SEMEIOTICA GENERALE E FISICA DELLAPPARATO RESPIRATORIO Anamnesi patologica
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SEMEIOTICA GENERALE E FISICA DELL’APPARATO RESPIRATORIO
• Anamnesi - patologica recente e remota - personale e familiare • Esame obiettivo generale e toracico - ispezione - palpazione - percussione - ascoltazione
Anamnesi patologica • • • dispnea tosse ed espettorazione dolore toracico emottisi/emoftoe cianosi
Dispnea • • • sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria accessionale o continua (ingravescente o stabile) diurna o notturna se si accentua con lo sforzo fisico se è legata alla postura se si accompagna ad altri sintomi (tosse, respiro sibilante, dolore toracico, edemi arti inferiori, palpitazioni, senso di peso all’epigastrio)
Dispnea • Cause respiratorie di dispnea: - albero bronchiale (asma e BPCO) - parenchima polmonare (polmoniti, interstiziopatie) - circolo polmonare (embolia) - neoplasie primitive e secondarie - gabbia toracica (cifoscoliosi) - muscolatura (patologia neuromuscolare) • Altre cause: - cardiache (insufficienza ventricolare sinistra) - circolatorie (anemia) • Come si misura: MRC, VAS, Borg, BDI/TDI
Tosse • atto espiratorio esplosivo, volontario o riflesso - profonda inspirazione, chiusura della glottide, contrazione dei muscoli espiratori, apertura della glottide - innescata dalla stimolazione dei recettori da irritazione o stiramento (riflessa) • • • secca e stizzosa o produttiva accessionale o continua durata, tempo di insorgenza se si accompagna ad altri sintomi (dispnea o sibili) se ha rapporti con il decubito
Espettorazione • eliminazione verso l’esterno di materiale prodotto dall’apparato mucosecernente • aspetto: mucoso (biancastro), purulento (gialloverde) o con presenza di sangue • quantità scarsa o abbondante • cause principali - patologia ostruttiva bronchiale (asma, bronchiectasie e BPCO) - neoplasie polmonari - polmoniti e ascesso polmonare
Emottisi/Emoftoe • Espettorazione di sangue - emottisi se l’escreato è composto per la maggior parte da sangue - emoftoe se l’escreato è screziato di sangue • Cause principali: - bronchiectasie - neoplasie - embolia polmonare - vasculiti - tubercolosi - farmaci
Dolore toracico • polmone e pleura viscerale sono privi di un’innervazione sensitiva • se è iniziato bruscamente o gradualmente • se è un dolore vivo o profondo • se si accentua con gli atti del respiro o la tosse • se si accompagna a febbre o a dispnea • se è localizzato o irradiato (verso quale regione) • se si accompagna a sfregamenti apprezzabili dal malato stesso con l’applicazione delle mani sul torace e cosi via
Dolore toracico • Dolore pleurico - per interessamento della pleura parietale - pleuriti infettive e neoplastiche - carattere puntorio e si accentua con l’inspirazione • Dolore della parete toracica - per interessamento dei muscoli e dei nervi intercostali, delle vertebre e delle coste • Dolore mediastinico - molto variabile per intensità e caratteristiche - diversi organi presenti nella regione
ANAMNESI PERSONALE E PATOLOGICA REMOTA • Abitudini personali - fumo, animali, alcol, HIV • Anamnesi familiare - malattie con componente ereditaria: asma bronchiale - malattie che si diffondono nell’ambiente familiare: TBC, polmoniti virali o da agenti “atipici” • Anamnesi lavorativa
Anamnesi lavorativa • Pneumopatie professionali da polveri inorganiche - silicosi: industria del vetro, della ceramica, della pietra - asbestosi: edilizia - antracosi: carbone - berilliosi: nucleare, elettronica, aerospaziale • Pneumopatie professionali da polveri organiche - asma: isocianati, aldeidi, anidridi, cromo, nichel, tinture, cotone, lino, frumento, farina - polmoniti da ipersensibilità: contadino, avicoltore, coltivatori di funghi, lavoratori del legno, panettieri
