Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP

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Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e

Sicurezza e Salute dei Lavoratori Corso per RSPP Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro Barbara Sed 24 giugno 2009

Apriamo una parentesi

Apriamo una parentesi

Prima del D. Lgs 626/94 Decreti anni ‘ 50: D. P. R. n. 547

Prima del D. Lgs 626/94 Decreti anni ‘ 50: D. P. R. n. 547 del 1955: norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro; D. P. R. n. 302 del 1956: norme integrative delle precedenti per situazioni con elevato grado di pericolosità; D. P. R. n. 303 del 1956: norme per l'igiene del lavoro. • approccio deterministico all’analisi del rischio • presenza del “parafulmine aziendale”: tecnico/addetto sicurezza • prevenzione realizzata su misure strettamente tecniche (obsolescenza dovuta ad evoluzione tecnologica) • prevenzione indipendente dal comportamento umano • analisi per rischi specifici

D. Lgs 626/94 Recepimento direttive europee anni ‘ 90: • D. Lgs. n. 277/1991

D. Lgs 626/94 Recepimento direttive europee anni ‘ 90: • D. Lgs. n. 277/1991 in materia di protezione dai rischi derivanti da agenti chimici, fisici e biologici • D. Lgs. n. 626/1994 che ha recepito la direttiva quadro n. 391/1989 e sette direttive particolari • D. Lgs. n. 459/96 in matera di macchine • D. Lgs. n. 494/1996 in materia di cantieri • approccio probabilistico alla valutazione del rischio • partecipazione attiva di tutti i lavoratori: responsabilizzazione e consapevolezza • visione sistemica-integrata (insieme dei rischi) • valori limite non sono mai obiettivo di sicurezza assoluta • armonizzazione comunità europea (eguali livelli di sicurezza) • formazione e informazione

D. Lgs 81/08 Mantiene lo stesso approccio rispetto alla D. Lgs 626/94

D. Lgs 81/08 Mantiene lo stesso approccio rispetto alla D. Lgs 626/94

quindi Individuare e valutare i rischi Identificare gli esposti Adottare le soluzioni per eliminare

quindi Individuare e valutare i rischi Identificare gli esposti Adottare le soluzioni per eliminare o ridurre i rischi tecniche organizzative procedurali comportamentali Proteggere i lavoratori Informare e formare i lavoratori Verificare su di essi l’esistenza di danni

La prevenzione non può essere lasciata al caso, ma deve essere inserita in un

La prevenzione non può essere lasciata al caso, ma deve essere inserita in un progetto: SISTEMA DI GESTIONE della SICUREZZA sul LAVORO (SGSL)

Si prefigura un complesso sistema di prevenzione, basato su un quadro articolato di disposizioni,

Si prefigura un complesso sistema di prevenzione, basato su un quadro articolato di disposizioni, di misure e di adempimenti documentali e su un efficiente gioco di squadra degli attori chiamati ad attuarle

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Lavorare in sicurezza e attivarsi

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Lavorare in sicurezza e attivarsi per la diffusione della salute è un GIOCO TEORIA DEI GIOCHI

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Competitive

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Competitive Scenario in cui un soggetto vince e l’altro perde Giochi a Somma Zero

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Coopetitive

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Soluzioni Coopetitive Scenario in cui i risultati possono essere di reciproco vantaggio o svantaggio Giochi a Somma Diversa da Zero

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Strategia Coopetitiva

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica TEORIA DEI GIOCHI Strategia Coopetitiva Strategia di cooperazione nella competizione Dal latino coo-petere: correre insieme per raggiungere in collaborazione obiettivi che supportino vantaggi comuni

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro Strategie Coopetitive

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Gestione della prevenzione dal rischio sul lavoro CEE Governo Stato ASL ISPESL INAIL INPS Sindacati Formazione 626 Aziende RSPP Imprenditori Famiglie Lavoratori RLS Le figure del gioco della sicurezza

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI LAVORATORE Guadagno in termini di salute (non quantificabile)

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI DATORE DI LAVORO üGuadagno economico (abbassamento dei premi assic. Urativi, meno multe, etc. ) üGuadagno organizzativo (meno problemi nella gestione delle pratiche organizzative, meno visite ispettive, etc. ) üGuadagno legale (meno spese per avvocati e consulenti, meno stress a causa dei processi, etc. )

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica COOPETIZIONE tra le figure del gioco della sicurezza VANTAGGI ASL, ISPESL, INAIL, INPS Guadagno economico e organizzativo SOCIALE üSalute psicologica del lavoratore üMaggiore produttività üMaggior fiducia nella propria organizzazione

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Cause di insuccesso della Strategia

Salute e sicurezza: dalla visione lineare alla visione sistemica Cause di insuccesso della Strategia Coopetitiva Mancanza di un vissuto di “gioco a somma diversa da zero” da parte di tutti i player Trattamento rapido di problemi complessi ed incerti che portano a conclusioni affrettate o errate Mancanza di percezione della complessità del sistema sicurezza

LA VALUTAZIONE DEI COSTI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

LA VALUTAZIONE DEI COSTI RELATIVI ALLA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Quanto costa fare

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Quanto costa fare sicurezza? Quanto costa non fare sicurezza?

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Il costo della

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Il costo della non prevenzione della salute e sicurezza dei lavoratori üIl costo degli infortuni in Italia è di circa 25 miliardi di euro üI costi globali (lesioni, patologie e incidenti senza lesioni legati al lavoro) sono stimati pari a circa il 5 -10 % di tutti i profitti aziendali lordi delle aziende britanniche üI costi non assicurati derivati da perdite accidentali sono fra 8 e 32 volte più grandi dei costi assicurati

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO ILO Commissione UE* Infortuni sul lavoro 270 mil. 4, 8 mil. Malattie professionali 160 mil. 4, 7 mil. Casi mortali 2, 2 mil. 6000 al giorno 5. 200 Giornate lavorative perse 158 mil. L’Agenzia Europea stima il costo di infortuni e malattie professionali tra il 2, 6% - 3, 8%* del PIL dell’UE. * Fonte: Banca dati Agenzia Europea - 2004

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio IL FENOMENO INFORTUNISTICO IN ITALIA Infortuni denunciati (superiori 3 gg. ) al giorno Infortuni mortali / giorno 2. 570* 3 -4* Costo annuo giornate lavorative perse per infortuni e m. p. ca. 16, 5 mln. € Costo sociale annuo complessivo sistema Italia per infortuni e m. p. 41, 6 mld. €** Costi diretti INAIL ca. 6, 2 mld. € * Fonte: Banca dati INAIL 2005 ** Fonte: Banca dati INAIL 2006

