem e tabù (1913), in Opere, cit. , vol. VII • Introduzione al narcisismo (1914), in Opere, cit, vol. VIII • Per la storia del movimento psicoanalitico (1914), in Opere, cit. , vol. VII • Metapsicologia (1915), in Opere, cit. , vol. VIII
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Opere • • • • Introduzione alla psicoanalisi (1915 -1917), in Opere, cit. , vol. VIII Lutto e melanconia (1917), in Opere, cit. , vol. VIII Dalla storia di una nevrosi infantile (1918), in Opere, cit. , vol VII Il perturbante (1919), in Opere, cit. , vol. IX Al di là del principio del piacere (1920), in Opere, cit. , vol. IX Psicologia delle masse ed analisi dell'Io (1921), in Opere, cit. , vol. IX L'Io e l'Es (1922), in Opere, cit. , vol. IX Inibizione, sintomo e angoscia (1925), in Opere, cit. , vol. X L'avvenire di un'illusione (1927), in Opere, cit. , vol. X Il disagio della civiltà (1929), in Opere, cit. , vol. X L'uomo Mosè e la religione monoteistica: tre saggi (1934 -1938), in Opere, cit. , vol. XI Analisi terminabile e interminabile (1937), in Opere, cit. , vol. XI Compendio di Psicoanalisi (o Sommario di psicoanalisi) (1938, pubblicato postumo nel 1940), in Opere, cit. , vol. XI
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La realtà dell’inconscio e i modi per “accedere” ad esso Alla Salpêtrière di Parigi (1885), Freud, attraverso l’ipnosi, scoprì l’esistenza di una zona remota della nostra mente chiamò inconscio (di inconscio avevano già parlato Hartmann, Wolff, Kant, Schelling e Schopenhauer). Esso è presente fin dalla nascita e presiede alle funzioni biologiche fondamentali. Ma con l’accumularsi delle esperienze, diviene anche il ricettacolo dei ricordi rimossi. Il Professor Jean-Martin Charcot docente alla Salpêtrière di Parigi, mostra ai suoi studenti una donna ("Blanche" (Marie) Wittman) durante una “crisi isterica”.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La realtà dell’inconscio e i modi per “accedere” ad esso In particolare, fu con Joseph Breuer che Freud ebbe la conferma dell’esistenza dell’inconscio, allorché conobbe la tecnica della ipnoanalisi. Questa zona della mente, di cui non ci rendiamo conto, influenza in maniera determinante la nostra vita. Se la filosofia classica occidentale ha sempre esaltato la mente cosciente quale protagonista delle nostre esperienze, dei nostri vissuti, dei nostri comportamenti, Freud, per contro, sottolinea il ruolo centrale del mondo dell’inconscio. Josef Breuer
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La realtà dell’inconscio e i modi per “accedere” ad esso In un primo momento Freud utilizzò l’ipnosi come metodo di indagine della psiche. Successivamente l’abbandonò per il metodo delle libere associazioni. Penetrare, tuttavia, nel mondo dell’inconscio è spesso difficoltoso per tutta una serie di ostacoli che esso frappone. Aggirarli e superarli è il compito fondamentale dello psicoanalista e del paziente. Questi, a sua volta, esibisce comportamenti di transfert positivi e negativi nei confronti dello psicoanalista. In questo caso è il transfert stesso che deve essere elaborato.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Ne L’interpretazione dei sogni (1900), prima, e nelle opere scritte dal 1920, poi, Freud elabora la struttura della personalità che egli stesso paragona ad un iceberg, i cui topoi sono tre: Inconscio o Es, Super-Io e Io (in un primo momento aveva solo distinto tra Conscio, Preconscio e Inconscio).