• Anamnesi - patologica recente e remota - personale e familiare • Esame obiettivo generale e toracico - ispezione - palpazione - percussione - ascoltazione
Ispezione • Si deve osservare il soggetto di fronte, di lato e posteriormente, prima nel suo insieme e poi a livello toracico • Decubito • Ritmo e tipo di respiro • Cute e mucose
Decubito • Attivo: il paziente è in grado di mantenere - qualsiasi posizione → indifferente - alcune posizioni → obbligato • Passivo: il paziente giace prostrato e non è in grado di modificare autonomamente la posizione
Decubito Obbligato • Decubito semiortopnoico - grave crisi d’asma e severa riacutizzazione di BPCO - paziente seduto, gambe penzoloni, mani aggrappate ai bordi del letto → escursioni più ampie del diaframma e messa in azione dei muscoli respiratori accessori • Decubito laterale obbligato - pleuriti, versamento pleurico, ascessi e bronchiectasie - paziente sul lato malato per ridurre le escursioni della parete toracica dal lato della lesione, per aumentare la ventilazione del lato sano o per evitare il deflusso di pus nell’albero bronchiale
Osservazione di cute e mucose • Accentuato pallore: soggetti con forte emottisi • Colorito acceso enfisematosi del volto: soggetti pletorici ed • Cianosi, colorito bluastro • - centrale, per insufficiente ossigenazione del sangue (malattie cardio-polmonari di particolare gravità) - periferica, per aumentata estrazione di O 2 dai tessuti (stasi del circolo)
Osservazione di cute e mucose Ippocratismo digitale: dita a bacchetta di tamburo e unghie a vetrino di orologio (fibrosi cistica, carcinoma bronchiale, bronchiectasie, ecc) S. di Claude-Bernard-Horner: enoftalmo, miosi e ptosi palpebrale - compressione delle fibre simpatiche da parte di linfonodi laterocervicali ingrossati → tumore polmonare
Ritmo e tipo di respiro • Il numero di atti del respiro in un adulto normale è circa di 14 -18/minuto → respiro eupnoico • In condizioni patologiche possiamo osservare: - tachipnea: respiri frequenti e superficiali > 20 atti al minuto - polipnea: presenza di respiri frequenti con normale profondità - bradipnea: riduzione della frequenza < 7 -8 atti al minuto
Ritmo e tipo di respiro • Respiro di Cheyne-Stokes: un graduale aumento di profondità degli atti del respiro seguito da un altrettanto graduale affievolimento degli stessi fino all’apnea (encefalopatie, scompenso CC, intossicaz. da sedativi)
Ritmo e tipo di respiro • Respiro di Kussmaul: Tipo di respiro patologico caratterizzato da inspirazione profonda e rumorosa, breve apnea inspiratoria, espirazione gemente, pausa espiratoria prolungata (coma diabetico)
Ritmo e tipo di respiro • Respiro di Biot: è una forma di respiro patologico in cui si alternano gruppi di 4 o 5 atti respiratori rapidi, profondi e regolari a fasi di apnea di durata variabile (encefalopatie)
Limiti anatomici del torace • limite superiore: la linea cervico-toracica, dal giugulo all'apofisi spinosa di C 7 • limite inferiore: la linea toraco-addominale, dall'apofisi ensiforme dello sterno a T 12 lungo il margine costale
Aree e linee di repere • Linee 1. medio sternale 2. margino-sternale 3. medio-claveare 4. clavicolare 5. angolo-sternale 6. sottomammaria 7. xifo-costale • Regioni A. sopra-clavicolare B. sottoclavicolare C. mammaria D. ipocondriaca
Aree e linee di repere • Linee 1 - spondiloidea 2 - paravertrebale 3 - scapolare 4 - soprascapolare 5 - spinosa 6 - angolare della scapola 7 - basilare del torace • Regioni A) sopra-scapolare B) Scapolare B 1 sopraspinosa B 2 sottospinosa C) interscapolo-vertebrale D) sottoscapolare