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio PREVENIRE Infortuni Lesioni

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio PREVENIRE Infortuni Lesioni RIDUZIONE DEI COSTI Malattie professionali MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI AZIENDALI

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori Sistema/Paese Azienda

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Individui/Lavoratori üPerdita della salute fisica üRiduzione della qualità della vita üImpatto a livello psicologico e sociale üRiduzione degli introiti economici

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Azienda üImpatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa üPerdita di risorse (materiali e know how) üPerdita di fiducia delle maestranze e conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo üAumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale) üAumento delle spese di gestione organizzativa üAumento delle spese legate alla gestione delle pratiche giudiziarie

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Sistema/Paese üPesante incidenza sul Sistema Sanitario Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale) üPesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni) üPesante incidenza sul sistema familiare

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Co st re

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Co st re z cu si no n la id el • Spese imputabili direttamente alle lesioni professionali : - primi soccorsi - trasporto della vittima - sovvenzioni accordate all’infortunato e/o alla sua famiglia - pratiche amministrative e giuridiche - salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro - salari ad altri lavoratori - rendimento iniziale lavoratore che sostituisce l’infortunato - formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile za I costi sostenuti dalle organizzazioni rappresentano il 45 – 60% dei costi complessivi. • Costi diretti, conseguenti l’infortunio

ez z a Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio

ez z a Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio • Danni materiali collegati all’infortunio: cu r - ai materiali si - alle costruzioni no n - agli equipaggiamenti di protezione la - al prodotto id el - salari agli infortunati durante la loro assenza dal lavoro - formazione - riduzione efficienza lavoratore inabile Co - rendimento iniziale sostituto dell’infortunato st - salari ad altri lavoratori • Perdite economiche collegate a perdite di produzione: - diminuzione di produzione per i danni a persone o cose

cu r ez z a Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici

cu r ez z a Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio la id el Co st • danno dell’immagine • insoddisfazione del cliente per eventuali disservizi • insoddisfazione del personale • spese giuridiche no n si • Costi indotti: L’European Agency for Safety and Health at Work stima che: Costi manifesti 1 Costi nascosti 11

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio Costi della non sicurezza Nelle PMI: • assenza di analisi statistica delle cause di infortunio • assenza di un monitoraggio degli incidenti

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza Specialisti SSL Lavoratori (RLS) ATTORI Responsabili decisionali Esperti finanziari

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio AP PR O

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio AP PR O CC IO A 5 FA SI La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. STABILIRE üScopo della valutazione economica FASE 1 üObiettivo del progetto üGli operatori coinvolti, quali i loro interessi e quale influenza esercitano üTipologia di risultati richiesti üTempistica per la valutazione economica 2. SELEZIONARE UN METODO OPPORTUNO 3. PIANIFICARE LA VALUTAZIONE 4. COINVOLGERE LE PARTI INTERESSATE

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza SCEGLIERE LE VARIABILI üChe corrispondono allo scopo della valutazione üPer le quali sono probabilmente disponibili dati (facili da ottenere e abbastanza precisi) üChe siano state concordate dagli operatori FASE 2

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. UTILIZZARE üDati facilmente reperibili dalla documentazione aziendale e contabile FASE 3 üPubblicazioni, fonti esterne di dati, estrapolazioni da dati aziendali üSe necessario, generare nuovi dati 2. DETERMNARE QUALE PARTE DEBBA ESSERE COLLEGATA A INFORTUNI (ASSENZA PER MALATTIA) E ALL’INTERVENTO IN QUESTIONE 3. QUANTIFICARE GLI EFFETTI (DI LESIONI, MALATTIE) CON METODI DI STIMA O DI ANALISI üInformazioni tratte da casi simili üCalcoli su scenari üAnalisi dell’impatto (estrapolazione a partire dagli obiettivi dell’intervento)

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza 1. AGGIUNGERE I VALORI MONETARI A VARIABILI E INDICATORI FASE 4 2. CREARE UNA PRESENTAZIONE COMPRENSIBILE DEI RISULTATI üFormato tabulare (costo delle lesioni, analisi dei costi e dei benefici) üGrafici o serie temporali (applicazioni di monitoraggio) üConfronto con altre aziende (benchmarking)

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza PRESENTARE AVVERTIMENTI RELATIVI AI RISULTATI OTTENUTI FASE 5 üFare riferimento a ipotesi, obiettivi, limiti delle stime, qualità dei dati üUtilizzare un’analisi precisa per valutare gli effetti delle ipotesi sui risultati dei calcoli üDecidere ulteriori azioni

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza FASE 5 LE VALUTAZIONI POSSONO ESSERE DI DUE TIPI Ex post Valutazione dei costi di un singolo infortunio o dell’insieme degli infortuni in un intervallo di tempo Fattibilità investimenti Valutazione degli effetti economici delle azioni preventive o della prevenzione degli infortuni (analisi dei costi e benefici)

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei

Fare sicurezza o non fare sicurezza: costi e benefici a bilancio La valutazione dei costi della non sicurezza

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA; UN’ORGANIZZAZIONE IN CUI SONO DEFINITE RESPONSABILITÀ, COMPETENZE, FUNZIONI ED AZIONI.

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? La direttiva 89/391/CEE (recepita nel Titolo

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? La direttiva 89/391/CEE (recepita nel Titolo I° 626/94) DEFINISCE ü Responsabilità ü Risorse (organizzative ed economiche) ü Processi (V. R. , Miglioramento nel tempo, sorveglianza sanitaria, ü Procedure (sono lasciate alle iniziative del D. L. ) (D. L. ; ……. . Lavoratori) partecipazione formazione)

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? IL D. LGS. 81/2008 «modello di

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? IL D. LGS. 81/2008 «modello di organizzazione e di gestione» : modello organizzativo e gestionale per la definizione e l'attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi dell'articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza Decreto legislativo 81 - 9/4/08 di

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza Decreto legislativo 81 - 9/4/08 di attuazione dell’art. 1 della legge n. 123/2007 in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro Art. 30 – Titolo I - Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza;

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza d) alle attività di sorveglianza sanitaria;

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate. 2. Il Modello organizzativo e gestionale deve prevedere idonei sistemi di registrazione … ecc 3. Il Modello organizzativo deve prevedere. . una articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione, e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare … ecc

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza 4. Il Modello organizzativo deve prevedere

“Testo Unico” e sistemi di gestione della sicurezza 4. Il Modello organizzativo deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione. . e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità… …riesame del modello organizzativo 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001, o al British Standard OHSAS 18001: 2007 si presumono conformi ai requisiti di cui ai commi precedenti per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione ex art 6.