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Conscio Preconscio Inconscio
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Inconscio o Es È l’area pulsionale del soggetto, forza impersonale e caotica che costituisce la matrice originaria della nostra psiche. L’Es non conosce né il bene, né il male, né la moralità: obbedisce solamente all’inesorabile principio del piacere o libído.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Inconscio o Es Esso si colloca al di là delle dimensioni spazio-temporali e ignora le leggi della logica, a incominciare dal principio di noncontraddizione. Il suo principio supremo è : Tutto, ora e subito.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Super-Io “È il successore e rappresentante dei genitori (ed educatori) che hanno vegliato sulle azioni dell’individuo durante il suo primo periodo di vita; quasi senza modificarle, esso perpetua le loro funzioni”. Comunemente si chiama coscienza morale e costituisce l’insieme delle proibizioni, dei divieti, dei tabù, soprattutto sessuali, instillati fin dall’infanzia.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità È la parte organizzata della personalità che si trova a dover fare i conti con tre padroni che sono: Io l’Es il Super-Io il mondo esterno Si trova a dover equilibrare, tramite opportuni compromessi, pressioni disparate, spesso in contrasto tra di loro.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Io “Spinto così dall’Es, stretto dal Super-Io, respinto dalla realtà, l’Io lotta per venire a capo del suo compito economico di stabilire l’armonia tra le forze e gli impulsi che agiscono in lui e su di lui; e noi comprendiamo perché tanto spesso non ci è possibile reprimere l’esclamazione: la vita non è facile! “.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Il tipo di rapporti tra l’Io e i suoi padroni rappresenta un fondamentale criterio di discriminazione tra normalità e nevrosi. Normalità e nevrosi Nell’individuo normale l’Io riesce abbastanza bene a padroneggiare la situazione e fornisce, agendo sulla realtà, parziali soddisfazioni all’Es senza violare clamorosamente gli imperativi e le proibizioni del Super. Io.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La scomposizione psicoanalitica della personalità Ma se da un lato le esigenze dell’Es sono eccessive , o se il Super-Io e troppo debole, o invece troppo rigoroso e poco duttile, allora queste soluzioni pacifiche non sono più possibili. Normalità e nevrosi Può accadere che l’Es abbia il sopravvento e travolga un Super-Io troppo debole e l’Io sia condotto a comportamenti asociali, o proibiti: il soggetto allora diventa un delinquente, oppure un perverso. Oppure può accadere che un Super-Io troppo rigido provochi la rimozione o altri processi di difesa: le istanze dell’Es divenute inconsce si manifestano allora con sintomi nevrotici.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) I sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici Ne L’interpretazione dei sogni Freud sostiene che la via maestra per penetrare nell’inconscio è capire la dinamica dei sogni. In essi Freud distingue un contenuto manifesto e un contenuto latente. Il contenuto manifesto è una maschera di cui si serve l’inconscio per celare il vero significato del sogno (in genere l’appagamento di un desiderio, spesso di tipo sessuale). Allo psicanalista spetta il compito di individuare, in base anche ai vissuti e alla storia personale del paziente, i messaggi nascosti che l’inconscio invia.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) I sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici Oltre ai sogni, nella Psicopatologia della vita quotidiana (1901) Freud sottolinea l’importanza, per la comprensione dell’inconscio, di quegli atti mancati cui , di solito, non attribuiamo rilevanza, quali: ü ü lapsus linguae o calami errori di vario genere dimenticanze incidenti banali che potrebbero apparire insignificanti, ma che sono precisi messaggi dell’inconscio che vanno attentamente vagliati e interpretati.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) I sogni, gli atti mancati e i sintomi nevrotici Circa i sintomi nevrotici, Freud li paragona ai sogni: Rappresentano un punto di incontro tra una o più tendenze rimosse e quelle forze della personalità che si oppongono al loro ingresso nel sistema conscio. E poiché Freud scopri ben presto che spesso gli impulsi che stanno alla base dei sintomi psiconevrotici sono di natura sessuale, fu portato a porre la sessualità al centro della propria attenzione.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La teoria della sessualità e il “complesso edipico” La teoria della sessualità costituisce l’aspetto storicamente e culturalmente più esplosivo della psicoanalisi e quello che ha generato le maggiori opposizioni. Secondo Freud la sessualità non può semplicemente essere identificata con la genitalità, ma va considerata come una forza pervasiva presente fin dall’infanzia, un’energia suscettibile di dirigersi verso le mete più diverse in grado di investire gli oggetti più disparati. Freud denominò quest’energia libído e la pensò alla stregua di un flusso migratorio localizzato di volta in volta, in corrispondenza dello sviluppo fisico, su alcune parti del corpo, dette “zone erogene”, generatrici di piacere erotico.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La teoria della sessualità e il “complesso edipico” Parallelamente alla teoria generale della sessualità, Freud elaborò la teoria della sessualità infantile, demolendo il pregiudizio secondo cui la sessualità appartiene solo all’età adulta e respingendo la mistificante immagine del bambino come angioletto asessuato. Freud giunse a definire il piccolo dell’uomo come un essere perverso polimorfo, ossia come un individuo capace di perseguire il piacere indipendentemente da scopi riproduttivi (da qui la perversione) e mediante i più svariati organi del corpo (da qui il polimorfismo). Freud suddivise lo sviluppo psicosessuale del bambino in più fasi:
Fasi della sessualità e “complesso edipico” Ø orale Ø anale Ø fallica Ø edipica Ø (di latenza) Ø genitale Ciascuna di queste fasi è caratterizzata da una crisi evolutiva che deve essere superata per il raggiungimento dell’identità personale. Una fissazione ad una fase dello sviluppo determina un arresto della maturazione della personalità che si rivelerà, nell’età adulta, con manifestazioni tipiche di quella fase.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La religione e la civiltà Freud nell’ultima parte della sua vita orientò i suoi interessi sui temi della religione e della civiltà (Totem e tabù, L'avvenire di un'illusione, Il disagio della civiltà, Mosè e il monoteismo). La religione = appagamento di desideri infantili Dio = rappresentazione psichica dei rapporti ambivalenti con il padre terreno
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La religione e la civiltà Per quanto concerne la civiltà (Il disagio della civiltà), Freud afferma che essa implica un costo in termini di libído essendo questa costretta a deviare la ricerca del piacere in prestazioni sociali e lavorative. Inoltre, la civiltà, proseguendo l’opera paterna, dà origine a un Super-Io collettivo incarnato da una serie di obblighi e divieti. A differenza di coloro che credono che sia possibile la felicità per l’uomo, Freud ritiene che la sofferenza è parte strutturale della vita.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La religione e la civiltà Inoltre, contrariamente a coloro che ritengono che l’uomo sia una creatura gentile che attacca solo se costretta a difendersi, Freud considera l’uomo una “creatura tra le cui doti istintive è da annoverare un forte quoziente di aggressività”. Pertanto, lo Stato civile è un male minore rispetto a una umanità senza società che darebbe origine ad una guerra di tutti contro tutti (cfr. Hobbes) E tra i modelli di una società repressiva e di una società permissiva, Freud è favorevole ad uno Stato che riduca il più possibile gli spazi di repressione e sofferenza.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La religione e la civiltà Il discorso precedente si colloca nell’ambito di un ripensamento generale della teoria psicologica. Negli ultimi scritti, Freud ha distinto le pulsioni in due categorie: • Eros = pulsione che tende a conservare, costruire e unire • Thanatos = pulsione che tende a distruggere, disunire, uccidere. Nella perenne lotta tra Eros e Thanatos, Freud vede concentrata l’intera storia umana.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Freud orientò anche i suoi studi sull'antropologia e sul totemismo, sostenendo che il totem riflette la codificazione di un complesso di Edipo relativo alla tribù. Il disagio della civiltà uno degli ultimi libri di Freud, dedicato all'applicazione delle teorie psicoanalitiche alla società, riprende concetti espressi anche in Totem e tabù, Psicologia delle masse e analisi dell'Io e L'avvenire di un'illusione.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Il concetto di nevrosi collettiva, riprende, ma in senso molto diverso, alcune idee già elaborate da Jung (inconscio collettivo). Vengono presentate alcune idee sociologiche oggi abbastanza accettate ed altre più discutibili. Un esempio del primo tipo è il fatto che la repressione della libido da parte della società, sia fonte del disagio che ci colpisce e che ci fa sentire limitati, in quanto privati delle soddisfazioni di cui necessitiamo. Freud fa risalire tutto questo alla sua storica contrapposizione tra Io e Super-Io, identificando nel Super-Io la morale sociale che avvilisce l'Io.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Questo in realtà è un problema che è da tempo rimasto irrisolto, trattato peraltro anche nelle opere di Nietzsche (contrapposizione tra spirito dionisiaco e spirito apollineo). Il Super-Io limita, in senso moralista, soprattutto certe pulsioni sessuali che sono responsabili delle nevrosi dell'individuo. Un'altra fondamentale limitazione è quella dell'aggressività, in quanto secondo Freud è homo homini lupus. Per vivere in comunità e godere dei vantaggi del proprio stile di vita, occorre infatti rinunciare alle pulsioni aggressive che agitano l'animo umano.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione In senso più filosofico che psicologico, tutto il disagio viene fatto risalire ad una forma di primordiale peccato originale, di cui tutti gli individui serbano traccia. Il peccato è quello della prima tribù di uomini, orda primordiale, in cui un solo capo comandava con la forza e possedeva tutte le donne del clan (patriarcato).