Morfologia e dimensioni del torace • Conformazioni nell'ambito della normalità - torace allungato, caratteristico dei longilinei - torace quadrato, caratteristico dei brevilinei • Conformazioni patologiche - torace carenato con prominenza dello sterno (rachitismo) - a botte da enfisema con orizzontalizzazione delle coste ed allargamento degli spazi intercostali - tisico da malnutrizione con riduzione dei diametri sagittali e accentuazione della fossa epigastrica e sopraclaveare - pectus excavatum, costituzionale o da ripetuta pressione con arnesi da lavoro - a imbuto (congenito) con infossamento dello sterno, a partire dalla III costa verso il basso
Palpazione • Mobilità toracica: si verifica appoggiando le mani nei vari settori del torace, facendo ventilare il paziente al fine di verificare se alcune parti del torace si espandono in modo asimmetrico o anomalo • Stato di cute, sottocute e muscolatura: è possibile riscontrare einfisema sottocutaneo, alterazioni del tono muscolare • Punti dolorosi
Palpazione Fremito vocale tattile (FVT) • con le mani appoggiate si avverte la trasmissione alla parete toracica di vibrazioni sonore prodotte dalle corde vocali • le vibrazioni devono attraversare diverse strutture (trachea, bronchi, alveoli, pleura) prima di essere avvertite • si appoggia la mano sulla cute del paziente, partendo dalla parte più alta del torace, si chiede al paziente di dire "trentatre“ • si ripete la stessa manovra in scendendo con la mano lungo entrambi gli emitoraci
Palpazione Fremito vocale tattile (FVT) • aumentato: - fisiologicamente in soggetti magri - in caso di alveoliti - infarto del polmone - presenza di cavità purchè il parenchima circostante sia addensato e vi sia un broco di drenaggio pervio • diminuito: - edema - enfisema polmonare - versamenti e ispessimenti pleurici - stenosi tracheo-bronchiali
Percussione • si esegue in modo digito-digitale corrispondenza degli spazi intercostali in • In condizioni normali determina il caratteristico suono chiaro polmonare • Tale suono risulta dalla messa in vibrazione dell’aria contenuta negli alveoli ad opera della percussione
Percussione • topografica o delimitante: • utile soprattutto la delimitazione del margine inferiore del polmone dal momento che le basi polmonari possono avere una mobilità alterata di diverse pneumopatie • si percuote il polmone alle basi e si fanno compiere al paziente delle inspirazioni • il margine inferiore può essere ipomobile in esiti cicatriziali di pleuriti, in caso di pneumoperitoneo, enfisema polmonare, ascite, epatosplenomegalia, paresi diaframmatica • può abbassarsi in caso di pnx, enfisema polmonare • Può essere sollevato in caso di retrazione parenchimale, paresi diaframmatica, pneumoperitoneo, versamenti o neoplasie endoaddominali
Percussione • comparativa: - per localizzare la presenza di processi patologici - viene fatta simmetricamente in entrambi gli emitoraci procedendo dall'alto verso il basso • suono iperfonetico: - in presenza di enfisema polmonare e pneumotorace • suono ipofonetico: - in caso di addensamento polmonare (di tipo infiammatorio o neoplastico), di edema polmonare, versamenti pleurici, ispessimenti o neoplasie pleuriche
Ascoltazione • viene eseguita in modo mediato, cioè attraverso l’uso di strumenti quali il fonendoscopio • viene eseguita sistematicamente in simmetriche del torace iniziando dall'alto zone • si fanno compiere al paziente dei respiri profondi, invitandolo spesso a tossire per verificare se un reperto abnorme si modifichi o meno con la tosse
Il murmure vescicolare • rilevabile sulla gran parte della superficie toracica in condizioni di normalità • rumore dolce, di bassa tonalità apprezzabile in tutta la fase respiratoria • è di origine alveolare e dipende dall'entrata e dalla fuoriuscita dell'aria dagli alveoli