QUALI SONO I MODELLI DISPONIBILI PER I SGSSL ? NORME CERTIFICABILi BS OHSAS 18001:

QUALI SONO I MODELLI DISPONIBILI PER I SGSSL ? NORME CERTIFICABILi BS OHSAS 18001: 2007 Occupational health and safety management systems - Requirements LINEE GUIDA UNI INAIL ISPESL PARTI SOCIALI- 2001 Linee Guida per un sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? VISIONE STATICA Applicazione di contrapposizione Obblighi

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? VISIONE STATICA Applicazione di contrapposizione Obblighi da rispettare norme e standard * Elusione * Repulsione

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? VISIONE DINAMICA COME UNA OPPORTUNITA` DI

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? VISIONE DINAMICA COME UNA OPPORTUNITA` DI CRESCITA AZIENDALE Obblighi NON COME IMPOSIZIONE

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? • VI È UNA DIFFICOLTÀ DELL’AZIENDA

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? • VI È UNA DIFFICOLTÀ DELL’AZIENDA A TENERE SOTTO CONTROLLO L’INTERO APPARATO ORGANIZZATIVO DELLA SICUREZZA. • VARIAZIONE DELLA TIPOLOGIA DI INFORTUNI; CALANO QUELLI DOVUTI A CAUSE TECNICHE, CRESCONO QUELLI LEGATI ALLA COMPONENTE ORGANIZZATIVA.

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? OPPORTUNITA` PERSEGUIBILI (MOTIVAZIONE) üMigliore qualità prestazioni

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? OPPORTUNITA` PERSEGUIBILI (MOTIVAZIONE) üMigliore qualità prestazioni üAumentare la sicurezza nei posti di lavoro üSpinta all’innovazione üCrescita reputazione aziendale üAttrazione utenti territorio üSviluppo qualitativo del territorio di appartenenza üEvitare sprechi (educare) üOttimizzare consumi (energia) minor inquinamento

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? RISULTATI POTENZIALI üBenessere psico-fisico dipendenti üMigliore

Perché predisporre uno strumento di gestione della sicurezza? RISULTATI POTENZIALI üBenessere psico-fisico dipendenti üMigliore vivibilità nei posti di lavoro üRiduzione assenteismo üAzzeramento/riduzione infortuni e malattie professionali üPrestazioni sempre più qualificate a minor costo üMaggiore fiducia degli utenti

I riferimenti volontari internazionali e nazionali • BS 8800: 96 linea-guida inglese (certificabile ma

I riferimenti volontari internazionali e nazionali • BS 8800: 96 linea-guida inglese (certificabile ma ritirata) Guide to occupational health and safety management system. • UNI 10616: 97 norma italiana (raccomandata per l’implementazione dei SGSSL nelle aziende ex D. Lgs. 334/99 in accordo alle norme della serie ISO 9000). Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Gestione della sicurezza nell’esercizio. Criteri fondamentali di attuazione. . • UNI 10617: 97 norma italiana Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Sistema di gestione della sicurezza. • UNI 10672: 97 norma italiana Impianti di processo a rischio di incidente rilevante. Procedure di garanzia della sicurezza nella progettazione.

I riferimenti volontari internazionali e nazionali • OHSAS 18001: 99 specifica tecnica (certificabile) Guide

I riferimenti volontari internazionali e nazionali • OHSAS 18001: 99 specifica tecnica (certificabile) Guide to occupational health and safety management system. Guidelines for the implementation of OHSAS 18001. • UNI-INAIL 2001 linea guida Linee guida per un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul luogo di Lavoro (SGSL).

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il concetto di Organizzazione Le organizzazioni

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il concetto di Organizzazione Le organizzazioni (aziendali), sono intese come: § complesso organizzato di beni e persone § per svolgere un'attività (economica) consistente nella produzione e scambio i beni e/o servizi

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il sistema di gestione Agire (Act)

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il sistema di gestione Agire (Act) Controllare (Check) A C P D Pianificare (Plan) Attuare (Do)

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il Sistema è dinamico Ciclo di

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Il Sistema è dinamico Ciclo di Deming A PP CA DD P D C A A AC P P P C D D C SG D o u n i t n o c o t n e m a r o i l g i M

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi La trasformazione organizzativa Da così …

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi La trasformazione organizzativa Da così … funzione 3 funzione 2 processo 1 risultato 1 processo 2 risultato 2 processo 3 risultato 3 sapere 3 Funzione 4 sapere 2 Funzione 3 sapere 1 Funzione 1 funzione 1 … a così

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I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Perché i sistemi di gestione Il sistema tradizionale Attendere un nuovo evento Credere di aver risolto Identificare Reagire

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Organizzazione per processi Visione aziendale “politica”

I Sistemi di Gestione e l’approccio per processi Organizzazione per processi Visione aziendale “politica” Il “cosa” Processo ISO 9001 – OHSAS 18001 Processo Procedura Attività “Il come”

QUALE STRUTTURA PER UN SISTEMA DI GESTIONE ? I Sistemi di Gestione più evoluti

QUALE STRUTTURA PER UN SISTEMA DI GESTIONE ? I Sistemi di Gestione più evoluti operano sulla base del processo dinamico: “pianificazione, attuazione, verifica, riesame” (Ciclo di Deming - PDCA) Anche il Modello indicato dal DLgs 81/08 orienta in tal senso

ORDINANDO I PUNTI DEL TITOLO I ART. 30 … Modelli di organizzazione e di

ORDINANDO I PUNTI DEL TITOLO I ART. 30 … Modelli di organizzazione e di gestione P–D–C–A P D C A • c. 1 b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; • c. 1 a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; • c. 1 g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; • c. 1 c) attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti per la sicurezza; • c. 1 d) attività di sorveglianza sanitaria; • c. 1 e) attività di informazione e formazione dei lavoratori; • c. 2) sistemi di registrazione; • c. 3) articolazione di funzioni • c. 1 f) attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; • c. 1 h) periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate. • c. 4) idoneo sistema di controllo • c. 4) riesame del modello organizzativo

OHSAS 18001: 1999

OHSAS 18001: 1999

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Un SGSL è finalizzato

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Un SGSL è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e sicurezza che l’impresa/organizzazione si è data in una efficace prospettiva costi/benefici. Tale sistema, infatti, si propone di: P ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc. ); P aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa/organizzazione; P contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro; P migliorare l’immagine interna ed esterna dell’impresa/organizzazione.