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Il dispotismo di questo padre-capo accrebbe così tanto l'odio degli altri membri, suoi figli, che essi lo uccisero e lo mangiarono, risentendone poi il senso di colpa ed il rimorso. Ebbene, secondo Freud, tutti noi inconsciamente serbiamo traccia di questo ancestrale parricidio, di questo complesso di Edipo collettivo. Qui sta l'origine inconscia della religione, che il padre della psicoanalisi, a differenza di Jung, considera solamente una nevrosi ossessiva di massa.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Il primo risultato è il totem: è il simbolo del padre mitico, l'animale da venerare e non mangiare, tranne in determinate occasioni, in cui si rinnova il pasto o banchetto totemico. Questa pratica si trasmise tramite le varie religioni dove Dio è solamente un padre elevato all'ennesima potenza, fino al cristianesimo dove il Figlio si sacrifica, per espiare la colpa, al Padre e viene esso stesso mangiato.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Per Freud l'ebraismo (sulla religione dei suoi antenati scrisse L'uomo Mosè e il monoteismo) e il cristianesimo sono la prova vivente della sua teoria. Il secondo risultato è il tabù dell'endogamia, ovvero l'obbligo dell'esogamia, cioè prendere moglie fuori dalla famiglia e dal clan per evitare l'incesto che, oltre ad essere dannoso, offende la memoria del padre primordiale, solo padrone delle donne della tribù.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) La civiltà e la religione Il disagio della civiltà, edita nel 1929, è invece nobile interprete delle oscure riflessioni sulla natura umana che, in seguito alla Grande Guerra e alla Depressione, tormentarono i circoli culturali. L'uomo decade da valoroso patriota e lavoratore a lupo parricida. I valori sono così ridotti a convenzioni, peraltro disagevoli. Freud fa del disagio della civiltà il manifesto delle più tetre e disilluse analisi.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Aspetti critici Lo statuto epistemologico della psicoanalisi è stato variamente criticato e lungamente dibattuto, anche in parallelo alle sue diverse evoluzioni teoriche e metodologiche. Infatti, in un primo tempo, le osservazioni popperiane sulla sua scarsa falsificabilità avevano portato a una visione piuttosto critica del suo status epistemico. Ma a partire dagli anni '80 e '90 del ‘ 900 la maggiore attenzione rivolta alla verifica empirica dei suoi risultati clinici, alla sua integrazione con altre linee di ricerca psicologica e psichiatrica e agli spunti integrativi con le neuroscienze, hanno portato a una visione più articolata e in forte evoluzione del suo statuto scientifico.
SIGMUND FREUD Sigismund Schlomo Freud detto Sigmund (Freiberg, 6 maggio 1856 – Londra, 23 settembre 1939) Aspetti critici Un’attenzione particolare spetta alla psicologia analitica di Carl Gustav Jung (1875 -1961), psichiatra svizzero, il cui interesse si incentrò sullo studio dei modelli (o schemi mentali) impersonali e collettivi, ( «la Persona» , «l'Ombra» , «l’Animus» e «l'Anima» , «il Sé» ) che presumeva operassero anch'essi nell'inconscio, modelli che chiamerà archetipi. Qui Jung credette di trovare la chiave per un'interpretazione collettiva di particolari fenomeni psicologici, o di fenomeni culturali, religiosi e artistici che Jung vede come espressioni di modelli archetipici, presenti in un particolare «repertorio simbolico universale» chiamato «inconscio collettivo» . In sostanza Jung sposta sul piano inconscio alcuni condizionamenti culturali e ambientali che Freud riteneva presenti invece nel Super-io della psiche umana.
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