Variazioni di intensità del MV • diminuisce per eccessivo spessore della parete toracica oppure per alterazioni intrinseche dell'apparato respiratorio: - ostacolo alla penetrazione dell'aria nell'albero tracheobronchiale (es. stenosi bronchiale) - ostacolo alla penetrazione dell'aria negli alveoli (processi infiltrativi, trasudativi, ecc) - perdita dell'elasticità polmonare per distruzione delle pareti alveolari (enfisema) - ostacolata trasmissione del murmure (ispessimenti o versamenti pleurici) - ridotta espansibilità toracica (affezioni della parete toracica o del diaframma)
Variazioni di intensità del MV • In caso di abolizione totale del murmure di parla di silenzio respiratorio • aumenta in tutti i casi in cui aumenti la velocità aerea (esempio in caso di febbre o nel polmone sano per compenso funzionale quando controlateralmente vi è un versamento, un pnx, o un processo infiltrativo importante)
Variazioni qualitative del MV respiro aspro: il MV perde la sua caratteristica dolcezza per diventare più rude - si associa di solito ad un prolungamento dell'espirazione - normale nell'infanzia espirazione prolungata: ne aumenta la durata nella fase espiratoria - si verifica per la difficoltà dell'aria ad uscire dagli alveoli - tipico delle broncopatie croniche ostruttive
Soffio bronchiale • Gli alveoli normalmente smorzano le vibrazioni ad alta frequenza provenienti dalla trachea e dai bronchi • è normalmente rilevabile solo a livello del laringe e della trachea per i fenomeni di turbolenza provocati dal passaggio dell'aria attraverso la rima glottidea • quando gli alveoli sono occupati da trasudati o da essudato o sono collassati vengono trasmesse anche le frequenze più alte • rumore aspro a carattere soffiante
Rumori respiratori accessori • Oltre alle modificazioni del MV si possono apprezzare dei rumori respiratori aggiunti che possono mescolarsi o sostituirsi al normale MV • • Rumori bronchiali (secchi e umidi) Rumori polmonari Rumori pleurici Rumori laringei
Rumori bronchiali secchi • generati dal passaggio dell'aria attraverso lumi bronchiali stenosati per la presenza di secreti densi, turgore della mucosa bronchiale, spasmo o compressione dall'esterno → ronchi • si possono rilevare in entrambe le fasi della respirazione ma sono generalmente più evidenti nella fase espiratoria.
Rumori bronchiali secchi • il suono prodotto dipende dal calibro dei bronchi: andando dai bronchi di calibro maggiore a quelli di diametro minore il suono si definirà russante, fischiante, gemente e sibilante • si possono rilevare in corso di bronchiti acute e croniche e di asma bronchiale
Rumori bronchiali umidi • si producono quando nell'albero bronchiale o anche in una cavità polmonare patologica in comunicazione con un bronco sia contenuto del secreto fluido • l'aria che attraversa il fluido si divide in bolle che, venute in superficie, scoppiano dando origine a vibrazioni sonore dette rantoli
Rumori bronchiali umidi • vengono definiti a grosse, medie e piccole bolle a seconda che provengano da bronchi di diametro grande o da bronchi di diametro progressivamente minore • caratteristica dei rantoli è la modificabilità con la tosse • i rantoli provenienti da grossi e medi bronchi possono essere inspiratori ed espiratori, quelli provenienti da piccoli bronchi sono invece inspiratori
Rumori bronchiali umidi • I rantoli a bolle molto piccole sono caratteristici delle ultime diramazioni bronchiali - detti anche "rantoli sub-crepitanti“ - si modificano con la tosse - suggestivi di broncopolmonite ed edema polmonare • Rantoli prodotti in corrispondenza di cavità (caverne o bronchiectasie) si possono avvertire sotto forma di gorgoglio → rantoli gorgoglianti