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Il SGSL opera sulla

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Il SGSL opera sulla base della sequenza ciclica delle fasi di pianificazione, attuazione, monitoraggio e riesame del sistema, per mezzo di un processo dinamico. La capacità del sistema di raggiungere gli obiettivi pianificati deriva dall’impegno e dal coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e soprattutto del livello più elevato. Un sistema di gestione della SSL dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: P essere parte del sistema di gestione generale dell’impresa; P contenere la struttura organizzativa, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi, le risorse per realizzare la sua politica per la salute e sicurezza sul lavoro; P essere adeguato alle attività svolte, alla dimensione aziendale, alla natura ed alle dimensioni dei rischi presenti in azienda.

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Un SGSL, come ogni

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro • Un SGSL, come ogni sistema di gestione, dovrebbe prevedere una fase di verifica del raggiungimento degli obiettivi ed una fase di verifica della funzionalità del sistema stesso. Dovrebbero, quindi, essere previsti almeno due livelli di monitoraggio. P 1° Livello Le modalità e le responsabilità del monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi dovrebbero essere stabilite contestualmente alla definizione, in sede di pianificazione, delle modalità e responsabilità della gestione operativa. P 2° Livello Il monitoraggio sulla funzionalità del sistema (verifica ispettiva interna) ha lo scopo di stabilire se il sistema è conforme a quanto pianificato, è correttamente applicato, mantenuto attivo e consente di raggiungere gli obiettivi.

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro l’organizzazione di un sistema sicurezza

Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro l’organizzazione di un sistema sicurezza per risultare efficace ai fini della prevenzione deve considerare tutti i soggetti ed ogni azione che risulti funzionale alla massima cooperazione ed ad una profonda condivisione su ogni tematica DATORE DI LAVORO RSPP ASPP DIRIGENTI SOGGETTI TERZI (Appaltatori, Fornitori, Terzisti, ecc. ) PREPOSTI LAVORATORI MEDICO COMPETENTE SQUADRE DI GESTIONE DELLE EMERGENZE RAPPRESENTATI DA RLS

OHSAS 18001: 1999 I processi di Gestione della Sicurezza 4. 1 – Requisiti generali

OHSAS 18001: 1999 I processi di Gestione della Sicurezza 4. 1 – Requisiti generali 4. 2 – Politica 4. 3 – Pianificazione 4. 4 – Attuazione e funzionamento Act Plan 4. 5 – Controlli ed azioni correttive A P 4. 6 – Riesame della Direzione C D Check Do

OHSAS 18001: 1999 Elementi di un Sistema di Gestione della Sicurezza

OHSAS 18001: 1999 Elementi di un Sistema di Gestione della Sicurezza

OHSAS 18001: 1999 Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001: 99 Esame iniziale

OHSAS 18001: 1999 Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001: 99 Esame iniziale dello stato (tipicamente la Valutazione dei Rischi ex Art. 4 D. Lgs. 626/94) Politica di SSL (dovrebbe essere coerente con i programmi di miglioramento della SSL contenuti nella Valutazione dei Rischi) Pianificazione (dovrebbe essere coerente con i programmi di miglioramento della SSL contenuti nella Valutazione dei Rischi e con la realtà aziendale in termini di risorse allocabili)

OHSAS 18001: 1999 Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001: 99 Implementazione delle

OHSAS 18001: 1999 Il ciclo di Deming applicato alla OHSAS 18001: 99 Implementazione delle attività (deve essere coerente con la pianificazione) Controllo ed azioni correttive (deve mettere l’organizzazione nelle condizioni di intervenire prevenendo le Non Conformità, gli incidenti e gli infortuni) Riesame della Gestione (deve essere realistico e basato sui risultati raggiunti per poter pianificare il SGSSL nel rispetto delle opportunità di business e delle necessità di prevenzione del rischio tramite la riduzione o eliminazione del pericolo)

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Organizzazione società, operatore, ditta, impresa, ente o associazione, pubblica

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Organizzazione società, operatore, ditta, impresa, ente o associazione, pubblica o privata, che possiede proprie funzioni ed una sua amministrazione. Per SINCERT quelle unità organizzative che coincidono con la definizione di “sito”. Sito coincide con la definizione di Unità produttiva del D. Lgs. 626/94. Evento accidentale evento che ha originato un incidente (infortunio) o che potenzialmente avrebbe potuto causarlo (mancato incidente).

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Verifica ispettiva / audit esame sistematico per determinare se

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Verifica ispettiva / audit esame sistematico per determinare se le attività ed i risultati ad esse collegate, siano o meno conformi agli adempimenti pianificati, se questi siano stati attuati in modo efficace e sono adeguati per il perseguimento della politica e degli obiettivi dell’organizzazione. Il processo deve essere sistematico, documentato ed indipendente per ottenere evidenze oggettive, in maniera obiettiva, se i criteri dell’audit siano stati soddisfatti. Non conformità ogni deviazione dalle norme di lavoro, dalle pratiche, dalle procedure, dalle leggi, dalle prestazioni del sistema di gestione, che potrebbe portare, direttamente o indirettamente, a ferite, malattie, a danni a cose, a danni all’ambiente di lavoro o a un insieme di questi.

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Prestazioni risultati misurabili del SGSSL, relativi al controllo dei

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Prestazioni risultati misurabili del SGSSL, relativi al controllo dei rischi per la salute e sicurezza da parte dell’organizzazione, sulla base della sua politica ed obiettivi relativi alla SSL. Sicurezza assenza di rischi di danni inaccettabili (ISO/IEC Guida 2). Parti interessate individui o gruppi interessati dalle prestazioni di SSL di una organizzazione o coinvolti nelle stesse.

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Identificazione del pericolo procedura di riconoscimento dell’esistenza di un

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Identificazione del pericolo procedura di riconoscimento dell’esistenza di un pericolo e definizione delle sue caratteristiche. Rischio combinazione della probabilità e delle conseguenze del verificarsi di uno specificato evento pericoloso. Rischio tollerabile rischio che sia stato ridotto ad un livello che possa essere tollerabile per l’organizzazione, in considerazione dei suoi obblighi di legge e della sua stessa politica sulla SSL.

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Miglioramento continuo processo di accrescimento del SGSSL per ottenere

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Miglioramento continuo processo di accrescimento del SGSSL per ottenere miglioramenti delle prestazioni globali di sicurezza e salute sul lavoro, in linea con la politica sulla SSL dell’organizzazione. Obiettivi gli scopi che un organizzazione si propone di raggiungere nell’ambito della SSL. Infortunio evento indesiderato che dà origine a morte, malattia, ferite, danni o altre perdite

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Condizioni operative Normali o routinarie quelle per le quali

OHSAS 18001: 1999 La terminologia Condizioni operative Normali o routinarie quelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che corrispondono alle attività giornaliere a regime (es. funzionamento impianti, trasferimento personale). Anomale o eccezionali quelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco è quantificabile e qualificabile, che sono esattamente programmate nel tempo e che non corrispondono alle attività giornaliere a regime (es. manutenzione programmata, turni di lavoro per ferie). Emergenza quelle per le quali l’utilizzo di risorse in gioco non è né quantificabile né qualificabile, che sono ipotizzabili ma non programmabili nel tempo per le quali è solamente possibile prevedere una preparazione in risposta sulla base di supposizioni, anche in virtù di eventuali effetti domino possibili (es. manutenzione straordinaria, infortunio sul lavoro).