Rumori polmonari • diversi dai rantoli bronchiali sono i rantoli crepitanti o crepitii che si possono apprezzare in presenza di patologie interstiziali • tipicamente nella fase finale dell’inspirazione • non modificabili con la tosse • un tempo descritti come il rumore provocato dallo sfregamento dei capelli vicino alle orecchie • insufflazione di acini atelettasici o apertura di bronchioli collassati
Rumori pleurici • I rumori accessori pleurici sono costituiti dagli sfregamenti pleurici • durante lo scorrimento respiratorio delle lamine pleuriche divenute ruvide e irregolari per deposizione di essudati fibrinosi • in corso di pleuriti di natura infettiva, traumatica o neoplastica • sia in fase inspiratoria sia in fase espiratoria • sono più evidenti nei campi latero-inferiori dove è più ampio lo scorrimento delle lamine pleuriche
Rumori laringei • soffio laringeo o cornage • si tratta di un rumore stridulo, prolungato, prevalentemente inspiratorio, udibile anche a distanza • spesso associato a rintramenti inspiratori del giugulo (tirage) • può essere causato da spasmo o edema della glottide o da corpo estraneo
Diagnostica funzionale nello studio dell’apparato respiratorio
SPIROMETRIA • esame di primo livello per valutare la funzione respiratoria • con la curva volume-tempo si registrano le variazioni del volume polmonare nel tempo • manovra lenta • manovra forzata
manovra lenta inspirazione massima livello di riposo espiratorio espirazione massima N. B. : TLC, RV e FRC non possono essere determinati direttamente
Metodo pletismografico • camera a tenuta stagna a volume noto e costante e pressione variabile • legge di Boyle P x V = costante • il soggetto respira contro un otturatore • durante l’inspirazione la P nelle vie aeree ↓ e il gas si decomprime → il risultante ↑ di V polmonare crea un ↑ della P nella cabina • viceversa nell’espirazione • Il cambiamento di Pb riflette quello di Palv • Il cambiamento di Pc riflette quello di V polmonare
manovra forzata Dopo aver fatto compiere una inspirazione massimale si invita il paziente ad espirare con la massima forza il massimo volume di aria possibile FEV 1: volume di gas emesso in un secondo FVC: volume massimo di gas che può essere emesso FEV 1/VC: indice di Tiffenau
INTERPRETAZIONE indici funzionali deficit ventilatorio ostruttivo deficit ventilatorio restrittivo FVC normale o diminuita FEV 1 diminuito più della FVC diminuito in modo proporzionale a FVC FEV 1/FVC diminuito conservato
INTERPRETAZIONE • Cause principali di deficit ostruttivo: - asma bronchiale - BPCO - bronchiectasie • Cause principali di deficit restrittivo: - interstiziopatie - malattie neuromuscolari - malattie della gabbia toracica - lesioni occupanti spazio
Curva flusso/volume È possibile anche rappresentare la manovra di espirazione forzata con una curva flusso/volume, in cui in ogni momento si riportano il flusso istantaneo e il volume espirato
Diffusione i gas attraversano la membrana alveolo-capillare mediante un processo passivo per cui le molecole di un determinato gas si spostano da zone ad alta concentrazione verso zone a concentrazione più bassa fino all’equilibrio
La legge di Fick Regola la diffusione attraverso i tessuti stabilendo che la velocità di trasferimento di un gas attraverso la lamina di tessuto è in relazione: - alla estensione della superficie di scambio - alla differenza della pressione parziale del gas ai due versanti della membrana - allo spessore della membrana - alle caratteristiche specifiche del tessuto e del gas (solubilità, peso molecolare)
Emogasanalisi La misura dei gas ematici arteriosi è un test di grande utilità clinica per lo studio delle cause di: - anormalità degli scambi gassosi a livello polmonare - disturbi dell’equilibrio acido-base
ipossiemia e ipercapnia • ipossiemia: riduzione del contenuto di O 2 nel sangue arterioso • c’è una riduzione fisiologica con l’età, ma valori di Pa. O 2 < 60 mm. Hg sono da considerare patologici • ipercapnia: incremento del contenuto di CO 2 nel sangue arterioso • valori di Pa. CO 2 > 45 mm Hg sono da considerare patologici
Emogasanalisi
Insufficienza respiratoria • è l’incapacità dei polmoni a soddisfare le esigenze metaboliche dell’organismo • si realizza quando l’apparato respiratorio non è più in grado di mantenere l’omeostasi degli scambi gassosi • è caratterizzata dalla presenza nel sangue arterioso di una Pa. O 2 < 60 mm. Hg e/o di una Pa. CO 2 > 50 mm. Hg • tipo 1: ipossiemica e normo/ipocapnica • tipo 2: ipossiemica e ipercapnica • acuta: ore/giorno, in genere la più grave • cronica: settimane/mese, meno grave per il compenso • cronica riacutizzata
Diagnostica per immagini nello studio dell’apparato respiratorio
L’esame radiologico tradizionale • rimane ancora l’indagine fondamentale per identificare ogni situazione patologica • rappresenta ormai spesso il primo step e non lo si nega a nessuno • comprende due modalità: - esame radiografico - esame radioscopico
La Radiografia • L’aria presente negli alveoli e nelle vie aeree crea un contrasto naturale ottimale • I raggi X attraversano facilmente gli spazi aerei determinando sulla pellicola radiografica zone di maggiore annerimento che contrastano con i tessuti più densi, che per l’attenuazione del fascio radiante appaiono come strutture opache • Il radiogramma del torace riproduce l’anatomia macroscopica del polmone con un dettaglio non raggiungibile negli altri apparati
Vantaggi della Radiografia • è tecnica ubiquitaria, facilmente disponibile • è tecnica di semplice e rapida esecuzione • è poco costosa
Svantaggi della Radiografia • insufficiente risposta diagnostica per la scarsa risoluzione anatomica nello studio delle vie aeree superiori • bidimensionalità con incompleta visualizzazione di tutte le strutture • frequente aspecificità dei reperti a livello del parenchima polmonare • facilità di errore tecnico
Tomografia computerizzata (TC) La TC consente di ottenere informazioni e valutazioni panoramiche dell’apparato respiratorio sul piano assiale, con immagini di alta risoluzione spaziale tali da riprodurre in maniera accurata l’anatomia normale e quella patologica La disponibilità di programmi ad alta risoluzione spaziale (HRTC) consente anche una valutazione accurata del parenchima polmonare e fornisce uno strumento ottimale per lo studio dell’interstizio
Le indicazioni all’indagine TC • Approfondimento diagnostico di alterazioni evidenziate con la radiologia tradizionale • Di prima istanza nella ricerca di lesioni non documentabili con la radiologia tradizionale • Urgenza-emergenza: tutte le patologie acute che richiedono diagnosi e trattamenti tempestivi (traumi, embolia) • Oncologia → riconoscere neoplasie allo stadio iniziale, stadiazione locale e a distanza, follow-up, come guida per le biopsie
PET • La tomografia ad emissione di positroni è una tecnica di medicina nucleare che produce immagini tridimensionali o mappe dei processi funzionali all’interno dell’organismo • iniezione ev di isotopo tracciante legato ad una molecola attiva a livello metabolico • la molecola metabolicamente attiva (zucchero) si distribuisce nell’organismo e l’isotopo decade • il paziente viene posizionato nello scanner • oncologia clinica
Ecografia • il contenuto aereo del polmone ed il tessuto osseo della parete toracica ostacolano la progressione degli ultrasuoni e limitano l’impiego dell’ecografia nello studio dell’apparato respiratorio • l’indagine può infatti essere utilizzata soltanto per lo studio del diaframma e di patologie adese alla parete toracica