OHSAS 18001: 1999 – Scopo e Campo di applicazione Fornire i requisiti per un

OHSAS 18001: 1999 – Scopo e Campo di applicazione Fornire i requisiti per un SGSL in modo tale da consentire ad un’organizzazione di controllare i suoi rischi sul luogo di lavoro e migliorare le sue prestazioni in merito. Tutti i requisiti della specifica si intendono incorporati n un SGSL. Si applica a tutte le organizzazioni. E’ rivolta alla sicurezza delle persone e non dei prodotti e dei servizi

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 2 – Politica • Impegno al rispetto

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 2 – Politica • Impegno al rispetto delle leggi applicabili e delle altre prescrizioni volontarie sottoscritte dall’organizzazione • Impegno al miglioramento continuo delle prestazioni • Essere appropriata alla natura e alla dimensione dei rischi associati all’organizzazione • Diffusa a tutto il personale • Disponibile alle parti interessate • Documentata, attuata e mantenuta nel tempo • Sottoposta a revisioni periodiche per garantire che rimanga attuale nel tempo

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 1 –

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 1 – Pianificazione per l’indentificazione dei pericoli, della valutazione e controllo dei rischi • Attività ordinarie e straordinarie • Attività di tutto il personale ( fornitori e visitatori compresi) • Mezzi ed impianti (anche di terzi)

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La quantificazione del rischio

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La quantificazione del rischio risulta essere condizione necessaria affinché l’indagine di analisi e valutazione dei rischi abbia caratteristiche di condivisibilità, oggettività e riscontro. Infatti solo dopo aver determinato un livello effettivo e ponderabile del rischio connesso ad un certo evento incidentale, ne può conseguire una corretta valutazione. Per la quantificazione del rischio sono state proposte formulazioni diverse, ma tutte, essenzialmente, definiscono il rischio reale (Risk) in funzione della probabilità di accadimento di un certo evento e delle conseguenze ad esso legate: RISCHIO = f ( P, M ) P = Frequenza con cui si possono verificare eventi non voluti; M = “Magnitudo” delle conseguenze che il verificarsi degli eventi comporta.

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OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La metodologia di analisi

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI La metodologia di analisi dei rischi sviluppate nell’ambito delle attività soggette a rischi rilevanti (Major Hazard), può ed anzi (a seguito del D. Lgs 626/94) deve essere applicata anche alle attività soggette a rischi non rilevanti. Tuttavia l’applicazione delle metodologie di analisi e valutazione del rischio nell’ambito di qualsiasi realtà lavorativa/attività (anche di diversa dimensione) in cui i lavoratori siano soggetti al “semplice” rischio infortunistico, è possibile, anche se con diverse implicazioni. Nello specifico è evidente che sia la definizione della magnitudo M (legata al verificarsi di un certo evento incidentale), sia la probabilità P che lo stesso si verifichi, potranno essere definite mediante considerazioni di tipo semiquantitativo, ad esempio si potrà far riferimento ad una scala di riferimento:

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OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Definita una ponderazione del

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Definita una ponderazione del danno e della probabilità, il rischio può essere stimato mediante la formula R= M X P ed è raffigurabile mediante una rappresentazione grafico-matriciale avente in ascisse la gravità del danno e in ordinate la probabilità del suo verificarsi. In tale tabella i rischi maggiori occuperanno le caselle in alto a destra, mentre, quelli minori le posizioni più vicine all’origine degli assi. Una tale rappresentazione costituisce un punto di partenza per la definizione delle priorità e la programmazione temporale degli interventi da adottare.

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OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI In relazione ai valori

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti LA VALUTAZIONE DEI RISCHI In relazione ai valori della tabella precedente si potranno trarre le seguenti considerazioni: R>8 azioni correttive indilazionabili 4<R<8 azioni correttive da programmare con urgenza 2<R<3 azioni correttive e/o migliorative da programmare nel breve/medio termine R=1 azioni migliorative da valutare in fase di programmazione

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 2 –

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 2 – Prescrizioni legali ed altri requisiti • Procedura per identificare ed accedere ai requisiti legali e di altro tipo applicabili • Mantenere aggiornate tali informazioni e comunicare ai suoi dipendenti ed alle altre parti interessate in merito alle prescrizioni legali e di altro tipo.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPIO DI PROCEDURA CONTROLLO PRESCRIZIONI N. Prot. N.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPIO DI PROCEDURA CONTROLLO PRESCRIZIONI N. Prot. N. rif. Data Titolo/ Descrizio ne Prescrizio ni applicabili Ente Autorizzan te Scadenz a Tempisti ca rinnovo Responsab ile Rinnovo Chec k

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 3 –

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 3 – Obiettivi • Stabilire e mantenere documentati obiettivi relativi alla SGSL per ogni livello e funzione interessate nell’ambito dell’organizzazione.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 3 –

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 3 – Obiettivi ESEMPI • Ridurre i giorni di prognosi per infortuni dovuti a carenze nelle misure di prevenzione • Ridurre gli incidenti dovuti a carenti manutenzioni • Migliorare i tempi di primo soccorso • Ridurre le persone o i tempi di esposizione al rumore o altri rischi • Ridurre la presenza di sostanze pericolose in stabilimento • Ridurre la gestione manuale a favore di quella automatizzata per le lavorazioni a rischio

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 4 –

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 3 – Pianificazione 4. 3. 4 – Programma di gestione della salute e sicurezza sul lavoro • Per perseguire gli obiettivi occorre stabilire programmi che includano le risorse necessarie alla loro realizzazione (tempi, mezzi, denaro, metodi, regole, controlli) • Riesaminare quando necessario ed a fronte di ogni cambiamento

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPIO DI PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO Area: _______________ Funzioni

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPIO DI PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO Area: _______________ Funzioni coinvolte: _____________ Cause: _______________ Obiettivi: _____________ Fase Responsa bile Data prevista Verifica effettiva completame to completame nto Sintesi dei risultati