Le principali indicazioni all’esame ecografico • studio della patologia diaframmatica o iuxtadiaframmatica, specie a destra, dove la presenza del fegato facilita l’esecuzione dell’esame • analisi strutturale di patologia adesa alla parete o pleurica, se di dimensioni tali da essere identificata con ultrasuoni • guida alle indagini bioptiche di processi espansivi adesi alla parete • drenaggio ecoguidato di versamenti pleurici, soprattutto se saccati
SCINTIGRAFIA POLMONARE • Si basa sull’uso di radiofarmaci che consentono di visualizzare forma e dimensioni dei polmoni e di lesioni in essi localizzate • I radiofarmaci possono essere: - semplici: radionuclidi che emettono raggi γ - complessi: coniugati a molecola con specifico tropismo polmonare • Modalità di individuazione della lesione: - radiofarmaci → indicatori negativi (la lesione non capta) - radiofarmaci → indicatori positivi (la lesione è una zona iperfissante)
SCINTIGRAFIA POLMONARE DI PERFUSIONE • microparticelle di albumina umana marcate con 99 m. Tc • vengono iniettate in vena periferica e si distribuiscono al microcircolo polmonare • in base a criteri di anatomia topografica, consente di evidenziare deficit di perfusione → EMBOLIA • rapido, facile da eseguire e senza controindicazioni • La scintigrafia perfusiva a volte viene integrata dalla SCINTIGRAFIA VENTILATORIA
SCINTIGRAFIA AD INDICATORI NEGATIVI
SCINTIGRAFIA AD INDICATORI POSITIVI • • i radiofarmaci si fissano prevalentemente nella lesione processi flogistici e neoplastici scintigrafia con 67 Ga → sarcoidosi scintigrafia con 99 m. Tc → metastasi ossee
Diagnostica broncologica nelle malattie dell’apparato respiratorio
Broncoscopio rigido • Il broncoscopio rigido è un tubo metallico, cilindrico, di calibro uniforme e disponibile in misure variabili sia nella lunghezza, fino ad un massimo di 43 cm, che nel diametro, fino ad un massimo di 14 -15 mm • Ad una estremità sono presenti l’attacco per la fonte di luce, l’attacco per la ventilazione, adattatori per aspiratori o sonde laser
Broncoscopio rigido vantaggi svantaggi • il paziente può respirare attraverso il tubo • campo operatorio ampio → più strumenti • adatto alle manovre operative • capacità di aspirazione • dimensioni dei prelievi • durata degli strumenti • anestesia generale • tollerabilità per il paziente • sala operatoria o sala endoscopica attrezzata • paziente ricoverato
Broncoscopio rigido: indicazioni • Laserterapia: tumori tracheobronchiali benigni (risolutiva) e maligni (palliativa), stenosi tracheali iatrogene (successive a intubazione, tracheotomia, radioterapia), patologia varia (granulomi) • Rimozione di corpi estranei inalati nel bambino • Posizionamento di protesi tracheo-bronchiali: patologia neoplastica, stenosi tracheobronchiali, tracheobroncomalacia, compressioni estrinseche, fistola • Trattamento dell’emottisi massiva
Esempio di laserterapia Posizionamento di protesi
Broncoscopio flessibile
Broncoscopio flessibile • Il fibrobroncoscopio è formato da: - fasci di fibre ottiche trasmettono luci e immagini - canale operativo (liquidi, pinze, spazzole, aghi) - sistema di trasmissione del movimento al puntale - guaina avvolgente - innesto per il collegamento ad una telecamera
Broncoscopio flessibile vantaggi svantaggi • estensione del campo di esplorazione • tollerabilità per il paziente • anestesia locale • sala endoscopica, al letto, paziente ambulatoriale • nessun controllo delle vie aeree • limitata capacità di aspirazione • ridotte dimensioni dei prelievi • minor durata degli strumenti
Con il FBS è possibile eseguire: • • Broncoaspirato Brushing Biopsia endobronchiale Lavaggio bronchioloalveolare (BAL) Biopsia transbronchiale (TBB) Agoaspirato transbronchiale (TBNA)
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