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 1 – Struttura e responsabilità • Definire ruoli, responsabilità ed autorità delle persone coinvolte nel SGSL • La gestione compete alla Direzione Generale, che nomina un Rappresentante dell’Alta Direzione • Fornire risorse essenziali • Dimostrare l’impegno al continuo miglioramento delle prestazioni di SCR da parte delle persone responsabili.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 2 – Formazione, preparazione e competenza • Personale competente (adeguata educazione, formazione, esperienza) • Sensibilizzazione e consapevolezza • Importanza della conformità dei comportamenti (emergenze comprese) • Considerare i diversi livelli di abilità, responsabilità e cultura delle persone e di rischio associato alle loro attività nel determinare le necessità di formazione

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 3 – Consultazione e comunicazione • Garantire canali di comunicazione interna ed esterna • Coinvolgere i dipendenti nella valutazione del rischio

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 4 – Documentazione • Carta o formato elettronico • Ridotta al minimo • Fornire indicazioni sulla documentazione correlata

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 5 – Documenti e controllo dei dati • Localizzati • Riesaminati, revisionati ed approvati da personale autorizzato • Controllo distribuzione • Controllo dati e documenti obsoleti • Adeguata identificazione dati e documenti di archivio

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 6 – Controllo operativo • Identificare attività correlate ai rischi individuati • Predisporre procedure documentate se necessario • Definire criteri operativi • Gestire i criteri relativi a fornitori ed appaltatori • Procedure apposite per la progettazione di impianti, luoghi di lavoro, attrezzature, ecc.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 4 – Implementazione e operatività 4. 4. 7 – Prevenzione e reazione alle emergenze • Identificare situazioni di emergenza • Predisporre metodi per la gestione degli eventi di emergenza, anche per prevenire e mitigare possibili malattie e ferite che potrebbero essere a loro associate • Verificare e provare, ove possibile, le procedure

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4. 5. 1 – Monitoraggio e misurazione delle prestazioni • Misurare e monitorare periodicamente le prestazioni di SGSL • Monitorare incidenti, malattie, eventi accidentali (compresi i mancati incidenti) • Gestire gli strumenti di misura e tarature

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SCR

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SCR

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti ESEMPI DI INDICATORI PER IL MONITORAGGIO DI SGSL

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4. 5. 2 – Incidenti, infortuni, non conformità, azioni preventive e correttive • Gestione ed indagine per: • Incidenti • Non conformità • Eventi accidentali • Trattamento • Azioni correttive e preventive • Valutazione efficacia azioni preventive e correttive attuate

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4. 5. 3 – Registrazioni e gestione delle registrazioni • Controllo archivi • Rintracciabilità • Dimostrano la conformità alla specifica

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4.

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 5 – Controlli e azioni correttive 4. 5. 4 – Audit • Programma di audit • Verifica di: • Conformità a quanto pianificato ed alla specifica • Adeguata implementazione • Efficacia nel perseguire la politica ed obiettivi • Ambito, frequenza, metodologie, competenze per gli audit • Indipendenza auditor

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 6 – Riesame della Direzione • Periodicità

OHSAS 18001: 1999 – I Requisiti 4. 6 – Riesame della Direzione • Periodicità definita • Documentato • Garantire continua idoneità, adeguatezza ed efficacia del SGSL • Stabilire necessità future (positive e negative)

UNI EN ISO 19011: 2003

UNI EN ISO 19011: 2003

Verifiche ispettive NORMA UNI EN ISO 19011: 2003 “Linee guida per gli audit dei

Verifiche ispettive NORMA UNI EN ISO 19011: 2003 “Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la qualità e/o di gestione ambientale” Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o ambientale di una organizzazione.

Verifiche ispettive Caratteristiche Ø Attività pianificata e sistematica Ø Programmato in relazione allo stato

Verifiche ispettive Caratteristiche Ø Attività pianificata e sistematica Ø Programmato in relazione allo stato e all’importanza delle attività Ø Effettuato da personale indipendente e qualificato Ø Documentato Obiettivi Ø Valutare la conformità delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale Ø Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale Ø Individuare opportunità di miglioramento

Verifiche ispettive Principi Ø Comportamento etico: il fondamento della professionalità Ø Presentazione imparziale: l’obbligo

Verifiche ispettive Principi Ø Comportamento etico: il fondamento della professionalità Ø Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e con precisione Ø Adeguata professionalità: possesso di adeguate competenze Ø Indipendenza: la base per l’imparzialità e l’obiettività delle conclusioni Ø Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in un processo dell’audit sistematico.

Verifiche ispettive Le Fasi Programmazione dell’audit Scelta del gruppo di audit Contatto con l’area

Verifiche ispettive Le Fasi Programmazione dell’audit Scelta del gruppo di audit Contatto con l’area interessata Esame documentale Definizione piano di audit dettagliato Audit in campo Azioni successive all’audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Obiettivi ed estensione del programma Responsabilità, risorse e

Verifiche ispettive La gestione del programma Obiettivi ed estensione del programma Responsabilità, risorse e procedure del programma Attuazione del programma Registrazione del programma Monitoraggio e riesame del programma

Verifiche ispettive La gestione del programma Estensione Obiettivi Ø Ø Ø Requisiti del sistema

Verifiche ispettive La gestione del programma Estensione Obiettivi Ø Ø Ø Requisiti del sistema di gestione Requisiti legali e contrattuali Esigenze di valutare i fornitori Esigenze del cliente Esigenze di altre parti interessate Rischi per l’organizzazione Ø Ø Ø Frequenza degli audit Numero e complessità dei processi da verificare Conclusioni di precedenti audit Esigenze di accreditamento o di certificazione Modifiche significative dell’organizzazione o delle sue attività

Verifiche ispettive La gestione del programma Risorse Responsabilità Ø Ø Ø Stabilire gli obiettivi

Verifiche ispettive La gestione del programma Risorse Responsabilità Ø Ø Ø Stabilire gli obiettivi e l’estensione Stabilire le responsabilità e le procedure Assicurare che siano fornite le risorse Assicurare l’attuazione del programma Assicurare che siano conservate appropriate registrazioni del programma Tenere sotto controllo, riesaminare e migliorare il programma Ø Ø Ø Tecniche di audit I processi per conseguire e mantenere le competenze degli auditor e migliorare le loro prestazioni La disponibilità di auditor o tecnici esperti con competenze appropriate agli obiettivi L’estensione del programma Altre esigenze richieste dall’attività di audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Procedure Ø Ø Ø Ø Pianificazione e programmazione

Verifiche ispettive La gestione del programma Procedure Ø Ø Ø Ø Pianificazione e programmazione degli audit Assicurazione della competenza degli auditor e dei responsabili del gruppo di audit Costituzione di appropriati gruppi di auditor e l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità La conduzione degli audit L’esecuzione delle azioni successive all’audit La conservazione delle registrazioni del programma Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni complessive del programma di audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Attuazione Ø Ø Comunicazione del programma di audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Attuazione Ø Ø Comunicazione del programma di audit alle parti interessate Il coordinamento e la programmazione degli audit La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Registrazioni Ø Ø Ø Ø Piani di audit

Verifiche ispettive La gestione del programma Registrazioni Ø Ø Ø Ø Piani di audit Rapporti di non conformità Rapporti di azioni correttive e preventive Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili I risultati del riesame del programma di audit Informazioni sul personale coinvolto

Verifiche ispettive La gestione del programma Ø Ø Ø Monitoraggio Riesame Stabilire indicatori per

Verifiche ispettive La gestione del programma Ø Ø Ø Monitoraggio Riesame Stabilire indicatori per valutare Considerare Capacità di gruppi di auditor di attuare il piano dell’audit Conformità con i programmi e il rispetto della tempistica Informazioni di ritorno dai committenti, dalle aree oggetto di audit e dagli auditor Ø Ø I risultati dei controlli e le conseguenze che ne derivano La conformità con le procedure L’evoluzione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate Le registrazioni del programma di audit

Verifiche ispettive Le attività di un audit Avvio dell’audit Conduzione del riesame della documentazione

Verifiche ispettive Le attività di un audit Avvio dell’audit Conduzione del riesame della documentazione Preparazione delle attività di audit sul posto Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto Chiusura dell’audit Conduzione di azioni successive

Verifiche ispettive Il gruppo di un audit Per decidere la composizione e la dimensione

Verifiche ispettive Il gruppo di un audit Per decidere la composizione e la dimensione si deve considerare: Ø Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata prevista dall’audit Ø Le competenze complessive del gruppo di audit per raggiungere gli obiettivi prefissati Ø I requisiti cogenti, contrattuali, di accreditamento/certificazione, se applicabili Ø Indipendenza del gruppo di audit dalle attività sottoposte a verifica Ø La capacità dei membri del gruppo di interagire in modo efficace con l’area oggetto dell’audit.

Verifiche ispettive Le competenze del gruppo Identificare le conoscenze e le competenze necessarie per

Verifiche ispettive Le competenze del gruppo Identificare le conoscenze e le competenze necessarie per conseguire gli obiettivi dell’audit Auditor in addestramento Scegliere i membri del gruppo di audit in modo tale che la totalità delle conoscenze e delle competenze siano presenti nel gruppo di audit In mancanza di competenze Esperti Tecnici

Verifiche ispettive Le competenze del gruppo La competenza dell’auditor è basata sul possesso di:

Verifiche ispettive Le competenze del gruppo La competenza dell’auditor è basata sul possesso di: CARATTERISTICHE PERSONALI Ø Ø Ø Ø Ø Rispettoso dei principi etici Di mentalità aperta Diplomatico Dotato di spirito di osservazione Perspicace Versatile Tenace Risoluto Sicuro di sé CAPACITA’ DI APPLICARE COMPETENZE DI AUDITOR ØIstruzione ØEsperienza di lavoro ØFormazione ØAddestramento ØEsperienza di audit

Verifiche ispettive I documenti di lavoro Strumenti necessari per fini di riferimento e registrazione

Verifiche ispettive I documenti di lavoro Strumenti necessari per fini di riferimento e registrazione delle attività di audit Liste di riscontro (check list) Moduli per registrare le informazioni Ø Evidenze di supporto Ø Risultanze dell’audit Ø Registrazione delle riunioni

Verifiche ispettive Le informazioni dell’audit Ø Raccolte mediante opportuno campionamento Ø Utilizzando interviste, osservazioni

Verifiche ispettive Le informazioni dell’audit Ø Raccolte mediante opportuno campionamento Ø Utilizzando interviste, osservazioni di attività e riesame di documenti Le domande devono essere formulate: In modo semplice e chiaro In modo non generico Secondo una sequenza logica Coprendo tutti i temi trattati nella documentazione Ø Riferendole a prescrizioni applicabili Ø Ø

Verifiche ispettive I risultati dell’audit Non Conformità Raccomandazioni Azioni correttive Azioni preventive/ di miglioramento

Verifiche ispettive I risultati dell’audit Non Conformità Raccomandazioni Azioni correttive Azioni preventive/ di miglioramento

PERCHE’ APPLICARE UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO (SSL)? •

PERCHE’ APPLICARE UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO (SSL)? • Per eliminare - o minimizzare - e tenere sotto controllo i rischi per gli addetti e per le altre parti interessate che possano essere esposte a pericoli generati dalla attività; • Per realizzare, mantenere e migliorare continuamente le prestazioni in materia di gestione della sicurezza; • Per perseguire e assicurare la conformità e la coerenza con gli impegni stabiliti in Politica della Sicurezza; • Per ottenere la certificazione del proprio sistema di gestione da parte di una organizzazione esterna oppure • Effettuare una auto dichiarazione di conformità con i requisiti dello standard preso a riferimento

COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELL’AMBITO DELL’APPLICAZIONE DEL DLGS 81/08 ?

COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

COSA DEVE FARE UN’AZIENDA INTERESSATA AD ADEGUARE IL PROPRIO SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELL’AMBITO DELL’APPLICAZIONE DEL DLGS 81/08 ? Percorso utile per l’adeguamento: • Adottare un Sistema di Gestione OHSAS 18001 (può certificarlo), attivarsi sulla completa implementazione del Sistema e sul suo continuo aggiornamento. • Completare il Modello Organizzativo con gli aspetti non contemplati dallo standard volontario (principalmente la gestione delle risorse finanziarie, il sistema sanzionatorio interno, in parte il codice etico). • Istituire o integrare l’Organismo di Vigilanza. • Verificare nel tempo l’efficace funzionamento del Modello.

IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

IL MIGLIORAMENTO CONTINUO

Il miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo RIESAME DELLA DIREZIONE AUDIT DI PROCESSO

Il miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo RIESAME DELLA DIREZIONE AUDIT DI PROCESSO INDIVIDUAZIONE DEL PROGETTO DI MIGLIORAMENTO ORGANIZZAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI MONITORAGGIO E MISURAZIONE DEL PROCESSO COMPRENSIONE DEL PROCESSO CONSEGUIMENTO DEL MIGLIORAMENTO CONTINUO VALUTAZIONE ANALISI DELLE CAUSE INDIVIDUAZIONE DELLE SOLUZIONI SEMPLIFICAZIONE DEL PROCESSO E APPLICAZIONE DELLE SOLUZIONI

Il miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo POLITICA FONDAMENTALE OBIETTIVI A LUNGO TERMINE

Il miglioramento continuo La logica del miglioramento continuo POLITICA FONDAMENTALE OBIETTIVI A LUNGO TERMINE POLITICHE GENERALI PIANIFICAZIONE A LUNGO TERMINE SLOGAN ANNUALI PER TUTTA L’AZIENDA: - Produzione OBIETTIVI ANNUALI PER PROCESSO - Qualità - Costi Piani Lavoro ANNUALI PER PROCESSO - Sicurezza, igiene, ambiente

Il miglioramento continuo La dinamica del miglioramento continuo • il miglioramento della qualità/efficienza si

Il miglioramento continuo La dinamica del miglioramento continuo • il miglioramento della qualità/efficienza si ottiene attraverso il miglioramento dei processi e dell’organizzazione del lavoro • il miglioramento deve essere un’attività continua e pianificata • il successo del miglioramento è determinato dall’impegno costante della Direzione

Il miglioramento continuo Valori, attitudini e comportamenti per puntare al miglioramento • • •

Il miglioramento continuo Valori, attitudini e comportamenti per puntare al miglioramento • • • Attenzione rivolta al soddisfacimento delle esigenze dei Clienti interni ed esterni Il miglioramento deve comprendere l’intera catena dei fornitori Il miglioramento è parte essenziale del lavoro di ciascuno Tutti i processi devono essere continuamente migliorati I difetti e le deficienze sono opportunità di miglioramento

Il miglioramento continuo La metodologia per il miglioramento • formulare le strategie e gli

Il miglioramento continuo La metodologia per il miglioramento • formulare le strategie e gli obiettivi • pianificare le azioni • assegnare risorse e responsabilità • verificare l’andamento • consuntivare i risultati

Il miglioramento continuo Strategie del miglioramento • Strategia dei piccoli passi • Graduale eliminazione

Il miglioramento continuo Strategie del miglioramento • Strategia dei piccoli passi • Graduale eliminazione dei problemi cronici • Lavoro di gruppo • Tecniche del “problem solving”

LINEE GUIDA UNIINAIL & OHSAS 18001: 1999

LINEE GUIDA UNIINAIL & OHSAS 18001: 1999

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 OHSAS 18001 UNI-INAIL

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 OHSAS 18001 UNI-INAIL

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 La Specifica Tecnica OHSAS 18001: 99, come

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 La Specifica Tecnica OHSAS 18001: 99, come integrata dalla tabella di correlazione con i requisiti delle Linee Guida UNI INAIL, ILO ed UE sui Sistemi di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro, risulta essere un modello per un Sistema di Gestione della Sicurezza e Salute sul Lavoro riconosciuto come idoneo allo scopo, idoneo per le Organizzazioni che intendono certificare il loro sistema di Gestione SCR.

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 Indice Tabella di Correlazione tra: OHSAS 18001:

Linee Guida UNI-INAIL & OHSAS 18001: 1999 Indice Tabella di Correlazione tra: OHSAS 18001: 99 e Linee guida INAIL ISPESL UNI (Sincert RT - 129

UNI EN ISO 9001: 2000 UNI EN ISO 14001: 2004 OHSAS 18001: 1999 -

UNI EN ISO 9001: 2000 UNI EN ISO 14001: 2004 OHSAS 18001: 1999 - Integrazione -

Finalità I tre sistemi pur avendo scopi diversi prevedono: • Una responsabilizzazione dell’impresa •

Finalità I tre sistemi pur avendo scopi diversi prevedono: • Una responsabilizzazione dell’impresa • Un impegno al miglioramento continuo • L’autocontrollo • La (certificazione di) conformità ad impegni assunti

Confronto tra i Sistemi ISO 9001: 2000 ISO 14001: 2004 OHSAS 18001: 199 9

Confronto tra i Sistemi ISO 9001: 2000 ISO 14001: 2004 OHSAS 18001: 199 9 Contenere gli Soddisfazione impatti del cliente ambientali Eliminare o ridurre i rischi in materia di salute e sicurezza dei lavoratori ORIENTAMENT O PRINCIPALE Esigenze del cliente Esigenze della collettività Esigenze dei lavoratori e delle altre parti interessate SCOPO Dimostrare la conformità dei processi Dimostrare l’attuazione delle politiche OBIETTIVO

Sinergie tra i Sistemi Tutti i Sistemi: • Si basano sul concetto di miglioramento

Sinergie tra i Sistemi Tutti i Sistemi: • Si basano sul concetto di miglioramento continuo • Adottano un approccio fondato sul ciclo PDCA • Prevedono l’analisi dello stato dell’arte iniziale

Sinergie tra i Sistemi Tutti i Sistemi: • Prevedono la formulazione della Politica •

Sinergie tra i Sistemi Tutti i Sistemi: • Prevedono la formulazione della Politica • Prevedono la formulazione di Obiettivi strategici • Prescrivono, sulla base dei risultati, la definizione dei Piani di miglioramento, con l’individuazione di: • Relativi obiettivi • Responsabili • Tempi • Risorse • Modalità di misurazione del loro raggiungimento

Sinergie tra i Sistemi • La fase di attuazione prevede per tutti, pur con

Sinergie tra i Sistemi • La fase di attuazione prevede per tutti, pur con alcune differenze specifiche, l’individuazione di: • Esigenze di informazione, formazione e addestramento • Modalità di comunicazione (interna ed esterna) • Modalità di consultazione • Struttura documentale • Procedure di Controllo: • Del Processo • Della gestione delle emergenze

Sinergie tra i Sistemi • Tutti e tre i Sistemi prevedono una fase successiva

Sinergie tra i Sistemi • Tutti e tre i Sistemi prevedono una fase successiva di verifica, comprendente: • Le attività di monitoraggio: • Delle prestazioni • Dei processi • Della soddisfazione del cliente/ambiente/lavoratore • La gestione delle: • Non conformità • Azioni correttive • Azioni preventive • Gli audit • Le registrazioni documentali delle attività svolte

Sinergie tra i Sistemi Il ciclo PDCA si conclude e si riavvia per tutti

Sinergie tra i Sistemi Il ciclo PDCA si conclude e si riavvia per tutti e tre i sistemi con il Riesame della direzione

I vantaggi della realizzazione di un SGI Le problematiche relative alla qualità, all’ambiente e

I vantaggi della realizzazione di un SGI Le problematiche relative alla qualità, all’ambiente e alla sicurezza sono fortemente connesse tra loro sia dal punto di vista formale che dal punto di vista sostanziale

I vantaggi della realizzazione di un SGI

I vantaggi della realizzazione di un SGI

“Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a ottenere sempre lo

“Se continui a fare ciò che hai sempre fatto, continuerai a ottenere sempre lo stesso risultato” [Deming]